12 Novembre 2021

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    Dl fisco, Lega rilancia Flat tax fino a 100mila euro

    (Teleborsa) – La Lega prova a reintrodurre la flat tax per compensi o ricavi oltre i 65mila euro fino ai 100mila. La proposta è contenuta in uno degli emendamenti al dl fisco, con il leader Matteo Salvini primo firmatario, in cui si prevede che torni ad avere efficacia il provvedimento introdotto nella Legge di Bilancio nel 2018, poi abrogato dal Governo Conte 2.L’emendamento stima oneri per 110 milioni per il 2022, 1,13 miliardi per il 2023 e 860 milioni dal 2024, a cui “si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo per il reddito di cittadinanza”.Con un altro emendamento, sempre la Lega chiede che le risorse per l’automotive per l’acquisto di vetture meno inquinanti passino da 100 a 500 milioni di euro.Assoutenti, intanto, scende in campo contro l’emendamento al Dl fisco che vuole imporre il pagamento della Tari attraverso la bolletta dell’elettricità. “E’ una misura che non sta nè in cielo nè in terra, perchè i rifiuti non hanno nulla a che vedere con i consumi elettrici delle famiglie e si fa davvero fatica a comprendere la ratio di questa proposta che verrebbe bocciata al primo ricorso – spiega il presidente Furio Truzzi – quello che appare lampante, invece, è l’intenzione dell’emendamento di mascherare le incapacità mostrate dai Comuni nel riscuotere la Tari, scaricando la responsabilità di questo onere sulle società dell’energia che così, dopo il canone Rai, si trasformerebbero a tutti gli effetti in esattori al posto dell’amministrazione”. LEGGI TUTTO

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    Wall Street tonica, piano scissione spinge J&J

    (Teleborsa) – Wall Street continua la seduta in rialzo ampliando la performance dell’avvio, sostenuta dalle trimestrali che mandano in secondo piano la delusione per il calo della fiducia dei consumatori, elaborata dall’Università del Michigan. Tra gli indici statunitensi, il Dow Jones mostra un guadagno frazionale dello 0,39%; sulla stessa linea, lieve aumento per l’S&P-500, che si porta a 4.678 punti. Buona la prestazione del Nasdaq 100 (+0,91%); con analoga direzione, guadagni frazionali per l’S&P 100 (+0,65%).In luce sul listino nordamericano S&P 500 i comparti telecomunicazioni (+1,42%), informatica (+1,03%) e beni industriali (+0,69%). In fondo alla classifica, sensibili ribassi si manifestano nel comparto energia, che riporta una flessione di -0,58%.Tra le migliori Blue Chip del Dow Jones, 3M (+1,89%), Johnson & Johnson (+1,68%) quest’ultima dopo l’annuncio che si dividerà in due distinte società, entrambe quotate in Borsa. Bene inoltre Nike (+1,31%) e Microsoft (+1,28%).I più forti ribassi, invece, si verificano su Walt Disney, che continua la seduta con -1,61%.Sottotono IBM che mostra una limatura dello 0,78%.Deludente JP Morgan, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.Tra i best performers del Nasdaq 100, Seagate Technology (+4,32%), Micron Technology (+3,41%), Facebook (+3,36%) e Western Digital (+3,23%).Le più forti vendite, invece, si manifestano su American Airlines, che prosegue le contrattazioni a -4,74%.Affonda Tesla Motors, con un ribasso del 3,27%.Crolla Wynn Resorts, con una flessione del 2,23%.Vendite a piene mani su Bed Bath & Beyond, che soffre un decremento del 2,08%. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, Bombardieri: forse c'è uno spiraglio

    (Teleborsa) – Sulle pensioni “forse c’è uno spiraglio” in quanto “c’è l’apertura per un confronto”, anche se “di solito quando c’è uno spiraglio c’è anche uno spigolo cui fare attenzione per non sbattere la testa”.Lo ha detto il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a SkyTg24 Economia. “Continuiamo a sostenere la necessità di una riforma strutturale – ha proseguito – che sia in grado di mettere una pezza alle tante cose che la Fornero ha lasciato aperte. La prima è che considera tutti i lavori allo stesso modo, cosa per noi inconcepibile. E’ opportuno dare ai lavoratori usuranti la possibilità di uscire prima. Poi serve una risposta per i giovani con un percorso lavorativo e contributivo non lineare negli anni. Chiediamo per loro una pensione di garanzia. Inoltre, garanzie per le donne e la possibilità di uscire con 41 anni di contributi a prescindere dall’età anagrafica”.Con la ripresa economica “registriamo un aumento del numero dei morti” su lavoro. E’ una “guerra civile che non riusciamo a fermare”, ha detto Bombardieri presentando la manifestazione dei lavoratori edili di domani in piazza Santi Apostoli a Roma. “Domani saremo in piazza per ricordare che bisogna ancora intervenire e fare tante cose per arrivare a zero morti sul lavoro”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Patto Stabilità, riforma entra nel vivo

