More stories

  • in

    Bozza dl fisco, stop cumulo bonus per chi rientra in Italia

    (Teleborsa) – Arriva il divieto di cumulabilità tra i benefici per i lavoratori impatriati e gli incentivi per i ricercatori che rientrano dall’estero e per i neo-residenti. Lo prevede una norma contenuta in una bozza del decreto fisco atteso oggi in consiglio dei ministri.La norma, all’articolo 6 della bozza, stabilisce che gli effetti dell’imposta sostitutiva da 200mila euro sui redditi prodotti all’estero realizzati dalle persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia non siano “cumulabili” con gli incentivi per il rientro in Italia dei ricercatori residenti all’estero e con il nuovo regime agevolativo a favore dei lavoratori impatriati.La disposizione si applica dal periodo d’imposta 2024.E’ infatti convocato per oggi, intorno alle 15.30 una nuova riunione del Consiglio dei ministri. All’ordine del giorno del Cdm, tra le altre cose, un decreto legge con “misure urgenti di sostegno a comparti produttivi” che dovrebbe contenere le annunciate misure per l’ex Ilva e anche la Cig per La Perla, e un decreto legge con “misure urgenti in materia fiscale” che, tra le altre cose, potrebbe prorogare di nuovo l’entrata in vigore della sugar tax. Indispensabile una proroga alla scadenza del 30 giugno dei versamenti d’imposta. Lo scrivono Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, in una lettera inviata al ministro dell’Economia e finanze Giancarlo Giorgetti, al vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo e al direttore dell’Agenzia delle entrate Vincenzo Carbone. “La richiesta – si legge in una nota – è motivata dalle numerose novità che sono state introdotte in materia fiscale, molte delle quali, ampiamente apprezzate dalle Organizzazioni, hanno tuttavia determinato ingenti interventi nelle procedure di liquidazione dei tributi”. “Uno dei principali interventi – concludono gli artigiani – è frutto della complessa gestione del nuovo concordato preventivo biennale che ha subito modifiche, anche pochi giorni fa, per effetto del decreto legislativo correttivo della riforma fiscale, varato dal Governo lo scorso 4 giugno. Confartigianato Imprese, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti, valutate le difficoltà operative di rispettare il termine del 30 giugno da parte delle imprese che applicano gli Isa e per gli intermediari che sono chiamati ad assisterle, auspicano la proroga di un mese della scadenza”. LEGGI TUTTO

  • in

    Lavoro, Calderone: “Priorità sicurezza: a breve altri 700 milioni”

