Marzo 2021

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    USA, indice immobiliare FHFA gennaio +1% m/m +12% a/a

    (Teleborsa) – Si confermano in crescita i prezzi dell’immobiliare statunitense nel mese di gennaio 2021. L’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, che misura i prezzi delle abitazioni statunitensi, ha registrato un incremento dell’1% a livello mensile, di poco inferiore al mese precedente (rivisto da un preliminare a +1,2%).Su base annua l’indice, calcolato sui prezzi dichiarati degli immobili all’accensione del mutuo presso Fannie Mae e Freddie Mac, è salito del 12% rispetto al +11,4% del mese precedente.”Mentre i prezzi delle case hanno registrato tassi di crescita molto elevati nel 2020, i guadagni mensili sembrano essere moderati – ha affermato Lynn Fisher, vicedirettore della divisione di ricerca e statistica di FHFA – I prezzi delle case sono aumentati dell’1% a gennaio, che è un tasso relativamente ancora alto, ma rappresenta il più piccolo guadagno mese su mese da giugno 2020″.(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, indice prezzi case S&P Case-Shiller +11,1% a gennaio 2021

    (Teleborsa) – Si amplia la crescita dei prezzi delle case negli Stati Uniti a gennaio. Secondo quanto rilevato da Standard & Poor’s, l’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un incremento su base annua dell’11,1% rispetto al +10,2% del mese precedente (rivisto da +10,1%). Il dato risulta di poco superiore al consensus (+11%).Phoenix, Seattle e San Diego hanno continuato a riportare i più alti rialzi anno su anno tra le 20 città a gennaio 2021.Su base mensile si registra un aumento dello 0,9%, uguale al mese precedente (rivisto da +0,8%). L’indice destagionalizzato ha riportato una salita dell’1,2%, uguale alle attese degli analisti e di poco inferiore al valore del mese prima (+1,3%).(Foto: Sebastian Wagner / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Open Fiber, Ripa: “Necessario accelerare digitalizzazione. Riforme fondamentali”

    (Teleborsa) – Open Fiber spinge sull’acceleratore per gli investimenti nella rete delle aree rurali. “Abbiamo tutti i requisiti, ora dobbiamo dare un colpo di reni per accelerare”, ha affermato l’Amministratore delegato, Elisabetta Ripa, ad un convegno organizzato dal Centro economia digitale, ricordando che l’azienda ha raggiunto circa 11 milioni di unità immobiliari in un paese in cui ce ne sono 30 milioni da raggiungere.Ripa parla di uno “sforzo corale” per coprire le aree rurali, aggiungendo che “per correre bisogna usare le infrastrutture già esistenti, evitare duplicazioni e dedicare il tempo a quello che effettivamente conta, cioè la realizzazione della rete”.”Dobbiamo costruire una rete di circa 100mila chilometri nelle aree rurali, due volte la circonferenza terrestre”, ha affermato la manager di Open Fiber, mettendo l’accento anche sull’importanza delle riforme e sulla semplificazione per “permettere la realizzazione di queste infrastrutture”.”Abbiamo recuperato come paese un gap tecnologico che ci portiamo dietro da decenni”, ha sottolineato Ripa, aggiungendo “abbiamo capito che abbiamo corso in maniera rilevante, siamo diventati una realtà rilevante, siamo il terzo operatore in Europa dopo i due incumbent Telefonica e Orange”. LEGGI TUTTO

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    Titoli bancari in recupero

    (Teleborsa) – Spunti in acquisto sui titoli bancari di Piazza Affari dopo le incertezze della seduta precedente causate dal crollo della svizzera Credit Suisse. Il gruppo svizzero ha avvertito, la vigilia, che i risultati del primo trimestre saranno influenzati negativamente dalle perdite legate ad un hedge fund americano Archegos.Tra i player del settore, Banco BPM balza del 2,05% seguita da Intesa Sanpaolo che guadagna l’1,33% ed Unicredit l’1,10%. Denaro anche su Finecobank +1,06%, Banca Mediolanum +0,44% e Banca Generali +0,53%. LEGGI TUTTO

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    Alitalia, ok del MEF al passaggio di cassa dei 24,7 milioni di ristori autorizzati dall'UE

