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    Antitrust, Saras: sempre agito nel pieno rispetto della normativa

    (Teleborsa) – Saras non condivide i contenuti della decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) riguardante una presunta intesa sui biocarburanti.L’Autorità ha chiuso l’istruttoria nei confronti di Eni, Esso, Ip, Iplom, Q8, Saras e Tamoil (per quest’ultima anche con riferimento alle condotte di Repsol, ora da questa acquisita), le più importanti compagnie petrolifere operanti in Italia. L’AGCM ha accertato un’intesa restrittiva della concorrenza nella vendita del carburante per autotrazione per tutte le parti, fatta eccezione per Iplom e Repsol. Per questo motivo ha sanzionato le società per un totale complessivo di 936,66 milioni euro. Saras “ha prestato piena collaborazione con l’AGCM nel corso del procedimento, illustrando in tale sede le ragioni per cui la tesi accusatoriadell’Autorità è infondata e l’assoluta estraneità di Saras rispetto alla condotta contestata – si legge in una nota – La società ribadisce di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa antitrust e si riserva di impugnare il provvedimento nelle competenti sedi”. LEGGI TUTTO

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    Energy riduce la perdita nel primo semestre. Ricavi -29%

    (Teleborsa) – Energy, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nell’offerta di sistemi integrati di accumulo di energia, ha chiuso il primo semestre del 2025 con ricavi pari a 13,6 milioni di euro, registrando una contrazione del 29% rispetto al 30 giugno 2024 (19,1 milioni di euro). La flessione è principalmente riconducibile al calo della domanda del segmento residenziale e al ritardo della domanda di quello C&I, dovuto all’effetto attesa generato da Transizione 5.0 e dalle altre mancate misure incentivanti. Questi fattori hanno impattato la dinamica dei volumi e dei prezzi di vendita, influenzando il trend del fatturato nel periodo.L’EBITDA si attesta a -403 mila euro, in deciso miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, che registrava -3,2 milioni di euro. Il risultato di esercizio migliora, pur rimanendo in area negativa, ed è pari a -1,9 milioni di euro (-4,2 milioni di euro al 30 giugno 2024).L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 10,7 milioni di euro (8,1 milioni di euro al 31 dicembre 2024). L’indebitamento complessivo finanziario consolidato è costituito dall’indebitamento finanziario corrente per 7,7 milioni di euro e dai debiti verso banche a medio-lungo termine per 5,7 milioni di euro, al netto di disponibilità liquide pari a 2,8 milioni di euro.Il backlog di gruppo al 31 agosto 2025 risulta di 9,1 milioni di euro (evadibili entro il Q1 2026) senza contare 22,5 milioni di euro relativi alla parte rimanente della commessa Asfinag il cui sviluppo temporale risulta difficile da prevedere. L’80% del backlog è rappresentato da prodotti di taglia XL, mentre oltre il 40% degli ordini è destinato a progetti nell’area EMEA, a conferma del progressivo riposizionamento verso soluzioni di maggiore dimensione e della crescente esposizione ai mercati esteri.”Nel 2025 prosegue la transizione per Energy, che ha reagito al contesto con una strategia di riposizionamento chiara e operativa, in linea con quanto progettato negli anni scorsi – ha commentato l’AD Davide Tinazzi – Il Gruppo sta attraversando una fase di profonda trasformazione, che ci porta oltre il perimetro residenziale per affermarci sempre più su progetti industriali di grande dimensione. Abbiamo intensificato gli investimenti sulle soluzioni di taglia XL per i segmenti Commerciale e Industriale e stiamo sviluppando la gamma di prodotti ExtraLarge per applicazioni utility e grid scale. Stiamo investendo in capacità produttiva, in nuovi spazi e in un’organizzazione strutturata, con un portafoglio commerciale che si orienta in modo sempre più deciso verso soluzioni XL e XXL”.”Parallelamente, stiamo accelerando l’internazionalizzazione: la regione DACH è prioritaria e la nuova sede di Monaco funge da testa di ponte per rafforzare il supporto ingegneristico e la rete distributiva – ha aggiunto – La nostra competitività risiede nell’integrazione hardware-software e nella capacità di offrire servizi ad alto valore aggiunto – dal software alla cybersecurity. Un livello di specializzazione che ci distingue in Europa”. LEGGI TUTTO

