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    DSR Bank, al via la banca per la Difesa con una dotazione di 100 miliardi di sterline

    (Teleborsa) – Una coalizione globale di capi della difesa, operatori finanziari di primo piano e leader politici ha lanciato la Banca per la Difesa, la Sicurezza e la Resilienza (DSR Bank), un’iniziativa da 100 miliardi di sterline progettata per colmare il gap di finanziamento che minaccia la sicurezza occidentale.La DSR Bank costituirà una nuova istituzione finanziaria multilaterale per finanziare aspetti cruciali della difesa quali l’approvvigionamento, la modernizzazione e la resilienza della supply-chain in tutta la NATO, l’UE e le nazioni alleate dell’Indo-Pacifico.L’iniziativa è stata lanciata “di fronte alla crescente aggressività della Russia e alle sfide di sicurezza nell’Indo-Pacifico”, si legge in una nota. È sostenuta da una coalizione di personalità di spicco che include Lord Stuart Peach (ex Presidente del Comitato Militare della NATO e Capo di Stato Maggiore della Difesa del Regno Unito), Mircea Geoana (ex Vice Segretario Generale della NATO ed ex Ministro degli Esteri rumeno), Richard Burr (ex Senatore degli Stati Uniti e Presidente Repubblicano del Comitato di Intelligence del Senato degli Stati Uniti), Generale Rick Hillier (ex Capo di Stato Maggiore della Difesa canadese), Giedrimas Jeglinskas (Presidente del Comitato di Difesa della Lituania ed ex Assistente Segretario Generale della NATO), Rebecca Harding (economista esperta di commercio internazionale e supply-chain).La banca opererà attraverso l’emissione di obbligazioni con rating AAA garantite dalle Nazioni azioniste, rendendo disponibili risorse a costi accessibili che: finanzieranno l’approvvigionamento della difesa – offrendo alle Nazioni finanziamenti a lungo termine e prevedibili, ai tassi più bassi possibili; consentirà investimenti tecnologici rapidi – permettendo ai paesi di modernizzare le loro forze di difesa senza immediati oneri fiscali, attraverso processi di approvvigionamento più veloci; sosterrà la supply chain della difesa – garantendo alle banche commerciali il rischio, per assicurare liquidità e flussi di credito a tutta la catena del valore della difesa affinché le aziende possano costruire e aumentare la capacità produttiva.”Molti governi vogliono rafforzare le loro capacità di difesa ma sono frenati dai limiti legati al debito pubblico e dai vincoli fiscali – ha detti Rob Murray, ex Capo dell’Innovazione alla NATO e fondatore della DSR Bank – La DSR Bank è la soluzione: un approccio strategico, credibile e basato sul mercato che assicura la possibilità di difendere la democrazia senza compromettere la stabilità economica”. LEGGI TUTTO

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    Leonardo, nuovi target price dopo i risultati 2024

    (Teleborsa) – Si muove al rialzo il titolo Leonardo che mostra un guadagno dell’1,29%. Il gruppo, big italiano della difesa, ha annunciato ieri i risultati del 2024 che hanno mostrato ordini in salita a 20,9 miliardi. Leonardo ha fatto sapere che l’11 marzo ci sarà l’aggiornamento del piano industriale.Alla luce dei dati di bilancio, gli analisti hanno rivisto al rialzo il target price sul titolo. L’ufficio studi di Deutsche Bank, confermando il giudizio “Buy” ha ritoccato all’insù il prezzo obiettivo portandolo a 36 euro dai 32 indicati in precedenza. Stessa raccomandazione (buy) anche per gli esperti di Equita sim che hanno alzato del 6% il target di prezzo a 35 euro. “Buy” confermato inoltre da Bank of America con prezzo ritoccato all’insù a 41,8 euro.Su base settimanale, il trend del titolo è più solido rispetto a quello del FTSE MIB. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione alla Holding italiana nei settori dell’aeronautica rispetto all’indice di riferimento.Il quadro tecnico di breve periodo di Leonardo mostra un’accelerazione al rialzo della curva con target individuato a 35,91 Euro. Rischio di discesa fino a 34,89 che non pregiudicherà la buona salute del trend corrente ma che rappresenta una correzione temporanea. Le attese sono per un’estensione della trendline rialzista verso quota 36,93. LEGGI TUTTO

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    Leonardo, Capital Research ha una partecipazione del 5,027%

    (Teleborsa) – Capital Research and Management Company ha una partecipazione pari al 5,027% in Leonardo, big italiano della difesa.È quanto emerge dalle comunicazioni della CONSOB relative alle partecipazioni rilevanti, dove viene segnalato che l’operazione risale al 18 febbraio 2025. La quota è classificata come gestione discrezionale del risparmio, di cui il 3,480% per conto di Capital World Growth and Income Fund. LEGGI TUTTO

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    EDGE Group e Leonardo firmano importante accordo di collaborazione

