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    Standard Ethics assegna rating “E+” a Ibl Banca e Banca Popolare Pugliese

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha assegnato un Corporate Standard Ethics Rating (SER) al livello “E+” ad altri due istituti bancari italiani non quotati – Ibl Banca e Banca Popolare Pugliese – costituenti del nuovo SE Unlisted Italian Banks Benchmark, annunciato lo scorso 5 giugno. Si tratta del quarto notch su nove (nella fascia “Low”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità.I primi sei rating ESG erano stati: Cassa di Bolzano EE-, Banca Agricola Popolare di Sicilia E+, Banca Popolare Alto Adige (Volksbank) E+, Banca Popolare Valsabbina E+, Banca Popolare Puglia e Basilicata E+, Banca Passadore E.Il Benchmark è composto dai maggiori 25 istituti bancari non quotati per mezzi amministrati incluse le due banche pubbliche (Istituto per il Credito Sportivo e Culturale e il Mediocredito Centrale). È prevista l’emissione dei rimanenti rating entro la fine dell’anno. LEGGI TUTTO

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    BFF Bank, Morningstar DBRS conferma rating “BB (high)” con outlook Stabile

    (Teleborsa) – Morningstar DBRS ha confermato i rating di BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, con il Long-Term Issuer Rating a BB (high) e il Rating sui Depositi a Lungo Termine nella categoria Investment Grade a BBB (low), entrambi con Outlook Stabile.La conferma riflette le dimensioni ridotte della banca e la sua posizione di leadership nel settore di nicchia della gestione e del factoring pro-soluto dei crediti commerciali verso la Pubblica Amministrazione (PA) e il Sistema Sanitario Nazionale (SSN), nonché il suo grado di diversificazione geografica e di attività. La redditività di BFF rimane adeguata, supportata principalmente da costi del credito costantemente bassi, nonostante i tassi di interesse più bassi e un’efficienza operativa leggermente inferiore.I rating creditizi incorporano anche la natura prevalentemente wholesale, seppur operativa, della struttura di finanziamento di BFF e l’elevato, seppur ridotto, rischio di concentrazione derivante dalla considerevole esposizione della banca ai titoli di Stato italiani. Questi fattori sono tuttavia controbilanciati da una solida posizione di liquidità.A maggio 2024, BFF ha ricevuto dalla Banca d’Italia alcune conclusioni in merito alla sua classificazione creditizia, nonché alle sue pratiche di governance e di remunerazione aziendale. Il trend stabile considera che, nonostante l’incertezza accentuata dalle conclusioni della Banca d’Italia, che rimangono soggette a una decisione definitiva, il franchise di BFF e la sua posizione di finanziamento e liquidità non hanno subito finora stress significativi. I parametri di capitalizzazione e qualità degli attivi di BFF sono stati influenzati negativamente dalla riclassificazione prudenziale di alcune esposizioni creditizie del settore pubblico come scadute a seguito delle conclusioni; tuttavia, secondo Morningstar DBRS, i profili di capitalizzazione e qualità degli attivi della banca rimangono commisurati al suo modello di business, che riflette principalmente la concentrazione delle sue operazioni nel settore pubblico, tipicamente a basso rischio. Secondo Morningstar DBRS, il divieto temporaneo imposto dalla Banca d’Italia, riguardante principalmente la distribuzione dei dividendi, il pagamento della remunerazione variabile e l’espansione aziendale all’estero tramite l’apertura di nuove filiali o l’espansione in nuovi paesi in base alle regole della libera prestazione dei servizi, continua a garantire la protezione del capitale fino a quando non verrà presa una decisione definitiva. LEGGI TUTTO

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    Fitch conferma Credemvita a “BBB+” con outlook positivo

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il rating Insurer Financial Strength (IFS) di Credemvita a “BBB+” con outlook positivo. La conferma e l’outlook positivo riflettono il controllo di Credem sulla società e tengono conto della solida capitalizzazione di Credemvita, in parte compensata dall’elevato rischio patrimoniale e dalla concentrata esposizione al debito sovrano italiano.Viene fatto notare che l’utile netto di Credemvita è migliorato, passando da 2 milioni di euro nel 2023 a 5 milioni di euro nel 2024. Il rendimento medio del capitale proprio a cinque anni è stato del 5%. La redditività ancora bassa è dovuta principalmente alle minusvalenze non realizzate sul portafoglio obbligazionario, che si ridurranno gradualmente con l’avvicinarsi della scadenza e il calo dei tassi di interesse. Fitch prevede che questo contribuirà ad aumentare la redditività di Credemvita nel 2025. Secondo i principi contabili IFRS, che applicano la contabilizzazione al fair value sia alle attività che alle passività, l’utile netto è stato di 47 milioni di euro nel 2024 (2023: 48 milioni di euro). LEGGI TUTTO

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    Wizz Air, Moody’s declassa rating a Ba2 con outlook negativo