    (Teleborsa) – “Quando la nostra Costituzione proclama che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro ci consegna anche il dovere di fare in modo che ogni posto di lavoro sia sicuro e dignitoso. Un dovere che al di là dei rispettivi ruoli, degli specifici ruoli dei soggetti coinvolti, può essere assolto efficacemente solo se tutta la società avverte questo dovere come proprio e come prioritario”. È quanto ha affermato la ministra del Lavoro, Marina Calderone, nell’informativa alla Camera sulla sicurezza sul lavoro. “Gli obiettivi della sicurezza possono essere efficacemente raggiunti solo se i lavoratori e le imprese, i soggetti pubblici e privati, ognuno per la sua parte, collaborano e interagiscono nell’intento comune di rendere il lavoro sempre più sicuro – ha detto Calderone – quello che il governo si è proposto è prima di tutto di promuovere la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, sostenendo la consapevolezza che tutelare la sicurezza è una responsabilità di ciascuno. Comporta avere cura della vita e della salute di tutti. Sicurezza significa anche azionare una leva di sviluppo economico e sociale, creare occasioni di sviluppo, di rinnovamento delle imprese e di crescita del benessere dei lavoratori”. Il ministero del Lavoro – ha aggiunto Calderone – “ha elaborato una strategia chiara, ambiziosa, che si snoda lungo quattro direttrici che sono complementari tra di loro: sensibilizzazione e formazione dei giovani e dei lavoratori; sostegno alle imprese nell’implementazione di procedure di sicurezza sempre più incisive; rafforzamento delle tutele in ambito lavorativo; attuazione di controlli mirati e coordinati. Questa strategia è stata formalizzata con il decreto ministeriale 195 del 17 dicembre del 2024 nel quale abbiamo adottato il piano integrato per la salute e la sicurezza”. “Quando si parla di denunce di infortunio” sul lavoro, “di malattia professionale” e “di incidente mortale credo che tutti quanti insieme abbiamo la stessa sensibilità nel dire che anche un solo morto è una sconfitta – detto la ministra del Lavoro –. Sono abituata a chiedermi sempre se ho fatto abbastanza, se posso fare di più. Sono certa, con il supporto del Parlamento, di poter fare di più e meglio. Voglio assumere un impegno: utilizzare tutte le risorse che abbiamo a disposizione per per migliorare l’incisività della nostra azione di vigilanza e indirizzare le azioni di tutela e salvaguardia delle persone. Il mio obiettivo, così come quello del Governo, è nei prossimi tempi, molto brevi, di liberare altri 700 milioni da mettere a disposizione delle politiche per la sicurezza”. Sul fronte dell’occupazione – ha detto Calderone – c’è “un milione di persone in più al lavoro”, raggiungendo una quota di “oltre 24 milioni” e “abbiamo un incremento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, una riduzione progressiva del numero dei giovani che non lavorano, non studiano e non si formano (neet). Non sono qui per dire – ha aggiunto la ministra – che tutte le soluzioni sono state trovate e che i nostri numeri non debbano essere migliorati certamente abbiamo un tasso di disoccupazione che è nella media europea. Bisogna lavorare e, soprattutto, sostenere l’ingresso al lavoro di giovani e donne e migliorare le condizioni di lavoro affinché ci siano interventi ancora più efficaci sul fronte del contrasto allo sfruttamento e all’utilizzo improprio delle forme di lavoro”.Dal 1 ottobre del 2024, data in cui la patente a crediti in edilizia è entrata in vigore, “sono più di 454mila le imprese che si sono registrate, hanno iniziato il percorso, hanno avuto la patente. Esattamente al 3 giugno sono 454.447 – ha detto Calderone –. Di queste il 99,5% è stato rilasciato ad attività registrate in Italia e costituite sotto forma di imprese. Non è un documento simbolico, qualcuno ha detto anche questo, ma invece voglio dire che si tratta di una strategia importante che il Governo vuole estendere ad altri settori produttivi dove c’è una particolare condizione di alto rischio. Mi riferisco, ma solo a titolo esemplificativo, a settori come logistica e agricoltura, settori in cui l’incidenza del rischio è anche testimoniata dall’entità dei tassi di premio che la tariffa Inail assegna. Per noi rappresenta un cruscotto dinamico che registra comportamenti virtuosi e violazioni”. Nel solo settore edilizio, nel corso del 2024 “sono state effettuate 41.106 ispezioni – ha aggiunto Calderone – il 73% in più rispetto al 2023 anche per effetto dell’entrata in servizio del primo contingente di ispettori tecnici. Il tasso di irregolarità riscontrata è significativo, ma questo è dato anche dal fatto che tutta l’attività ispettiva che stiamo sviluppando sul territorio è preceduta da un’analisi attenta e puntuale delle informazioni che ci vengono dalle banche dati che sono in condivisione in tempo reale per tutto il personale ispettivo e, quindi, dagli indici di pericolosità e rischiosità che ci portano ad andare in taluni casi in una situazione in cui il controllo è mirato e l’ipotesi di rischio poi si verifica”. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, richieste sussidi disoccupazione invariate a 248 mila unità

    (Teleborsa) – Non calano come atteso le richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 7 giugno, i “claims” sono risultati pari a 248 mila unità, in linea con quelle registrate la settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 247.000 mila). Il consensus indicava una discesa a 242mila unità.La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – sale a 240.250 unità, in aumento di 5.000 unità rispetto al dato della settimana precedente. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 31 maggio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.956.000, in aumento di 54.000 unità rispetto alle 1.902.000 unità della settimana precedente (dato rivisto da un preliminare di 1.904.000 unità) e superiore a 1.910.000 attese.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

  • in

    Bankitalia, Panetta: “Maggiore impegno pubblico e privato per rilanciare l’innovazione”

