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    Destination Italia raccoglie 415 mila euro tramite ABB

    (Teleborsa) – Destination Italia, società travel tech italiana specializzata nel turismo incoming di qualità verso l’Italia e quotata su Euronext Growth Milan, ha concluso positivamente la procedura di Accelerated Bookbuilding (ABB) riservata a investitori qualificati, italiani ed esteri, con la sottoscrizione di 830.000 azioni ordinarie di nuova emissione.Le Nuove Azioni Destination Italia sono state sottoscritte da 5 investitori qualificati al prezzo unitario di 0,50 euro per azione, per un controvalore complessivo pari a 415.000 euro (inclusivo di sovrapprezzo). A favore dei 5 investitori qualificati sottoscrittori delle Nuove Azioni Destination Italia saranno emessi e assegnati gratuitamente 415.000 nuovi warrant denominati “Warrant Destination Italia 2024-2027″, nel rapporto di 1 Nuovo Warrant ogni 2 Nuove Azioni sottoscritte.”Abbiamo voluto esercitare una parte della delega che l’Assemblea dei soci del 9 dicembre ha deliberato al fine di raggiungere il duplice obiettivo di rafforzare la struttura finanziaria della società, a beneficio di tutti gli stakeholder e di sostenere gli investimenti necessari per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che il nostro posizionamento strategico da Glocal Travel Tech ci consente di avere”, ha commentato la presidente Dina Ravera. “Le delivery IT, lo sviluppo dei canali commerciali esteri, il lancio del B2B2C e di nuove destinazioni che si affiancheranno all’Italia, sono i pezzi di un grande mosaico che danno sempre più concretezza alla crescita imponente che ci aspettiamo a partire dal 2025 – ha aggiunto – Abbiamo registrato un grande interesse da parte degli investitori e questo ci sostiene nel nostro percorso di crescita. Notiamo che i nostri competitors stranieri riescono ad attingere risorse ben più imponenti con valutazioni aziendali esponenzialmente maggiori, tutto questo ci inorgoglisce ancora di più e rende la nostra impresa ancor più meritevole di attenzione”.Tenuto conto del carattere scindibile dell’Aumento di Capitale, la società si riserva di aprire ulteriori periodi di collocamento delle azioni dell’Aumento di Capitale non sottoscritte entro il termine finale di sottoscrizione (31 gennaio 2025). LEGGI TUTTO

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    Affitti brevi, Unioncamere: 4,4 milioni di notti prenotate a novembre in abitazioni private