    (Teleborsa) – Moody’s ha declassato il rating di Wizz Air, compagnia aerea low-cost ungherese, a “Ba2” da “Ba1”. L’outlook rimane “negativo”.”L’azione di rating odierna riflette i deboli indicatori di credito attuali della compagnia, con una ripresa più lenta del previsto, dovuta all’elevato numero di fermi a terra dovuti al problema al motore GTF, che ha portato a costi superiori ai livelli di risarcimento concordati – afferma Dirk Goedde, lead analyst di Moody’s per Wizz Air – Il fermo degli aeromobili ha ostacolato significativamente i piani di crescita di Wizz Air, essenziali per migliorare la redditività. La compagnia aerea fa affidamento sulla crescita per compensare l’aumento dei costi operativi e legati all’inflazione, ma questa strategia è compromessa dall’incapacità di utilizzare appieno la propria flotta”.Nonostante Wizz Air abbia ampliato la sua flotta complessiva, l’effetto annuale dei fermi causati dal problema al motore GTF ha ridotto l’espansione pianificata della sua flotta operativa, con la capacità della compagnia, misurata in posti disponibili per chilometro (ASK), rimasta invariata nell’anno fiscale 2025. Sebbene un miglioramento del load factor di 1 punto percentuale al 91,2% e l’aumento dei rendimenti abbiano contribuito a una crescita del fatturato del 4%, gli aumenti dei costi strutturali hanno avuto un impatto sulla sua redditività, con il margine EBIT rettificato in calo dal 5,8% al 2,8%. Gli aumenti hanno incluso maggiori costi del personale e relativi alla rete, ma anche maggiori costi indiretti derivanti dai fermi, come maggiori costi di manutenzione e un maggiore ammortamento della flotta in crescita, sebbene circa il 20% non fosse operativo.Sebbene Moody’s ritenga che la compagnia possa tornare al suo precedente modello di crescita grazie alle nuove consegne e alla graduale riduzione della parte della flotta messa a terra, gli indicatori di credito rimarranno deboli nei prossimi 12-18 mesi. Sulla base del recente programma di consegne e presupponendo che l’azienda migliorerà ulteriormente i fattori di carico a fronte di yield leggermente inferiori per stimolare la domanda, mentre il RASK (ricavo per chilometro medio di posto) continua a crescere, viene prevista una crescita del fatturato del 12% e del 10% rispettivamente negli anni fiscali 2026 e 2027. Sebbene i recenti ribassi dei prezzi del carburante favoriranno una ripresa del margine, gli aumenti dei costi per il personale e la rete persisteranno, portando a un aumento del margine EBIT rettificato verso il 5% nel 2026, con un certo upside in seguito. Questo aumento porta a un miglioramento del rapporto debito/EBITDA rettificato di Wizz Air verso 5,0x e 4,8x rispettivamente nel 2026 e nel 2027, rispetto al 5,9x dell’anno fiscale 2025. Considerata la continua espansione della flotta, viene prevista una generazione di free cash flow rettificati negativa, che sarà compensata da plusvalenze derivanti da operazioni di vendita e leaseback (a seconda delle decisioni di finanziamento della società) e rimborsi PDP contrattuali. LEGGI TUTTO

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    Ion Markets, S&P migliora rating a “B” con fusione di tre entità del gruppo

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha alzato il rating su Ion Markets da “B-” a “B” e rimosso la precedente posizione di CreditWatch con implicazioni positive. Si tratta di una controllata del gruppo ION, fondato dall’italiano Andrea Pignataro e leader globale nel software di trading e automazione dei flussi di lavoro, analisi e insight di alto valore e consulenza strategica per istituzioni finanziarie, banche centrali, governi e aziende.L’agenzia di rating spiega che Ion Group, la società madre di Ion Markets, Ion Corporates e Ion Analytics, ha firmato un accordo per la fusione delle tre entità. Valuta Ion Platform, la società madre intermedia delle tre entità sopra menzionate, “B+”, supportata dall’aspettativa che la fusione consentirà un migliore allineamento della sua suite di prodotti e della strategia di commercializzazione per i clienti esistenti, il che potrebbe portare a migliori opportunità di cross-selling e supportare una maggiore crescita organica.Dato il suo significativo contributo a Ion Group, S&P ritiene che l’affidabilità creditizia del gruppo nel suo complesso sarà strettamente allineata a quella di Ion Platform e, pertanto, ha alzato la valutazione del profilo creditizio del gruppo a “b+”. Il miglioramento del profilo creditizio del gruppo consente un aumento di un livello del supporto di gruppo ai rating su Ion Markets, data la valutazione dell’importanza della controllata nel complesso di Ion Group (sotto la società madre Ion Investment Corporation), che rimane la società madre di riferimento per l’analisi del potenziale supporto di gruppo.L’outlook stabile riflette la previsione che il profilo creditizio stand-alone di ION Markets rimarrà “b-“, riflettendo l’elevato leverage della società con un rapporto debito/EBITDA superiore a 8,0x e un solido rapporto FOCF/debito di circa il 3%. Riflette inoltre la previsione che il profilo creditizio di gruppo su Ion Investment Corp. rimarrà “b+”, supportato dal suo maggiore potenziale di integrazione e sinergia, che consentirà un rapido deleveraging del profilo a circa 7,0x nei prossimi due anni. LEGGI TUTTO