    (Teleborsa) – “L’innovazione è il pilastro su cui costruire un nuovo modello di crescita per l’Europa. La produttività stagnante e il ritardo tecnologico rappresentano le principali fragilità dell’economia europea rispetto a quella degli Stati Uniti. Il contesto globale impone un cambio di passo deciso. Occorre riportare l’innovazione al centro del sistema economico europeo. L’intervento pubblico è essenziale per finanziare la ricerca di base, stimolare la domanda di tecnologie avanzate e orientare gli investimenti in settori strategici. Ma l’intervento pubblico, da solo, non basterà”. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, alla conferenza “Competitività e innovazione: la risposta europea” organizzata dalla Banca d’Italia e dalla Banca europea degli investimenti. “La spesa pubblica europea in ricerca e sviluppo – ha sottolineato Panetta – è comparabile a quella americana, ma spesso meno efficace. Deve essere rafforzata e soprattutto meglio indirizzata. In questo quadro, l’Italia deve colmare il divario con il resto d’Europa. Spendiamo per l’università solo l’1 per cento del PIL, circa un terzo in meno della media UE, e con infrastrutture di trasferimento tecnologico limitate rispetto ai principali poli europei. Occorre investire meglio: rafforzando i centri di eccellenza e valorizzando quelli minori attraverso reti di collaborazione. Nei prossimi anni l’Europa dovrà affrontare sfide decisive – dalla transizione verde e digitale alla difesa – che richiederanno uno sforzo innovativo senza precedenti. È urgente completare la costruzione di un mercato europeo dei capitali pienamente integrato, in grado di canalizzare il risparmio verso progetti imprenditoriali ad alto potenziale. Solo una rinnovata spinta all’innovazione potrà rilanciare la produttività, garantire la crescita e assicurare all’Europa un ruolo di leadership stabile nel tempo”.Secondo Panetta “il settore pubblico può sostenere l’innovazione lungo almeno tre direttrici: finanziando la ricerca di base e il trasferimento tecnologico, orientando la propria domanda verso tecnologie avanzate e facilitando la mobilitazione di capitali privati”.Sempre più spesso, infatti, – ha spiegato Panetta – “le innovazioni più significative nascono dall’incontro tra ricerca di base – generalmente pubblica – e ricerca applicata, svolta dalle imprese. Negli Stati Uniti, la quota di brevetti legata alla ricerca finanziata dal pubblico è salita dal 3 per cento nel 1945 al 30 nel 20105. Questa proficua interazione è particolarmente importante per le start-up innovative, che giocano un ruolo cruciale nel dinamismo economico. I brevetti fondati su pubblicazioni scientifiche, prodotte soprattutto da università e centri di ricerca pubblici, tendono a generare maggiori ritorni economici e a essere più commerciabili, in quanto il linguaggio scientifico ne facilita la valutazione tecnica. Il settore pubblico può intervenire anche sul lato della domanda, acquistando direttamente beni e servizi ad alto contenuto tecnologico, oltre che erogando sussidi diretti. Un esempio efficace è quello delle agenzie statunitensi Advanced Research Projects Agencies (ARPA), che finanziano progetti ad alto rischio e potenziale, spesso ignorati dal venture capital, come nel caso del deep tech. In Europa, esperienze analoghe sono ancora limitate. I programmi Pathfinder e Transition dello European Innovation Council rappresentano un primo passo, ma con risorse – meno di 400 milioni di euro annui – ancora molto inferiori ai circa 7 miliardi di dollaridestinati alle agenzie americane. Infine, – ha concluso Panetta – il settore pubblico può attivare investimenti privati, soprattutto in settori con ritorni altamente incerti e in contesti con minore propensione a investire in capitale di rischio, come in Europa12. Il coinvolgimento di agenzie pubbliche altamente qualificate riduce le incertezze e incoraggia i privati a partecipare. Quando l’intervento pubblico all’innovazione è ben progettato e ben eseguito, i suoi effetti non si esauriscono nel breve periodo. L’impulso iniziale può innescare un circolo virtuoso: la diffusione di nuove idee, l’attrazione di nuove imprese e di lavoratori qualificati creano economie di agglomerazione che rendono l’ecosistema innovativo sempre più forte nel tempo”. LEGGI TUTTO