    (Teleborsa) – Viaggiare sì, ma dove e quando si decide all’ultimo momento, acquistando online una destinazione di vacanza. In linguaggio tecnico si chiama late booking e questo inverno la tendenza non cambia. Al momento, infatti, sono 4,4 milioni le notti che risultano prenotate in abitazioni private del circuito Airbnb (il 42% del venduto dell’inverno 2023-2024). I numeri più consistenti, però, si fermano a novembre (oltre 2 milioni di notti, pari al il 77% del venduto dello scorso anno), mentre dicembre registra al momento 1,3 milioni di notti prenotate (il 42% del consuntivo dello stesso periodo del 2023), 674,5mila gennaio (28%), 364mila febbraio 2025 (15%) e 332mila marzo (10%). È quanto mostra un’analisi effettuata da Isnart-Unioncamere grazie alla Piattaforma Stendhal, utilizzando in chiave predittiva i dati del mercato degli affitti brevi in abitazioni private.Dal lato delle imprese ricettive, le indicazioni appaiono positive, con oltre la metà delle camere disponibili per il mese di dicembre che risultano già prenotate. La concentrazione maggiore di prenotazioni per i mesi invernali si ha sul mercato degli affitti brevi del Lazio, probabilmente come effetto dell’imminente apertura dell’anno Giubilare; seguito da Lombardia, Toscana, Veneto, Sicilia, Piemonte e Campania. Lo strumento utilizzato per queste previsioni – spiega Unioncamere – è la Location Intelligence, capace di produrre dati e informazioni ottenute dalla visualizzazione e dall’analisi dei dati geospaziali. Isnart se ne avvale per profilare l’interesse turistico prevalente dei turisti italiani e stranieri a destinazione, ricavato dall’analisi dell’utilizzo degli smartphone (informazioni ricercate sui motori di ricerca, acquisti on line, utilizzo di app, geolocalizzazione dei movimenti, ecc.). Da questo tipo di analisi, emergono alcune dinamiche molto interessanti riguardo ai movimenti turistici in Italia. Sono stati 32,3 milioni i turisti, italiani e stranieri, rilevati sul territorio nazionale nell’estate 2024, con una significativa crescita del turismo internazionale (+2,1% sull’estate 2023), più marcata per le destinazioni di Lombardia, Veneto, Lazio e Friuli-Venezia Giulia. Oltre alla non sorprendente conferma dell’appeal delle grandi città d’arte e delle destinazioni lungo le coste, il 2024 si candida a diventare l’anno del turismo lacuale, visto l’interesse riscosso soprattutto dai laghi del Nord Italia. Le prime cinque località per incidenza di visitatori stranieri (tra quelle con almeno 10mila turisti) si affacciano tutte sui laghi di Como (Bellagio, Menaggio e Varenna), Maggiore (Cannobio – Verbano-Cusio-Ossola) e di Caldaro (Caldaro sulla strada del vino-Bolzano). Tra le destinazioni più gettonate dal cluster culturale, oltre alle grandi città d’arte dell’asse Roma-Firenze-Venezia, l’estate 2024 vede Siena, Pompei, Verona, Pienza, Bergamo, Urbino, Pisa, e San Gimignano: tutti luoghi che possono vantare un riconoscimento Unesco, a testimonianza di come essere inseriti nella lista dei luoghi patrimonio dell’umanità dia un valore aggiunto in termini di visibilità non indifferente. Elemento che trova conferma nel fatto che ben il 37% dei turisti mossi da interessi culturali segnala il riconoscimento Unesco quale prima variabile di scelta di una destinazione (dato che nella componente estera della domanda sale al 40%). LEGGI TUTTO

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    Marriott abbassa le previsioni di profitto per l’intero 2024

    (Teleborsa) – Marriott International, colosso statunitense della gestione di strutture alberghiere, ha comunicato che i ricavi per camera disponibile (RevPAR) in dollari comparabili del terzo trimestre 2024 sono aumentati del 3% in tutto il mondo, del 2,1% negli Stati Uniti e in Canada e del 5,4% nei mercati internazionali, rispetto al terzo trimestre 2023.L’EPS è stato di dollari 2,07, rispetto all’EPS di 2,51 dollari nello stesso trimestre dell’anno precedente. L’EPS rettificato è stato di 2,26 dollari (vs 2,11 dollari). L’utile netto è stato di 584 milioni di dollari (vs 752 milioni), mentre quello rettificato di 638 milioni (vs 634 milioni).La società ha aggiunto circa 16.000 camere nette durante il trimestre. Alla fine del trimestre, il sistema globale Marriott contava circa 9.100 proprietà, con circa 1.675.000 camere.”Il nostro slancio aziendale è eccellente e continuiamo a far evolvere la nostra attività per supportare le nostre numerose opportunità di crescita globale – ha commentato il CEO Anthony Capuano – A tal fine, abbiamo intrapreso un’iniziativa completa per migliorare la nostra efficacia ed efficienza in tutta l’azienda. A questo punto del processo, prevediamo che questa iniziativa produrrà da 80 a 90 milioni di dollari di riduzioni annuali dei costi generali e amministrativi a partire dal 2025. Inoltre, prevediamo che questo lavoro produrrà risparmi sui costi per i nostri proprietari e affiliati”.La società prevede ora per l’intero anno un utile rettificato compreso tra 9,19 e 9,27 dollari per azione, rispetto ai 9,23-9,40 dollari previsti in precedenza. LEGGI TUTTO

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    Forum dei Territori UniCredit: “Il turismo motore di sviluppo del Sud”