    (Teleborsa) – Gli stipendi ai dipendenti di Alitalia potrebbero essere pagati in settimana. La notizia è arrivata direttamente dai sindacati che questa mattina hanno incontrato il sottosegretario al MEF Claudio Durigon che ha riferito loro che il Ministero ha disposto il passaggio di cassa dei 24,7 milioni di ristori autorizzati dalla Ue alla compagnia. “Siamo stati ricevuti dal sottosegretario Claudio Durigon – ha spiegato il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi – che ci ha anticipato che è stata data disposizione per il trasferimento della tranche autorizzata dalla Ue di 24,7 milioni di euro alla compagnia. Domani ai commissari chiederemo che questi soldi siano utilizzati per pagare gli stipendi”. “Abbiamo inoltre chiesto di attivare un tavolo interministeriale sulla nuova ITA, sul quale Durigon ha assicurato il suo impegno – ha aggiunto – con la richiesta che nel nuovo decreto sullo scostamento di bilancio ci sia una soluzione che permetta all’Alitalia di affrontare la stagione estiva e nel frattempo lavorare per dotare ITA degli asset necessari, oppure far partire ITA da subito in discontinuità come chiede l’Unione europea”.Quest’ultima opzione era stata caldeggiata dai sindacati che questa mattina prima dell’incontro al MEF hanno manifestato di fronte alla sede del ministero dello Sviluppo economico. “Vogliamo che i lavoratori abbiano lo stipendio e che il Governo si decida a far partire ITA anche senza il permesso della Ue, perché è la palese che Bruxelles non vuole vuole una grande compagnia”, aveva detto prima dell’incontro lo stesso Tarlazzi ad Askanews. Una posizione che era stata condivisa anche da Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl: “il Governo attivi immediatamente tutte le operazioni volte a far decollare Ita, la nuova società che dovrà ereditare da Alitalia la missione di compagnia di bandiera. Altrimenti le lungaggini decisionali di Bruxelles affosseranno il progetto, con danni ingenti per il nostro Paese”.”È fondamentale che il nuovo Esecutivo assicuri in tempi rapidissimi il decollo di Ita – aveva aggiunto – siamo ‘in guerra’ per combattere il Covid a colpi di vaccini, ma con lo stesso spirito dobbiamo impedire che l’economia vada a rotoli. Per il nostro trasporto aereo la priorità è evitare che lo stallo dell’attuale compagnia di bandiera si ripercuota su quella futura”. LEGGI TUTTO

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    PayPal lancia i pagamenti con le criptovalute

    (Teleborsa) – PayPal ha annunciato oggi il lancio di Checkout with Crypto, una nuova funzionalità che espande in modo significativo la possibilità di impiegare criptovalute nei pagamenti. Per ora disponibile negli Stati Uniti (ma nei prossimi mesi arriverà anche altrove), il nuovo strumento permette di effettuare il check-out con criptovaluta all’interno di PayPal al momento del pagamento.La società statunitense che offre servizi di pagamento digitale e di trasferimento di denaro ha quindi ampliato i suoi strumenti collegati alle valute digitali: lo scorso ottobre aveva reso possibile per gli utenti PayPal acquistare, vendere e detenere criptovalute. Checkout con Crypto apparirà automaticamente nel portafoglio PayPal al momento del pagamento per i clienti con un saldo di criptovaluta sufficiente per coprire un acquisto idoneo, ha sottolineato la società.”Con l’accelerazione dell’utilizzo dei pagamenti digitali e delle valute digitali, l’introduzione di Checkout con Crypto continua la nostra attenzione nel promuovere l’adozione mainstream delle criptovalute, continuando a offrire ai clienti PayPal scelta e flessibilità nei modi in cui possono pagare utilizzando il portafoglio PayPal”, ha affermato Dan Schulman, presidente e CEO della società.I clienti potranno selezionare la criptovaluta con cui effettuare l’operazione – Bitcoin, Litecoin, Ethereum o Bitcoin Cash – a seconda di ciò che detengono con PayPal e dei saldi disponibili in ciascuna criptovaluta. È possibile utilizzare un solo tipo di criptovaluta per ogni acquisto. Una volta che il cliente conferma l’acquisto, la criptovaluta viene convertita in valuta fiat da PayPal per conto del cliente e la transazione è completata. LEGGI TUTTO

