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    Europa, Fitch: pressione per aumentare spesa militare aggraverà sfide fiscali

    (Teleborsa) – L’entità della spesa aggiuntiva per la difesa da parte dei paesi europei dipenderà dalla percezione della minaccia e dalla capacità fiscale dei singoli paesi, che variano in modo sostanziale. Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema. I paesi europei sono sotto pressione per aumentare la spesa in risposta ai cambiamenti geopolitici guidati dalla nuova amministrazione statunitense, e la NATO probabilmente aumenterà il suo obiettivo di spesa per la difesa dal 2% al 3% del PIL.Molti governi europei hanno perso fiducia nell’impegno degli Stati Uniti a difendere i propri alleati europei della NATO e stanno modificando la loro valutazione del fabbisogno di spesa per la difesa. Fitch ha cercato di prevedere le traiettorie della spesa per la difesa nel periodo 2025-2028 sulla base delle dichiarazioni pubbliche, dei precedenti impegni di spesa militare e della valutazione della percezione della minaccia e dei vincoli fiscali.La maggior parte dei paesi aumenterà probabilmente la spesa per la difesa, ma l’aumento sarà solo graduale, con un aumento medio della spesa di appena 0,5 punti percentuali del PIL tra il 2024 e il 2028. Fitch prevede che gli aumenti più significativi si verificheranno nei Paesi baltici e nei Paesi nordici, mentre la Germania sarà tra i cinque paesi europei con gli aumenti maggiori.La Commissione europea prevede un margine di manovra per la spesa nazionale cumulativa per la difesa da parte dei membri dell’UE al di sopra della base di 650 miliardi di euro nel periodo 2025-2028, ma si tratta di un obiettivo ambizioso. Fitch ritiene che l’UE registrerà una spesa aggiuntiva cumulativa di soli 374 miliardi di euro (il 2% del PIL annuo del 2025) rispetto a una base di spesa per la difesa/PIL costante in tale periodo.Fitch non prevede che l’aumento della spesa per la difesa comporti direttamente modifiche del rating. Tuttavia, insieme all’invecchiamento della popolazione, alla bassa crescita e, in molti paesi, agli elevati livelli di debito e deficit, la pressione per aumentare la spesa militare aggraverà le sfide fiscali. LEGGI TUTTO

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    STMicroelectronics, Standard Ethics conferma il rating ESG

    (Teleborsa) – Standard Ethics ha confermato il Corporate Standard Ethics Rating (SER) “EE” a STMicroelectronics, colosso italo francese dei semiconduttori. Si tratta del sesto notch su nove (nella fascia “Strong”) della scala usata dall’agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità. La società mantiene un rating EE senza produrre scostamenti, commenta l’agenzia di rating. Si rileva un allineamento alle indicazioni internazionali sulla Sostenibilità nel modello standard di rendicontazione extra-finanziaria, nella definizione degli obbiettivi, nel sistema di gestione e prevenzione dei rischi ESG e negli strumenti di governo ancorati alle referenze sovranazionali di Onu, Ocse e Ue.Gli analisti osservano l’evoluzione dei piani industriali e raccomandano di seguire con attenzione le Linee Guida Ocse per le Imprese Multinazionali anche per eventuali delocalizzazioni o ristrutturazioni. LEGGI TUTTO

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    Banche italiane non quotate bocciate sui fattori ESG. Indietro su parità di genere e AI