    (Teleborsa) – Attivare il network di riferimento e discutere in modo strutturato e programmatico del turismo nel Sud. Con questo obiettivo il prossimo 18 ottobre a Ischia presso l’Auditorium Carriero di Lacco Ameno, si svolgerà il Forum dei Territori UniCredit della Region Sud: “Il turismo motore di sviluppo del Sud”. Saranno presenti stakeholders ed esponenti imprenditoriali e del mondo associativo del turismo e dei settori ad esso collegati (agrifood, cultura, trasporti), supportati dal mondo della ricerca con Svimez e Nomisma. Il forum è stato preceduto da tre tavoli di lavoro preparatori riguardanti il turismo congressuale al Sud, il turismo tematico ed esperienziale e il potenziamento dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo di nuove strutture e la riqualificazione di quelle esistenti. I risultati dei tre tavoli di lavoro verranno presentati nel corso del Forum.Il Tavolo di lavoro sul turismo congressuale sarà presentato da Giovanna Lucherini (Convention Bureau Napoli) e Carlotta Ferrari (Convention Bureau Italia): l’Italia è la prima nazione in Europa e la seconda al mondo dopo gli USA, per numero di congressi organizzati, con il maggiore numero di città nelle top 100 del turismo congressuale globale; Roma è al settimo posto, segue al 29esimo postoMilano. Napoli al 66esimo posto è l’unica città del Sud, fra le 7 Italiane, presente nella Top 100. Fra Sud e Isole si svolgono poco più del 15% dei congressi, contro il 60% del Nord e quasi il 25% del Centro. C’è anche un gap rispetto alle strutture a disposizione che nel Mezzogiorno che sarebbero in numero superiore, pari al 22% del totale nazionale. Inoltre, gli eventi ospitati al Sud sono prevalentemente i congressi con un numero più limitato di partecipanti, a causa di evidenti limiti infrastrutturali. Verranno presentate idee e progetti per sviluppare e qualificare le candidature dei poli congressuali del Mezzogiorno.Il tavolo di lavoro sul turismo tematico ed esperienziale sarà presentato da Sara Prontera (Gruppo Nicolaus-Valtur). La crescente ricerca di una dimensione esperienziale comporta la necessità per l’imprenditore turistico ed i territori che ospitano i viaggiatori, di creare e strutturare un corollario di servizi a supporto per la cui produzione ci si avvale di altre aziende. Più ricche saranno le esperienze, maggiore la soddisfazione del turista e più ne parlerà ai suoi contatti. Il dato più significativo che emerge è il valore complessivo, in termini di spesa dei turisti, che le esperienze immettono nel sistema, pari a 170 miliardi di euro.Il tavolo di lavoro sul potenziamento dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo di nuove strutture e la riqualificazione di quelle esistenti sarà presentato da Marina Lalli, Presidente Federturismo Italia: l’offerta alberghiera al Sud è sostanzialmente flat negli ultimi 10 anni, mentre è cresciuta notevolmente quella degli esercizi extra-alberghieri. Inoltre, quasi il 50% delle strutture ha più di 30 anni e necessita di interventi di riqualificazione. Le catene alberghiere sono meno presenti e a fronte di una domanda crescente si manifesta una carenza di offerta soprattutto sugli alberghi 4 e 5 stelle, nonché sull’offerta dei villaggi turistici di alta qualità.”UniCredit è fortemente impegnata a sostenere il settore turistico – sottolinea Ferdinando Natali, Regional Manager Sud di UniCredit –. L’ultima edizione di UniCredit per l’Italia promuove nuove soluzioni di finanziamento e Minibond con un plafond di 1 miliardo per il settore turistico per investimenti, quali transizione green, innovazione tecnologica e riqualificazione alberghiera, anche tramite forme di ammortamento flessibili, che tengono conto della stagionalità degli incassi. Stiamo anche lanciando l’estensione della durata a 15 anni sui finanziamenti chirografari con garanzia del Fondo Centrale di Garanzia che si aggiunge alle soluzioni ipotecarie sino a 20 anni,incentivando anche il microcredito turistico. Accanto alla finanza offriamo il supporto strategico tramite i nostri esperti di Industry, la piattaforma Bandi e Incentivi sviluppata in partnership con PwC per valorizzare le opportunità offerte dal PNRR, la finanza agevolata e sulla consulenza in ambito ESG con la piattaforma Open-Es per l’autodiagnosi, lo scoring e i piani di azione. La ZES unica del Mezzogiorno ha poi incorporato il turismo fra i settori incentivabili rendendo più snelli e convenienti gli investimenti nel settore e come UniCredit siamo stati promotori di tale inclusione che rappresenta un assoluto unicum. Inoltre, stiamo pensando anche di costituire con ConventionBureau, Federturismo e Svimez un tavolo di lavoro permanente aperto anche ad altri stakeholder che darà un seguito al lavoro svolto e proseguirà a sviluppare proposte strategiche di settore, facendo tesoro e dando continuità alle proposte dei tavoli di lavoro del Forum”. LEGGI TUTTO