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    Eni, primo ministro Egitto incontra Brusco: focus su attività nel paese

    (Teleborsa) – Il primo ministro della Repubblica Araba d’Egitto Mustafa Kemal Madbouly ha incontrato Guido Brusco, chief operating officer Global Natural Resources di Eni, per fare il punto sulle attività in corso e sui piani futuri della società nel Paese. All’incontro hanno partecipato anche il inistro del Petrolio e delle Risorse Minerarie egiziano Karim Badawi e altri rappresentanti istituzionali.Durante l’incontro sono state discusse le attività di Eni in Egitto, con particolare attenzione alle iniziative, sia onshore che offshore, volte a sostenere la produzione di gas naturale e petrolio sfruttando l’ampio portafoglio di asset della società. Le aree di interesse principali sono l’esplorazione di gas a ciclo breve, l’estensione della vita dei giacimenti onshore maturi e lo sviluppo dell’hub integrato del gas nel Mediterraneo orientale. L’esplorazione di Eni in Egitto punterà a opportunità che possano sfruttare le sinergie con le infrastrutture esistenti nelle vicinanze, massimizzando l’efficienza operativa e contribuendo alla sicurezza energetica del Paese. In questo contesto, a seguito dell’accordo firmato nel luglio 2025 per estendere la concessione di Temsah, il COO ha aggiornato il PM sul relativo piano di lavoro e sulle attività di perforazione previste.Brusco ha inoltre illustrato l’impegno della società volto ad estendere e valorizzare la produzione dagli asset onshore attraverso l’implementazione di tecnologie di sottosuolo (sismica, Enhanced Oil Recovery) e il rilancio delle attività di sviluppo nei prossimi anni.Inoltre, Eni ha ribadito il proprio coinvolgimento e impegno nei confronti dell’ambizione dell’Egitto di crescere come hub del gas nella regione del Mediterraneo orientale, grazie alla presenza di importanti infrastrutture di trattamento e liquefazione del gas, un fattore abilitante per lo sviluppo di nuovi progetti nazionali nel settore del gas, nonché di iniziative internazionali come Cronos, la scoperta di Eni nel Blocco 6 al largo delle coste di Cipro.L’incontro si è svolto a margine dell’HSE Safety Day, un’iniziativa co-partecipata da Eni e dal Ministero del Petrolio e delle Risorse Minerarie volta a promuovere una cultura della sicurezza e della sostenibilità, che ha coinvolto dipendenti, stakeholder e partner per rafforzare l’impegno a proteggere le persone e l’ambiente.Eni opera in Egitto attraverso la sua controllata IEOC ed è attualmente il principale produttore del Paese, con una produzione di idrocarburi pari a circa 318mila barili equivalenti di olio al giorno nella quota di Eni nel 2024. LEGGI TUTTO

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    Frendy Energy, primo semestre in calo con minor idraulicità

    (Teleborsa) – Frendy Energy, società controllata da Edison e attiva in Italia nella produzione di energia elettrica da impianti mini-idro, ha registrato ricavi di vendita pari a 988 mila euro, rispetto a 1.241 mila euro del primo semestre 2024. A livello consolidato, il Margine Operativo Lordo (MOL) si attesta a 332 mila euro, in riduzione rispetto a 671 mila euro del 30 giugno 2024, in conseguenza della produzione elettrica in calo del 19,3% per effetto della minor idraulicità. Il Gruppo chiude il primo semestre con un utile netto consolidato di 62 mila euro, rispetto a 309 mila euro dello stesso periodo dello scorso anno, registrando ammortamenti per 270 mila euro.La buona performance della gestione finanziaria ha fatto registrare proventi finanziari netti per 41 mila euro, in linea con quanto registrato al 30 giugno 2024. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2025 presenta una liquidità per 4 milioni di euro, in miglioramento di 22 mila euro rispetto al 31 dicembre 2024. Tale esito riflette la solida gestione del capitale circolante del periodo.Per quanto riguarda la prevedibile evoluzione della gestione, l’andamento della gestione caratteristica è correlato sostanzialmente all’andamento meteorologico delle precipitazioni e alla disponibilità di risorsa idrica. Ipotizzando un autunno in cui la disponibilità di risorsa idrica sia in linea con le medie storiche, il Gruppo prevede nel secondo semestre una performance industriale in sostanziale continuità con il primo semestre. LEGGI TUTTO

