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    Snam, presentato primo Innovation Plan: investimenti per 400 milioni di euro

    (Teleborsa) – Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, ha presentato il suo primo Innovation Plan, una roadmap che illustra in dettaglio l’orientamento e i progetti del Gruppo in materia di innovazione trasformativa, che al pari della sostenibilità rappresenta una leva strategica trasversale identificata per il business del Gruppo. Con il Transition Plan e il Piano Strategico 2025-2029, presentati rispettivamente a ottobre 2024 e gennaio 2025, l’Innovation Plan completa il framework nel quale il Gruppo inquadra i propri investimenti nel medio-lungo periodo in sicurezza e transizione energetica, garantendo una coerenza complessiva tra le diverse prospettive e i diversi programmi di azione.”L’innovazione è da sempre nel DNA di Snam, sin dai suoi primi anni, ma le complessità crescenti della fase attuale, caratterizzata dalla fragilità degli equilibri complessivi e da un percorso di transizione energetica sempre meno lineare, hanno ulteriormente accresciuto l’importanza di un costante upgrade tecnologico di asset, processi e sistemi, sviluppando un innovativo modello di gestione e visione della prospettiva – ha dichiarato l’AD Stefano Venier – Nasce sotto questi presupposti anche il nostro Innovation Plan, una roadmap flessibile che include e mobilita risorse sia interne che esterne, che condividono con noi l’idea di non subire il cambiamento, ma di avere l’ambizione di guidarlo”.Relativamente al solo piano strategico 2025-2029, sono già stati pianificati investimenti in innovazione per 400 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto a quelli previsti dal piano precedente. Di questi, grazie all’approccio dual-track adottato da Snam, 338 milioni sostengono iniziative di proven innovation mentre 62 milioni alimentano progetti di explorative innovation, il tutto nel segno di un modello “people-centric”, che persegue il costante aggiornamento delle competenze di tutte le persone Snam e il conseguente livellamento dei gap generazionali.Con la proven innovation, in particolare, Snam si concentra su soluzioni tecnologiche scalabili, affidabili e già pronte per il mercato, che rispondono alle esigenze operative – sicurezza, affidabilità, ottimizzazione dei costi e riduzione delle emissioni – degli asset e dei processi industriali. Il suo cuore pulsante è SnamTEC, il programma di innovazione applicato alle operation attivo dal 2018, articolato in circa 50 progetti e dal quale è già nata l’Asset Control Room, una piattaforma digitale che grazie anche all’AI supporta oltre 2.000 persone nel monitoraggio e nella gestione data driven, da remoto e su device mobili, di asset fisici e di 47 processi end-to-end. L’Intelligenza Artificiale (IA) già oggi è incorporata nel 15% degli applicativi aziendali e che salirà al 40% entro 5 anni.Con l’explorative innovation Snam presidia invece una vasta gamma di idee nuove e tecnologie emergenti, da nuove applicazioni basate sull’AI alle clean tech per la produzione, l’uso finale e la trasformazione di molecole decarbonizzate. L’attenzione – attraverso iniziative come Centrale delle Idee, HyAccelerator, Innova.Lab e Decarbonisation Research Program, è rivolta ai programmi di R&S, scouting e testing condotti con startup, acceleratori, università e risorse interne. Le tematiche affrontate dall’innovazione esplorativa, oggi articolata in oltre 35 progetti, variano dalle cleantech /energy-tech – idrogeno, carbon capture utilization and storage (CCUS) e tecnologie di Long Duration Energy Storage (LDES) – alle tecnologie digitali di frontiera quali l’AI tradizionale e generativa, la robotica e il computing. L’obiettivo è testare e accelerare l’implementazione di soluzioni innovative ad alto potenziale ma non ancora mature o non ancora industrializzate nel contesto energetico, per disporre di opzioni di diversificazione, integrandole – ove possibile – al business stesso di Snam. Il T.LAB – strumento di Snam per collegare explorative e proven innovation – si occupa di questo, scalando e implementando le operational technologies più mature e promettenti fra quelle prese in esame. Fra i progetti attualmente al vaglio del T.LAB, Snam segnala il methane detector, una telecamera iperspettrale per rilevare e quantificare con precisione le perdite di gas su scala industriale, la sensoristica avanzata per il monitoraggio metereologico marino già implementata con successo presso i rigassificatori di Panigaglia e Ravenna, le tecnologie laser-scanner per il monitoraggio della biodiversità successivo ai ripristini vegetazionali effettuati a valle dei cantieri, ma anche valvole a zero emissioni regolate a distanza che non necessitano di sostituzioni, nonché progetti per il miglioramento dei sistemi elettrolitici tesi ad abbattere i costi della produzione di idrogeno verde e, così facendo, a favorire lo sviluppo del suo mercato. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: vogliamo tenere assieme innovazione e sostenibilità affinché siano convergenti

