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    USA, stoccaggi gas ultima settimana +48 BCF

    (Teleborsa) – Salgono più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 25 luglio 2025 sono risultati in aumento di 48 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+37 BCF). La settimana prima si era registrato un aumento di 23 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.123 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 3,8% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.246) e in crescita del 6,7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 2.928 BCF. LEGGI TUTTO

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    Tenaris, utile semestrale scende a 1,06 miliardi di dollari. Vendite -11%

    (Teleborsa) – Tenaris, colosso italiano della fornitura di tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas, ha comunicato che le vendite nel primo semestre del 2025 sono diminuite dell’11% rispetto al primo semestre del 2024 a 6.008 milioni di dollari, a causa di una diminuzione del 5% dei volumi di prodotti tubolari spediti e di una diminuzione del 7% dei prezzi medi di vendita dei tubi a causa del calo dei prezzi in Nord America. A seguito del calo delle vendite, il margine EBITDA è sceso dal 26,7%, escludendo un accantonamento di 171 milioni di dollari, al 23,8%, mentre l’EBITDA è diminuito del 21%. Mentre l’utile netto è diminuito del 4% su base annua a 1.060 milioni di dollari, l’utile per azione è aumentato del 4% a seguito della riduzione delle azioni in circolazione dovuta al riacquisto di azioni proprie.Il flusso di cassa generato dalle attività operative è stato pari a 1,5 miliardi di dollari nel primo semestre del 2025, inclusa una riduzione del capitale circolante di 250 milioni di dollari. Dopo investimenti per 309 milioni di dollari, il free cash flow è stato pari a 1,2 miliardi di dollari. Dopo il pagamento di dividendi pari a 600 milioni di dollari e il riacquisto di azioni proprie per 474 milioni di dollari nel semestre, laposizione di cassa netta ammontava a 3,7 miliardi di dollari alla fine di giugno 2025. LEGGI TUTTO

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    Snam, Scornajenchi: presto per aggiornare guidance, revisione profonda delle partecipazioni

    (Teleborsa) – “Abbiamo un ambiente dove dobbiamo fronteggiare come nazione dei costi dell’energia più alti e crescenti preoccupazioni per l’approvvigionamento dell’energia. È stato così dall’invasione dell’Ucraina ed è qualcosa che è continuato con blackout che ci sono stati di recente, quindi ci sono preoccupazioni sulla stabilità del sistema elettrico e sulle prospettive del settore. Apprezzo l’approccio del governo per trovare soluzioni a lungo termine a questi problemi”. Lo ha affermato l’AD di Snam, Agostino Scornajenchi, nella conference call sui risultati del primo semestre 2025, aggiungendo che “il mercato è stato definito anni fa con priorità diverse che devono essere aggiornate. Noi non vogliamo giocare un ruolo passivo, ma attivo nel supportare le istituzioni a trovare le giuste soluzioni”.”La società a gennaio ha presentato un piano, non io perché non c’ero, e sono concentrato ora sul garantire una continuità e il raggiungimento dei risultati – ha detto il manager – A un certo punto aggiorneremo il piano, ma Snam rimarrà sempre un pilastro chiave del sistema energetico europeo. Inoltre, la disciplina finanziaria rimane un elemento chiave della strategia, con una solida struttura”.Tra le altre cose, “stiamo conducendo una revisione profonda del portafoglio delle associate per per massimizzare il valore”, ha sottolineato.Quando gli è stato chiesto di una potenziale aggiornamento della guidance, ha detto: “Stiamo parlando di risultati molto positivi e siamo ottimisti sul raggiungimento della guidance e nell’andare anche oltre. Ma ho appena assunto il ruolo e sto conducendo una revisione totale dei possibili upside e rischi. I segnali iniziali sono incoraggiamenti, ma è presto per aggiornare la guidance. Ne discuteremo a novembre quando commenteremo i risultati dei nove mesi”.Sulla cattura e sequestro del carbonio (CCS), “da un punto di vista tecnico avanziamo a Ravenna con una buona partnership con Eni, e questa tecnologia sarà parte del nostro futuro industriale. Sappiamo che ci servirà una certa quantità di gas per garantire il supporto al sistema energetico e industrie. Dobbiamo integrare il gas nel mix e una certa quantità di CO2 deve essere emessa. Non possiamo pensare di portare il gas a zero, ma di gestire questo in modo sostenibile, e per questo vogliamo esplorare CCS”.”Consideriamo la nostra solidità finanziaria e la conferma dei rating una parte importante della strategia, manterremo il debito sotto grande controllo, pagando il meno possibile per future emissioni – ha detto Scornajenchi – E vogliamo esplorare tutte le possibilità per capire se tutte la partecipazioni che abbiamo sono essenziali e quindi capire se possono aiutare a rendere la strutture finanziaria più efficiente in futuro”. LEGGI TUTTO

