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    Turismo, Eu Eco Tandem: positivi i risultati per il progetto finalizzato all'innovazione sostenibile

    (Teleborsa) – Incoraggiare piccole e medie imprese, finora legate a un turismo di tipo tradizionale, favorendo la nascita di sinergie ed approcci più ecosostenibili. Questo l’obiettivo di Eu Eco Tandem, programma triennale internazionale promosso da Enit (Agenzia Nazionale Italiana del Turismo) e cofinanziato dal programma Cosme dell’Unione Europea. Positivo, secondo gli ultimi dati, il bilancio dell’iniziativa. A metà dicembre, gli stakeholder coinvolti in questo progetto di istruzione e formazione superavano, i 450; i partecipanti ai workshop sfioravano i 200; quasi 13.500 le visite al sito internet del programma e poco meno di 30mila le visualizzazioni allo stesso portale; più di 760 i follower sui social media; e oltre 3400 i destinatari della webzine dedicata.A breve saranno resi noti, inoltre, i risultati di una survey sulla sostenibilità, che si sta portando avanti in tutti i Paesi europei coinvolti nel progetto.Tra i prossimi step previsti da Eu Eco Tandem per il 2022, l’avvio del programma “Biz”, che vedrà abbinare i professionisti e le startup più innovative nel campo della sostenibilità a pmi tradizionali impegnate nel settore turistico, interessate alla transizione ecologica, così da lavorare assieme a progetti pilota eco-innovativi. Le migliori proposte saranno incentivate con voucher del valore di 13mila euro. LEGGI TUTTO

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    USA, si rafforza l'attività manifatturiera nell'area di Chicago

    (Teleborsa) – Si rafforza l’attività manifatturiera nell’area di Chicago, confermandosi in zona espansione. Nel mese di dicembre, l’indice PMI Chicago si è attestato a 63,1 punti dai 61,8 punti del mese precedente. Il dato risulta anche superiore alle attese degli analisti che erano per una salita fino a 62 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    Mise, Giorgetti: “Destinati 609 milioni a digitalizzazione imprese”

    (Teleborsa) – Sono 609 milioni di euro le risorse destinate dal ministero dello Sviluppo economico alla digitalizzazione del tessuto produttivo del Paese, che è anche una delle priorità indicate nel Pnrr. È quanto prevede il decreto attuativo del “Piano voucher per le imprese” firmato dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.Si tratta – spiega il Mise in una nota – di un intervento previsto nell’ambito della Strategia italiana per la banda ultralarga che, dopo gli incentivi in favore di famiglie e scuole, punta in questa nuova fase a raggiungere le imprese. Una platea che, a seconda della tipologia e dell’importo del voucher che verrà richiesto, potrà variare da un minimo di 850mila a un massimo di 1.400.000 imprese beneficiarie.”Mettiamo in campo importanti risorse per supportare la digitalizzazione delle imprese in modo da ridurre il digital divide del sistema produttivo su tutto il territorio nazionale – dichiara Giorgetti –. Dobbiamo velocizzare gli investimenti nella banda ultralarga del Paese e cogliere l’opportunità delle risorse stanziate nel Pnrr. Il Piano voucher per le imprese è un provvedimento che sosterremo accompagnando l’attivazione anche con iniziative di comunicazione mirate a far conoscere a tutti i possibili beneficiari la nuova misura. Non è ammissibile, come avvenuto nella precedente fase dedicata alle famiglie, che risorse stanziate non vengano utilizzate interamente per carenza di informazioni operative adeguate a far comprendere l’importanza dello strumento”.Per i voucher alle imprese sono stati stanziati complessivamente 609 milioni di euro: oltre ai circa 516 milioni di euro già previsti per questa seconda fase, si sono aggiunti circa 93 milioni non utilizzati per il piano voucher dedicato alle famiglie con ISEE inferiore a 20mila euro che era stato avviato a novembre 2020 e si è concluso, sotto la gestione di Infratel, lo scorso novembre 2021.Le imprese – si legge nella nota – potranno richiedere un solo voucher che potrà essere di diverso importo, da un minimo di 300 euro a un massimo di 2mila euro, e di diversa durata del contratto, da un minimo di 18 mesi a un massimo di 36 mesi, per garantire un incremento della velocità di connessione, da 30 Mbit/s a oltre 1Gbit/s. Inoltre, nel caso di passaggio a connessioni a 1 Gbit/s, il valore del voucher potrà essere aumentato di un ulteriore contributo del valore massimo di 500 euro, per la copertura di parte dei costi sostenuti dalle imprese beneficiarie e giustificati dagli operatori. Al fianco dell’azione di erogazione dei voucher il ministero realizzerà iniziative di comunicazione in grado di accompagnare le imprese nella conoscenza della misura e degli strumenti tecnologici messi a disposizione per favorire la diffusione della connessione ad alta velocità e la digitalizzazione del sistema produttivo in tutto il territorio nazionale.Il Piano per le imprese, approvato dalla Commissione europea lo scorso 15 dicembre 2021, avrà durata fino ad esaurimento delle risorse stanziate, comunque non oltre 24 mesi dall’avvio dell’intervento da parte di Infratel. LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, da Intesa Sanpaolo 10 milioni di euro per progetti Gruppo Molteni