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    Uvet Hotels apre altre otto strutture in Italia in mete di prestigio

    (Teleborsa) – Salgono a undici le strutture alberghiere complessive a marchio Uvet Hotels tra Italia ed estero. La società del gruppo Uvet (importante polo italiano del turismo) specializzata nella gestione di hotel e resort in tutto il mondo, ha infatti acquisito la gestione di otto nuovi hotel in mete di prestigio: l’Hotel Piccolo di Portofino, il Royal di Positano, il Palumbalza di Porto Rotondo, l’Alaska di Cortina d’Ampezzo, l’Hotel Les Jumeaux di Courmayeur, il Miramonti di Corvara, il Ca’ Zusto e l’Hotel Giudecca a Venezia (oltre a Sicilia, Milano e Maldive).Uvet Hotels diventa così l’unico gruppo italiano a gestire queste sette destinazioni di lusso in Italia e può offrire complessivamente oltre 770 camere in tutto il mondo.”Sono orgoglioso di annunciare l’acquisizione della gestione di otto nuovi hotel nelle più prestigiose destinazioni italiane e del mondo. L’espansione di Uvet Hotels in Italia dimostra la strategia del Gruppo mirata a cogliere le opportunità dettate dal crescente interesse e dalla domanda in aumento da parte sia dei turisti stranieri sia italiani, verso il nostro Paese – ha commentato Luca Patanè, Presidente del Gruppo Uvet – Stiamo puntando su località esclusive che offrono un’esperienza autentica e un servizio personalizzato, con l’obiettivo di rispondere al meglio alle aspettative di una clientela internazionale esigente”.Uvet Hotels, in ottica di continuità operativa, ha deciso di confermare l’organico degli hotel pari a oltre 200 persone.Le nuove strutture si aggiungono al Gangehi Island Resort delle Maldive, al Baia dei Mulini Resort in Sicilia e all’Hotel Berna di Milano, portando a undici il totale delle strutture alberghiere gestite da Uvet Hotels. LEGGI TUTTO

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    TTG 2024, inaugura domani a Rimini la 61esima edizione

    (Teleborsa) – Il mondo del turismo si dà appuntamento a Rimini. Parte infatti domani, nei padiglioni della fiera di Rimini, la 61esima edizione di TTG Travel Experience organizzata da Italian Exhibition Group (IEG), in concomitanza con InOut|The Contract Community, l’appuntamento dedicato all’intera community dell’indoor e dell’outdoor per l’accoglienza turistica. Con 2.700 brand espositori, 55 start-up e oltre mille buyer esteri provenienti da 75 Paesi, il quartiere fieristico di Rimini è pronto ad accogliere la più ampia offerta turistica italiana con le 20 Regioni e più di 66 destinazioni estere (11 in più rispetto all’edizione 2023).TTG Travel Experience e InOut|The Contract Community saranno inaugurate ufficialmente alle ore 12 nella Main Arena (Hall Sud). Alla cerimonia di apertura, moderata dal giornalista Claudio Calì, interverranno Maurizio Ermeti, Presidente di Italian Exhibition Group, Jamil Sadegholvaad, Sindaco di Rimini, Andrea Corsini, Assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Pier Ezhaya, Presidente di ASTOI-Confindustria Viaggi, Franco Gattinoni, Presidente di FTO-Federazione Turismo Organizzato, Flavio Ghiringhelli, Presidente di IBAR-Italian Board Airline Representatives, Bernabò Bocca, Presidente di Federalberghi, Federico Pedini Amati, Segretario di Stato per il Turismo della Repubblica di San Marino, Gian Marco Centinaio, Vicepresidente Senato della Repubblica e Daniela Santanchè, Ministro per il Turismo.”Veritas” è il tema portante dell’edizione di quest’anno, un vero e proprio monito per il settore turistico, che oggi più che mai ha l’esigenza di basarsi su racconti veritieri dei territori, dati di tendenza certi, analisi di mercato scientificamente comprovabili. “Saranno oltre 200 gli eventi organizzati nelle nove arene della fiera con più di 250 voci autorevoli del settore, che per tre giorni – spiega Gloria Armiri, a capo della divisione Travel & Tourism di IEG – affronteranno i temi attuali che attraversano tutta l’industria turistica, dalle nuove tendenze dell’hospitality, alla leadership femminile nel mondo del lavoro fino all’inclusione sociale, dalle neuroscienze per il settore, fino all’impatto del cambiamento climatico sul turismo”. Tra gli obiettivi principali, quello di offrire l’opportunità di intercettare i nuovi trend del settore, esplorare nuovi format turistici e fornire ai professionisti strumenti, idee e occasioni di confronto per ampliare il proprio business. Grazie all’analisi condotta dall’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano, in anteprima saranno presentati in fiera i dati sul mercato dei viaggi nel 2024, suddivisi secondo diversi ambiti: ospitalità, mobilità, turismo organizzato ed esperienze outdoor. Uno sguardo sul futuro sarà offerto da Travel&Hospitality Vision +25 by TTG, in grado di rivelare i segnali che orienteranno le scelte del mercato turistico nei prossimi tre anni.Un’importante novità, infine, riguarda InOut|The Contract Community: in fiera sarà assegnato per la prima volta l’ADI InOut Hospitality Design Award, il riconoscimento in collaborazione con ADI – Associazione per il disegno industriale che premierà i migliori progetti dedicati all’hospitality. LEGGI TUTTO