  • in

    Dazi, Bessent apre al possibile slittamento dei negoziati oltre il 9 luglio

    (Teleborsa) – Gli Stati Uniti potrebbero decidere per una proroga della sospensiva dei dazi per i Paesi partner che stiano negoziando “in buona fede” un accordo commerciale. Lo ha annunciato il Segretario al Tesoro USA Scott Bessent, all’indomani dell’accordo raggiunto fra Stati Uniti e Cina. Bessent ha dunque anticipando la possibilità di estendere la sospensione oltre i 90 giorni concessi dal Presidente Donald Trump, che scadono il 9 luglio, a beneficio dei principali partner commerciali degli Stati Uniti, purché dimostrino “buona fede” nei negoziati commerciali in corso.Gli Stati Uniti – ha ricordato in un’audizione davanti alla Commissione Affari e Finanze della Camera – hanno 18 “importanti” partner commerciali, e l’amministrazione Trump sta “lavorando per raggiungere accordi” con questi Paesi, come l’Unione Europea, che sta portando avanti i negoziati finalizzati a regolare l’interscambio in futuro. “Se qualcuno non sta negoziando, allora non lo faremo neanche noi”, ha dichiarato lapidario.I funzionari di Trump hanno ripetutamente affermato di essere prossimi a siglare accordi commerciali con una mezza dozzina di paesi, ma finora la Casa Bianca ha portato a casa solo un accordo commerciale formale con il Regno Unito e un accordo quadro con la Cina, i cui non si conoscono ancora i dettagli. In precedenti occasioni, i funzionari USA avevano espresso la disponibilità a rinviare la sospensiva solo nei confronti di quei partner con cui c’era già un accordo di massima.Frattanto, il segretario al Commercio USA Howard Lutnick si è detto “ottimista” riguardo la possibilità di giungere ad un accordo con l’Europa, ma ammette che “sarà probabilmente alla fine”. “L’Europa è stata più che spinosa nei colloqui commerciali”, ha ammesso il titolare al commercio, ricordando che in UE non c’è una chiara leadership e che, per ottenere un’offerta, si è dovuti arrivare a minacciare dazi al 50% su tutti i prodotti. LEGGI TUTTO

  • in

    Gran Bretagna, produzione industriale peggio di attese in aprile

    (Teleborsa) – Giungono dati contrastanti dalla produzione industriale e manifatturiera del Regno Unito. Gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica della Gran Bretagna (ONS) segnalano che l’indice della produzione industriale ha registrato, nel mese di aprile, un decremento dello 0,6% su base mensile rispetto al -0,7% del mese precedente e peggiore al -0,4% atteso dagli analisti.Il dato tendenziale registra un calo dello 0,3% dopo il -0,7% di marzo e rispetto al -0,2% del consensus.La produzione manifatturiera, su base mensile, registra una discesa dello 0,9% contro il -0,8% stimato dagli analisti e riportato a marzo. La variazione annua registra un +0,4%, in linea con il consensus, dopo il -0,8% precedente. LEGGI TUTTO

  • in

    Qualità della vita nel Lazio, Istituto Piepoli: “Il 74% dei cittadini è soddisfatto”