    (Teleborsa) – Le banche italiane non quotate sono largamente insufficienti nel loro impegno sui fattori ESG (Environmental, Social e Governance). È quanto emerge da un rapporto di Standard Ethics, agenzia di rating indipendente con sede a Londra e focalizzata sulla sostenibilità, che ha effettuato la ricognizione con l’obiettivo di valutare la loro capacità di interpretare e semplificare i temi di Sostenibilità per renderli funzionali ai rapporti con clientela, fornitori e destinatari dei propri investimenti.Sono stati selezionati 43 istituti tra gruppi e singole banche non quotate. La selezione è avvenuta tra i primi 100, per mezzi amministrati, escludendo gruppi esteri o quotati. L’indagine ha tenuto conto di 23 marcatori distribuiti in 4 macroaree di appartenenza: i) procedure e policy ESG ii) target ESG iii) valutazioni ESG iv) policy ESG attinenti al settore bancario.Dallo studio emergono i seguenti punti chiave: solo il 14% delle banche pubblica una policy ambientale; solo il 9% pubblica una policy sui diritti umani e nessuna banca ha una policy sull’Intelligenza Artificiale; solo il 19% pubblica una policy sulla parità di genere ed il 26% pubblica una policy su diversità ed inclusione.Guardando agli aspetti su cui più si avvicinano alle banche quotate, quello che spicca è la parte ambientale, “perché più in odore di regolamentazione”, dice a Teleborsa Jacopo Schettini Gherardini, Direttore dell’Ufficio Ricerca di Standard Ethics. “Ma è una visione che lascia scoperti altri ambiti e lascia che alcuni rischi non siano né individuati, né gestiti, né mitigati”, sottolinea l’esperto.Dal report emerge anche che, sebbene il 98% del campione pubblichi un Codice Etico o di Condotta, solo il 22% degli strumenti di governo appaiono conformi e dotati di riferimenti internazionali sulla Sostenibilità di Onu, Ocse e Ue, mentre il 55% delle banche analizzate fornisce una rendicontazione ESG standard.Un dato che salta all’occhio è che il tasso medio di rappresentanza del genere meno rappresentato in CdA è di circa il 30%. Inoltre, solo in 6 banche dell’insieme, ovvero circa il 14% dei casi, viene raggiunta la parità di genere nel CdA.Standard Ethics scrive nelle sue conclusioni che i risultati suggeriscono ampie difformità nella comunicazione e nelle politiche adottate. Sebbene alcune banche non quotate abbiano iniziato un percorso di allineamento alle indicazioni internazionali, nel complesso il divario rispetto agli standard internazionali e alle banche quotate resta significativo.Schettini Gherardini non crede che l’impegno sia solo di facciata, ma “l’allineamento alle indicazioni di Sostenibilità è sporadico. Due dati tra i tanti: delle banche non quotate esaminate solo il 9% pubblica una policy sui diritti umani, contro il 100% delle quotate; solo il 7% ha un rating e interloquisce con una agenzia di rating specializzata e indipendente, contro il 100% delle quotate. E non è una questione di dimensione”.Da report emerge che, al netto degli obblighi regolamentari, sembrano rari i casi in cui sia stata effettuata una preventiva analisi di posizionamento sui rischi ESG e appare diffuso l’impiego di consulenza esterna in termini di comunicazione e rendicontazione. In molti casi, ne deriva una ridotta coerenza delle comunicazioni pubbliche in ambito ESG Risk Management, governance, politiche e target ESG, così come appare debole il loro allineamento alle indicazioni internazionali.Guardando al futuro, Schettini Gherardini si aspetta dei passi avanti perchè “siamo in un periodo storico in cui è molto forte la richiesta da parte dei clienti di trasparenza sui temi ambientali, sociali e di governo”. Inoltre, “la decisione, da parte della Commissione europea, di posporre alcuni obblighi di rendicontazione pubblica renderà ancora più importante interloquire con le agenzie di rating per non rimanere nel limbo e non sapere come porsi nella fase di passaggio” e “vedere che i concorrenti si muovono con maggiore chiarezza e decisione spingerà il settore a non affidarsi solo alla consulenza esterna (spesso legata al marketing) ma a migliorare le professionalità interne e dotarle dei punti di riferimento più adeguati al fine di decidere”.Le banche analizzate da Standard Ethics, che non ha pubblicato i dettagli dei singoli istituti, sono: Banca Cambiano 1884, Banca Cf+ Credito Fondiario, Banca del Fucino, Banca del Piemonte, Banca di Cividale (CiviBank), Banca di Credito Popolare, Banca Ersel, Banca Ifigest, Banca Investis, Banca Popolare Alto Adige, Banca Passadore, Banca Popolare del Lazio, Banca Popolare di Fondi, Banca Popolare Etica, Banca Popolare di Piacenza, Banca Popolare Puglia e Basilicata, Banca Popolare Pugliese, Banca Popolare di Ragusa (BAPR), Banca Popolare Valsabbina, Banca Progetto, Banca Promos, Banca Santa Giulia, Banca Sella, Banca Stabiese, Cassa Centrale Alto Adige, Cassa Centrale Banca, Cassa di Bolzano, Cassa di Fermo, Cassa di Risparmio di Asti, Cassa di Volterra, Cherry Bank, Extrabanca, Ibl Banca, Iccrea Banca, Imprebanca, Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, La Cassa di Ravenna, Mediocredito Centrale, Prader Bank, Solution Bank, Suedtirol Bank, Tyche Bank, Vivibanca. 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    Snam, Moody’s conferma il rating “Baa2” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Moody’s ha confermato il rating su Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, a “Baa2”. L’outlook rimane stabile. L’azione di rating fa seguito all’annuncio della firma di un accordo vincolante per l’acquisto del 24,99% di Viergas Gas Holding (VGH) da Infinity Investments. VGH detiene indirettamente il più grande operatore di rete di trasporto del gas in Germania, Open Grid Europe (OGE). Snam verserà 920 milioni di euro e prevede un contributo medio annuo all’utile netto di circa 40 milioni di euro nel periodo 2025-2029.La conferma del rating riflette l’aspettativa che, a seguito dell’operazione, Snam mantenga un profilo finanziario sano nel medio termine, a un livello commisurato all’attuale rating “Baa2”, ovvero un Funds From Operations (FFO)/net debt ratio di almeno il 10%, un Retained Cashflow (RCF)/net debt ratio di almeno il 6% e unnet debt/fixed assets ratio non superiore al 75%, in linea con l’impegno del management. Si tratta di un modesto inasprimento dei parametri creditizi che riflette il crescente rischio aziendale derivante dagli investimenti nelle infrastrutture per l’idrogeno, in parte accentuato dall’investimento in VGH. Moody’s prevede che Snam manterrà un rapporto FFO/indebitamento netto superiore all’11% nel periodo 2025-2027, un rapporto RCF/indebitamento netto superiore al 6% e un rapporto tra indebitamento netto e immobilizzazioni inferiore al 70%, e che implementerà eventuali misure di mitigazione per mantenere l’attuale profilo finanziario, incluse cessioni di attività, se necessario. Il profilo creditizio del gruppo continuerà a essere sostenuto dal posizionamento strategico dell’azienda nel trasporto, stoccaggio e rigassificazione del gas naturale in Italia, dal suo ruolo strategico nell’attuazione del piano energetico nazionale e dalla natura prevalentemente regolamentata delle sue attività, che godono di una regolamentazione prevedibile, trasparente e di supporto.Gli investimenti di minoranza in condotte e altre infrastrutture del gas rappresentano una parte significativa del profilo aziendale di Snam. Di conseguenza, i ricavi da società collegate sono rilevanti per la performance finanziaria del gruppo e, di conseguenza, per l’FFO. I ricavi da società collegate hanno registrato una crescita costante negli ultimi otto anni e viene previsto che questa tendenza continui fino al 2029, raggiungendo un livello prossimo ai 400-420 milioni di euro, rispetto ai 326 milioni di euro del 2024. Inoltre, l’agenzia di rating prevede che le attività regolamentate di quasi tutte le società collegate di Snam, unite alla loro leva finanziaria relativamente moderata, sosterranno i flussi di dividendi nel prossimo futuro. LEGGI TUTTO

