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    ENEA alla Notte dei Ricercatori tra “magia della chimica” e “segreti della luce”

    (Teleborsa) – Il 30 settembre torna la Notte Europea dei Ricercatori, che dal 2005 si tiene l’ultimo venerdì di settembre in tutta l’Unione Europea con oltre un milione di visitatori ogni anno. Nell’ambito del progetto NET scieNcETogether che riunisce 11 tra i maggiori enti di ricerca e università in Italia, ENEA – fa sapere l’Agenzia in una nota – propone un vasto programma di attività a Roma e nei giardini del Centro Ricerche di Portici (Napoli).A Roma l’appuntamento è venerdì 30 settembre e sabato 1 ottobre presso il NET Village alla Città dell’Altra Economia a Testaccio (largo Frisullo), dove oltre 40 tra stand e palchi ospiteranno incontri, esperimenti, giochi e spettacoli di vario genere, adatti a bambini, ragazzi e adulti. Ad esempio, la “Magia della chimica” per scoprire tra l’altro la trasformazione dell’energia chimica in elettricità ma anche la cucina molecolare, passando poi ai “Segreti della luce” per capire come si genera, si propaga e viene utilizzata da lenti di ingrandimento, obiettivi fotografici, telescopi ma anche dalle fibre ottiche. Inoltre, si potrà chiedere ai ricercatori ENEA di calcolare la propria impronta ecologica per scoprire quanta CO2 produciamo in un giorno e come ogni nostro comportamento possa avere un impatto sull’ambiente e possa contribuire al cambiamento climatico. Inoltre, con la “Genomica del clima”, si approfondirà anche il tema del cambiamento climatico e del modo come possa influire anche sui nostri geni. Nell’incontro “Microrganismi amici per un cibo buono e sostenibile” si scopriranno soluzioni e prodotti eco-sostenibili, mentre “Un eco-cuscino per Poseidone” illustrerà i vari utilizzi ecosostenibili della posidonia spiaggiata.Allo studio dei ghiacci e del paleoclima è dedicata invece un’ampia sala espositiva realizzata da ENEA in collaborazione con PNRA (Programma Nazionale di Ricerca in Antartide) e Cnr, mentre venerdì 30 settembre alle ore 20 ci sarà un collegamento in diretta con la stazione italo-francese Concordia in Antartide, dove da febbraio un gruppo di ricercatori e tecnici vive in completo isolamento.A Roma tornano anche gli “aperiscienza”, un’iniziativa per parlare di ricerca in modo informale al bar della Città dell’Altra Economia. Tra gli argomenti, idrogeno, fusione nucleare, uso del suolo, economia circolare, acquisti consapevoli, protezione degli ambienti marini e costieri.Numerose iniziative anche presso il Centro ENEA di Portici che dopo due anni apre di nuovo le porte a visitatori e scolaresche venerdì 30 settembre dalle 15 alle 22: stand tematici allestiti per l’occasione nei giardini del centro ricerche ospiteranno esperimenti interattivi, percorsi espositivo-dimostrativi, un grande gioco dell’oca in scala umana, una breve rappresentazione teatrale e tanto altro per approfondire le diverse sfaccettature dell’energia e dell’ambiente. Si parlerà di tetti fotovoltaici, qualità dell’aria in città, sostenibilità ambientale, applicazioni di automazione e robotica, mentre sarà spiegato a bambini e ragazzi come funziona la stampa 3D e come la luce può muovere gli oggetti. LEGGI TUTTO

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    Apple, quando il lancio del nuovo iPhone? La data