    (Teleborsa) – “Siamo in un contesto assolutamente fragile e instabile, di cui facciamo fatica ad avere una lettura che va al di là del breve periodo, e caratterizzato da due fenomeni come digitalizzazione e decarbonizzazione, a volte convergenti e a volte divergenti. Convergenti perché le tecnologie aiutano a ottimizzare l’uso di energia e progettare nuove soluzioni più efficienti, ma divergenti perché le soluzioni sono particolarmente energy-intensive, facendo crescere la domanda globale di energia”. Lo ha affermato Stefano Venier, CEO di Snam, alla presentazione dell’Innovation Plan della società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan.”Di fronte a questo contesto, c’è bisogno di trovare risposte rapide, tempestive e che siano pragmatiche e coerenti rispetto al contesto – ha spiegato – Da un lato c’è la consapevolezza che molti dei jolly ce li siamo giocati in termini di innovazione e non possiamo commettere errori, ma dall’altro abbiamo davanti a noi una serie di opzioni che non conosciamo e che dobbiamo cercare di costruire e portare sul mercato”.”Abbiamo scelto di dotarci di framework strategico integrato – ha detto Venier – Non vogliamo inventarci una nostra filosofia dell’innovazione, ma integrare in maniera efficiente alcune delle tecnologie che ci aiutano a tenere insieme la transizione con la sicurezza energetica, che è un po’ la nostra missione e una delle sfide più importanti”.”L’Innovation Plan non si contrappone al Transition Plan, ma è complementare e abilitante – ha sottolineato il CEO di Snam – Vogliamo tenere assieme gli elementi di innovazione e sostenibilità, affinché siano convergenti”.”Snam ha l’innovazione nel suo DNA fin dalla sua fondazione – ha aggiunto – Ma l’innovazione è intrinsecamente incerta e non lineare. Se oggi riusciamo a immagine un primo pezzo di percorso, dobbiamo essere pronti a fare il successivo, sperando che il meglio debba ancora venire ed essendo pronti a coglierlo”. LEGGI TUTTO

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    UE, addio al gas russo entro il 2027

    (Teleborsa) – L’UE vuole porre fine alla sua dipendenza dai combustibili fossili russi risparmiando energia, diversificando gli approvvigionamenti e accelerando la transizione verso l’energia pulita. Con questo obiettivo, nel marco 2022, i leader dell’Unione Europea hanno presentato il piano REPowerEU, con cui oggi sono pronti ad accelerare per affrancarsi dalla dipendenza dell’UE dalle importazioni di gas, petrolio e carbone russi.L’Unione Europea è dunque pronta a proporre misure per vietare le importazioni di gas russo, entro la fine del 2027, mentre spinge per recidere i legami con il Paese che un tempo era il suo principale fornitore di energia.L’UE, scrive l’agenzia Bloomberg che cita fonti vicine alla questione, sta portando avanti l’intenzione, a lungo accarezzata, di eliminare gradualmente i combustibili fossili russi, dopo aver rinviato all’inizio di quest’anno la pubblicazione della sua “road map” per valutare l’impatto degli sforzi statunitensi per porre fine alla guerra in Ucraina. I flussi di gas russo verso l’Europa sono diminuiti drasticamente, ma Mosca rappresenta ancora il terzo fornitore di gas (16,6%) dopo Norvegia (45,6%) e Algeria (19,3%). Ed è seconda nelle consegne di gnl ai Ventisette (17,5%), dietro soltanto agli Stati Uniti (45,3%).Ora, la Commissione europea sembra pronta a svelare Strasburgo l’attesa e preannunciata tabella di marcia per tagliare gli ultimi legami energetici rimasti con Mosca. La roadmap sarà presentata dal commissario Ue per l’Energia, Dan Jorgensen, e consiste in una comunicazione non vincolante contenente una serie di opzioni legali per aiutare le aziende europee a rescindere i contratti in essere con la Russia e il suo colosso energetico Gazprom. LEGGI TUTTO