    (Teleborsa) – La qualità della vita nella regione Lazio soddisfa il 74% dei cittadini, in particolare chi risiede nelle province di Viterbo (82%) e di Roma (73%) e i ragazzi dai 18 ai 34 anni (78%). Un peggioramento nel tempo è avvertito da coloro che, invece, vivono nei grandi comuni (-45%), dagli over 55 (-45%) e da chi abita nella provincia di Roma (-30%). Con le smart city, il 71% degli intervistati teme l’esclusione digitale e il 61% segnala il rischio di un controllo eccessivo. È quanto emerge dalla ricerca dell’Istituto Piepoli “Lazio 2025 tra smart city e vivibilità”, in cui si analizza la qualità della vita percepita dai cittadini della regione Lazio, con particolare attenzione agli effetti dei grandi eventi del 2025, come il Giubileo, sulla vivibilità urbana e sulla fruizione dei servizi pubblici. Lo studio è stato presentato al Senato nel corso del convegno “Abitare il cambiamento: città vivibili e cittadini consapevoli”, promosso da Federconsumatori Lazio Aps con Adiconsum Lazio Roma Capitale e Rieti Aps, Adicu Aps, Adoc Roma e Lazio Aps, Consumatori Solidali Lazio Aps e UGCons, associazioni impegnate nella tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti oltre che nella promozione del benessere sociale.Vita sociale e servizi pubblici, alto gradimentoI maggiori livelli di soddisfazione sono legati alla vita sociale (61%) e all’ambiente (60%). Anche i servizi pubblici, quali scuole e servizi educativi, sanitari e amministrativi, ottengono un livello di gradimento medio-alto (60%). Sicurezza (55%) e mobilità (50%) sono, invece, le aree che raccolgono un consenso mediamente più basso.Giubileo, turismo e preoccupazioniQuasi un intervistato su due ha percepito cambiamenti legati ai preparativi per il Giubileo 2025 (48%). I grandi eventi sono considerati come un’opportunità di crescita, di sviluppo turistico (43%) e infrastrutturale (37%). Allo stesso tempo, però, generano anche preoccupazioni concrete per l’impatto sulla qualità della vita quotidiana, specialmente in termini di mobilità (49%), vivibilità urbana (34%) e costi (31%). I cittadini esprimono opinioni diverse sull’adeguatezza della gestione dei lavori per i grandi eventi nelle loro città, solo il 44% li considera adeguati. I giudizi più positivi arrivano dai giovani, mentre chi ha un’età compresa tra 35 e 54 anni e chi vive in provincia di Roma tende a essere più critico.Conoscenza e rischi delle smart cityL’informazione sul significato e le caratteristiche di una smart city resta limitata: solo l’8% dei cittadini si sente molto informato. Una percentuale che sale tra i giovani (52%), tra chi risiede a Roma (44%) e nella provincia di Viterbo (49%). In generale, più della metà degli intervistati si dichiara poco o per nulla informato, soprattutto tra le fasce di età più mature. I diversi aspetti delle smart city sono ritenuti utili nel migliorare la qualità della vita in relazione all’efficienza energetica e ambientale (50%), alla mobilità sostenibile (49%) e ai servizi digitali per i cittadini (44%). I cittadini sono concordi nell’affermare l’esistenza di diversi benefici delle smart city soprattutto in termini di semplicità ed efficienza dei servizi pubblici (73%) e sviluppo di una mobilità urbana più sostenibile (72%), ma esprimono preoccupazione per i possibili effetti collaterali: il 71% teme l’esclusione digitale e il 61% segnala il rischio di un controllo eccessivo.Progetti smart, grandi eventi e informazione limitataSolo un terzo degli intervistati si dichiara “molto” o “abbastanza” informato su cosa accade nella propria città in tema di grandi eventi e smart city. I giovani tra i 18 e i 34 anni e i residenti di Rieti si mostrano più positivi. Per avere notizie sulle iniziative locali i cittadini si affidano soprattutto ai canali digitali ufficiali come siti web (30%), social media (21%), giornali locali (21%) o televisione nazionale (20%). Molto si può ancora fare in merito alla completezza delle informazioni fornite dal Comune e al coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali locali: sul primo punto solo 4 intervistati su 10 considerano complete le informazioni fornite dal Comune, e, sul secondo punto, appena il 24% percepisce un reale coinvolgimento nei processi decisionali locali.”Il tema della mobilità sostenibile è centrale nel percorso verso la transizione ecologica, che è fra gli obiettivi richiesti dall’Europa che il nostro Paese sta perseguendo con investimenti in tema di infrastrutture e mezzi di trasporto sempre più ecologici. Questi interventi, uniti a un programma di rinnovamento delle infrastrutture ferroviarie, dal prossimo 23 giugno – ha sottolineato nel suo messaggio Fabrizio Ghera, assessore Mobilità, Trasporti, Tutela del Territorio, Ciclo dei rifiuti, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio – inizieranno i lavori di raddoppio della ferrovia Roma-Nord attesi da anni, testimoniano l’attenzione