    (Teleborsa) – EDGE, tra i principali gruppi mondiali nel settore della tecnologia avanzata e della difesa, ha siglato un innovativo accordo con Leonardo per rafforzare la loro collaborazione nello sviluppo di soluzioni in sei domini considerati di rilevanza cruciale. Entrambi i gruppi mirano a consolidare le sinergie esistenti e a sfruttare nuove opportunità complementari per una collaborazione piùstretta.L’accordo, firmato durante l’International Defence Exhibition (IDEX) 2025 ad Abu Dhabi, riguarderà il mercato degli Emirati Arabi Uniti e contemplerà una strategia globale di export, promuovendo sinergie più strette, condivisione di conoscenze e consolidamento di risorse specializzate.Hamad Al Marar, Managing Director e Amministratore Delegato di EDGE Group, ha dichiarato: “questo importante passo segna la fase successiva del nostro accordo strategico con Leonardo, azienda leader nel settore, e si basa sulle opportunità offerte dalla solida relazione tra Emirati Arabi Uniti e Italia”.L’accordo anticipa una partnership strutturata finalizzata alla promozione commerciale congiunta di questi prodotti e soluzioni ai governi di diversi Paesi. Prevede, inoltre, lo sviluppo congiunto della proprietà intellettuale e futuri progetti innovativi.”Siamo onorati ed entusiasti di questa collaborazione con EDGE Group, finalizzata a realizzare nuove capacità industriali per esigenze nazionali ed export. – ha affermato Lorenzo Mariani, Condirettore Generale di Leonardo – I settori identificati come pilastri di questa strategia congiunta stanno acquisendo sempre più importanza in un mercato e in uno scenario operativo in evoluzione. Per questo, riteniamo che unire le forze in tali campi permetterà di offrire le capacità richieste dagli Emirati Arabi Uniti e da altri mercati export”. LEGGI TUTTO

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    Leonardo, Equita incrementa target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 29 euro per azione (+5%, solo per aggiornamento asset quotati) il target price su Leonardo, big italiano della difesa, confermando la raccomandazione “Buy”.Gli analisti fanno notare che fonti di stampa riportano dichiarazioni di Lorenzo Mariani (condirettore generale di Leonardo) a proposito della fornitura all’esercito italiano di 280 carri armati e 1.050 mezzi cingolati di fanteria da parte della neonata JV Leonardo-Rheinmetall, a proposito della creazione di un raggruppamento temporaneo di imprese che precede la JV al fine di accelerare i tempi per la formalizzazione dell’offerta. Come conseguenza, il primo ordine sarebbe previsto prima dell’estate. Il valore della fornitura è di 23 miliardi da spalmare su un paio di lustri.Con riferimento a Leonardo, Equita ritiene che questo ordine sia incluso nel business plan 2024-28, ma non è noto quali siano le assunzioni sottostanti. “Pensiamo che un’accelerazione possa avere un impatto positivo sulle stime”, si legge in una ricerca.Il nuovo target price comunque non prende in considerazione l’upside potenziale sull’aumento della spesa militare dei paesi NATO (pur non credendo al 5% richiesto da Trump). LEGGI TUTTO

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    Leonardo completa la cessione del business subacqueo a Fincantieri

    (Teleborsa) – Leonardo, big italiano della difesa, ha effettuato il closing dell’operazione di cessione della linea di business Underwater Armaments & Systems (UAS) a Fincantieri, colosso italiano a controllo pubblico attivo nel settore della cantieristica navale. In base all’accordo vincolante del 9 maggio 2024, al momento del closing Leonardo ha ricevuto il pagamento di un prezzo pari a 287 milioni di euro, basato sulla componente fissa di Enterprise Value pari a 300 milioni di euro. La componente variabile per massimi 115 milioni di euro e gli usuali aggiustamenti prezzo verranno determinati in seguito all’approvazione dei risultati consuntivi di UAS relativi all’esercizio 2024. L’Enterprise Value totale massimo è pari a 415 milioni di euro. Underwater Armaments Systems Whitehead Alenia Sistemi Subacquei, storica partecipata al 100% di Leonardo, nasce come una società specializzata nella costruzione di sistemi di difesa sottomarini e in particolare siluri, contromisure e sonar. All’inizio del 2016, la società è confluita in Leonardo, diventando una linea di business, ed è stata ridenominata “Underwater Armaments & Systems” (UAS). La linea di business include anche la partecipazione al 50% nella GEIE EuroTorp (costituita con Naval Group e Thales), dedicata alla progettazione e costruzione del siluro leggero MU90, ed è localizzata in due sedi, Livorno e Pozzuoli. Nel 2023, la linea di business UAS ha generato ricavi per circa 160 milioni di euro e un EBITDA di 34 milioni di euro.”L’acquisizione di WASS Submarine Systems rappresenta per Fincantieri un passo decisivo nel rafforzare la leadership tecnologica nel dominio subacqueo, un settore cruciale per il futuro della sicurezza e della tecnologia marittima – ha commentato Pierroberto Folgiero, AD di Fincantieri – Integrando competenze avanzate nei sistemi acustici e di armamento subacqueo, ampliamo la nostra capacità di sviluppare soluzioni innovative per la difesa navale, garantendo al contempo la protezione delle infrastrutture critiche subacquee, come cavi sottomarini e impianti energetici offshore”. LEGGI TUTTO