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    SosTravel: nell’estate 2024 cambiano compagnie e aeroporti con più problemi ai bagagli

    (Teleborsa) – Nel periodo 1° giugno-1° settembre 2024 c’è stato un avvicendamento alla testa delle classifiche delle compagnie e aeroporti con in quali i passeggeri hanno incontrato maggiori problemi con i bagagli. Lo sostiene SosTravel.com, società che opera nel mercato dei servizi di assistenza al viaggiatore e quotata su Euronext Growth Milan, sulla base di dati proprietari.A sorpresa, New York si classifica come il peggior aeroporto per i bagagli, seguito per il secondo anno da Tunisi. Lufthansa e easyJet sono le compagnie aeree più colpite. Peggiore data per viaggiare: 8 agosto.La percentuale di bagagli danneggiati sale del 12% (62%) rispetto all’estate ’23, nel complesso scendono smarrimenti (13%), i casi di ritardata consegna (22%) e ritardata consegna con danneggiamento (4%).”Durante l’estate ’23 erano i paesi emergenti a dominare la mappa dei vettori e destinazioni pericolose per i bagagli, mentre quest’anno, i dati raccolti dal network di Sostravel.com raccontano di situazione più critiche in paesi sviluppati con Lufthansa e New York responsabili per i maggiori disagi ai passeggeri”, afferma Edoardo Zarghetta, di SosTravel.com.Sebbene risulti curioso trovare uno dei maggiori aeroporti americani in cima alla classifica dei peggiori aeroporti per la gestione dei bagagli, SosTravel.com ricorda tra il 18 e 19 luglio, centinaia di voli sono stati cancellati o ritardati negli aeroporti di New York dopo che un aggiornamento di CrowdStrike (società di cyber security) ha causato un’interruzione globale di Microsoft, colpendo circa 8,5 milioni di sistemi IT.Anche la performance negativa di Lufthansa ha una spiegazione ragionevole, dovuta al fatto che la compagnia vende in Italia biglietti in transito via gli aeroporti tedeschi, per destinazioni finali in tutto il mondo. Infatti, il 100% dei casi registrati da Sostravel.com per Lufthansa nel periodo estivo ha fatto almeno uno scalo, il 16% due scali ed il 21% addirittura 3 scali. La correlazione tra il numero di connessioni e gli inconvenienti con i bagagli è significativa, poiché ogni scalo aggiuntivo aumenta il rischio di smarrimento o cattiva gestione dei bagagli durante il trasferimento da un volo all’altro. LEGGI TUTTO

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    Turismo delle radici: attrarre in Italia comunità della diaspora può generare fino a 141 miliardi di euro