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    Digitale, Colao accelera: con Recovery spinta a fibra e 5G

    (Teleborsa) – Per una non-dipendenza europea e italiana “dobbiamo ambire all’eccellenza tecnologica, ma anche ad una eccellenza normativa, per policy e allocazione di risorse”. Lo ha detto il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, partecipando alla presentazione di un rapporto del Centro Economia Digitale su La sfida della sovranità tecnologica: una strategia per l’Italia e l’Europa. “Ce la faremo, possiamo essere ottimisti? Sono ottimista di natura: sì, ce la faremo, ci sono buone condizioni di investimento. Ma dobbiamo aggiungere un’altra ambizione, dobbiamo permettere più sperimentazione, liberare spazi giuridico-regolatori, un po’ come cambiare occhiali per guardare al futuro con gli occhiali del futuro e non gli occhiali del passato”.Quello di una “autonomia strategica” è “l’obiettivo più largo che dobbiamo avere”, dice Colao sottolineando che bisogna puntare su tre pilastri: “Una sovranità europea comune e condivisa, per ovvi motivi di dimensioni”. Poi “deve estrinsecarsi in una capacità di collaborazione italiana con progetti e persone di eccellenza”: non dei “campioni nazionali”, ma “atleti di livello internazionale”. E, aggiunge, serve “una capacità di negoziare e di fare partnership al di fuori della Commissione europea”. Per una “modernizzazione degli stati europei e semplificazione dell’ambiente innovativo” si lavora anche sul fronte del PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr). “Ci sono tutti gli elementi per una grossa spinta alla connettività e alle reti, ad esempio abbiamo carenze nell’edge computing. Dobbiamo puntare sul 5G e la fibra e guardare alle tecnologie di domani e non di ieri”, ha spiegato Colao.Centrali “le competenze” che sono “quasi tutto forse più importanti delle reti. Serve un sostegno ai settori innovativi con una accelerazione dei settori di punta. Ci sarà molto sulle persone e sulla formazione cui sta lavorando Brunetta e investimenti in Salute e ed educazione e tutto quello che sta mettendo in campo Cingolani sull’ambiente”. LEGGI TUTTO

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    Celli Group, siglata collaborazione con SECO per il digitale e l'Intelligenza Artificiale

    (Teleborsa) – Sviluppare soluzioni integrate hardware e software “connesse”, capaci di interagire con gli utenti attraverso schermi con tecnologia touch screen e con centraline controllate da piattaforme software cloud-based in grado di gestire da servizi standard di telemetria ad algoritmi complessi di Artificial Intelligence. Questo l’obiettivo dell’accordo di partnership pluriennale siglato tra il Gruppo Celli, leader globale nel settore degli impianti e accessori per la spillatura di bevande e Seco, eccellenza italiana nell’alta tecnologia per soluzioni IoT.Siglato alla presenza di Mauro Gallavotti, amministratore delegato del Gruppo Celli, e di Massimo Mauri, amministratore delegato di Seco, l’accordo, nel dettaglio, ha come finalità l’evoluzione digitale di macchinari e sistemi per il raffreddamento e l’erogazione di birra, acqua e bevande in genere verso dispositivi dotati di intelligenza interconnessa con soluzioni che implementano funzionalita` di predictive maintenance ed Artificial Intelligence. “Consumare bevande attraverso sistemi di dispensing – ha commentato Gallavotti – e` fino a 300 volte piu` sostenibile rispetto a bottiglie e lattine. In un’epoca in cui l’attenzione alla sostenibilita` dovra` cambiare le nostre abitudini di consumo, le tecnologie digitali giocano un ruolo fondamentale nell’offrire al consumatore nuovi ingaggi e nuove esperienze. Siamo felici di annoverare Seco, un’eccellenza italiana nel mondo, fra i nostri fornitori strategici”. “Siamo entusiasti – ha dichiarato Mauri – di poter mettere le competenze tecnologiche e capacita` industriali di Seco al servizio del Gruppo Celli. Celli sfruttera` queste conoscenze per accelerare la trasformazione digitale del settore del beverage attraverso l’utilizzo di tecnologie come edge computing, IoT, AI al fine di massimizzazione la drinking experience vissuta dai consumatori e le funzionalita` di predictive maintenance”. LEGGI TUTTO