dell’Amministrazione regionale per un trasporto pubblico sempre più sostenibile, che favorisca il diritto alla mobilità dei cittadini rendendo i nostri centri urbani sempre più fruibili. Ritengo che tutte queste attività fatte e le prospettive del futuro debbano essere discusse e condivise con i cittadini del Lazio, con le Associazioni dei consumatori che li rappresentano e che dimostrano l’attenzione al territorio della Regione, alla collaborazione con tutte le Pubbliche Amministrazioni, sia regionali che quelle locali. Mi auguro, quindi, che questo convegno possa rappresentare l’inizio di un percorso di confronto e collaborazione”.”Dalla ricerca – ha detto Alessandra Consorti, capo Segreteria del vicepresidente e assessore Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio e Presidente del CRCU, Roberta Angelilli – emergono dati molto interessanti sulla vivibilità della nostra città e della nostra Regione. Un dato che colpisce è il divario tra obiettivi e servizi offerti da Roma e dal resto della Regione. C’è un gap che va colmato, e la Regione ne è consapevole. Per questo abbiamo predisposto diversi interventi in materia di innovazione tecnologica utilizzando il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) grazie al quale abbiamo attivato un bando con dei voucher dedicati alle PMI e pensati proprio per colmare il gap in digitalizzazione. Nella Regione, inoltre, su tutto il territorio, c’è una rete di spazi attivi, dei veri e propri incubatori e acceleratori di imprese dove le idee che nascono possono trasformarsi in startup di successo”.”La ricerca che abbiamo discusso – ha dichiarato Riccardo Corbucci, consigliere dell’Assemblea Capitolina e presidente della Commissione Roma Capitale, Statuto ed Innovazione Tecnologica – fotografa un dato in controtendenza, il fatto che nella regione Lazio e nel comune di Roma c’è una consapevolezza positiva da parte dei cittadini. Si stanno facendo tantissimi sforzi negli ultimi anni per rendere questa città smart, sostenibile, più vicina ai problemi delle persone. Stiamo lavorando perché l’experience dei cittadini sia sempre più attiva e proattiva, che ci sia anche una partecipazione. Abbiamo anche costituito una Consulta Smart City per fare questo e crediamo che, insieme alla Regione Lazio, Roma Capitale possa far diventare Roma il traino di questo sviluppo”.”È interessante vedere come vivono i cittadini del Lazio, la maggioranza dei quali – ha affermato Livio Gigliuto, presidente Istituto Piepoli – esprime un giudizio positivo rispetto alla situazione attuale, tuttavia prevale una percezione di peggioramento nel tempo. Eventi come il Giubileo hanno avuto un impatto significativo con un aumento del turismo, ma anche del traffico. I cittadini del nostro territorio ammettono di essere poco informati sul tema delle smart cities che è legato all’ambiente e alla tecnologia, ma anche alla sicurezza urbana. Lo sviluppo della digitalizzazione è apprezzato sebbene ci sia una preoccupazione legata alle implicazioni sulla privacy. C’è, infatti, un lato negativo nella percezione delle smart city, che forse potrebbero determinare un eccessivo controllo della vita quotidiana, poca libertà. Occorre, quindi, comunicare gli elementi positivi e rassicurare le persone su ciò che può essere visto come un rischio, ma che in realtà non lo è”.”Siamo molto soddisfatti dei dati emersi dalla ricerca, che – ha spiegato Lorenzo Marinone, consigliere dell’Assemblea Capitolina e delegato dal Sindaco alle Politiche Giovanili – certificano il lavoro che l’amministrazione capitolina sta facendo, in particolare nel coinvolgimento dei giovani. Abbiamo cercato di creare una rete con il mondo dell’associazionismo e con quello universitario, per cercare di rendere la vita dei giovani romani, e anche dei turisti e dei fuori sede che studiano e lavorano nella nostra città, più accessibile e digitalizzata, includendoli nella vita pubblica. In questo studio, vediamo anche come i grandi eventi influiscano positivamente sulla città. I giovani, finalmente, apprezzano il tentativo di questa amministrazione di lavorare in maniera congiunta. Roma finalmente viene vista non solo come città storica, ma anche innovativa e digitale”.”L’indagine condotta dall’Istituto Piepoli – ha dichiarato Carla Ciocci, UGCons – offre spunti molto interessanti sulla qualità della vita percepita dai cittadini della regione Lazio. La generale soddisfazione che emerge, soprattutto da parte del target giovanile, invita a rafforzare il dialogo e la collaborazione con la cittadinanza, soprattutto per tutelare e includere le fasce più fragili. Eventi di forte impatto come il Giubileo e la transizione verso le smart city sono senz’altro un banco di prova importante e per questo credo sia fondamentale migliorare anche l’aspetto comunicativo, per informare i cittadini, su problematiche e opportunità, offrendo così ulteriori stimoli all’impegno quotidiano delle