    (Teleborsa) – Il turismo delle radici rappresenta un’opportunità economica significativa per l’Italia, con un impatto potenziale di 65 miliardi di euro di spesa diretta e fino a 141 miliardi di euro se si considera il moltiplicatore economico del turismo. Brasile, Argentina e Stati Uniti d’America sono le principali fonti potenziali di turisti delle radici, riflettendo i flussi migratori storici. A livello territoriale, Veneto, Campania e Sicilia sono le regioni che possono ottenere i maggiori benefici dal turismo delle radici, grazie al loro passato di emigrazioni all’estero. È quanto emerge dal Position Paper “La disapora come ritorno a casa. Massimizzare l’impatto socio-economico per l’Italia e le sue comunità transfrontaliere dal turismo alla ricerca delle proprie origini” presentato in occasione del primo giorno dei lavori del Forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” a Villa d’Este di Cernobbio, durante la sessione in cui è intervenuto Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e moderata da Ferruccio de Bortoli, editorialista del Corriere della Sera. Il Position Paper analizza l’importanza strategica per l’Italia della rete rappresentata dalle popolazioni di origine italiana nel mondo, con particolare attenzione alle potenzialità del turismo delle radici nei suoi validi e molteplici aspetti socio-economici. Lo studio approfondisce anche le esperienze di successo e le politiche adottate dall’Italia e da altri Paesi, europei ed extraeuropei, che sono intervenuti per rafforzare il legame con le comunità di emigrati all’estero nella direzione di un “ritorno a casa” e di una riconnessione con le aree locali di origine dei propri antenati. Vengono inoltre proposte alcune aree di intervento per l’Italia per valorizzare questa diffusione del “patrimonio” nel mondo, alla luce delle sfide poste dall’evoluzione dello scenario internazionale e dalla trasformazione in atto dell’industria turistica. La crescita del turismo delle radici spinge l’economia del turismo in Italia L’Italia è una potenza turistica globale, avendo contato nel 2023 oltre 134 milioni di arrivi e 451 milioni di pernottamenti, con i turisti internazionali (52,4% del totale) che hanno superato i visitatori nazionali. La ricca storia di emigrazione dell’Italia – si legge nel report – ha generato una vasta diaspora, con una stima di 80 milioni di discendenti italiani nel mondo, come effetto di due grandi ondate di emigrazione. La diaspora offre un’opportunità significativa per il “turismo delle radici”, un settore in crescita in cui i discendenti visitano la loro patria di origine. Il turismo delle radici rappresenta circa il 15% delle presenze turistiche totali in Italia, con un mercato potenziale proveniente principalmente da Brasile, Argentina e Stati Uniti. Il 97,3% degli intervistati tra gli oriundi italiani ha espresso il forte desiderio di visitare l’Italia per entrare in contatto con il proprio patrimonio di origine: i turisti delle radici tendono a rimanere più a lungo (in media 9,8 giorni rispetto ai 6,8 giorni dei visitatori internazionali che pernottano), contribuendo alle economie locali, soprattutto nelle regioni meno conosciute. “Il turismo delle radici – ha affermato Tajani – è una grande opportunità per rafforzare i rapporti con le nostre comunità all’estero e per far conoscere i piccoli borghi e le comunità rurali italiane che spesso non vengono valorizzate dal turismo di massa, creando nuovi ponti di dialogo e promuovendo un’immagine dell’Italia all’estero più contemporanea e a tutto tondo. Il turismo di prossimità è tra le priorità del Ministero degli Affari Esteri del Governo italiano, in quanto rappresenta un prezioso volano di crescita e sviluppo per i nostri territori. Continueremo a implementare e ampliare questo progetto di successo”.”Il turismo della diaspora – ha commentato Mariangela Zappia, ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti d’America – è un’esperienza personale e familiare molto più articolata e profonda di quella dei viaggiatori stranieri che non hanno legami con l’Italia. I cittadini italiani all’estero e i migranti di prima generazione, nati in Italia, tornano nel nostro Paese per riconnettere sé stessi e avvicinare i propri figli al proprio territorio, alla propria storia. I migranti di seconda e terza generazione sono motivati dal desiderio di riscoprire, attraverso le radici italiane della propria famiglia, una parte della propria identità, e di appropriarsi di un senso di italianità di cui sono