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    Newlat Food interrompe le negoziazioni per l’acquisizione di Princes

    (Teleborsa) – Newlat Food, gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, ha interrotto le negoziazioni per l’acquisizione del 100% del capitale di Princes, “anche in considerazione del difficile contesto di mercato nel Regno Unito, caratterizzato da una riduzione della domanda e un forte calo dell’inflazione, che si prevede comporteranno pressioni sia sul volume delle vendite sia sulle richieste di diminuzione dei prezzi da parte dei retailer”.La società guidata da Angelo Mastrolia ha quindi ritenuto opportuno rivedere i valori proposti inizialmente nell’offerta. Tale ultima offerta non è stata accettata dal venditore, Mitsubishi Corporation.Newlat Food rimane disponibile a valutare nuovamente il target qualora il venditore fosse disposto a prendere in considerazione nuovamente la vendita in base all’ultima offerta presentata, si legge in una nota. La società conferma, in ogni caso, il proprio profilo acquisitivo e la continua ricerca di opportunità di crescita per linee esterne, supportata da una crescente disponibilità di mezzi propri e dalla presenza di importanti partner finanziari che erano pronti a dare il loro pieno supporto al gruppo di fronte a questa grande opportunità e che siamo certi non mancheranno di supportarci in futuro.(Foto: Newlat) LEGGI TUTTO

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    UE, agricoltori europei esentati dalle norme sui terreni lasciati a riposo

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha adottato ufficialmente un regolamento che concede agli agricoltori europei un’esenzione parziale dalla regola di condizionalità per i terreni lasciati a riposo. Ciò fa seguito alla proposta della Commissione presentata il 31 gennaio e alle discussioni con gli Stati membri durante le riunioni di comitato. Il regolamento entrerà in vigore domani, 14 febbraio, e si applicherà retroattivamente a decorrere dal 1 gennaio per un anno, vale a dire fino al 31 dicembre 2024.Per ricevere il sostegno della PAC cui hanno diritto, gli agricoltori devono rispettare una serie rafforzata di nove norme benefiche per l’ambiente e il clima. Questo principio di condizionalità si applica a quasi il 90 % della superficie agricola utilizzata nell’UE e svolge un ruolo importante nell’integrazione delle pratiche agricole sostenibili. Questa serie di norme di base è denominata BCAA, ossia “buone condizioni agronomiche e ambientali”. La norma BCAA 8 impone, tra l’altro, di destinare una quota minima di seminativi a superfici o elementi non produttivi. Quest’ultimo si riferisce in genere a terreni lasciati a riposo, ma anche a elementi paesaggistici non produttivi quali siepi o alberi. Le aziende con meno di dieci ettari di seminativi sono esentate da tale obbligo. Il 31 gennaio la Commissione ha proposto di concedere maggiore flessibilità agli agricoltori dell’UE che ricevono il sostegno della PAC da questo requisito.L’esenzione parziale – fa sapere l’UE in una nota – tiene conto di diverse richieste di maggiore flessibilità, come richiesto dagli Stati membri per rispondere meglio alle sfide cui devono far fronte gli agricoltori dell’UE. Anziché mantenere terreni lasciati a riposo o mantenere elementi improduttivi sul 4% dei loro seminativi, gli agricoltori dell’UE che coltivano colture azotofissatrici (quali lenticchie, piselli o favi) e/o colture intercalari senza prodotti fitosanitari sul 4% dei loro seminativi saranno considerati conformi al cosiddetto requisito BCAA 8. Gli agricoltori che decidono in tal senso possono tuttavia continuare a soddisfare il requisito con terreni lasciati a riposo o elementi non produttivi.L’atto finale adottato consente inoltre agli Stati membri di modificare i loro regimi ecologici a sostegno delle zone non produttive per tenere conto dello scenario di riferimento alternativo nell’ambito della condizionalità BCAA 8. Una semplice notifica alla Commissione europea sarà sufficiente per aggiornare immediatamente i regimi ecologici interessati. Gli Stati membri che desiderano applicare la deroga a livello nazionale devono darne notifica alla Commissione entro 15 giorni dall’entrata in vigore del regolamento, in modo che gli agricoltori possano essere informati quanto prima. La proposta della Commissione – si legge nella nota – è attentamente calibrata per garantire il giusto equilibrio tra, da un lato, offrire un sostegno e una flessibilità adeguati agli agricoltori che si trovano ad affrontare numerose sfide e, dall’altro, proteggere la biodiversità e la qualità del suolo.”Solo se i nostri agricoltori potranno vivere al di fuori dei loro terreni investiranno in futuro. E solo se conseguiamo insieme i nostri obiettivi climatici e ambientali, gli agricoltori – ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea – potranno continuare a vivere. I nostri agricoltori ne sono ben consapevoli. Questa misura offre flessibilità agli agricoltori pur continuando a ricompensarli per il loro lavoro cruciale volto a promuovere la sicurezza alimentare e la sostenibilità dell’UE. Presto presenteremo ulteriori proposte per contribuire ad alleviare la pressione che i nostri agricoltori devono affrontare”. “Accolgo con favore la decisione di concedere un’esenzione parziale dalla BCAA 8 e – ha commentato Janusz Wojciechowski, commissario per l’Agricoltura – ritengo che sarà accolta con favore anche da molti agricoltori di tutta l’Unione europea. Essa riflette le circostanze eccezionali cui deve far fronte la nostra comunità agricola e dimostra che la Commissione sta ascoltando, coinvolgendo e rispondendo a tali esigenze in tempo reale”. LEGGI TUTTO