nostre associazioni. Il benessere sociale passa anche attraverso una maggiore coesione tra chi vive e chi amministra le città, sempre più complesse e organizzate”.”Il progetto proposto dalla Regione Lazio, al quale abbiamo aderito, – ha detto Fabrizio Micarelli, Federconsumatori Lazio Aps – ci ha consentito di esplorare il tema emergente della smart city, di venire a conoscenza di nuovi temi che le comunità devono affrontare spesso non sufficientemente informate. La smart city ci pone di fronte al problema di uno sviluppo sostenibile, di una qualità della vita migliore e delle nuove opportunità, di tipo lavorativo o anche di tipo culturale che lo sviluppo tecnologico offre. In questo quadro si pone la funzione delle associazioni dei consumatori che dovranno tutelare, con sempre più attenzione, tutte le problematiche scaturenti dall’evoluzione delle materie consumeristiche”.”La città di Roma – ha dichiarato Giancarlo Balla, Adoc Roma e Lazio Aps – si conferma all’avanguardia nell’innovazione e nella sostenibilità, grazie all’implementazione di tecnologie smart city che migliorano la qualità della vita dei cittadini e riducono l’impatto ambientale. Il Comune di Roma ha lanciato un ambizioso progetto di trasformazione digitale, che prevede l’installazione di sensori intelligenti, la creazione di una rete di comunicazione avanzata e lo sviluppo di applicazioni mobili per i cittadini. Facendo parte della generazione over 70 e vedendo con i miei occhi le difficoltà che si riscontrano alla mia età davanti all’utilizzo delle nuove tecnologie, sorge spontaneo chiedersi quanto queste possano essere utili per questa fascia della popolazione, ma sono convinto che con la giusta alfabetizzazione digitale non saranno un ostacolo bensì un vantaggio, che ci farà vivere e affrontare meglio la città”.”Affrontare le tematiche relative alla smart city – ha affermato Danilo Reali, Adiconsum Roma Capitale Rieti e Lazio Aps – ha significato una diversa lettura nel rapporto dei cittadini quali consumatori rispetto agli obiettivi e le realizzazioni che le città perseguono per aumentare il benessere dei propri abitanti. L’indagine commissionata, e da quanto emerso, ha consentito e consente di rivedere i contatti con le persone e la collettività urbana, avendo cura di quanto il progressivo evolversi del ricorso a sistemi digitali e di intelligenza artificiale incida sulla fruibilità dei servizi, che sempre più diviene impersonale rispetto alla socialità e quindi come coniugare l’impersonale con la richiesta di rapporto personale per raggiungere quel benessere che una smart city ha come obiettivo”.”Il progetto promosso dalla Regione Lazio con l’Assessorato allo Sviluppo Economico – ha detto Camilla Sica, Consumatori Solidali Lazio Aps – ci ha permesso di occuparci di un tema di grande rilevanza. Digitalizzazione e smart city visti come l’opportunità di sviluppo e crescita del rapporto tra cittadini consumatori e Pubblica Amministrazione. Un tema su cui la nostra associazione è impegnata con successo da tempo”.”La smart city non può essere solo un insieme di tecnologie e infrastrutture digitali: deve essere prima di tutto una città pensata per le persone. Con ‘Abitare il cambiamento’ – ha dichiarato Camillo Bernardini, Adicu Aps – abbiamo voluto mettere i cittadini al centro, perché solo cittadini informati e consapevoli possono contribuire attivamente a una trasformazione urbana sostenibile ed equa. È necessario lavorare per una città intelligente che sia anche empatica, accessibile e capace di rispondere ai bisogni reali di chi la vive ogni giorno. Questo è l’impegno che, come Adicu, portiamo avanti con determinazione”.”La vera rivoluzione dal basso – ha osservato Leandro Aglieri, presidente Consulta Roma Smart City Lab – è la coprogettazione della città del futuro grazie alla rete delle associazioni. Fra i nostri aderenti abbiamo comitati, università, aziende, enti di ricerca. C’è una grande voglia di partecipazione e questo è un aspetto positivo. Occorre elevare il livello di potenziamento pensando alla smart region, fino alla smart nation. La nostra città può diventare la capitale dell’innovazione e noi vogliamo essere il traino di questo processo. La Consulta ha l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso le nuove tecnologie. In tale prospettiva, la città smart del futuro deve essere sempre più sostenibile e partecipata”.”L’Indagine presentata oggi – ha detto Piero Daminato, Federconsumatori Lazio Aps – è uno strumento utile per comprendere come si sta governando questo processo di cambiamento. È necessario mettere al centro il cittadino, che è il vero protagonista e non il destinatario finale del servizio. È fondamentale, pertanto, mettere intorno a un tavolo le associazioni e le amministrazioni per trovare soluzioni al fine di affrontare il tema della mobilità e il ciclo dei rifiuti migliorando la qualità della vita dei cittadini”. LEGGI TUTTO