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    ErreDue, primo semestre piatto: prospettive di crescita posticipate al 2026

    (Teleborsa) – ErreDue, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel campo degli elettrolizzatori per la generazione di idrogeno pulito, ha chiuso il primo semestre del 2025 con Ricavi delle Vendite e delle Prestazioni pari a 7,2 milioni di euro, in calo del 6% rispetto a 7,7 milioni conseguiti al 30 giugno 2024. L’EBITDA è stato pari a 1,8 milioni di euro(2 milioni al 30 giugno 2024), con un EBITDA margin pari al 25,0% e in linea con il primo semestre 2024. L’Utile Netto è stato positivo per 1 milion di euro, in linea con l’anno prima.L’Indebitamento Finanziario Netto evidenzia una cassa positiva per 14,6 milioni di euro, rispetto a cassa positiva per 17,3 milioni al 31 dicembre 2024. L’Indebitamento Finanziario Netto ha registrato una variazione di 2,5 milioni, determinata principalmente dal pagamento delle spese degli investimenti legati alla costruzione della nuova sede e dalla distribuzione dei dividendi.Al 31 agosto 2025, la società ha un backlog totale per circa 26 milioni di euro, di cui il 36% riferito all’anno in corso (relativo a circa 7,2 milioni per vendite di generatori e circa 2,2 milioni per locazioni e manutenzione) e il 64% riferito all’anno prossimo, a conferma della significativa crescita attesa per l’esercizio 2026. Al backlog si aggiungono circa 1,8 milioni di euro già fatturati nei mesi di luglio e agosto.”Il primo semestre del 2025 ha segnato un punto di svolta per ErreDue, confermando la solidità del nostro business che si articola sulle tre business unit: quella tradizionale, quella di laboratorio e quella della transizione energetica – ha detto la CEO Francesca Barontini – Nonostante una congiuntura economica complessa che ha influito sulle performance dei settori tradizionali, stiamo registrando una ripartenza anche in questo ambito. La nostra resilienza è ulteriormente rafforzata dalla crescita di segmenti chiave come l’aftermarket e i ricavi da affitto. Il nostro impegno si riflette in un notevole aumento del backlog, con ordini significativi per la produzione di idrogeno da megawatt, destinati a primari operatori sia in Italia, con il supporto del PNRR, che all’estero, dove riscontriamo una maturità del mercato più avanzata”.”Guardando al futuro, la fine del 2025 e l’inizio del 2026 vedrà l’avvio dei primi impianti pilota per la produzione di idrogeno verde, un traguardo che ci posiziona come partner strategico per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione – ha aggiunto – Il prossimo trasferimento nella nuova Giga Factory ci consentirà di scalare ulteriormente la nostra produzione per rispondere a una domanda in forte crescita, consolidando il nostro ruolo di leader nella transizione energetica”.La società afferma che il 2025 è un anno di transizione, con performance in linea con quelle dell’anno precedente e con prospettive di crescita posticipate al 2026. LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali scivolano a sorpresa

    (Teleborsa) – Sono scese a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stock di petrolio, negli ultimi sette giorni al 19 settembre 2025, sono scesi di circa 0,6 milioni di barili a 414,8 MBG, contro attese per un incremento di 0,8 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 1,7 MBG, arrivando a 123 MBG, contro attese per una discesa di 1,5 MBG, mentre le scorte di benzine hanno registrato una flessione di 1,1 milioni a quota 216,6 MBG (era atteso un decremento di 0,4 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono aumentate di 0,2 milioni a 406 MBG. LEGGI TUTTO

