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    Usa, preliminare PMI manifattura ottobre sale a 52,2 punti

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera degli Stati Uniti, così pure quella dei servizi. La stima flash sull’indice PMI manifatturiero di ottobre 2025 elaborato da S&P indica, infatti, un livello di 52,2 punti che si confronta con i 52,0 punti del mese precedente e i 51,9 punti del consensus. Il dato è quindi sopra la soglia critica dei 50 punti sotto la quale l’economia è in contrazione.Nello stesso periodo il PMI dei servizi è atteso a 55,2 punti, in aumento dai 54,2 punti del mese precedente ed al di sopra del consensus (53,5 punti).Il PMI composito si attesta così a 54,8 punti dai 53,9 di settembre.”I dati flash del PMI di ottobre indicano una forte e sostenuta crescita economica all’inizio del quarto trimestre, con l’attività imprenditoriale che sta riprendendo slancio sia nel settore manifatturiero che nei servizi, nonostante alcune segnalazioni di aziende colpite negativamente dalla chiusura delle attività governative. I dati dell’indagine sono coerenti con un’espansione economica del 2,5% annualizzato a ottobre, dopo che un aumento simile era stato segnalato per il terzo trimestre”, ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence.”Tuttavia, la fiducia delle imprese nelle prospettive per il prossimo anno è ulteriormente peggiorata, attestandosi a uno dei livelli più bassi degli ultimi tre anni, poiché le aziende temono l’impatto delle politiche, in particolare i dazi. Le aziende sono inoltre preoccupate per le deludenti vendite all’esportazione, soprattutto nel settore manifatturiero, e le fabbriche stanno registrando un aumento senza precedenti delle scorte invendute. Avendo acquistato input in eccesso all’inizio dell’anno per anticipare i dazi, i produttori stanno producendo più beni per consumare questi input, ma spesso hanno difficoltà a vendere il prodotto finale ai clienti. “Pertanto, nonostante i costi di input abbiano continuato a salire bruscamente anche a ottobre, riflettendo principalmente il trasferimento dei dazi, l’inflazione media dei prezzi di vendita si è raffreddata al livello più basso da aprile, poiché le aziende competono sui prezzi per aggiudicarsi le vendite.”(Foto: Brandon Mowinkel / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Usa, probabile nessuna pubblicazione dati inflazione il prossimo mese

    (Teleborsa) – Secondo indiscrezioni riportate sui social media sembra che probabilmente il mese prossimo non verranno pubblicati i dati sull’inflazione statunitense.”La Casa Bianca ha appreso che, per la prima volta nella storia, il mese prossimo probabilmente NON ci sarà una pubblicazione dei dati sull’inflazione”. Lo si legge in un post su X di Rapid Response.(Foto: Carlee Dittemore / Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Francia, migliora a sorpresa la fiducia dei consumatori a ottobre

    (Teleborsa) – Migliora la fiducia dei consumatori francesi nel mese di ottobre. Il relativo indice, calcolato dall’Ufficio Statistico Nazionale francese (INSEE), è stato indicato a 90 punti dagli 88 del mese precedente. Il dato è anche migliore delle attese degli analisti che stimavano un calo fino a 87. L’indice relativo alla situazione finanziaria personale degli ultimi 12 mesi recupera a -20 punti (era -21 il mese precedente), mentre quello relativo alle condizioni future dei prossimi 12 mesi risale a -11 punti da -14.(Foto: © Aleksandr Grechaniuk / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Regno Unito, vendite di oro spingono a sorpresa il commercio al dettaglio a settembre

    (Teleborsa) – Le vendite al dettaglio britanniche sono aumentate inaspettatamente, a settembre, registrando il quarto aumento mensile consecutivo, grazie all’aumento delle vendite di computer e telecomunicazioni e alla domanda di oro da parte dei gioiellieri online. Secondo l’Office for National Statistics, le vendite retail hanno segnato a settembre un incremento dello 0,5% su base mensile, dopo il +0,6% registrato ad agosto e contro il -0,2% stimato dal consensus. Su base annua si registra una variazione positiva dell’1,5%, contro aspettative per un aumento più contenuto dello 0,6% e dopo il +0,7% di agosto.Le vendite al dettaglio core, che escludono i carburanti, sono salite dello 0,6% su mese, dopo il +1% del mese precedente. Su anno, il dato core ha segnato un +2,3% rispetto al +1,3% precedente e al +0,7% delle attese).(Foto: Dimitris Vetsikas / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Giappone, calo inatteso dell’attività manifatturiera a ottobre

    (Teleborsa) – Peggiora a sorpresa l’attività della manifattura in Giappone a ottobre. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero, pubblicato da S&P Global ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 48,3 punti, rispetto ai 48,5 di settembre e ai 48,6 attesi dal mercato. L’indicatore si mantiene dunque sotto la soglia critica dei 50 punti, denotando contrazione dell’attività. LEGGI TUTTO

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    “La guerra del petrolio”: cosa sta succedendo tra Trump e Putin (e la mossa della Cina)

    (Teleborsa) – Scoppia la “guerra” del petrolio tra Wladimir Putin e Donald Trump i cui effetti, in realtà, si spingono ben al di là di uno scontro solo fra Mosca e Washington. Le sanzioni americane a Lukoil e Rosneft hanno infatti spinto la Cina – secondo quanto riporta Reuters – a sospendere gli acquisti di petrolio russo, mettendo così alla prova quell”amicizia senza limiti’ fra Putin e Xi Jinping.Con il rischio di mettere all’angolo anche l’India, pronta a sua volta a fermare i flussi dalla Russia. “Le sanzioni sono un atto ostile”, ha tuonato il leader del Cremlino, descrivendole come “un tentativo di mettere pressione su Mosca, ma nessun Paese che abbia rispetto di se stesso fa mai niente sotto pressione”.Ostentando sicurezza, Putin ha quindi aggiunto: la stretta non avrà impatto sull’economia russa. Una previsione che lascia scettici gli osservatori. Rosneft e Lukoil infatti rappresentano complessivamente la metà degli oltre 4 milioni di barili al giorno di greggio esportati dalla Russia e destinati per lo più ai mercati asiatici da quando l’occidente ha imposto un tetto massimo di prezzo di 60 dollari alla fine del 2022. La Cina e l’India sono i due maggiori acquirenti del greggio russo: solo in settembre hanno importato rispettivamente due milioni e 1,6 milioni di barili al giorno. Un loro stop agli acquisti, anche se temporaneo, infliggerebbe quindi un duro colpo a Mosca e alla sua capacità di finanziare la guerra in Ucraina. Dopo l’annuncio delle sanzioni di Trump, i colossi statali del petrolio cinesi – PetroChina, Sinopec, Cnooc e Zhenhua Oil – hanno sospeso gli acquisti di greggio russo trasportato via mare almeno nel breve termine. Una misura analoga potrebbe essere decisa, riporta Reuters, anche dalle raffinerie indipendenti cinesi per valutare l’impatto della stretta americana, in base alla quale chi farà affari con i giganti russi rischia di essere escluso dal sistema dei pagamenti occidentale. Per l’economia cinese la sospensione dei flussi potrebbe infliggere un nuovo colpo a un’economia già in difficoltà e che rischia un’ulteriore stangata americana nel caso in cui non sia raggiunto un accordo sulle terre rare. Il segretario al Tesoro Scott Bessent e il vicepremier He Lifeng si incontreranno a breve in Malesia per cercare un’intesa che eviti l’entrata in vigore degli ulteriori dazi del 100% minacciati da Trump, e provare a spianare la strada a un faccia a faccia fra il presidente americano e quello cinese in Corea del Sud a fine mese. LEGGI TUTTO

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    Giappone, accelera l’inflazione a settembre. Occhi sulla Bank of Japan

    (Teleborsa) – Accelera l’inflazione in Giappone nel mese di settembre, per la prima volta in quattro mesi, confermandosi sopra il target fissato dalla Bank of Japan. Secondo l’Ufficio nazionale di statistica, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato un aumento del 2,9% su anno, contro il +2,7% di agosto.Il dato su base mensile (non destagionalizzato) mostra un incremento dello 0,1% dopo il +0,2% del mese precedente.Il dato core, che esclude la componente alimentare e l’energia, si è attestato al 3% a livello tendenziale, rispetto al 3,3% precedente.Il trend dei prezzi sarà uno dei principali elementi al centro della riunione di due giorni della Bank of Japan, in calendario la prossima settimana, con il board chiamato a decidere sui tassi di interesse in Giappone e pubblicherà anche le nuove previsioni trimestrali su crescita e inflazione. LEGGI TUTTO

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    Manovra definanzia le metro, allarme dei Comuni: “Criticità, a rischio servizi essenziali”

    (Teleborsa) – Un definanziamento di 50 milioni nel 2026 per la linea C della metropolitana di Roma. Altri 15 milioni in meno per la linea M4 della metro di Milano. Ridotti di 15 milioni anche i finanziamenti per estendere la rete del trasporto rapido di massa tra Afragola e la metropolitana di Napoli e la fornitura di treni. E’ quanto prevede una delle tabelle allegate alla manovra con l’elenco dei Rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni delle dotazioni previste a legislazione vigente.Tra le voci relative al Ministero delle Infrastrutture spiccano poi il definanziamento per 13 milioni nel 2026 del Fondo per la mobilità sostenibile e i 2 milioni in meno sempre nel 2026 al Fondo per lo sviluppo di ciclovie urbane. “Preoccupazione per questi tagli alla Metro C in finanziaria che impedirebbero di stipulare la convezione con la stazione appaltante Roma metropolitane, per il 2026. Vorrebbe dire colpire la Capitale”. Lo afferma all’Ansa l’assessore capitolino alla mobilità Eugenio Patanè.”Esprimo inoltre preoccupazione, se fossero confermati, anche per i tagli ai fondi per l’acquisto del materiale rotabile, con contratti già stipulati”, conclude Patanè.”Non abbiamo notizie ufficiali di un definanziamento della M4, ovviamente chiederemo spiegazioni e ci auguriamo che sia solo un’operazione contabile, perché altrimenti non avrebbe alcun senso” dice l’assessora alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, sul definanziamento di 15 milioni per la metro M4 di Milano previsto delle tabelle allegate alla manovra con l’elenco dei rifinanziamenti, definanziamenti e riprogrammazioni delle dotazioni previste. “Fatta questa premessa – aggiunge Censi -, i tagli alle infrastrutture per il trasporto pubblico non sono mai una buona notizia, che diventa catastrofica quando non si vede nemmeno un euro aggiunto al Fondo Nazionale Trasporti necessario per sostenere il funzionamento del servizio di trasporto pubblico locale”. LEGGI TUTTO