    (Teleborsa) – Apple sarebbe pronta a presentare il suo nuovo iPhone il 7 settembre, lo sbarco sugli scaffali è invece atteso il 16 del prossimo mese.Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali il lancio dell’iPhone è il calcio di inizio di una stagione intesa per Cupertino che è attesa introdurre anche i nuovi Mac, iPad e Apple Watch.L’indiscrezione arriva mentre il quotidiano vietnamita Toui Tre News riporta che Apple ha avviato trattative con alcuni dei suoi fornitori per produrre l’Apple Watch e il MacBook in Vietnam con l’obiettivo di ridurre la sua dipendenza dalla Cina.Un rumor che sembrerebbe confermare le indiscrezioni che circolano da mesi sulla volontà di Apple di guardare al di là della Cina. Il Vietnam è una delle alternative più appetibili per Cupertino. Il paese, insieme all’India, è da tempo in pole position per Apple. La partita però è difficile. Da una parte Cupertino vorrebbe limitare la sua esposizione alla Cina per i lockdown ma anche per le tese relazioni fra Washington e Pechino e per la mancata condanna cinese della guerra della Russia in Ucraina.La Cina però offre a Cupertino dipendenti altamente qualificati a basso costo e soprattutto rappresenta un quinto delle sue vendite globali. Sulla carta l’India sarebbe il paese meglio posizionato per ‘sostituire’ almeno in parte la produzione cinese. Alcuni dei fornitori di Cupertino sono infatti già presenti nel paese dove producono iPhone per il mercato locale in forte crescita. Uno dei maggiori problemi che l’India presenta è però quello di rapporti tesi con la Cina, il che rende le relazioni commerciali fra i due paesi difficili. Proprio per questo alcuni contractor di Apple starebbero valutando un’eventu LEGGI TUTTO

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    USA, Biden firma il Chips Act. Micron investe per il reshoring

    (Teleborsa) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden firmerà oggi un disegno di legge bipartisan (chiamato CHIPS and Science Act of 2022) per fornire 52,7 miliardi di dollari di sussidi per la produzione e la ricerca di semiconduttori statunitensi. L’obiettivo è favorire il reshoring delle aziende statunitensi e aumentare la competitività dell’intero settore, anche per fronteggiare gli sforzi scientifici e tecnologici della Cina. Il colosso asiatico ha infatti esercitato pressioni contro il disegno di legge, con l’ambasciata cinese a Washington che ha affermato che la Cina “si oppone fermamente” alla legge, che secondo lei ricorda una “mentalità da guerra fredda”.Anche grazie agli incentivi messi in campo dall’amministrazione Biden, Micron ha annunciato un investimento da 40 miliardi di dollari nella produzione di memory chip, fondamentali per computer e dispositivi elettronici, che creerà fino a 40.000 nuovi posti di lavoro nel settore edile e manifatturiero negli Stati Uniti. Questo investimento da solo porterà la quota di mercato statunitense della produzione di memory chip da meno del 2% a un massimo del 10% nel prossimo decennio.La leadership persaIl CHIPS and Science Act aumenterà la ricerca, lo sviluppo e la produzione americani di semiconduttori, garantendo la leadership degli Stati Uniti nella tecnologia che costituisce la base di tutto, dalle automobili agli elettrodomestici ai sistemi di difesa.L’America ha inventato i semiconduttori, ma oggi produce circa il 10% della fornitura mondiale e nessuno dei chip più avanzati. Invece, dipende dall’Asia orientale per il 75% della produzione globale. Il CHIPS and Science Act sbloccherà centinaia di miliardi di investimenti in semiconduttori nel settore privato in tutto il paese, inclusa la produzione essenziale per la difesa nazionale e i settori critici.I dettagli del provvedimentoIl CHIPS and Science Act fornisce 52,7 miliardi di dollari per la ricerca, lo sviluppo, la produzione e lo sviluppo della forza lavoro americani. Ciò include 39 miliardi di dollari in incentivi alla produzione, inclusi 2 miliardi di dollari per i chip legacy utilizzati nelle automobili e nei sistemi di difesa, 13,2 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo e sviluppo della forza lavoro e 500 milioni di dollari per fornire attività internazionali di sicurezza della tecnologia delle comunicazioni dell’informazione e della catena di approvvigionamento dei semiconduttori. Fornisce inoltre un credito d’imposta sugli investimenti del 25% per le spese in conto capitale per la produzione di semiconduttori e relative apparecchiature.”Questi fondi sono inoltre dotati di forti barriere, assicurando che i destinatari non costruiscano determinate strutture in Cina e in altri paesi a rischio e impedendo alle società di utilizzare i fondi dei contribuenti per riacquisti di azioni e dividendi degli azionisti”, sottolinea la Casa Bianca.Tra le altre misure previste, c’è la promozione dell’innovazione nelle catene di approvvigionamento wireless. Il CHIPS and Science Act prevede 1,5 miliardi di dollari per la promozione e l’implementazione di tecnologie wireless che utilizzano reti di accesso radio aperte e interoperabili. LEGGI TUTTO