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    UE, Goldman Sachs: modesto impulso alla crescita dall’aumento della spesa per difesa

    (Teleborsa) – Mentre l’economia europea resta sotto pressione a causa delle tensioni geopolitiche, dei venti contrari economici strutturali e della crescente incertezza commerciale, gli investitori guardano a una potenziale maggiore spesa per la difesa con l’utilizzo della politica fiscale dell’UE. A questo proposito, “una spesa militare aggiuntiva potrebbe allo stesso tempo affrontare i rischi geopolitici, aiutare a ridurre la probabilità di tariffe statunitensi e sostenere la crescita europea”, fa notare Goldman Sachs in una ricerca sul tema.La spesa per la difesa europea è già aumentata notevolmente dall’invasione dell’Ucraina, ma rimane al di sotto dell’obiettivo NATO del 2% del PIL per un certo numero di paesi. Goldman Sachs vede tre possibili vie per finanziare la nuova spesa per la difesa. La prima è quella di fare affidamento sui deficit fiscali nazionali e concedere un’eccezione agli stati membri all’interno delle regole fiscali europee. La seconda riguarda il riutilizzo della capacità finanziaria inutilizzata all’interno di Next Generation EU (NGEU). La terza opzione è quella di istituire un nuovo strumento di finanziamento multilaterale per la difesa, simile nello spirito a NGEU ma aperto anche a stati membri non UE.”A nostro avviso, una combinazione di deficit nazionale e riutilizzo di NGEU è l’opzione più probabile – si legge nella ricerca, firmata dall’economista Filippo Taddei – Tuttavia, riteniamo che tutte e tre le opzioni condividano una bassa probabilità di un dispiegamento anticipato. Creare un’altra eccezione nelle nuove regole fiscali e riutilizzare i fondi di riserva all’interno di NGEU richiede un accordo sia nel Consiglio dell’UE che nel Parlamento. L’istituzione di un nuovo strumento di finanziamento multilaterale per la difesa coinvolgerebbe anche i parlamenti nazionali sia all’interno che all’esterno dell’UE, aumentando ulteriormente l’ostacolo per l’attuazione”. Date le elezioni generali in Germania, l’incertezza politica in Francia e la necessità di approvare il cambiamento attraverso diverse istituzioni dell’UE, la banca d’affari ritiene comunque improbabile che qualsiasi processo venga completato prima della fine del 2025.Goldman Sachs considera due scenari. Il primo punta alla spesa per la difesa del 2026 al 2,25% e implica un aumento medio annuo del deficit strutturale di circa lo 0,3% del PIL nei prossimi tre anni, mentre il secondo porta la spesa per la difesa al 2,5% del PIL nel 2026 e implica un aumento annuo leggermente maggiore di circa lo 0,5% del PIL. Viene spiegato che i moltiplicatori sulla spesa per la difesa sono relativamente piccoli, intorno allo 0,6, dato l’elevato contenuto di importazioni, e l’effetto è più di breve durata rispetto agli investimenti.L’analisi suggerisce che l’impulso alla crescita sarebbe positivo ma limitato, aumentando l’impulso fiscale annuale di una media di 0,1-0,2 pp nei prossimi tre anni rispetto all’attuale base di riferimento fino al 2027. L’impulso alla crescita, tuttavia, dipende dalla capacità del settore della difesa nazionale di ridurre la dipendenza dall’input estero con potenziali effetti maggiori se una maggiore spesa per la difesa porta a una riorganizzazione strutturale e all’espansione dell’industria della difesa europea. LEGGI TUTTO

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    Leonardo confermata nei Dow Jones Sustainability Indices

    (Teleborsa) – Leonardo, big italiano della difesa, è stata confermata per il quindicesimo anno consecutivo nei Dow Jones Sustainability Indices (DJSI World e DJSI Europe) dopo la valutazione annuale effettuata dall’agenzia di rating internazionale S&P Global attraverso il Corporate Sustainability Assessment (CSA). Leonardo ha raggiunto un punteggio di 81 su 100, confermandosi per il sesto anno consecutivo il più alto del settore Aerospazio e Difesa.”Stiamo entrando in una nuova era tecnologica sempre più incentrata sui temi della sostenibilità e la riconferma nei DJSI rappresenta un importante riconoscimento del nostro impegno – ha detto l’AD Roberto Cingolani – La sostenibilità è uno dei fattori abilitanti del nostro Piano Industriale e tiene conto di un contesto globale che impone un nuovo paradigma, quello della sicurezza globale, in cui innovazione tecnologica, digitalizzazione e intelligenza artificiale giocano un ruolo fondamentale”. LEGGI TUTTO