orgogliosi, insieme al sentimento di appartenenza alla comunità del proprio Paese, come vediamo ogni giorno nella straordinaria comunità degli italo-americani”. L’Italia ha definito obiettivi strategici e lanciato specifiche iniziative per promuovere il turismo delle radici Nel riconoscimento del crescente interesse per il turismo delle radici e dei suoi potenziali benefici, il Governo italiano ha dichiarato il 2024 “Anno delle radici italiane nel mondo”. Al centro di questa iniziativa c’è il programma “Italea”, un progetto globale con un valore complessivo di 20 milioni di euro stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNR), pensato per valorizzare il turismo delle radici in tutta Italia. “Italea” mira a mettere in contatto i discendenti italiani nel mondo con il loro patrimonio attraverso viaggi, itinerari personalizzati e accesso alle risorse genealogiche. Il programma cerca di facilitare i viaggi verso i villaggi degli antenati, i punti di riferimento locali e gli eventi culturali. L’iniziativa esistente dovrebbe essere potenziata ampliando le opzioni linguistiche disponibili sul sito web, migliorando gli strumenti di ricerca genealogica ed espandendo la rete di partner commerciali. “Chiamando a casa i suoi immigrati e i loro discendenti, il Governo italiano li lega ulteriormente alla loro madrepatria ancestrale e alle numerose piccole città e villaggi del Paese che un tempo erano costretti a fornire un esodo di emigranti – ha affermato Robert E. Carlucci, chairman della National Italian American Foundation—NIAF –. Oggi, quegli stessi emigranti e le loro generazioni successive hanno dato grande lustro all’Italia con la loro fatica e il loro successivo successo in tutto il mondo. Essi sono ora nella posizione di riscoprire le loro origini italiane in un modo che non solo offre loro i benefici del contatto fisico con i parenti e i luoghi importanti per le loro storie familiari, ma offre anche a molti piccoli borghi i benefici economici di un afflusso di turisti che hanno un legame diretto con quei particolari luoghi. Il vantaggio residuo di questo contatto tra la diaspora italiana e le loro città d’origine è un legame molto più stretto che spesso si traduce in investimenti da parte dei discendenti degli italiani. Tali investimenti, a loro volta, costituiscono la base per un legame permanente tra queste città italiane e i loro immigrati, ansiosi di dimostrare il loro continuo affetto alla terra dei loro antenati”. Numerosi Paesi hanno coinvolto le comunità della diaspora per rafforzare la crescita del turismo e la riconnessione culturale Le iniziative di successo di vari Paesi dimostrano l’importanza di avviare strategie a 360 gradi che includano lo stanziamento di risorse finanziarie e l’accessibilità dei servizi di ricerca genealogica: l’attuazione di azioni di marketing mirato e di sensibilizzazione personalizzata (come, ad esempio, le iniziative culturali della Francia e le visite in Corea del Sud per i giovani coreani d’oltremare); l’organizzazione di eventi e campagne a tema su larga scala, come nel caso di “The Gathering Ireland” (2013) e dell'”Anno del ritorno a casa” (“Year of Homecoming”) della Scozia (2009 e 2014); lo sviluppo di strumenti e piattaforme digitali per la pianificazione dei viaggi, come nel caso del sito web dedicato ai cittadini tedesco- americani in Germania; la promozione di partnership con organizzazioni locali e internazionali, come l’iniziativa egiziana “Nostos: Reviving Roots” lanciata dall’Egitto insieme a Grecia e Cipro; l’offerta di un sostegno continuo da parte dei governi attraverso agenzie dedicate (come l’Overseas Chinese Affairs Office della Cina) o ministeri della diaspora (come in Armenia, Messico e India). Lo Studio ha individuato 6 aree prioritarie d’intervento per attrarre le comunità transfrontaliere della diaspora e valorizzare il potenziale del turismo delle radici in Italia. La definizione di una solida struttura di governance multi-ministeriale e di una strategia nazionale è un primo punto d’azione per elevare il turismo delle radici da iniziativa temporanea ad asset strategico permanente per l’Italia. Questo approccio mira a definire una strategia coesa e a lungo termine che sfrutti pienamente il potenziale del turismo delle radici. Dovrebbe essere istituita – evidenzia il report – una Cabina di Regia multi-ministeriale, che coinvolga i ministeri chiave, tra cui gli Affari Esteri, il Turismo e la Cultura, per sviluppare una strategia nazionale per il turismo delle radici. Per ovviare all’attuale