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    Spazio, ENEA: lanciato in orbita il primo micro-orto made in Italy

    (Teleborsa) – Si chiama GREENCube ed è il primo esperimento di orto spaziale lanciato in orbita con il volo inaugurale del nuovo vettore VEGA-C dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) dalla base di Kourou (Guyana francese), insieme al satellite scientifico “LARES2″ e ad altri cinque nano-satelliti. Il micro-orto che misura 30 x 10 x 10 centimetri – spiega Enea in una nota – è stato progettato da un team scientifico tutto italiano composto da Enea, Università Federico II di Napoli e Sapienza Università di Roma, nel ruolo di coordinatore e titolare di un accordo con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).Basato su coltura idroponica a ciclo chiuso e dotato di sistemi di illuminazione specifica, controllo di temperatura e umidità per rispondere ai requisiti restrittivi degli ambienti spaziali, GREENCube è in grado di garantire un ciclo completo di crescita di microverdure selezionate fra le più adatte a sopportare condizioni estreme – in questo caso crescione – ad elevata produttività, per 20 giorni di sperimentazione.Alloggiato in un ambiente pressurizzato e confinato, GREENCube è dotato inoltre di un sistema integrato di sensori hi-tech per il monitoraggio e controllo da remoto dei parametri ambientali, della crescita e dello stato di salute delle piante e trasmetterà a terra, in totale autonomia, tutti i dati acquisiti. Il satellite si compone di due unità: la prima contiene le microverdure, il sistema di coltivazione e controllo ambientale, la soluzione nutritiva, l’atmosfera necessaria e i sensori; la seconda unità ospita la piattaforma di gestione e controllo del veicolo spaziale.”La ricerca spaziale si sta concentrando sullo sviluppo di sistemi biorigenerativi per il supporto alla vita nello spazio; le piante hanno un ruolo chiave come fonte di cibo fresco per integrare le razioni alimentari preconfezionate e garantire un apporto nutrizionale equilibrato, fondamentale per la sopravvivenza umana in condizioni ambientali difficili – sottolinea Luca Nardi del Laboratorio Biotecnologie Enea –. I piccoli impianti di coltivazione in assenza di suolo come GREENCube possono svolgere un ruolo chiave per soddisfare le esigenze alimentari dell’equipaggio, minimizzare i tempi operativi ed evitare contaminazioni, grazie al controllo automatizzato delle condizioni ambientali. Per questo dopo il successo del lancio del razzo e del rilascio in orbita del suo carico, stiamo aspettando con ansia le temperature ottimali interne per dare il via libera alla sperimentazione”. Il sistema di coltivazione in orbita consentirà di massimizzare l’efficienza sia in termini di volume che di consumo di energia, aria, acqua e nutrienti e, nel corso della missione, sono previsti parallelamente anche esperimenti di coltivazione a terra all’interno di una copia esatta del satellite per verificare gli effetti delle radiazioni, della bassa pressione e della microgravità sulle piante. Il confronto tra i risultati degli esperimenti ottenuti nello spazio e a terra – evidenzia l’Enea – sarà cruciale per valutare la risposta delle piante alle condizioni di stress estremo e la crescita delle microverdure in orbita al fine di utilizzarle come alimento fresco ed altamente nutriente nelle future missioni.”Oltre alla capacità di convertire anidride carbonica in biomassa edibile, gli organismi vegetali sono in grado di rigenerare risorse preziose come aria, acqua e nutrienti minerali – sottolinea Nardi – ma da non sottovalutare è anche il beneficio psicologico per l’equipaggio, derivante dalla coltivazione e dal consumo di verdura fresca che richiamano la familiarità di abitudini e ambienti terrestri per far fronte allo stress psicologico cui gli astronauti sono soggetti, dovuto alle condizioni di isolamento in un ambiente totalmente artificiale”.Oltre a GREENCube a bordo del razzo, sono stati lanciati nell’orbita spaziale anche altri 5 mini-satelliti, della classe CubeSat, che costituiscono il carico secondario del lanciatore e sono: gli italiani AstroBio e ALPHA, lo sloveno Trisat-R e i due francesi MTCube-2 e Celesta mentre il carico principale è rappresentato dal satellite LARES-2 dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che condurrà studi nel campo della relatività generale e di altre teorie di fisica fondamentale.Sviluppato dall’azienda italiana Avio, il nuovo razzo Vega-C rappresenta l’ultima evoluzione del lanciatore europeo Vega inaugurato nel 2012, ma più grande, potente, versatile e con una maggiore capacità di carico a fronte di minori costi. LEGGI TUTTO