    (Teleborsa) – La riforma del Patto di Stabilità e di crescita dovrebbe puntare a sostenibilità e contro ciclicità delle politiche di bilancio, mentre “l’esperienza degli ultimi 20 anni mostra che l’area euro ha sofferto sia di problemi di sostenibilità, in alcuni Paesi, sia di politiche economiche procicliche, questo sia durante le fasi positive dell’economia che in quelle fasi negative”.Lo ha affermato il Capo economista della BCE, Philip Lane nel suo intervento al webinar sul futuro delle regole sui conti pubblici comunitario organizzato dalla DG Ecfin della Commissione europea. Questi due aspetti sono tra loro interconnessi: “non è possibile rispondere in maniera anticiclica a uno shock sul debito se ci sono dubbi di sostenibilità – ha spiegato. E al tempo stesso la sostenibilità richiede l’impegno ad agire in maniera anticiclica nelle fasi nelle fasi di forte performance dell’economia, in modo da ridurre livelli di debito e costruire margini di bilancio”. Invece “è chiaramente evidente la natura della politica di bilancio dell’area euro durante fasi consistenti dei primi due decenni” della valuta unica. L’intervento di Lane è stato pubblicato dalla Bce, che negli anni scorsi ha rafforzato le regole su trasparenza e disclosure sui discorsi tenuti dai componenti del Comitato esecutivo. Allo stesso convegno sono intervenuti anche il commissario europeo all’economia, Paolo Gentiloni, e il vice presidente della commissione, Valdis Dombrovskis, i cui discorsi non sono invece stati divulgati dall’esecutivo Ue. LEGGI TUTTO

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    Veicoli commerciali, UNRAE: “A ottobre pesante calo: -19,1 % sul 2020 e -12% sul 2019”

    (Teleborsa) – Forte battuta d’arresto a ottobre per il mercato dei veicoli commerciali. Il mese scorso sono stati immatricolati 15.130 veicoli, pari a un calo del 19,1% sul 2020 e una riduzione del 12% anche rispetto a ottobre 2019. Dati che annullano la breve ripresa registrata a settembre. Questo il quadro che emerge dalle ultime stime pubblicate dal Centro Studi e Statistiche dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (Unrae). Nei primi dieci mesi dell’anno il numero complessivo delle immatricolazioni – rileva l’Unrae – ammonta a 152.380 unita`, sostanzialmente in linea (+0,2%) con le 152.102 unita` dello stesso periodo 2019.”La maggiore responsabilita` del pesante calo di ottobre – spiega Michele Crisci, presidente dell’Unrae – e` da attribuire alla perdurante carenza di componenti elettronici che si ripercuote su tutto il settore automotive e, nello specifico, ha fortemente ridotto la disponibilita` di veicoli commerciali da immatricolare. Ma se in queste circostanze critiche c’era da attendersi un segnale di attenzione da parte del Governo, dobbiamo purtroppo constatare che nel disegno di Legge di Bilancio mancano misure concrete di sostegno al comparto. Pur apprezzando gli interventi fiscali previsti per le imprese, quali il credito di imposta per l’acquisto di beni strumentali e le agevolazioni della Nuova Sabatini – aggiunge Crisci – e` necessario ribadire che la manovra economica in discussione al Parlamento, e` l’occasione giusta per formalizzare in termini di legge una strategia di medio periodo. Per rinnovare il parco circolante secondo l’Unrae sono necessari incentivi triennali progressivi in base alla motorizzazione e, per i veicoli a combustione tradizionale, sostegni solo a fronte di rottamazione”. Al 30 giugno 2021 il parco circolante contava 4.075.000 veicoli commerciali, con un’eta` media superiore a 12 anni e con il 44,4% di veicoli molto anziani rispondenti alle Direttive di emissione ante Euro 4. Ai ritmi attuali – sottolinea l’Unrae – ci vorranno 22 anni per sostituirlo completamente. L’analisi della struttura del mercato dei primi 9 mesi dell’anno (confrontata sempre con il 2019 per il poco significativo paragone con il 2020 e con dati ancora suscettibili di leggeri aggiustamenti nei prossimi due mesi, a causa dei ritardi di immatricolazione), evidenzia come unici canali in crescita i privati (al 22,4% di quota) e le societa` (al 43,8% di share). Un leggerissimo calo interessa il noleggio a lungo termine che comunque sorpassa i privati con il 22,7% di rappresentativita`. In flessione a doppia cifra autoimmatricolazioni (al 5,7%) e noleggio a breve termine (stabile al 5,5%). Dal lato delle motorizzazioni il benzina perde 1/3 dei volumi fermandosi al 3,3% di quota e un calo anche maggiore stabilizza il metano al 2,2% di share. Una lieve flessione coinvolge il diesel, all’84,8% del mercato e il Gpl si conferma al 2,7% del totale. In forte accelerazione i veicoli ibridi al 5,7% di quota dallo 0,2% di un anno fa, mentre gli elettrici salgono all’1,3% del totale. La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5t, calcolata con il nuovo ciclo WLTP, in gennaio-settembre si colloca a 196,3 g/Km. LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: fiducia consumatori delude ancora