mancanza di un rappresentante governativo univoco per le comunità italiane all’estero, si potrebbe nominare un viceministro specifico per gli italiani all’estero.Per offrire esperienze significative ai turisti delle radici, la valorizzazione dell’offerta territoriale e culturale dell’Italia dovrebbe rappresentare una seconda area di intervento per una roadmap del turismo delle radici. Ciò include la creazione di una rete strutturata di “città italiane della migrazione” con infrastrutture e servizi migliori, come strutture residenziali, collegamenti di trasporto e connettività digitale. Inoltre nell’analis isi raccomanda di integrare le iniziative di turismo di prossimità con il programma delle “Capitali italiane della cultura” e con l’imminente Giubileo del 2025, per creare esperienze più immersive e ricche di significato per i discendenti di emigrati italiani. Il riconoscimento della doppia cittadinanza, si legge nel report, è una pietra miliare per una strategia efficace per entrare in contatto con le comunità della diaspora, ma il sistema attuale dovrebbe essere completamente rivisto, attraverso uno snellimento del processo di richiesta della cittadinanza, l’adozione di un approccio multiforme che preveda la digitalizzazione delle procedure, l’aumento delle risorse per la rete consolare e l’aggiornamento del quadro legislativo. Dovrebbero inoltre essere implementati meccanismi di finanziamento solidi e strutturati per potenziare le comunità della diaspora italiana all’estero e sostenere lo sviluppo dei piccoli comuni. Queste azioni dovrebbero attingere da fonti pubbliche e private, con criteri di assegnazione chiari basati sull’importanza strategica, sul potenziale di collaborazione e sull’allineamento con gli obiettivi di diplomazia culturale ed economica dell’Italia. Ciò potrebbe includere sovvenzioni annuali, finanziamenti basati su progetti e programmi di sostegno finanziario a lungo termine per le comunità e associazioni della diaspora. La piena visione d’insieme e comprensione circa lo stato dell’arte sui discendenti italiani nel mondo e i loro comportamenti di viaggio – secondo lo studio – è un quinto pilastro per una roadmap dell’Italia incentrata sul turismo delle radici. Si potrebbe sviluppare una categoria statistica specifica per il turismo della “scoperta delle radici”, superando le attuali categorie legate alla “visita ad amici e parenti”. Anche il potenziamento delle capacità di ricerca genealogica è fondamentale, con proposte per dotare i comuni di personale qualificato, archivi digitalizzati e risorse finanziarie per assistere la ricerca degli antenati. Per le comunità più piccole, i punti di contatto regionali potrebbero fornire il supporto necessario. Inoltre, la creazione di una banca dati nazionale, simile a quelle implementate in Irlanda e Scozia, faciliterebbe notevolmente il processo di ricostruzione delle origini italiane. Infine, una vasta campagna di comunicazione e sensibilizzazione è essenziale per promuovere e implementare efficacemente il turismo delle radici (con azioni tra cui: ridefinirne la terminologia per catturare meglio l’essenza emotiva di questi viaggi, sfruttando gli eventi e le tradizioni locali; incoraggiare la produzione di film e serie televisive su storie di successo della diaspora italiana e promuovere l’apprendimento della lingua italiana in tutto il mondo). L’impatto potenziale del turismo della ricerca delle proprie origini può agire da catalizzatore per rilanciare il settore “Il successo delle esperienze internazionali che abbiamo analizzato – ha commentato Lorenzo Tavazzi, senior partner, esponsabile dello Sviluppo Internazionale e Board Member di TEHA Group – mette in luce le numerose leve su cui si può agire a supporto del rafforzamento e della valorizzazione del turismo delle radici. Oltre a determinare un significativo impatto dai Paesi al centro della diaspora italiana nel mondo e benefici per le regioni da cui generazioni di Italiani sono partite, il turismo delle radici può anche svolgere un ruolo cruciale nel ridurre la stagionalità del turismo in Italia. Aggiungendo solo il 2% dei potenziali turisti delle radici durante la bassa stagione (da gennaio a giugno e da settembre a dicembre), si potrebbe ottenere un flusso di visitatori più costante durante tutto l’anno. Questa forma di turismo non solo offre notevoli vantaggi economici, ma contribuisce anche a un settore turistico più sostenibile e stabile, distribuendo i flussi turistici in modo più uniforme durante tutto l’anno”. LEGGI TUTTO