    (Teleborsa) – Da Intesa Sanpaolo un supporto pari a 10 milioni di euro per i nuovi progetti di sostenibilità ambientale del Gruppo Molteni, storica azienda di Giussano attiva nel settore del mobile per arredamento. Il finanziamento, che si avvale della Garanzia Green di Sace e rientra nella provvista da 1 miliardo di euro concessa da Cassa Depositi e Prestiti per agevolare il credito alle Pmi e alle Mid Cap, corrisponde alla realizzazione della missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del Pnrr.L’operazione – fa sapere Intesa Sanpaolo in una nota – è destinata a progetti di efficientamento energetico dell’azienda nonché per la transizione digitale con l’adeguamento del sistema di produzione con tecnologia 4.0, consentendo al Gruppo Molteni di perseguire obiettivi ESG legati alla riduzione del proprio impatto ambientale e di mitigazione e prevenzione del cambiamento climatico. “Questo finanziamento – dichiara Carlo Molteni, presidente Gruppo Molteni – si colloca all’interno dell’attuazione del nostro piano industriale 2021-2026, che vede nella sostenibilità e nella transizione 4.0 i suoi driver strategici di crescita. L’efficientamento della produzione interna, da sempre uno dei nostri fattori chiave di successo e che ci consente di tenere altissimi livelli di qualità, sarà il focus dei prossimi anni. In particolare, siamo orgogliosi di essere il primo Gruppo del settore furniture ad aver aderito al programma messo a disposizione di Intesa Sanpaolo, nostro storico partner che ci ha affiancato nei nostri principali momenti di crescita”. LEGGI TUTTO

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    Partnership FEI-Anthilia: 70 milioni per le PMI italiane

    (Teleborsa) – Il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) ha sottoscritto un impegno di 70 milioni di euro nel fondo Anthilia BIT IV, un fondo di co-investimento di Anthilia BIT III istituito nel 2019 e dedicato alle PMI italiane. L’impegno del FEI di 70 milioni di euro – spiega una nota congiunta – consolida la collaborazione con Anthilia Capital Partners per sostenere le PMI italiane. L’accordo tra Anthilia BIT IV e il FEI e` sostenuto dal Fondo Europeo di Garanzia, parte del pacchetto di 540 miliardi di euro dell’Unione Europea per affrontare l’impatto economico del Covid 19. In questo contesto, il finanziamento di Anthilia sostiene, tra l’altro, le PMI piu` colpite dalle restrizioni della catena di approvvigionamento nel contesto della pandemia. In Italia la diminuzione della domanda e lo spostamento di liquidita` a causa delle restrizioni delle catene di approvvigionamento – sottolinea la nota – sono stati registrati in particolare nelle catene alimentari, della moda e della distribuzione legate alle produzioni intermedie. Con la nuova sottoscrizione del FEI, Anthilia BIT IV raggiunge un totale di impegni disponibili di circa 171 milioni di euro con un obiettivo di finanziamento di 250 milioni di euro entro la fine del 2022. La strategia del Fondo si pone in continuita` con i tre fondi predecessori, focalizzati a fornire finanziamenti alternativi a lungo termine alle PMI italiane. Solo nel 2021, Anthilia Sgr ha realizzato operazioni di private debt per un valore complessivo di circa 110 milioni di euro, supportando 12 PMI italiane in vari settori.”Le PMI e gli imprenditori sono i principali motori dell’innovazione, della crescita e dell’occupazione – ha commentato Alain Godard, amministratore delegato del FEI –. Grazie a questo accordo con Anthilia BIT IV, sostenuto dal Fondo europeo di garanzia, contribuiremo a sostenere la ripresa economica delle PMI italiane, il motore dell’economia italiana”. “L’accesso ai finanziamenti a condizioni vantaggiose – ha evidenziato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI – rappresenta la piu` grande sfida per la sopravvivenza e la crescita delle piccole e medie imprese, soprattutto quelle innovative. Il Fondo europeo di garanzia e` stato creato proprio con questo scopo: fornire la liquidita` necessaria alle imprese per far fronte alla crisi economica generata dalla pandemia”. “Accogliamo con grande entusiasmo questo nuovo e importante accordo con il Fondo Europeo per gli Investimenti nel nostro quarto fondo dedicato alle PMI italiane – ha dichiarato Giovanni Landi, presidente di Anthilia Holding –. Il successo che Anthilia BIT IV ha riscosso negli ultimi 2 anni e` il risultato di un lavoro focalizzato su un segmento chiave per il nostro Paese, dove abbiamo investito circa 110 milioni solo quest’anno, puntando sull’eccellenza imprenditoriale italiana che costituisce la spina dorsale dell’economia reale del Paese”. LEGGI TUTTO