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    Terreni incolti, Giansanti: “Insoddisfacente la proposta di deroga della commissione Ue, obbligo da eliminare”

    (Teleborsa) – “Nonostante i miglioramenti ottenuti rispetto alla proposta iniziale, il provvedimento licenziato dalla Commissione non risponde alle esigenze degli agricoltori italiani”. È critica la valutazione espressa dal presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, in merito al regolamento pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale della Ue, sulla deroga all’obbligo di mantenere parte dei terreni agricoli incolti o improduttivi. “La Commissione ha previsto una lista eccessiva di condizioni, che riducono fortemente l’efficacia della misura. Ciò è dimostrato anche dal voto contrario della delegazione italiana – prosegue Giansanti –. Il nostro obiettivo è quello di eliminare l’obbligo della destinazione non produttiva dei terreni dalla normativa in vigore sulla PAC, ma è necessaria una proposta legislativa della Commissione che sarebbe impossibile approvare prima della conclusione della legislatura europea”. Ecco perché – spiega Confagricoltura – si è resa necessaria una misura regolamentare che, però, sta dando risultati non soddisfacenti. “Da parte nostra, comunque, non rinunciamo a migliorare la situazione per gli agricoltori italiani. A tal fine – conclude Giansanti – avanzeremo le nostre proposte alla Commissione in vista della presentazione del “pacchetto” sulla semplificazione che sarà licenziato per la riunione del Consiglio Agricoltura in programma il 26 febbraio, a Bruxelles”. LEGGI TUTTO

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    Agricoltura, via libera Stato-Regioni a funzinamento Centri Assistenza Agricola

    (Teleborsa) – Il decreto del Masaf sul funzionamento dei Centri di Assistenza Agricola (CAA) incassa l’intesa in Conferenza Stato-Regioni. L’obiettivo è garantire procedure uniformi e tempi ridotti nei pagamenti per le domande di aiuto pubblico in agricoltura, a vantaggio di tutto il settore.I Centri di Assistenza Agricola radicati sul territorio rappresentano un anello imprescindibile per gli agricoltori nella gestione dei fascicoli aziendali e nel percepimento dei contributi comunitari. Il provvedimento del Ministero tiene conto delle esigenze espresse dai professionisti, garantendo al contempo la separazione tra attività di consulenza e di assistenza secondo le richieste europee. Viene inoltre garantito appieno il ruolo fondamentale delle Regioni, perseguendo allo stesso tempo un coordinamento più stretto, a cominciare dalla gestione dei dati, con Agea.(Foto: Loren King su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    UE, prezzi agricoli hanno arrestati i forti rialzi nel 2023

    (Teleborsa) – Le prime stime degli indici dei prezzi agricoli per il 2023 indicano uno “shift rispetto ai forti aumenti dei prezzi che hanno caratterizzato il 2021 e il 2022”. Nel 2023, il prezzo medio dei prodotti agricoli nel loro insieme (produzione) nell’Unione europea è aumentato del 2% rispetto all’anno precedente, mentre il prezzo medio dei beni e dei servizi attualmente consumati in agricoltura (input) è diminuito del 5%. Lo comunica l’Eurostat in un nuovo report sul tema.Il modesto aumento complessivo dei prezzi dei prodotti agricoli nel loro insieme riflette i contrasti tra i singoli prodotti. Mentre aumenti significativi si sono registrati per l’olio d’oliva (54%), le patate anche da semina (23%), i suini (22%) e le uova (20%), una sostanziale diminuzione (26%) si è registrata per i cereali (un aggregato che comprende il frumento, l’orzo, il mais, la segale e l’avena nonché altri tipi di cereali).Tra gli input non legati agli investimenti, il prezzo medio dei fertilizzanti e degli ammendanti è diminuito del 23% e quello dei lubrificanti energetici è diminuito del 12%. Il prezzo medio dei prodotti fitosanitari e dei pesticidi è invece aumentato del 9%, così come le sementi e le piantine.Tra i focus forniti da Eurostat c’è quello sulle patate, i cui prezzi sono aumentati in 24 paesi dell’UE. Una siccità diffusa nel 2023 ha infatti avuto un impatto sui livelli di produzione di una serie di colture, tra cui le patate. Ciò a sua volta ha influenzato i prezzi, che sono aumentati più rapidamente in Germania (49%), Slovacchia (48%) e Croazia (44%). Diminuzioni sono state registrate in tre paesi: Belgio (-18%), Cipro (-14%) e Austria (-4%).Tra gli altri dati salienti c’è quello per cui i prezzi dei fertilizzanti sono diminuiti nella maggior parte dei paesi dell’UE (in 22 paesi dell’UE su 26 con dati disponibili). I prezzi sono scesi più rapidamente in Lussemburgo (-46%), Svezia (-41%) e Finlandia (-39%). Al contrario, i prezzi sono stati più alti a Cipro (14%), Malta (9%), Grecia (6%) e Romania (3%). LEGGI TUTTO

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    B.F. sigla partnership per sviluppo del settore agricolo in Kazakistan

    (Teleborsa) – B.F., holding quotata su Euronext Milan e attiva nel settore agroindustriale, ha comunicato che, alla presenza del Ministro dell’Agricoltura della Repubblica del Kazakistan, Saparov Aidarbek Seipellovich, è stato sottoscritto tra BF International (BFI), rappresentata dall’Amministratore Federico Vecchioni, e Agrofirma TNK, rappresentata dal delegato del General Director Batyrbeck Ualiev, il Memorandum per l’avvio di una partnership strategica destinata allo sviluppo del settore agricolo in Kazakistan.Agrofirma TNK, azienda leader nel settore agricolo in Kazakistan, con circa 400.000,00 ettari di terreni nella Regione di Akmola, e BFI hanno quindi avviato le attività per dar corso ad una partnership con l’obiettivo di sviluppare il settore agroalimentare in Kazakistan utilizzando le reciproche esperienze e, in particolare, il know-how del gruppo BF in materia di gestione del processo di coltivazione e di semina, anche con l’impiego delle tecniche di agricoltura di precisione, nonché la realizzazione di progetti di filiera che prevedano investimenti nel settore agroindustriale così da favorire anche la produzione e distribuzione dei prodotti agricoli del Kazakistan nel mercato internazionale. LEGGI TUTTO

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    La Commissione Europea approva le nuove Indicazioni Geografiche di Italia e Spagna

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato oggi l’inserimento dei vini “Terre Abruzzesi’/’Terre d’Abruzzo”, vini della regione italiana Abruzzo, e del “Cabrito de Extremadura”, carne di capretto proveniente dalla regione spagnola dell’Estremadura, nel registro delle indicazioni geografiche protette (IGP). L’indicazione “Terre Abruzzesi / Terre d’Abruzzo” comprende le categorie vino, vino frizzante e vino ottenuto da uve appassite. LEGGI TUTTO

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    Prezzi alimentari, Indice FAO cala a dicembre (-10% rispetto al 2022)

    (Teleborsa) – L’Indice FAO dei prezzi alimentari, che misura le variazioni mensili dei prezzi internazionali per una serie di prodotti alimentari commercializzati in tutto il mondo, ha registrato una media di 118,5 punti a dicembre, con un calo dell’1,5% da novembre e del 10,1% rispetto a dicembre 2022. Nell’intero 2023, il valore medio dell’indice è stato inferiore del 13,7% rispetto all’anno precedente, mentre solo l’indice internazionale dei prezzi dello zucchero ha mostrato un valore più elevato in questo periodo. È quanto ha annunciato oggi l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). LEGGI TUTTO