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    Banca Popolare Sondrio, Fitch conferma rating lungo termine al livello investment grade “BBB-“

    (Teleborsa) – Banca Popolare di Sondrio informa che, in data odierna, l’agenzia Fitch, al termine del processo di revisione annuale del giudizio, ha mantenuto invariati tutti i rating assegnati alla Banca.In particolare, si legge in una nota, il rating emittente a lungo termine è stato confermato al livello investment grade “BBB-” e posto in “rating watch positivo”. LEGGI TUTTO

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    MPS, Morningstar DBRS alza rating a livello investment grade

    (Teleborsa) – Morningstar DBRS ha alzato in area investment grade a “BBB (low)” il Long-Term Issuer rating, il Long-Term Senior Debt rating e il rating standalone Intrinsic Assessment (IA) di Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS); contestualmente, il Long-Term Deposit rating è stato portato a “BBB”.Gli upgrade hanno considerato la migliore generazione di capitale interno di MPS e i suoi solidi buffer di capitale, che forniscono alla banca una maggiore flessibilità finanziaria per resistere a un potenziale deterioramento dell’ambiente economico e svolgere un ruolo attivo nel consolidamento in corso del sistema bancario italiano attraverso potenziali acquisizioni.A gennaio 2025, MPS ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria per acquistare il 100% delle azioni di Mediobanca. MPS ha convocato un’assemblea generale straordinaria il 17 aprile per approvare l’aumento di capitale riservato all’offerta. Secondo Morningstar DBRS, l’acquisizione di Mediobanca potrebbe essere positiva per l’affidabilità creditizia di BMPS, dati i punti di forza del franchising di Mediobanca e il suo solido bilancio. Tuttavia, l’operazione comporta rischi di esecuzione considerando la natura ostile dell’offerta, che è stata respinta dal consiglio di amministrazione di Mediobanca. L’operazione, che richiede approvazioni normative, dovrebbe concludersi nel terzo trimestre del 2025.Inoltre, l’azione di rating di Morningstar DBRS ha preso in considerazione i risultati di MPS nel rispettare gli impegni stabiliti dalla Commissione Europea come parte della ricapitalizzazione precauzionale sostenuta dallo Stato nel 2017. Secondo Morningstar DBRS, questo posiziona MPS per competere su un campo di gioco più equo. LEGGI TUTTO