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    Borsa elettrica, prezzo medio acquisto scende a 76,88 euro/MWh

    (Teleborsa) – Nella settimana dal 28 aprile al 4 maggio il prezzo medio dell’energia elettrica è stato di 76,88 euro/MWh, in calo del 13,6% rispetto alla settimana precedente. Lo comunica il Gestore dei Mercati Energetici (GME), che gestisce la borsa elettrica.I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del GME sono risultati pari a circa 3,81 milioni di MWh (+4,7%), con la liquidità all’82,2%.I prezzi medi si sono attestati tra 74,57 euro/MWh della Sardegna e 77,17 euro/MWh della Sicilia. LEGGI TUTTO

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    Chevron, l’utile scende come d’attese a 3,5 miliardi di dollari nel primo trimestre

    (Teleborsa) – Chevron, azienda petrolifera statunitense, ha registrato un utile di 3,5 miliardi di dollari (2,00 dollari per azione) per il primo trimestre del 2025, rispetto ai 5,5 miliardi di dollari (2,97 dollari per azione) del primo trimestre del 2024. Il trimestre include una perdita netta di 175 milioni di dollari relativa alle riserve legali e un onere fiscale dovuto alle variazioni dell’imposta sugli utili energetici nel Regno Unito, parzialmente compensate dalla valutazione al fair value delle azioni di Hess. Gli effetti dei cambi hanno ridotto l’utile di 138 milioni di dollari.L’utile rettificato è stato di 3,8 miliardi di dollari (2,18 dollari per azione) nel primo trimestre del 2025 (in linea con le stime degli analisti), rispetto a un utile rettificato di 5,4 miliardi di dollari (2,93 dollari per azione) nel primo trimestre del 2024.”Questo trimestre ha riflesso una solida esecuzione e progressi costanti nel nostro obiettivo di generare un valore superiore per gli azionisti – ha dichiarato il CEO Mike Wirth – Negli ultimi tre anni, Chevron ha restituito agli azionisti oltre 78 miliardi di dollari di liquidità. Nonostante le mutevoli condizioni di mercato, il nostro portafoglio resiliente, il solido bilancio e la costante attenzione alla disciplina del capitale e dei costi ci consentono di raggiungere una crescita del flusso di cassa libero leader del settore entro il 2026″.In Kazakistan, a seguito del completamento del Future Growth Project (FGP) presso la società affiliata Tengizchevroil (TCO), la produzione è aumentata fino a raggiungere la capacità nominale. Negli Stati Uniti, la produzione nel Bacino Permiano è cresciuta grazie a una maggiore efficienza, il primo giacimento di petrolio è stato recentemente completato nel progetto Ballymore nel Golfo d’America, nei tempi e nei budget previsti, e la società ha ceduto una quota di maggioranza dei suoi asset di gas nell’East Texas. LEGGI TUTTO

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    ExxonMobil, l’utile scende meno delle attese nel primo trimestre