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    Export, effetto SACE sulle imprese: 13,8 miliardi di fatturato addizionale e 40mila posti di lavoro

    (Teleborsa) – Un fatturato addizionale generato nel 2019 pari a 13,8 miliardi di euro e oltre 40mila addetti sostenuti delle imprese italiane che hanno beneficiato degli strumenti di Sace, Simest e della controllata Sace BT, generando ulteriori 26 miliardi lungo le rispettive filiere produttive. Questi i principali numeri emersi dall’analisi d’impatto economico e sociale realizzata dall’Ufficio Studi di Sace con Prometeia, società di consulenza e di ricerca economica. L’interazione strutturata e il dialogo tra Sace e le imprese – sottolinea il rapporto – suggeriscono come alcune operazioni abbiano rappresentato un vero cambio di passo per le aziende, che hanno beneficiato di effetti positivi per diversi anni, anche su produttività e sostenibilità finanziaria. Per comprendere la dimensione economica del contributo concreto dell’azienda guidata da Pierfrancesco Latini e presieduta da Rodolfo Errore, sono state analizzate oltre 23mila operazioni che hanno coinvolto 8.360 imprese attive in 162 Paesi e mobilitato oltre 163 miliardi di risorse tra il 2005 e il 2019.L’indagine ha evidenziato una crescita del numero di operazioni, passato dalle circa mille del 2008 alle oltre 2mila del 2019, così come si è registrato un incremento del numero di imprese clienti, più che raddoppiato dalle 500 del 2008 alle oltre 1.300 nel 2019, quasi tre quarti PMI, a conferma della forte vocazione estera del tessuto imprenditoriale italiano. Inoltre, il consolidamento della presenza di Sace e Simest nei processi di internazionalizzazione si è realizzato più intensamente rispetto al trend nazionale: dal 2010 al 2019, infatti, il numero degli esportatori nazionali è aumentato del 3,4% secondo l’Istat, rispetto al 22,5% registrato tra le imprese clienti di Sace e Simest.Tra i settori spicca la meccanica strumentale con oltre il 30%, in particolare per i comparti delle macchine per l’industria della moda, costruzioni e alimentare. Rilevanti anche i comparti ad alta intensità tecnologica e dei mezzi di trasporto, mentre per Sace BT i comparti più legati al consumo, ad esempio agroalimentare, moda e distribuzione. Si conferma negli ultimi due anni la forte crescita delle imprese appartenenti ai settori del Made in Italy, quindi agroalimentare e sistema moda.Quanto alla distribuzione sul territorio, il Nord-Est rappresenta l’area di maggiore presidio con Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna che rappresentano il 58%; mentre al Sud emergono Campania, Puglia e Sicilia. Guardando alla destinazione delle strategie di internazionalizzazione, tra il 2015 e il 2019 le principali geografie di riferimento sono state il Brasile, gli Emirati Arabi Uniti e la Russia. Solo nel 2019, anche l’India ha avuto un ruolo di primo piano.Nel dettaglio, gli strumenti analizzati hanno riguardato l’export credit di Sace – volto a proteggere dal rischio insolvenza e diviso in credito fornitore, credito acquirente e documentario – le garanzie Sace per facilitare l’accesso al credito e migliorare la competitività nelle gare d’appalto internazionali; strumenti di sostegno degli investimenti diretti esteri; factoring estero per garantire liquidità alle imprese, strumenti per la patrimonialità, patrimonializzazione ed export credit messi in campo da Simest. Per Sace BT l’analisi ha invece considerato la polizza globale che consente alle imprese di assicurare l’intero fatturato dilazionato e la Sviluppo export dedicato all’attività internazionale della clientela. LEGGI TUTTO