  • in

    Giustizia, Sisto: “Avanti con stabilizzazione dell’Ufficio per il Processo

    (Teleborsa) – “Giustizia ed efficienza devono procedere di pari passo, il ministero è impegnato per assicurare una giustizia più rapida ed efficiente, con strutture migliori, senza compromettere le garanzie e i diritti dei cittadini. Questo impegno non si limita soltanto a interventi normativi, ma comprende anche azioni logistiche. Stiamo rispettando gli obiettivi fissati dal Pnrr e siamo ottimisti per il futuro”. È quanto ha dichiarato Francesco Paolo Sisto, viceministro della Giustizia, intervenuto nel corso della tavola rotonda “Giustizia ed efficienza dello Stato”, nell’ambito all’evento “Italia 2035, strategie per un futuro di crescita e stabilità”, promosso da Forbes a Roma nella sala Trilussa della Cassa di previdenza dei Geometri, presieduta da Diego Buono.”Grazie all’Ufficio del Processo, – ha proseguito Sisto – abbiamo già fatto significativi passi avanti, con l’obiettivo di ridurre del 40% i tempi dei procedimenti civili e del 25% quelli penali, risultato che puntiamo a ottenere grazie anche all’impegno dei giovani operatori degli UPP, per i quali prevediamo un piano di stabilizzazione tra le 4.500 e le 5mila unità. Inoltre, stiamo valutando l’introduzione di bonus per agevolare la partecipazione a ulteriori concorsi pubblici, così da trattenere all’interno del sistema giustizia queste preziose professionalità. Sul fronte del sovraffollamento carcerario, prevediamo interventi mirati nell’edilizia penitenziaria, con l’ampliamento delle strutture e la ristrutturazione di quelle esistenti. È previsto anche un importante investimento sui percorsi di trattamento e sulle opportunità di lavoro per i detenuti, considerando che la recidiva scende intorno al 2% per chi partecipa a queste attività. Infine, sarà attuato un ampio piano di assunzioni per rafforzare ulteriormente i servizi offerti”.”I problemi della giustizia in Italia – ha detto Alfonso Celotto, professore ordinario di Diritto costituzionale dell’Università Roma Tre – attengono sicuramente a problemi organizzativi interni come il tema della separazione delle carriere di cui si sta discutendo il disegno di legge di riforma costituzionale e poi problemi di efficienza. I cittadini vogliono sentenze in tempi rapidi, giuste e rispettose dei crismi del diritto di difesa. Bisogna lavorare su questi versanti. Dobbiamo puntare all’efficienza diminuendo, da una parte, l’impatto del contenzioso e il numero delle cause. In Italia contiamo 5 milioni di sentenze l’anno. La Cassazione fa circa 100mila sentenze l’anno. Occorrono metodi alternativi di risoluzione a quelli giudiziari e dare tempi certi. Una giustizia che funziona è al centro del sistema democratico del nostro Paese”.”Le principali criticità del sistema giudiziario italiano – ha sottolineato Tommaso Miele, presidente aggiunto Corte dei conti – sono sotto gli occhi di tutti. Non si può certamente dire che la Giustizia in Italia funzioni. Non solo per i tempi lunghissimi, motivo per cui già essere sottoposto a un processo è una pena, soprattutto se si considerano tutti gli effetti collaterali. Molte volte si è sottoposti ancora prima al processo mediatico che rappresenta già di per sé una condanna che comporta l’esclusione dai rapporti sociali e dalle relazioni familiari per i colletti bianchi. Tutte le persone sono uguali davanti alla Giustizia e accertate le responsabilità occorre essere molto severi. Però è bene ricordare che in Italia vige sempre il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva. Per questo occorre una rivoluzione culturale per giungere all’umanizzazione della Giustizia”.Punta il dito sulla complessità eccessiva del sistema giudiziario Franco Massi, segretario generale Corte dei conti. “La macchina del Sistema Paese Italia – ha detto Massi – è complicata ed è facile lasciarsi andare a giudizi un po’ troppo affrettati. C’è chi definisce la Pubblica Amministrazione ‘quella catena di trasmissione che traduce le regole di convivenza sociale fissate dal decisore politico in effetti concreti sui cittadini e sulle imprese’. È ovvio che se questa catena non gira le regole di convivenza sociale non vengono tradotte in maniera efficace sul tessuto economico e sociale del Paese. In questo la Corte dei conti ha un ruolo, è una magistratura che deve svolgere una funzione maieutica, cioè, spiegare alla Pubblica amministrazione qual è il miglior modo per investire i soldi pubblici. La Corte ha anche l’onere di andare a controllare il rispetto delle indicazioni fornite, quindi una funzione sindacatoria”.Sulla riforma della giustizia si è espresso anche Fulvio Baldi, sostituto procuratore Corte di Cassazione. “Non risolve nessun problema, ormai – ha detto Baldi – si è creato un muro contro muro tra magistratura e politica. Il dialogo sta scemando e si stanno perdendo di vista alcuni obiettivi. Abbiamo bisogno di una riforma della Giustizia che miri a un’efficienza maggiore e a maggiori garanzie. Solo incrociando efficienza e garanzia si raggiunge la qualità della Giustizia. Credo che questa Riforma non vada verso la giusta direzione: l’obbligatorietà dell’azione penale non è toccata, così come l’autonomia e l’indipendenza della Magistratura. L’utente ha bisogno di un Pubblico Ministero preparato, onesto, equilibrato, professionale e la Riforma nulla aggiunge a questa esigenza. Anche il sorteggio è molto mortificante per la categoria. Non si capisce, ad esempio, come un potere dello Stato non possa scegliere il proprio amministratore presso il Consiglio Superiore della Magistratura”. LEGGI TUTTO