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    Innovazione, ENEA: droni di ultima generazione per il ritrovamento di persone disperse

    (Teleborsa) – Droni di ultima generazione per il ritrovamento di persone disperse in mezzo alla neve e per il raggiungimento di luoghi poco accessibili nel minor tempo possibile. È quanto ha sperimentato Enea insieme a Protezione Civile, Sapienza Università di Roma e la società Red-Tech nell’ambito di una serie di esercitazioni nel comprensorio sciistico di Roccaraso (L’Aquila).Le missioni, ideate e coordinate da Valentino Arillo della Protezione Civile di Civitavecchia, – spiega Enea in una nota – sono state portate a compimento grazie all’impiego di diversi droni equipaggiati anche con termocamere e camere a 360 gradi apportando correzioni e modifiche ad ogni fine sessione.”Da circa un anno il nostro laboratorio ha iniziato ad orientare la propria esperienza su tecnologie basate sui droni, per estenderne le applicazioni in ambito di safety e security, radiologico e chimico, monitoraggio di impianti nucleari e di piattaforme petrolifere e rilevamento tridimensionale di opere d’arte di medie e grandi dimensioni”, spiega Massimiliano Guarneri ricercatore ENEA del Laboratorio Diagnostiche e Metrologia, referente del progetto. L’attività emergente – si legge nella nota – affianca tecnologie più consolidate sviluppate all’interno del laboratorio con lo scopo di valutare attraverso l’addestramento su campo i limiti e le potenzialità offerte dalle tecnologie esistenti al fine di estenderle o migliorarle con lo sviluppo di strumentazione specifica e di algoritmi per il processamento dati, basato anche sull’impiego dell’Intelligenza Artificiale.”Alla fine dei due giorni di esercitazioni, – prosegue Guarneri – si è presentato un caso, non preventivato, di una donna che si è sentita male sulle piste e di cui non si conosceva l’ubicazione precisa. Su richiesta delle autorità locali è stata fatta una ricognizione con un drone e in pochissimi minuti è stato possibile dare le coordinate per consentire ai soccorsi di raggiungere il luogo preciso”.Attraverso l’uso di un drone FPV (First Person View) per la ricostruzione tridimensionale di una zona innevata su cui era stata fatta un’esercitazione per il ritrovamento di persone disperse, sono stati acquisiti dati ad una quota di oltre 30 m ed è stato possibile rilevare alcune tracce lasciate dai gatti delle nevi passate poco prima.Inoltre Enea sta ultimando l’adattamento di una Rete Neurale per l’individuazione di persone su filmati ottenuti da camere a 360 gradi. Le stesse tecnologie e metodologie sono state utilizzate anche nel progetto INCLUDING coordinato da Luigi De Dominicis, responsabile della Divisione Enea di Tecnologie Fisiche per la Sicurezza e la Salute. In questo caso – fa sapere l’Enea – si è trattato di una demo in campo forense su tematiche CBRN (chimico-biologico-radiologico-nucleare) per il rilievo mediante drone e reti neurali sia di oggetti e persone sul campo che per la ricostruzione quasi in tempo reale della scena 3D attraverso l’uso di algoritmi “Instant Neural Graphics Primitives”, introdotti recentemente dall’azienda statunitense NVIDIA Corporation. Pur non essendo ancora maturi per un uso intensivo in campo professionale, questi algoritmi – conclude l’Enea – hanno delle caratteristiche che consentono di avere immagini ricche di informazioni ottico-fisiche nettamente superiori rispetto agli standard di programmi professionali per la ricostruzione di modelli 3D. LEGGI TUTTO

