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    TIM, doppio CdA il 3 e 5 novembre per offerte KKR

    (Teleborsa) – Il CdA di TIM ha comunicato che si riunirà il prossimo 3 novembre per esaminare l’offerta vincolante su NetCo e quella, di natura non vincolante, relativa a Sparkle, ricevute dal fondo statunitense KKR lo scorso 16 ottobre, nonché per esaminare la questione di quale organo sociale sia competente a decidere in merito. Il 4 novembre si terrà una riunione informale del consiglio per continuare a interpellare il management e i consulenti, specifica una nota. Ilconsiglio si riunirà di nuovo formalmente il 5 novembre per deliberare.Intanto, la Corte dei Conti italiana ha espresso alcune osservazioni critiche non vincolanti sul piano del Tesoro di aderire all’offerta di KKR per la rete di TIM, secondo quanto riportano diversi media italiani.”Pur prendendo atto che le attività valutative dell’operazione societaria risultano ancora in corso, queste Sezioni riunite ritengono che, allo stato attuale, il contenuto della motivazione del DPCM e dei prospetti finanziari preliminari trasmessi, anch’essi sintetici, non appaiono idonei a suffragare adeguatamente il giudizio di sostenibilità finanziaria dell’investimento”, secondo la Corte dei ContiImmediata la replica del MEF, che in un comunicato ha detto: “La Corte dei conti, al contrario di quanto riportato da alcuni organi di stampa, non ha espresso un giudizio preclusivo rispetto all’operazione di una Netco per l’acquisizione di TIM. I profili inerenti la sostenibilità finanziaria e la convenienza economica non sono stati analizzati in quanto la fase delle trattative non consentiva, allo stato, l’esame di dati definitivi rispetto all’operazione”. LEGGI TUTTO

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    Vivendi non ha ancora detto l’ultima parola sulla rete TIM

    (Teleborsa) – Non è ancora chiara la posizione di Vivendi sull’offerta presentata dal fondo americano KKR per la rete TIM, nonostante le “interlocuzioni” avute di recente con il governo. In occasione della conference call con gli analisti per la presentazione dei risultati preliminari del terzo trimestre, il Cfo del gruppo francese, Francois Laroze ha chiarito che l’ultima parola sarà di Vivendi e che la decisione sarà presa in assemblea. La posizione dei francesi “La posizione di Vivendi è molto chiara: è una mossa importante per l’evoluzione di Tim, la rete è una grossa parte del gruppo”. ha spiegato il manager, aggiungendo “in quanto maggiori azionisti, con oltre il 23% dei diritti di voto, vogliamo esprimere la nostra posizione ufficialmente nel corso di un’assemblea degli azionisti o di un’assemblea straordinaria”.”Credo che sia dovere di Tim dare la possibilità a tutti gli azionisti di esprimere la propria posizione”, ha aggiunto Laroze, ricordando che Vivendi ha sempre sostenuto che il valore dell’operazione è di 30 miliardi. A proposito delle diverse partecipazioni detenute da Vivendì, fra cui quella in Mediaset (ora MFE), il Cfo del gruppo francese ha spiegato “non abbiamo fretta, siamo molto pragmatici, vedremo, dipende dall’evoluzione, dai risultati mese dopo mese, poi decideremo che cosa fare”.L’offerta del fondo KKR Entro il termine di scadenza del 15 ottobre, TIM ha ricevuto dal fondo americano KKR l’offerta vincolante per NetCo, la società in cui è confluita la rete di TIM, ed include anche la vendita di Sparkle, a società di servizi infrastrutturali internazionali. Per quest’ultima, però, gli americani hanno formulato una nuova offerta non vincolante che si tradurrà in un’offerta vincolante entro il prossimo 20 dicembre, al termine delle attività di due diligence.Stando alle indiscrezioni circolate l’offerta di KKR per NetCo avrebbe raggiunto un valore complessivo di circa 20 miliardi di euro, più 3 miliardi di euro come “earn out” legati all’integrazione futura con Open Fiber. Per Sparkle sarebbero stati offerti solo 600 milioni. do cui 150 milioni di “earn out”. Con KKR si sarebbero mossi anche il governo che punta ad una quota del 20% con un investimento di circa 2,5 miliardi e F2i che potrebbe entrare nella partita con una partecipazione del 15%.Governo pronto a ogni opzione La posizione del governo intanto sembra alquanto neutrale, posto che sulla rete TIM c’è un interesse pubblico. Lo ha chiarito il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, presentando la Manovra. “Vediamo l’esito finale. Altrimenti si penserà a qualcosa di diverso ma non ci stiamo tirando indietro”, ha spiegato il titolate dell’Economia, ricordando che l’offerta di KKR “rispetta gli interessi dello Stato”. “La proposta è sul tavolo, ma il tema è complesso. La decisione spetterà al CdA di TIM e all’assemblea”. ha sottolineato Goorgetti, aggiungendo “non entro in questi aspetti”. Titolo TIM a piccoLe reazioni della Borsa l’indomani non sono state delle migliori. Le azioni TIM hanno ceduto circa il 6%, segno evidente che la partita è ben lontana da una conclusione. A generare malumore lo slittamento al 20 dicembre, l’ennesimo di una vicenda che si trascina da molto tempo, ed anche la vallorizzazione dell’offerta di KKR, che non ha avvicinato di molto la valutazione dei francesi. LEGGI TUTTO

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    Vivendi, ricavi in crescita nei 9 mesi grazie a Canal+ e Havas

    (Teleborsa) – Vivendi, una delle principali media company europee, ha chiuso i primi nove mesi del 2023 con ricavi pari a 7.124 milioni di euro, rispetto a 6.895 milioni di euro dello stesso periodo del 2022. L’aumento del 3,3% è dovuto principalmente alla crescita dei ricavi di Canal+ (+167 milioni di euro) e di Havas (+ 82 milioni di euro), parzialmente compensato dal decremento di Vivendi Village (-25 milioni di euro). A valuta e perimetro costanti, i ricavi di Vivendi sono cresciuti del 3,2%.I ricavi del terzo trimestre 2023 sono aumentati del 2,5% e del 3,1% a valuta e perimetro costanti, a 2,426 miliardi di euro.”La crescita dei ricavi per i primi nove mesi del 2023 riflette la validità della strategia di Vivendi – hanno commentato Yannick Bolloré, Presidente, e Arnaud de Puyfontaine, CEO – Canal+ e Havas hanno dimostrato la rilevanza delle azioni di trasformazione e internazionalizzazione che abbiamo implementato con loro negli ultimi anni”.”Prevediamo di finalizzare l’aggregazione con Lagardère entro la fine dell’anno, subordinatamente all’ottenimento delle necessarie approvazioni -hanno aggiunto – Il nostro gruppo assumerà quindi una nuova dimensione, con un incremento dei ricavi di circa il 70% grazie, in particolare, al contributo di Hachette, terzo editore di libri trade e didattici, e delle attività di travel retail. Allo stesso tempo anche la nostra posizione internazionale verrà rafforzata in modo significativo”. LEGGI TUTTO

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    Reti TLC, ANIE SIT Confindustria: “Oneri per investimenti imprese costruttrici + 300%”

    (Teleborsa) – Gli oneri finanziari degli investimenti sono oggi tutti a carico delle imprese e gravano per il 300 per cento in più che nel 2022. Nello scorso anno gli investimenti Capex hanno superato il margine operativo delle imprese che costruiscono le reti: uno squilibrio che pesa sulla cassa per -3,8 miliardi di euro. Il quadro della situazione emerge dall’incontro che si è tenuto stamane a Roma tra le imprese raggruppate in ANIE SIT e le Telco. All’incontro ha partecipato anche Luciano Ciocchetti, vicepresidente della XII commissione Affari sociali della Camera dei deputati. Per contrastare il combinato disposto di inflazione e tassi BCE, che agisce sulla già critica mancanza di manodopera qualificata per il settore, il presidente di ANIE SIT Luigi Piergiovanni ha presentato tre proposte. Anzitutto, una maggiore verticalizzazione sul Decreto Flussi, con l’assegnazione di numeriche dedicate al solo settore delle TLC, accompagnate a finanziamenti a fondo perduto per l’accoglienza e la formazione del personale. In secondo luogo, un contributo di inserimento professionale forfettario “on boarding” di 10 mila euro. Modalità già in uso presso le Regioni, in forma di una tantum per i primi tre mesi di inserimento. Infine, l’utilizzo dell’incentivo assunzione “Neet 2023” per la durata di tre anni, pari al 60% della Ral mensile, utile ai fini del TFR (Art. 27 Dlgs. maggio 2023 N.48, convertito in Legge 3/7/2023 N. 85). “L’indice dei prezzi al consumo sale – spiega Piergiovanni –, mentre non si intravvede una discesa del tasso Euribor. Questo ha un impatto sui nostri conti in media del +5,2 per cento. Nonostante siano state scaricate sul mercato gare del PNRR per 5,5 miliardi di euro, vediamo una progressione in discesa negli ultimi tre anni del saldo di cassa tra investimenti Capex e Ebitda degli operatori. Se nel 2019 si registrava un saldo positivo di 3,1 miliardi, nel 2021 eravamo scesi a 1,1 miliardi, per arrivare infine a -3,8 nel 2022”.Personale da formare, automezzi e dotazioni tecnologiche, costo dei ripristini stradali sono voci su cui occorre intervenire in maniera urgente e puntuale: ANIE SIT chiede, oltre al credito di imposta per investimenti in beni strumentali, deroghe di legge a favore delle aziende (senza limiti di dimensioni) che svolgono attività nell’ambito del PNRR, e la leva della legge 178/2020 per i beni materiali e immateriali 4.0. “Per reagire – conclude Piergiovanni – occorre intervenire subito con una maggiore verticalizzazione sul Decreto Flussi, perché nel nostro settore la formazione è più complessa rispetto ad altri comparti. Complessivamente una risorsa può arrivare a costare nel primo anno sino a 80 mila euro, il che spinge il break even delle aziende al termine di un arco di tempo di dieci anni. Non solo. La domanda fondamentale che dobbiamo porci ora è che cosa accadrà con l’outplacement di queste risorse dopo il 2026. Ringrazio l’onorevole Luciano Chiocchetti, intervenuto stamane ai nostri lavori e che si è detto pronto a far presente al ministro dell’Interno delle nostre esigenze. Ogni giorno in cui non mettiamo in campo azioni per raggiungere gli obiettivi del PNRR è un giorno perso». LEGGI TUTTO

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    Nokia, fino a 14.000 tagli posti di lavoro dopo terzo trimestre negativo

    (Teleborsa) – Nokia, multinazionale finlandese produttrice di apparecchiature per telecomunicazioni, ha annunciato che taglierà fino a 14.000 posti di lavoro nell’ambito di un nuovo piano di riduzione dei costi, dopo che le vendite nette del terzo trimestre 2023 sono diminuite del 15% su valuta costante (-20% reported) a 4,98 miliardi di euro, poiché l’incertezza macroeconomica e i tassi di interesse più elevati continuano a esercitare pressioni sulla spesa degli operatori. Il margine lordo comparabile è sceso di 120 pb su base annua al 39,2% (reported è sceso di 140 pb al 38,7%). L’EPS comparabile è stato di 0,05 euro (reported a 0,02 euro, -75% su base annua). Il free cash flow è stato negativo per 0,4 miliardi di euro.Nokia continua a prevedere vendite nette per l’intero anno 2023 comprese tra 23,2 e 24,6 miliardi di euro, con un margine operativo comparabile compreso tra l’11,5% e il 13%, assumendo la chiusura di accordi in sospeso in Nokia Technologies.”Guardando al futuro, mentre le nostre vendite nette del terzo trimestre sono state influenzate dalla continua incertezza, prevediamo di vedere un miglioramento stagionale più normale nelle nostre attività di rete nel quarto trimestre – ha commentato il CEO Pekka Lundmark – Sulla base di ciò e supponendo di risolvere i rinnovi in sospeso che incidono su Nokia Technologies, ci stiamo avvicinando al limite inferiore del nostro intervallo di vendite nette per il 2023 e verso il punto medio del nostro intervallo di margine operativo comparabile”. LEGGI TUTTO

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    Ericsson prevede incertezza fino a 2024 dopo 3° trimestre in calo

    (Teleborsa) – Ericsson, multinazionale svedese attiva nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, software e infrastrutture in ambito ICT, ha chiuso il terzo trimestre del 2023 con vendite nette di 64,5 miliardi di corone svedesi (SEK), ovvero circa 5,6 miliardi di euro. Le vendite organiche sono diminuite del 10%, con un calo organico del 16% in Networks in parte compensato dalla crescita organica del 5% nel Software e servizi cloud e dell’11% nell’Enterprise.In particolare, le vendite organiche di Networks in Nord America sono diminuite del 60% su base annua rispetto al trimestre record del terzo trimestre del 2022, a causa degli aggiustamenti delle scorte dei clienti e di un ritmo di implementazione più lento.Il Margine EBITA è stato del 7,3% e l’EBITA di 4,7 miliardi di corone svedesi. La perdita netta è stata di 30,5 miliardi di corone svedesi, contro l’utile di 5,4 miliardi di corone svedesi nello stesso periodo del 2022.”In un contesto operativo difficile, Ericsson ha prodotto risultati del terzo trimestre in linea con le nostre linee guida – ha commentato il CEO Borje Ekholm – Coerentemente con il resto del nostro settore, prevediamo che l’incertezza macroeconomica persisterà fino al 2024, con un impatto sulla capacità di investimento dei nostri clienti. Stiamo affrontando queste sfide concentrandoci sugli elementi sotto il nostro controllo, vale a dire la gestione dei costi e l’efficienza operativa”. LEGGI TUTTO

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    Antitrust multa per oltre 200 milioni quattro compagnie telefoniche

    (Teleborsa) – L’Antitrust ha pubblicato quattro diversi provvedimenti con cui ha sanzionato varie compagnie telefoniche per intese e abuso di posizione dominante sulla cosiddetta fatturazione a 4 settimane (invece che mensile).La vicenda riguarda Telecom , Vodafone , Fastweb e Wind Tre in merito a un provvedimento del gennaio del 2020 adottato dalla stessa autorità a conclusione di una procedura in cui aveva riscontrato che le suddette società avevano “posto in essere un’intesa restrittiva segreta, unica, complessa e continuata della concorrenza contraria” alle normative sulla concorrenza.Lo scopo, prosegue l’authority era “mantenere il livello dei prezzi esistente e a ostacolare la mobilità delle rispettive basi clienti – riporta il bollettino dell’AGCM – impedendo il corretto svolgersi delle dinamiche concorrenziali tra operatori nei mercati dei servizi di telefonia fissa e dei servizi di telefonia mobile”. LEGGI TUTTO

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    Telefonica, Fitch conferma rating “BBB” con outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) di Telefonica, compagnia di telecomunicazioni spagnola, a “BBB” con un outlook stabile.Il rating riflette la “forte posizione di mercato” dell’azienda nei principali mercati nazionali e internazionali. Sebbene abbia un margine di leva finanziaria limitato al suo rating attuale, la generazione di free cash flow pre-dividendo “probabilmente rimarrà solida e stabile nei prossimi tre o quattro anni”, nonostante la perdita di un importante contratto wholesale in Germania.Secondo Fitch, Telefonica mostrerà “una debole capacità organica di riduzione dell’indebitamento man mano che verranno ripresi i pagamenti integrali dei dividendi in contanti”.La generazione di FCF sarà supportata dal consolidamento del mercato nei mercati chiave, dallo “switch-off” del rame in Spagna, dalla continua ottimizzazione dei costi e dalla spesa in conto capitale potenzialmente inferiore alle previsioni. LEGGI TUTTO