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    Edison, S&P conferma rating: ampio margine a fronte del calo dei prezzi dell’energia

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha confermato il rating “BBB/A-2” per Edison, società energetica italiana controllata dalla big francese Electricite de France (EDF). Dato che Edison è altamente strategica per la sua controllante EDF, viene fissato il rating su Edison a “BBB” e il suo profilo di credito stand-alone (SACP) a “bbb+”. L’outlook positivo rispecchia quello di EDF e indica che Edison manterrà un rapporto FFO/debito superiore al 55% nel 2025-2027.”Edison manterrà solidi parametri di credito, con un rapporto tra funds from operations (FFO) e debito in graduale indebolimento, pur rimanendo ben al di sopra del 100% nel 2025 – si legge in una nota – Questo in considerazione del fatto che i prezzi dell’elettricità rimangono elevati in Italia e le condizioni idrologiche nel Nord Italia continuano a essere favorevoli, insieme alla solida attività downstream del gas”.Viene previsto che l’FFO si indebolirà costantemente verso il 70% entro la fine del 2027, a causa del calo dei prezzi dell’energia elettrica. S&P stima che gli utili rimarranno relativamente stabili, con un EBITDA rettificato annuo compreso tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro nel periodo 2025-2027, grazie al rapido aumento degli investimenti che raggiungeranno circa 1 miliardo di euro all’anno entro il 2027, con una forte attenzione alle energie rinnovabili. Ciò grava sul bilancio e viene previsto che il debito rettificato aumenterà a 1,5 miliardi di euro da circa 1,1 miliardi di euro nel 2024. LEGGI TUTTO

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    Volvo Cars, S&P peggiora outlook a “negativo” con dazi e problemi da proprietà cinese

    (Teleborsa) – S&P Global Ratings ha rivisto l’outlook su Volvo Cars, casa automobilistica svedese di proprietà del gruppo cinese Geely, a “negativo” da “stabile”. Allo stesso tempo, ha confermato il rating “BB+”.L’agenzia di rating afferma che i dazi sulle importazioni statunitensi, una potenziale revisione dei crediti d’imposta per i veicoli elettrici (EV), il divieto di vendita di auto a partire dal 2027 per le case automobilistiche controllate dalla Cina e l’accresciuta concorrenza in Cina comprometteranno le prospettive di crescita di Volvo Cars per il periodo 2025-2027.Di conseguenza, S&P prevede che la redditività e la generazione di cassa di Volvo Cars, dopo gli investimenti, subiranno pressioni nel 2025-2026, in parte attenuate da un sostanziale programma di riduzione dei costi che dovrebbe avere un impatto sull’EBIT del gruppo a partire dal 2026.Le prospettive negative indicano che Volvo Cars dovrà affrontare numerose sfide nei prossimi due anni, minacciando la sua ripresa verso un percorso di crescita sostenibile. In questo contesto, l’attuazione fluida del programma di riduzione dei costi potrebbe non essere sufficiente, soprattutto se il divieto di vendita negli Stati Uniti del 2027 non verrà revocato. LEGGI TUTTO

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    Webuild, Fitch alza il rating a “BB+”. Ferrari: a un passo dall’investment grade

    (Teleborsa) – Fitch ha alzato il rating di Webuild, big italiano delle costruzioni e dell’ingegneria, a “BB+” dal precedente “BB” con outlook “Stabile”, collocando la società a un solo passo dall’investment grade.L’upgrade riflette la previsione che il migliorato profilo aziendale di Webuild rimarrà solido, con una forte visibilità sui ricavi e strutture contrattuali migliorate, con la capacità di trasferire i costi incrementali, a supporto dei margini. Tiene inoltre conto di una migliore diversificazione geografica, con maggiori ricavi da economie a basso rischio e una ridotta volatilità del capitale circolante.Viene riflesso anche il miglioramento della struttura finanziaria di Webuild, con una leva finanziaria netta EBITDA che si manterrà presumibilmente inferiore a 1,5x per il periodo 2025-2028 e una leva finanziaria lorda EBITDA inferiore a 2,5x per il periodo 2026-2028. Questo sarà trainato principalmente dalla forte crescita dell’EBITDA derivante da commesse ad alto margine, in particolare in Italia e Australia.L’upgrade “riflette la solidità della struttura finanziaria e la capacità di Webuild di generare cassa in modo sostenibile, anche in contesti macroeconomici complessi – ha dichiarato il Direttore Generale di Webuild, Massimo Ferrari – Un risultato che pone il Gruppo a solo un gradino dall’investment grade”.”Negli ultimi anni è stato rafforzato il profilo di credito attraverso una gestione attenta, una diversificazione geografica bilanciata e una pipeline ordini di alta qualità concentrata in mercati a basso rischio – ha aggiunto – L’accentramento della gestione del working capital, del processo di bidding e del risk management richiedono investimenti in risorse e tecnologia che solo un Gruppo di grande dimensione può fare. Il 2024 si è chiuso con risultati record, superando i target sfidanti previsti per l’anno. Una posizione che ha permesso di rivedere al rialzo i target per il 2025, che prevedeva già obiettivi ambiziosi”. LEGGI TUTTO