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    Cina, Fitch taglia rating ad “A” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha declassato il rating della Cina da “A+” ad “A” con outlook “stabile”. Il downgrade riflette le aspettative di un continuo indebolimento delle finanze pubbliche della Cina e di una traiettoria di debito pubblico in rapida crescita durante la transizione economica del paese. Secondo Fitch, uno stimolo fiscale sostenuto sarà impiegato per sostenere la crescita, in mezzo a una domanda interna debole, dazi crescenti e pressioni deflazionistiche. Questo sostegno, insieme a un’erosione strutturale della base di entrate, probabilmente manterrà elevati i deficit fiscali. L’aspettativa è che il debito pubblico/PIL continui il suo forte trend al rialzo nei prossimi anni, guidato da questi elevati deficit, dalla continua cristallizzazione delle passività contingenti e dalla crescita debole del PIL nominale.Fitch prevede che il deficit della pubblica amministrazione cinese salirà all’8,4% del PIL nel 2025, dal 6,5% del 2024, su base consolidata che aggrega i quattro conti di bilancio del Ministero delle finanze, mentre il governo implementa uno stimolo fiscale. Questo è ben al di sopra del deficit mediano della categoria “A” del 2,7% del PIL. Il deficit fiscale della Cina è stato in media del 6,5% del PIL dal 2020, più del doppio del 3% del 2015-19.Gli ampi deficit fiscali della Cina riflettono un calo strutturale delle entrate che, secondo Fitch, rallenterà la riduzione del deficit. Viene previsto che il rapporto entrate/PIL scenderà al 21,3% nel 2025, dal 29,0% nel 2018, a causa del calo delle entrate legate ai terreni e dei tagli alle tasse. È attesa una moderata ripresa ciclica delle entrate, ma un netto miglioramento sarà difficile senza riforme sostanziali delle entrate.Inoltre, le esigenze di spesa rimarranno relativamente elevate, poiché la nostra aspettativa di una graduale ripresa della domanda interna sottostante probabilmente richiederà un sostegno fiscale, in particolare poiché le autorità cercano di continuare a investire in settori avanzati e di passare a una crescita più guidata dai consumi attraverso miglioramenti della rete di sicurezza sociale.(Foto: Christian Lue on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Ferrovie europee, Fitch: attività forte ma esigenze di investimento in crescita

    (Teleborsa) – Un numero maggiore di passeggeri e prezzi in aumento sosterranno probabilmente la solida performance delle ferrovie europee quest’anno, dopo un forte 2024 e nonostante un calo dei ricavi del trasporto merci. Lo afferma Fitch Ratings in una nuova analisi sul settore.L’agenzia di rating ha separato gli operatori ferroviari, che sono responsabili delle attività esposte alla concorrenza ai sensi della normativa UE sulla concorrenza (come il trasporto ferroviario passeggeri, il trasporto merci) dai gestori delle infrastrutture, che mantengono ed espandono la rete ferroviaria e beneficiano di un monopolio naturale.Fitch si aspetta che i margini EBITDA degli operatori rimangano stabili, poiché la crescita delle spese operative inizierà a stabilizzarsi in linea con l’inflazione, così come dovrebbe farlo la crescita dei prezzi. La domanda di trasporto passeggeri continuerà a essere il principale motore delle performance degli operatori. È probabile che la crescita del debito netto rimanga limitata, poiché gli operatori copriranno principalmente le loro esigenze di investimento con un forte autofinanziamento.I ratio dei gestori delle infrastrutture saranno sottoposti a una maggiore pressione. Questo perché i governi europei li stanno utilizzando sempre di più per finanziare la manutenzione e l’espansione della rete, qualcosa che l’UE considera uno strumento importante per combattere il cambiamento climatico. Nonostante queste crescenti pressioni, i rating dei gestori delle infrastrutture dovrebbero rimanere stabili, perché Fitch continua ad aspettarsi che i governi forniscano un supporto una tantum, se necessario. LEGGI TUTTO