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    Terna: Di Foggia, risultati solidi ci consentono di confermare la guidance

    (Teleborsa) – Terna ha chiuso il primo semestre 2025 “con risultati forti, nonostante il contesto macroeconomico e geopolitico sempre più complesso e sfidante” che “ci consentono di confermare la guidance per l’intero 2025”. Lo ha detto Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna, durante la presentazione dei risultati del primo semestre dell’anno che hanno mostrato investimenti record.Terna, ha aggiunto Di Foggia, è impegnata nell’esecuzione degli obiettivi del suo piano. Questo consentirà l’integrazione delle fonti rinnovabili, lo sviluppo della rete e il rafforzamento delle interconnessioni con i paesi esteri. “Questi sforzi miglioreranno la sicurezza e la resilienza del sistema elettrico, permettendo il raggiungimento degli obiettivi nazionali ed europei e garantendo la stabilità del sistema”. “Il sistema elettrico europeo è complesso, ha detto ancora la top manager rispondendo a una domanda sul rischio blackout come accaduto in Spagna, e l’Italia ne rappresenta una componente fondamentale. Sebbene non sia possibile eliminare completamente ogni rischio, la rete italiana è oggi decisamente più resiliente, grazie agli investimenti realizzati da Terna negli ultimi anni per rafforzarne la sicurezza”. LEGGI TUTTO

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    UE, consumo di energia nel settore industriale è diminuito del 5% nel 2023

    (Teleborsa) – Nel 2023, il consumo finale di energia nel settore industriale nell’UE è stato di 8990 petajoule (PJ), in calo del 5,3% rispetto al 2022 (9489 PJ). Il settore industriale ha registrato un calo a lungo termine del consumo di energia, con una diminuzione di quasi un terzo dal 1990. Lo dice l’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat).Elettricità e gas naturale hanno rappresentato quasi i due terzi del consumo finale di energia nel settore industriale dell’UE (rispettivamente il 32,6% e il 31,3%). Petrolio e prodotti petroliferi hanno rappresentato l’11,4%, seguiti da fonti rinnovabili e biocarburanti (11,2%). I combustibili fossili solidi hanno rappresentato una quota del 6,0% nel mix, il calore derivato il 5,3%, mentre i rifiuti non rinnovabili hanno rappresentato il 2,1%.In uno dei sotto-settori, l’industria della carta, della cellulosa e della stampa, le energie rinnovabili e i biocarburanti rappresentano di gran lunga il gruppo di combustibili più importante (302,5 PJ, pari al 70,3%) per il consumo energetico.Per la prima volta, le energie rinnovabili e i biocarburanti (246,8 PJ, pari al 33,9%) hanno registrato la quota di consumo energetico più elevata nella produzione di carta e altri prodotti cartacei (cellulosa esclusa), davanti all’elettricità (236,9 PJ, pari al 32,6%) e al gas naturale (147,3 PJ, pari al 20,3%).(Foto: Marek Piwnicki on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Iberdrola, Fitch: aumento di capitale da 5 miliardi di euro è credit positive

    (Teleborsa) – L’aumento di capitale di Iberdrola da 5 miliardi di euro è credit positive dell’azienda, migliorandone la flessibilità di bilancio e puntando a ulteriori opportunità di investimento nelle reti elettriche negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Lo afferma Fitch Ratings in un report sul tema. Non vi è alcun impatto immediato sul rating “BBB+” né sul suo Outlook Stabile. L’operazione, completata il 23 luglio attraverso un processo di bookbuilding accelerato, riduce il funds from operations (FFO) net leverage di circa 0,4 volte al closing e crea un maggiore margine di flessibilità finanziaria in un mercato che rimane difficile.Fitch prevede che la leva finanziaria netta FFO di Iberdrola sarà al di sotto della soglia di sensibilità positiva per il rating “BBB+” nel 2025. Tuttavia, prevede che questo aumento di capitale si traduca in maggiori spese in conto capitale nel medio termine e non intravede una pressione al rialzo immediata sul rating.L’obiettivo strategico di Iberdrola è espandere il suo business di rete regolamentato, che rappresenta circa il 60% degli investimenti per la crescita previsti dal suo piano strategico fino al 2026. Fitch ritiene che questo focus supporti il profilo di credito di Iberdrola, anche in considerazione dell’elevata qualità degli asset dell’azienda nel suo business di rete.Le attività regolamentate rappresentavano circa il 52% dell’EBITDA a fine giugno 2025 e Fitch prevede che questa quota aumenterà ulteriormente con l’accelerazione degli investimenti in rete, trainati dalla transizione energetica e dal trend di elettrificazione. Al contrario, la crescita del suo segmento di produzione e clienti sarà probabilmente frenata da una decelerazione nello sviluppo delle energie rinnovabili e da prezzi dell’energia più bassi e volatili. Detto questo, l’esposizione di Iberdrola ai prezzi dell’energia è mitigata dall’elevato profilo contrattuale dei suoi asset di generazione.Fitch ritiene che l’aumento di capitale sottolinei l’impegno di Iberdrola verso una politica finanziaria e una strategia di finanziamento conservative, che saranno probabilmente presentate al mercato a settembre 2025. L’operazione è inoltre in linea con l’impegno del management a mantenere i parametri di credito in linea con il rating “BBB+”, con un ampio margine di valutazione. LEGGI TUTTO