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    Gelmini, Cybersicurezza “diritto di tutti”

    (Teleborsa) – “L’accesso e l’uso in sicurezza del digitale è un diritto di tutti; occorre rispondere allo sviluppo della rete di pari passo con azioni di prevenzione in un processo che deve partire dalle scuole e dalle famiglie e proseguire nelle imprese”. E’ un passaggio del messaggio di saluto che la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie ha inviato al Workshop promosso dal Global Thinking Foundation a Bellagio (Como) su ‘Equilibrio di genere e sicurezza informativa, le sfide post-pandemia’.”La dimensione cyber e digitale della sicurezza ha certamente un profilo di interesse molto specifico anche nel contrasto della violenza di genere – osserva la ministra Gelmini – Presidiare il cyberspazio vuol dire difendere il nostro territorio e la casa di tutti e tutte ed anche la nostra economia. Grazie alle risorse del Pnrr, con la fattiva collaborazione tra Stato e Regioni, e sotto la regia della nuova Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, stiamo lavorando per garantire servizi informatici affidabili e sicuri. Obiettivo del governo è creare i presupposti – conclude – per una nuova cultura della sicurezza digitale. Tutto ciò deve riguardare anche le donne, che spesso sono le prime vittime di episodi di attacchi informatici”. LEGGI TUTTO

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    Giovani e lavoro, l'appello di Colao agli imprenditori