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    TenneT Germany, governo olandese vende 46% a tre investitori per 9,5 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il governo olandese ha raggiunto un accordo per vendere il 46% della divisione tedesca dell’operatore di rete elettrica TenneT a un consorzio di investitori per 9,5 miliardi di euro. Con questa transazione, TenneT e il suo unico azionista garantiscono allo Stato olandese il fabbisogno di capitale per l’espansione della rete ad alta tensione di TenneT Germania negli anni a venire.Il deal assegna a TenneT Germania un enterprise value circa 40 miliardi di euro in assenza di liquidità e debiti, che implica un multiplo EV/RAB di 1,09 e un equity value pre-money di 10,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2025.Sono previste quote di partecipazione post-money di TenneT Holding pari a circa il 54% e del 46% per gli investitori. APG (che investe per conto del fondo pensione olandese ABP) ha dichiarato in un comunicato che avrebbe acquisito una partecipazione di circa l’11% in TenneT Germania. Norges Bank Investment Management (NBIM) ha dichiarato di acquistare il 21,8%, il che lascerebbe al fondo sovrano di Singapore GIC la restante quota del 46% alla base dell’accordo.”Siamo davvero lieti di aver trovato una soluzione strutturale per il fabbisogno di capitale di TenneT Germania e non vedo l’ora di collaborare con questi investitori di grande reputazione – ha commentato Manon van Beek, CEO di TenneT Holding – Con questa soluzione di finanziamento, TenneT rimane il principale TSO transfrontaliero in Europa, un attore chiave nell’integrazione di sistemi, nei collegamenti eolici offshore e nell’innovazione di mercato. Questo annuncio segna la fine di un periodo intenso durante il quale abbiamo separato le nostre attività olandesi e tedesche all’interno del gruppo, implementato una nuova struttura di finanziamento per TenneT Paesi Bassi e ottenuto finanziamenti azionari per TenneT Germania”.Lo Stato tedesco ha espresso interesse per un potenziale investimento in TenneT Germania e sia TenneT che lo Stato olandese hanno dichiarato di essere aperti a tale ipotesi. Di conseguenza, TenneT intende avviare nel prossimo periodo trattative con Kreditanstalt fur Wiederaufbau (KfW), che agisce per conto dello Stato tedesco, in merito a tale potenziale investimento da parte di KfW in TenneT Germania, insieme a TenneT e agli investitori istituzionali.Ad aprile, TenneT ha annunciato una nuova struttura di finanziamento in base alla quale TenneT Paesi Bassi raccoglierà i fondi necessari per la società olandese. TSO e TenneT Germania per il business TSO tedesco. Il primo passo verso una struttura di finanziamento indipendente per TenneT Germania è stata la sottoscrizione di una Revolving Credit Facility (RCF) da 12 miliardi di euro con BNP Paribas, Deutsche Bank, ING e UniCredit come sottoscrittori. LEGGI TUTTO

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    Exelon, punta ad acquisire la proprietà di centrali elettriche nel Mid-Atlantic

    (Teleborsa) – Exelon, tra le principali società elettriche statunitensi, prevede di intensificare gli sforzi per acquisire centrali elettriche nella sua area di servizio del Mid-Atlantic il prossimo anno, dove le bollette elettriche stanno aumentando vertiginosamente a causa della crescente domanda e l’aggiunta di nuove forniture è lenta. Lo ha dichiarato questa settimana il CEO Calvin Butler.L’iniziativa di Exelon arriva mentre PJM Interconnection, la più grande rete elettrica del Paese che fornisce elettricità a oltre 65 milioni di persone dal Midwest al Mid-Atlantic, si trova ad affrontare carenze di fornitura a causa della crescente domanda da parte dei data center e dell’elettrificazione di settori come i trasporti.Exelon aveva dichiarato a luglio di stare valutando le sue opzioni per la costruzione e la proprietà di impianti di generazione di energia regolamentati, attività vietata per legge alle società elettriche in circa metà degli stati americani.Butler ha affermato che consentire alle aziende elettriche come Exelon di costruire nuovi impianti regolamentati, attualmente vietate dalle leggi statali in gran parte del territorio di PJM, allevierebbe la crisi energetica della rete e ridurrebbe i prezzi.La produzione di energia regolamentata nella regione in cui opera Exelon richiederebbe una serie di modifiche alla legislazione statale, per le quali Butler ha affermato che la sua azienda sta gettando le basi dialogando con legislatori e governatori in vista delle riunioni legislative del prossimo anno.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO