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    TIM, firmato transaction agreement per Netco. ADIA partecipa con KKR

    (Teleborsa) – TIM ha comunicato che, in esecuzione delle deliberazioni assunte ieri dal CdA, è stato sottoscritto con Optics BidCo (società controllata da KKR e come ulteriore investitore Azure Vista, società interamente controllata da Abu Dhabi Investment Authority) il transaction agreement relativo a Netco.Il transaction agreement disciplina: il conferimento da parte di TIM di un ramo d’azienda – costituito da attività relative alla rete primaria, all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella controllata Telenergia – in FiberCop, società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame; e il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco dell’intera partecipazione detenuta da TIM in FiberCop medesima, all’esito del predetto conferimento (FiberCop post conferimento Netco).Inoltre – si legge in una nota – il transaction agreement prevede che alla data del closing dell’operazione si proceda alla sottoscrizione di un master services agreement che regolerà i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi da NetCo a TIM e da TIM a NetCo a seguito del completamento dell’operazione.Il perfezionamento dell’operazione è atteso per l’estate del 2024, una volta completate le attività prodromiche e soddisfatte le condizioni sospensive (completamento del conferimento della rete primaria, autorizzazione Antitrust, autorizzazione in materia di sovvenzioni estere distorsive e Golden Power).In relazione alle informazioni e alle dichiarazioni diffuse negli ultimi giorni e alla loro correttezza, la “società non ritiene opportuno esprimersi sugli organi di stampa riservandosi di farlo nelle sedi opportune anche alla luce dei loro effetti sull’andamento dei corsi di Borsa”, si legge nella nota. LEGGI TUTTO

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    TIM, Moody’s pone rating B1 sotto revisione per upgrade

    (Teleborsa) – Moody’s ha posto sotto revisione per l’upgrade il rating B1 di Telecom Italia. La decisione fa seguito all’annuncio del 5 novembre secondo cui il CdA ha approvato a maggioranza l’offerta vincolante di KKR per gli asset di rete fissa della società (NetCo). L’offerta vincolante valorizza NetCo per un Enterprise Value di 18,8 miliardi di euro, ma tale cifra potrebbe essere incrementata fino a 22 miliardi di euro considerando possibili upside legati ad Earn-out legati al verificarsi di determinate condizioni. La società ha affermato che la vendita consentirebbe una riduzione del debito netto di circa 14 miliardi di euro e che il rapporto debito netto/EBITDA (al netto dei contratti di locazione) sarà inferiore a 2 volte. La transazione dovrebbe concludersi entro l’estate del 2024, previa approvazione governativa e normativa. “Abbiamo posto i rating di Telecom Italia sotto revisione per l’upgrade perché, se la cessione di NetCo verrà completata come previsto, la prevista riduzione di 14 miliardi di euro del debito netto porterà ad un significativo miglioramento del profilo finanziario della società, che più che compenserà il deterioramento nel suo profilo di business”, afferma Ernesto Bisagno, Vice President – Senior Credit Officer di Moody’s e lead analyst per Telecom Italia.”Se l’operazione si concludesse come previsto, potremmo fare un upgrade di uno o due notch”, aggiunge Bisagno. LEGGI TUTTO

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    TIM, si apre la tre giorni di riunioni: al vaglio l’offerta Kkr

    (Teleborsa) – In vista di una decisione epocale per Tim, quella della vendita della rete NetCo a Kkr, il cda torna a Milano. La riunione, nella sede legale della società iniziata poco dopo le 14.30. L’ad Pietro Labriola è arrivato negli uffici in mattinata, i consiglieri invece sono stati visti entrare alla spicciolata dopo le 13. Una riunione del Collegio Sindacale ha preceduto la riunione dei consiglieri. Questa mattina la Uilcom Uil alla vigilia delle due convocazioni del cda di Tim ha chiesto ai consiglieri di amministrazione “di non dare l’ok al piano di scorporo della rete”. “Ci preme rappresentare – si legge in una nota della Uilcom che riteniamo assolutamente sbagliato il modo con cui si sta decidendo il destino di questa azienda e delle persone che ci lavorano. Noi siamo all’oscuro degli effetti che questa eventuale scelta, unica nel suo contesto, provocherebbe. Nessun confronto c’è stato, malgrado i ripetuti inviti al governo per aprirlo. Nessun dialogo su questo tema con l’azienda. Non ci sembra – prosegue la nota – che sia questo il metodo più corretto e trasparente per decidere. Da qui l’invito a non prendere decisioni da parte del cda. Confermiamo la nostra disponibilità ad essere ascoltati dallo stesso consiglio di amministrazione per rappresentare, almeno a loro, la nostra visione e magari potere avere lumi su un progetto che nessuno ha voluto rappresentare al Sindacato. Noi continuiamo a credere che bisogna ricercare altre soluzioni. Certamente in assenza di un vero confronto, valuteremo tutte le possibilità per difendere una realtà come Tim e le persone che ci lavorano”.”L’unica offerta per Tim che, come organizzazione sindacale, possiamo ritenere accettabile, è quella che saprà essere socialmente sostenibile, con garanzie occupazionali nel presente e nei prossimi anni per gli oltre 37mila lavoratori, sorretta da un preciso disegno industriale, che non contempli cioè smantellamenti o vendite pezzo per pezzo – sottolinea in na nota Stefano Conti, segretario nazionale Ugl Telecomunicazioni –. Va sottolineato poi che, dall’esito della vertenza Tim, dipendono anche le sorti dell’intero settore delle Tlc, che necessita di urgenti interventi strutturali a sostegno, ormai non più rinviabili. Così come resta fondamentale la presenza dello Stato nella Rete per difendere un asset strategico nazionale e garantire la tutela dei dati sensibili. Chiediamo pertanto una convocazione da parte del Governo per conoscere il destino della più grande azienda di telecomunicazioni in Italia e di migliaia di famiglie”.Sempre oggi il fondo lussemburghese Merlyn ha scritto al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti chiedendo un incontro per presentare il piano elaborato per Tim, alternativo alla vendita della rete a Kkr che ha presentato un’offerta vincolante che viene discussa oggi e domenica dal cda. Il ministero dell’Economia ha espresso ufficialmente, nelle scorse settimane, la volontà di far parte del piano di Kkr rilevando una quota azionaria della futura società che nascerà con lo scorporo della rete. Per Merlyn il progetto alternativo è caratterizzato da “un piano industriale di rilancio che riteniamo possa massimizzare il valore per tutti gli stakeholder della società”. “Il piano alternativo redatto è allineato alla visione del Governo e massimizza il valore per tutti gli azionisti e stakeholder del gruppo salvaguardando l’occupazione, l’esecuzione del Pnrr e gli interessi del Paese e dell’agenda digitale. È per tale motivo che avremmo piacere di incontrarla – si legge nella lettera – per poterle raccontare questo piano e, se permette, questo sogno di italiani che vogliono solo permettere a Tim, alla vecchia Telecom forse figlia di una privatizzazione affrettata, di tornare in possesso del proprio futuro”. Nel pomeriggio Merlyn ha fatto sapere di aver ribadito a TIM di avere più dossier titoli, per una quota del capitale inferiore al 3%. “Parimenti – spiega Merlyn in una nota – è stata data disclosure di un solo dossier titoli per dimostrare correttamente il suo essere azionista. Lo stesso ha fatto RN Capital che ha dichiarato un dossier titoli di Stefano Siragusa. Il fondo dichiara che la somma di tutti i suoi dossier portano a una quota inferiore al 3%. Non è compito della società verificare le quote, ma ascoltare gli azionisti. Quello che stupisce è che la società si rifiuti di ascoltare le idee degli azionisti grandi o piccoli nonostante questo sia previsto dal codice di engagement della società pubblicato sul sito. Con sconcerto assistiamo alla mancanza di rispetto del mercato e della governance e ribadiamo la nostra intenzione da azionisti di presentare al mercato la nostra visione di TIM per il bene di tutti gli azionisti”. LEGGI TUTTO

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    Vodafone, Fitch: cessione operazioni in Spagna è credit neutral

    (Teleborsa) – L’accordo con cui Vodafone intende vendere la filiale spagnola a Zegona per 5 miliardi di euro non influisce sul credit profile del colosso britannico delle telecomunicazioni, secondo Fitch Ratings.L’agenzia di rating prevede che il margine EBITDA del gruppo migliorerà di 0,6 punti percentuali nell’anno finanziario fino a marzo 2025 (FY25), data la minore redditività dell’attività ceduta rispetto al resto del gruppo. Tuttavia, l’impatto sulla leva finanziaria dipenderà dall’utilizzo dei proventi, che al momento non è chiaro. Inoltre, si aspetta un calo di 0,1 volte nell’EBITDA net leverage se la liquidità viene mantenuta in bilancio o utilizzata per ridurre il debito totale.Fitch non ritiene che questa transazione crei un significativo deterioramento del profilo aziendale del gruppo, date le solide posizioni di mercato di Vodafone negli altri principali mercati europei e la forte diversificazione geografica complessiva. LEGGI TUTTO

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    TIM in tensione in vista primo CdA: al vaglio le offerte KKR e Merlyn

    (Teleborsa) – Seduta vivace per TIM, che vanta un progresso del 2,21% in Borsa, alla vigilia del primo dei due CdA (venerdì e domenica) che dovranno valutare la proposta recapitata da KKR sulla rete e quella concorrente di Merlyn, saltata fuori a sorpresa la scorsa settimana, che non contempla la vendita di NetCo e chiede la sostituzione dell’Ad Pietro Labriola con l’ex Dg di TIM Stefano Siragusa.Il primo step sdarà la valutazione dell’offerta vincolante di KKR per Netco e di quella non vincolante per Sparkle. Dopo la prima fase di valutazione, si passerà alla fase di deliberazione nella giornata di domenica. Va ricordato che nella proposta avanzata da KKR c’è spazio anche per l’ingresso del Governo con una quota del 20% e fino a 2,5 miliardi di investimento, tanto che l’esecutivo di Giorgia Meloni ha chiarito che considera questa offerta come l’unica alternativa valida. La proposta però sarà valutata in parallelo all’altra offerta presentata dal fondo Merlyn di Alessandro Barnaba, un fondo infrastrutturale che ha messo sul piatto un piano di rilancio alternativo denominato “TimValue”, che non prevede la vendita della rete, ma l’uscita di TIM dalla divisione Consumer, e la sostituzione dell’attuale Ad con Stefano Siragusa, un volto noto in casa TIM.E proprio Siragusa, in una intervista a Il Sole 24 Ore, ha difeso la proposta avanzata dal Merlyn, affermando che è una soluzione “concreta e soprattutto industriale” che “facilita la creazione della rete unica a guida Cdp, salvaguardando l’occupazione”. L’ex manager di TIM ha anche smentito che dietro la proposta vi sia Vivendi, la quale ha comunque sollecitato il Board a consultare gli azionisti. “Il nostro piano è inclusivo: tutti possono contribuire, da Vivendi a Cdp, Kkr e Macquarie”, afferma Siragusa, ribadendo che TimValue è “un piano solido” e dovrà trovare il consenso degli azionisti.Secondo gli analisti di Intermonte, TimValue è “un chiaro tentativo dell’ultimo minuto di destabilizzare il Board di Tim” e l’offerta per il Consumer di 9 miliardi appare anche “poco realistica” mentre la cesisone della quota di Tim Brasil per 7 miliardi implicherebbe un premio di circa il 45% sull’attuale valore. Anche gli analisti di Intesa Sanpaolo ritengono che la vendita di Tim Brasil sarebbe sopravvalutata, implicando un potenziale valore del 100% di 10,5 miliardi rispetto all’attuale valore di mercato di 7,3 miliardi, così come la cessione del Consumer a 9 miliardi. LEGGI TUTTO

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    Fastweb: nei nove mesi ricavi a 1,91 miliardi (+6%)

    (Teleborsa) – Nei primi nove mesi dell’anno Fastweb ha acquisito 392mila nuovi clienti complessivi nei segmenti dei servizi di accesso fisso, mobile e wholesale con un incremento pari al 6% mentre i ricavi totali hanno raggiunto 1.911 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Prosegue la crescita anche dei margini con l’EBITDA complessivo che al 30 settembre 2023 ha raggiunto i 640 milioni di euro (+2% rispetto ai primi nove mesi del 2022) e l’EBITDA inclusivo dei costi di locazione (EBITDAaL) che si attesta a 586 milioni di euro, in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 e che senza una partita negativa straordinaria derivante da un contenzioso regolamentare nel secondo trimestre dell’anno si sarebbe attestato a 599 milioni di euro (+ 14 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2022).Al 30 settembre 2023 i clienti che hanno sottoscritto connessioni ultraveloci erano 2,3 milioni, in aumento dell’1% rispetto allo scorso anno. Circa l’89% della base clienti (+4 p.p. rispetto ai primi nove mesi del 2022), usufruisce di una connessione con performance da 100 Mbps fino a 1 Gigabit mentre sono 400mila clienti che navigano ad una velocità fino a 2,5 Gigabit al secondo. Grazie agli investimenti sull’infrastruttura di rete fissa Fastweb attualmente raggiunge il 93% delle famiglie e delle imprese sul territorio nazionale con connettività a banda ultralarga.In forte progressione anche il mobile che continua la sua crescita a doppia cifra. Al 30 settembre le SIM attive sono 3,4 milioni in crescita del 17% rispetto allo stesso periodo del 2022. In costante aumento è anche la quota dei clienti “convergenti” che adottano servizi mobili assieme a quelli fissi e rappresenta il 42,4% della customer base di Fastweb (+2 p.p. in 12 mesi) mentre prosegue il roll out della rete 5G mobile che attualmente è la più estesa d’Italia con una copertura pari al 70% della popolazione nazionale. I ricavi del segmento Consumer raggiungono quota 869 milioni di euro segnando un incremento dell’1,5% rispetto a primi nove mesi del 2022.Il numero di linee a banda ultralarga fornite dalla divisione Wholesale agli altri operatori nazionali è stato pari a 579mila, con un aumento di ben il 39% rispetto all’anno precedente mentre gli altri business più tradizionali della divisione Wholesale hanno avuto uno sviluppo più lineare. Nei primi nove mesi dell’anno in crescita anche i ricavi che si attestano a 228 milioni di euro, in crescita del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Con una quota di mercato consolidata al 34% anche la Business Unit Enterprise registra ottime performance, con ricavi in crescita che nei primi nove mesi dell’anno si sono attestati a 814 milioni di euro (+11% rispetto al pari periodo del 2022), un incremento significativo sostenuto grazie all’ampio portafoglio di servizi abilitanti la digital transformation delle PA e delle aziende, come il Cloud Computing, la sicurezza informatica e il 5G e lo sviluppo di nuove soluzioni data-driven come l’IoT e l’Intelligenza Artificiale.Prosegue inoltre anche l’impegno dell’azienda sul fronte della sostenibilità sociale per la più ampia diffusione delle competenze digitali tra la popolazione. A fine settembre il numero dei partecipanti ai corsi gratuiti erogati dalla Fastweb Digital Academy sulle nuove professioni digitali è salito a 250mila. LEGGI TUTTO

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    Assemblea nazionale Anci, WINDTRE presenta il progetto Smart City

    (Teleborsa) – WINDTRE sarà presente all’annuale assemblea nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia, che si terrà a Genova dal 24 al 26 ottobre, per presentare il progetto Smart City e i servizi dedicati alla pubblica amministrazione locale con l’obiettivo di sostenere i comuni nel loro percorso verso il modello di città intelligente. Sono già molti i comuni che hanno aderito al protocollo d’intesa Smart City con l’obiettivo di accrescere le competenze tecnologiche e di progettare soluzioni innovative dedicate a cittadini e imprese del territorio. Efficienza energetica, digitalizzazione dei processi decisionali in ambito turistico, servizi di mobilità intelligente e tutela dell’ambiente attraverso l’utilizzo dei Big Data Analytics sono alcune delle aree di maggior interesse per le quali WINDTRE si propone di supportare i Comuni in questo percorso di cambiamento.”Siamo felici di collaborare con le pubbliche amministrazioni nella trasformazione digitale e sostenibile – afferma Stefania Matrone, Direttrice Transformation & Development Office dell’azienda –. Negli ultimi mesi abbiamo incontrato numerosi sindaci di comuni in tutto il Paese, con i quali abbiamo discusso di innovazione e riscontrato un interesse diffuso. Il progetto Smart City si inserisce nel solco dell’impegno di WINDTRE di ridurre il divario digitale mettendo a disposizione un vero e proprio patrimonio di informazioni per le amministrazioni che vogliono innovare secondo un approccio data-driven”.”Per essere efficaci e coerenti con i nostri obiettivi ESG intendiamo supportare concretamente i Comuni italiani in questo percorso di trasformazione verso la Smart City – afferma Michele Lucantonio, Direttore vendite Enterprise di WINDTRE –. La nostra azienda si propone, infatti, come advisor delle amministrazioni e degli enti locali per sviluppare, grazie ad un’infrastruttura di ultima generazione e a competenze specifiche maturate dall’esperienza sul campo, una serie di servizi evoluti e personalizzati in base alle esigenze del territorio, capaci di semplificare e migliorare la vita quotidiana di cittadini e imprese”.Durante l’assemblea saranno siglati dei nuovi protocolli d’intesa che si aggiungono a quelli sottoscritti dalle altre amministrazioni che hanno già aderito al progetto. LEGGI TUTTO

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    TIM, doppio CdA il 3 e 5 novembre per offerte KKR

    (Teleborsa) – Il CdA di TIM ha comunicato che si riunirà il prossimo 3 novembre per esaminare l’offerta vincolante su NetCo e quella, di natura non vincolante, relativa a Sparkle, ricevute dal fondo statunitense KKR lo scorso 16 ottobre, nonché per esaminare la questione di quale organo sociale sia competente a decidere in merito. Il 4 novembre si terrà una riunione informale del consiglio per continuare a interpellare il management e i consulenti, specifica una nota. Ilconsiglio si riunirà di nuovo formalmente il 5 novembre per deliberare.Intanto, la Corte dei Conti italiana ha espresso alcune osservazioni critiche non vincolanti sul piano del Tesoro di aderire all’offerta di KKR per la rete di TIM, secondo quanto riportano diversi media italiani.”Pur prendendo atto che le attività valutative dell’operazione societaria risultano ancora in corso, queste Sezioni riunite ritengono che, allo stato attuale, il contenuto della motivazione del DPCM e dei prospetti finanziari preliminari trasmessi, anch’essi sintetici, non appaiono idonei a suffragare adeguatamente il giudizio di sostenibilità finanziaria dell’investimento”, secondo la Corte dei ContiImmediata la replica del MEF, che in un comunicato ha detto: “La Corte dei conti, al contrario di quanto riportato da alcuni organi di stampa, non ha espresso un giudizio preclusivo rispetto all’operazione di una Netco per l’acquisizione di TIM. I profili inerenti la sostenibilità finanziaria e la convenienza economica non sono stati analizzati in quanto la fase delle trattative non consentiva, allo stato, l’esame di dati definitivi rispetto all’operazione”. LEGGI TUTTO