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    Banca Ifis-BEI, 100 milioni di euro in finanziamenti per progetti green delle PMI

    (Teleborsa) – Banca Ifis ha rafforzato la partnership con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per consentire alle piccole e medie imprese (PMI) italiane di accedere a finanziamenti che servono a ridurre il proprio impatto ambientale. Grazie al finanziamento BEI, tramite due accordi separati da 50 milioni di euro ciascuno, Banca Ifis metterà a disposizione delle PMI 100 milioni di euro da investire in nuovi progetti per la transizione sostenibile. Si tratta del terzo accordo finalizzato dalla banca italiana con BEI nel corso dell’ultimo triennio. Il nuovo plafond, sommando i tre finanziamenti, porterà la complessiva erogazione a 200 milioni di euro.”L’innovazione e la sostenibilità ambientale sono priorità sempre più urgenti e anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette in primo piano le tematiche green – ha affermato Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis – Come Banca specializzata nei servizi alle PMI e parte attiva nella transizione ambientale dei propri clienti, sappiamo che questi investimenti sono determinanti per lo sviluppo del Paese e per la costruzione di un futuro più sostenibile. Questa rinnovata partnership con la BEI conferma, dunque, il nostro sostegno alla spina dorsale del tessuto economico italiano e il nostro impegno, sempre più inclusivo dei criteri ESG, in questa complessa fase di ripresa”.”Questo accordo rispecchia la solida relazione fra la BEI e Banca Ifis e l’obiettivo comune di finanziare progetti e imprese che contribuiscano alla lotta contro i cambiamenti climatici e allo sviluppo di progetti sostenibili – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, Vice Presidente della BEI – La ripresa economica deve essere verde e, operazioni come queste, volte a sostenere i progetti green di piccole e medie imprese, ricoprono un ruolo fondamentale per il raggiungimento della neutralità”.Entrando nel dettaglio dei nuovi finanziamenti, la prima linea di credito del valore di 50 milioni di euro sarà dedicata alla promozione di iniziative e progetti finalizzati alla lotta al cambiamento climatico, posti in essere da PMI, che riguardano prevalentemente l’acquisto in leasing di veicoli ibridi e full electric. La seconda linea di credito da 50 milioni di euro sarà riservata per il 60% a finanziamenti leasing per investimenti nell’innovazione o progetti promossi da società innovative nell’ambito del Piano Industria 4.0 e, per il rimanente 40% al finanziamento di PMI in ambito commercial lending a sostegno di nuovi investimenti o del capitale circolante. LEGGI TUTTO

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    SACE e Italfinance insieme per supportare imprese e PMI nel processo di internazionalizzazione

    (Teleborsa) – SACE e Italfinance – da oltre trent’anni punto di riferimento per le imprese del nostro Paese nel mondo della consulenza finanziaria e agevolativa e della mediazione creditizia corporate – hanno siglato un accordo per favorire lo sviluppo delle aziende italiane sui mercati internazionali attraverso la promozione delle soluzioni integrate assicurativo-finanziarie di SACE. Si tratta del primo passo di una collaborazione che consentirà a Italfinance di ampliare la propria offerta di prodotti e servizi integrandoli con quelli proposti dalle società del Gruppo SACE. L’obiettivo congiunto è quello di sostenere ulteriormente la crescita nel mondo delle imprese italiane e, in particolare, delle PMI. Nel dettaglio, la Partnership firmata da Pierfrancesco Latini, Amministratore Delegato di SACE, ed Emilio Panzeri, Presidente di Italfinance, è finalizzata a migliorare la conoscenza tra le aziende clienti di Italfinance dei prodotti assicurativo-finanziari che SACE mette a disposizione: factoring, assicurazione a breve termine e recupero crediti, ma non solo. In futuro Italfinance avrà la possibilità di proporre alla propria clientela ulteriori servizi del Gruppo Sace. “La missione di SACE da oltre quarant’anni è essere al fianco delle aziende che intendono espandere il proprio business in sicurezza, –ha dichiarato l’Amministratore Delegato di SACE Pierfrancesco Latini– E in questo momento particolarmente complesso ma di sostanziale ripresa, l’accordo con Italfinance rappresenta un elemento strategico importante, che favorirà l’accesso delle imprese, soprattutto PMI, ai prodotti assicurativo-finanziari più adatti alle loro necessità”. LEGGI TUTTO