    (Teleborsa) – “Al mondo imprenditoriale tutto: assumete di più, pagate di più, soprattutto i giovani e i migliori laureati. Formandoli costantemente e combattendo con convinzione le discriminazioni”. E’ questo l’invito del Ministro per l’Innovazione, Vittorio Colao, secondo il quale “il vero carburante di qualsiasi processo di innovazione radicale” sono “le persone, in particolare le nostre ragazze e ragazzi le cui competenze saranno necessarie”. Lo ha detto rivolgendosi alla platea di industriali riuniti al Mind (Milano Innovation District) di Rho per l’assemblea annuale di Assolombarda.”Le competenze più fresche e aggiornate – ha affermato – vanno retribuite per quanto valgono veramente, senza risparmiare sui salari. Gli stipendi reali, soprattutto da noi in Italia, sono ancora troppo bassi. Proviamo a fare come i nostri partner europei, che li hanno aumentati: in Germania dell’11%, in Francia del 7%. I rettori mi dicono che quest’anno i laureati migliori guadagnano in media anche il 90% in piu’ all’estero”. “Abbiamo pochi laureati in generale, e pochissimi in STEM. Quelli che abbiamo vanno attratti e trattenuti, con ogni sforzo possibile. Ora non c’è niente di male andare all’estero ma dobbiamo anche saper prendere i laureati dall’estero. In 10 anni si è spostato fuori dal paese circa 1 milione di italiani e il saldo tra rimpatri ed espatri dei giovani è aumentato: 259.000 in meno, 29% dei quali laureati . Eppure l’Italia dispone oggi di una delle legislazioni fiscali più favorevoli per il rientro dei connazionali dall’estero”, ha aggiunto. “Siete imprenditori, vi può aiutare molto. E’ l’occasione per riprendervi giovani professioniste/i capaci e dar loro la possibilità di avere impatto sulla traiettoria del paese. Il cuneo fiscale è sicuramente una parte del problema. L’Italia ha oggi una legislazione fiscale molto attraente per prendere risorse dall’estero e quindi dico a voi imprenditori attraete, prendete, pagate”, ha invitato il ministro. “Poi – ha proseguito Colao – c’è la formazione. Le risorse vanno anche formate e le loro competenze costantemente aggiornate. L’investimento per la formazione pro capite dei dipendenti in Italia è di poco superiore ai 611 euro l’anno. Negli Stati Uniti supera i 1.100 dollari. Rinunciare a formare e’ autolesionista”. “E infine – ha concluso – le discriminazioni di genere vanno combattute con ogni energia. Abbiamo donne che si laureano con voti più alti degli uomini, prendono parte piu’ dei colleghi maschi alle esperienze di tirocinio curriculare e di lavoro durante gli studi, eppure a 5 anni dalla laurea guadagnano il 20% in meno dei colleghi maschi. Anche questo oltre a essere ingiusto è francamente uno spreco di risorse”.Quindi, un passaggio sul PNRR: “Parlare di riaprire e riscriverlo credo sia pericoloso oltre che poco pratico. Forse forse andrebbe aggiornato su alcuni punti, ma cambiare obiettivi e indirizzi strategici credo sarebbe autolesionista. Bisogna rimanere concentrati sul vero obiettivo del Pnrr: la crescita per le imprese nel medio lungo termine”, ha sottolineato il ministro.Sul 5G “non è stato dimenticato, sicuramente non dal governo. Sicuramente in alcuni Paesi in Europa, tra cui in Italia, si sta procedendo più lentamente che in America”. “Dobbiamo recuperare, abbiamo davanti degli anni in cui come politici dobbiamo creare le condizioni per buoni ritorni agli investimenti. Un lavoro è iniziato al Mise”, ha aggiunto Colao.”Per la parte che compete il mio ministero io credo che stiamo procedendo speditamente. Entro i primi di luglio assegneremo alle aziende tutti i fondi previsti per la digitalizzazione nazionale e nel 2026 avremo reti in fibra e 5G ai migliori livelli europei. A giugno concluderemo le gare per il polo strategico nazionale”, ha detto ricordando che il governo ha fatto il punto nel Cdm di giovedì scorso sul processo di digitalizzazione. “Migliaia di Pa locali hanno già aderito al progetto di digitalizzazione. Su 1,8 miliardi di euro disponibili, ci sono già state sottoscrizioni per 600 milioni di euro in poche settimane”. “Il messaggio – ha concluso – e’ che complessivamente credo si possa dire che il governo ha lavorato tanto, pur nella consapevolezza che c’e’ ancora tantissimo da fare”.Infine, un commento sul via libera da TIM, CdP e Open Fiber alla lettera d’intenti per la rete unica. “Dobbiamo prendere atto che c’è stato tanto lavoro, le aziende hanno lavorato. Dall’inizio il governo tiene d’occhio queste cose, e’ un settore strategico, ovviamente lo seguiamo, però stava alle aziende lavorare. Mi sembra che le aziende abbiano lavorato, le abbiamo incoraggiati a lavorare, alla fine quello che fanno spetta a loro”. LEGGI TUTTO

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    Nucleare: ENEA presenta drone per controllo emergenze

    (Teleborsa) – Enea ha sviluppato un drone innovativo per la ricerca e la localizzazione delle sorgenti radioattive, utile in casi di emergenza radiologica e nucleare. L’innovazione – annuncia Enea in una nota – sarà presentata oggi a partire dalle ore 16 in diretta sulla pagina Facebook di Roma Drone Webinar Channel, il canale in streaming specializzato in normativa, tecnologia e mercato dei droni.Dotato di uno strumento di misura denominato Geiger Muller, il drone consentirà da remoto la misurazione delle radiazioni ionizzanti in aree specifiche, preservando dunque l’uomo da eventuali contaminazioni radioattive. Grazie ad un algoritmo di ottimizzazione, inoltre il drone è in grado di individuare in maniera selettiva l’area contaminata, riducendo i tempi di ricerca e localizzazione delle sorgenti rispetto agli approcci tradizionali.L’attività è condotta dall’Enea nell’ambito del progetto “Including” (Inovative cluster for radiological and nuclear emergencies), finanziato dal programma Horizon 2020 della Commissione europea per la prevenzione e la risposta alle emergenze radiologiche e nucleari. LEGGI TUTTO