    (Teleborsa) – ExxonMobil, compagnia petrolifera statunitense, ha registrato utili del primo trimestre 2025 di 7,7 miliardi di dollari, rispetto agli 8,2 miliardi di dollari del primo trimestre 2024. La crescita dei volumi nel Permiano e in Guyana, gli ulteriori risparmi strutturali sui costi e gli effetti favorevoli del timing hanno compensato in gran parte la riduzione degli utili dovuta a un calo significativo dei margini di raffinazione del settore, al calo dei prezzi del greggio, ai minori volumi di base derivanti da disinvestimenti strategici e alle maggiori spese derivanti da iniziative di crescita. L’utile per azione è stato di 1,76 dollari ad azione, superiore alle stime degli analisti di 1,73 dollari ad azione, secondo dati LSEG.La società ha generato un solido flusso di cassa operativo di 13 miliardi di dollari e un free cash flow di 8,8 miliardi di dollari nel primo trimestre. Le distribuzioni agli azionisti, pari a 9,1 miliardi di dollari, hanno incluso 4,3 miliardi di dollari di dividendi e 4,8 miliardi di dollari di riacquisti di azioni proprie, in linea con il programma annuale di riacquisto di azioni proprie da 20 miliardi di dollari fino al 2026.La società ha dichiarato un dividendo per il secondo trimestre di 0,99 dollari per azione, pagabile il 10 giugno 2025 agli azionisti registrati di azioni ordinarie alla chiusura delle contrattazioni del 15 maggio 2025. Le spese in conto capitale sono state di 5,9 miliardi di dollari, in linea con l’intervallo di previsione annuale della società, compreso tra 27 e 29 miliardi di dollari, e includono 5,9 miliardi di dollari di incrementi in immobili, impianti e macchinari.”In questo mercato incerto, i nostri azionisti possono essere certi che siamo costruiti per questo. Il lavoro che abbiamo svolto per trasformare la nostra azienda negli ultimi otto anni ci consente di eccellere in qualsiasi contesto”, ha dichiarato il CEO Darren Woods.”Dal 2019, le scelte strategiche che abbiamo fatto per ridurre i costi, aumentare i volumi di vendita e ottimizzare le nostre operazioni hanno rafforzato la nostra capacità di generare utili trimestrali di circa 4 miliardi di dollari a prezzi e margini correnti – ha aggiunto – Quest’anno stiamo avviando 10 progetti di vendita che dovrebbero generare oltre 3 miliardi di dollari di utili nel 2026 a prezzi e margini costanti. Sfruttare costantemente il nostro vantaggio competitivo ci consente di eccellere nell’attuale contesto di mercato e di realizzare i nostri piani fino al 2030 e ben oltre”. LEGGI TUTTO

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    Shell, utile trimestrale sopra le attese. Buyback per 3,5 miliardi di dollari

    (Teleborsa) – Il colosso energetico britannico Shell ha chiuso il primo trimestre 2025 con un utile rettificato pari a 5,58 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 3,66 miliardi di dollari dell’ultimo trimestre 2024 e sopra la previsione di 4,96 miliardi di dollari degli analisti (secondo un consensus fornito dall’azienda).Il CFFO, escluso il capitale circolante, è stato di 11,9 miliardi di dollari per il trimestre. Il deflusso di capitale circolante è stato di 2,7 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2025. Shell sottolinea un’allocazione disciplinata del capitale, con previsioni di spesa in conto capitale per il 2025 di 20-22 miliardi di dollari.”Shell ha registrato un’altra solida serie di risultati nel primo trimestre del 2025 – ha commentato il CEO Wael Sawan – Abbiamo ulteriormente rafforzato la nostra attività leader nel GNL completando l’acquisizione di Pavilion Energy e abbiamo elevato il nostro portafoglio con il completamento delle cessioni nell’onshore nigeriano e nel Singapore Energy and Chemicals Park”.”La nostra solida performance e la solidità del bilancio ci danno la fiducia necessaria per avviare altri 3,5 miliardi di dollari di riacquisti di azioni proprie nei prossimi tre mesi, in linea con la direzione strategica che abbiamo definito durante il Capital Markets Day di marzo”, ha aggiunto.Quest’ultimo annuncio rende questo il 14esimo trimestre consecutivo con almeno 3 miliardi di dollari di riacquisti. Le distribuzioni totali agli azionisti pagate negli ultimi 4 trimestri sono state pari al 45% del CFFO, in linea con l’obiettivo di distribuzione del 40-50% del CFFO attraverso il ciclo annunciato al Capital Markets Day 2025.(Foto: Maxim Kuzubov /123RF) LEGGI TUTTO

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    Terna, nuovo massimo storico del titolo in Borsa

    (Teleborsa) – Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, ha chiuso la seduta odierna di Borsa a 8,768 euro/azione (+1,06%), aggiornando il massimo storico del titolo dalla quotazione del 23 giugno 2004. Il precedente record del titolo del gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia era stato di 8,678 euro alla chiusura di Borsa del 3 aprile. LEGGI TUTTO