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    Enel, finanziamento multi-valuta da 756 milioni di euro con EIFO e Citi

    (Teleborsa) – Enel ha firmato un accordo finalizzato alla concessione di finanziamenti multivaluta da parte di Citi e del Fondo danese per le esportazioni e gli investimenti (Export and Investment Fund – EIFO) per un importo massimo di 756 milioni di euro. Tale accordo si fonda sui rapporti commerciali che il Gruppo intrattiene a livello globale con i fornitori danesi ed è finalizzato a soddisfare le esigenze finanziarie correlate agli investimenti sostenibili di Enel. Questo accordo rientra nell’ambito della complessiva strategia di diversificazione delle fonti di finanziamento sustainability-linked del Gruppo e permette di assegnare finanziamenti per attività generali sia in euro che in dollari USA a diverse società controllate del Gruppo Enel. Il primo finanziamento, per 500 milioni di dollari (equivalenti a circa 430 milioni di euro), è stato firmato da Enel Finance International (EFI). “Questa operazione rappresenta un’ulteriore evidenza della solidità del nostro Gruppo che ci consente di accedere a soluzioni competitive valorizzando al tempo stesso la nostra strategia di procurement”, ha commentato il CFO Stefano De Angelis.”Enel è un nostro cliente di lunga data – ha commentato Peter Boeskov, CCO di EIFO – Dall’ultima operazione con Enel nel 2022, 12 aziende danesi, tra cui almeno 3 PMI, hanno ricevuto o riceveranno nuovi ordini, e se ne aggiungeranno altre. Siamo felici di collaborare con Enel in questo accordo che accelera la transizione verde”.”Citi è lieta di aver collaborato con EIFO ed Enel per offrire questa soluzione innovativa e flessibile di finanziamento da agenzia di credito all’esportazione, studiata appositamente per soddisfare le esigenze di una grande azienda globale”, ha commentato Richard Hodder, Global Head of Export and Agency Finance di Citi. LEGGI TUTTO

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    Phillips 66, l’utile sale più delle attese nel secondo trimestre

    (Teleborsa) – Phillips 66, multinazionale statunitense dell’energia, ha registrato utili per 877 milioni di dollari nel secondo trimestre del 2025 (pari a 2,15 dollari per azione), rispetto ai 487 milioni di dollari del primo trimestre del 2025; gli utili rettificati sono stati di 973 milioni di dollari (pari a 2,38 dollari per azione, rispetto alla stima media degli analisti di 1,71 dollari, secondo dati LSEG), rispetto a una perdita rettificata di 368 milioni di dollari del primo trimestre.La società ha generato 845 milioni di dollari di flusso di cassa operativo netto, 1,9 miliardi di dollari escluso il capitale circolante. Ha restituito 906 milioni di dollari agli azionisti tramite dividendi e riacquisti di azioni.”Phillips 66 ha conseguito solidi risultati finanziari e operativi lungo tutta la nostra catena del valore integrata, a dimostrazione della continua attuazione della nostra strategia – ha dichiarato il CEO Mark Lashier – Durante il trimestre, la raffinazione ha registrato il massimo utilizzo dal 2018, ha raggiunto il costo al barile più basso dal 2021, una solida conquista del mercato e una resa record di prodotti puliti da inizio anno. I nostri risultati sono stati resi possibili da un’esecuzione e da investimenti disciplinati”.”Abbiamo anche proseguito il nostro solido percorso di crescita nel Midstream, che ha generato circa 1 miliardo di dollari di EBITDA rettificato a seguito dell’acquisizione di Coastal Bend – ha aggiunto – L’impianto di trattamento del gas Dos Picos II nel Midland Basin è entrato in funzione di recente, in anticipo sui tempi previsti e nel rispetto del budget. Questi asset contribuiscono alla nostra stabile crescita degli utili, migliorano i rendimenti e aumentano il valore per gli azionisti, mentre perseguiamo la nostra strategia wellhead-to-market. Guardando al futuro, ci concentriamo sulla crescita organica nel Midstream, per raggiungere i nostri obiettivi per il 2027″. LEGGI TUTTO