    (Teleborsa) – Peggiora ancora la fiducia dei consumatori americani a novembre. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in calo a 66,8 punti rispetto ai 71,7 punti del mese di ottobre e risulta inferiore alle attese degli analisti che si attendevano una risalita a 72,4 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 73,2 punti dai 77,7 punti precedenti, mentre l’indice sulle attese è peggiorato a 62,8 punti dai 67,9 precedenti. LEGGI TUTTO

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    Rally di Johnson & Johnson dopo annuncio spinoff

    (Teleborsa) – Bene Johnson & Johnson con un rialzo dell’1,44%, dopo l’annuncio di uno spinoff. Il colosso ha annunciato un piano per dividersi in due società separate e quotate a Wall Street: una si focalizzerà sui prodotti al consumo offerti dalla multinazionale, mentre l’altra sarà attiva nel mercato dei farmaci da prescrizione e delle attrezzature mediche. La decisione di J&J segue quella presa, questa settimana, da un altro colosso di Wall Street: General Electric che ha annunciato la decisione storica di diversi in società separate, in questo caso tre: il gruppo si dividerà in unità separate che si focalizzeranno sull’aviazione, sull’healthcare e sull’energia.L’analisi del titolo eseguita su base settimanale mette in evidenza la trendline rialzista della multinazionale americana che produce farmaci e prodotti per la cura personale più pronunciata rispetto all’andamento del Dow Jones. Ciò esprime la maggiore appetibilità verso il titolo da parte del mercato.Il panorama di medio periodo conferma la tendenza rialzista di Johnson & Johnson. Tuttavia, l’esame della curva a breve, evidenzia un rallentamento della fase positiva al test della resistenza 167,1 USD, con il supporto più immediato individuato in area 164,4. All’orizzonte è prevista un’evoluzione negativa nel breve termine verso il bottom identificato a quota 163,4. LEGGI TUTTO

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    Manovra: Reddito di Cittadinanza, Quota 102 e Superbonus, cosa cambia

    (Teleborsa) – La Manovra è stata trasmessa in Parlamento, dove era attesa dal 20 ottobre. La sessione di bilancio è all’ordine del giorno della prossima seduta dell’Aula del Senato quando sono previste le comunicazioni della Presidente Casellati. Il testo di 219 articoli sarà esaminato dalla Commissione bilancio.Tra le misure principali il fondo da 8 miliardi di euro su cui il Parlamento con il Governo dovranno decidere la destinazione delle risorse, gli interventi per le imprese, le famiglie e la scuola, il Superbonus e i bonus edilizi, il Reddito di cittadinanza, le pensioni verso Quota 102 e la riforma degli ammortizzatori sociali. “Si stima su elaborazioni tramite modello di microsimulazione Irpef che la quota di soggetti con reddito Isee fino a 25mila euro potenzialmente interessati dalla norma sia pari al 67%”: è quanto si legge nella relazione tecnica alla legge di bilancio inviata in Parlamento sulla proroga al 31 dicembre del Superbonus del 110% per le villette unifamiliari.Dalla relazione emerge anche che lo stanziamento strutturale per il Reddito di cittadinanza contenuto nella manovra, ossia 8,784 miliardi all’anno, è ritenuto “congruo” anche in considerazione di un “prevedibile progressivo miglioramento del contesto economico e sociale” e “anche” grazie alla stretta contenuta nell’articolo 21 finalizzato a spingere per il reimpiego dei soggetti beneficiari.Con quota 102 nel 2022, ossia con la possibilità di andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi, la platea dei beneficiari viene stimata in 16.800 persone con un assegno medio di 26mila euro. La previsione di spesa è pari a oltre 175,7 milioni di euro. “Sulla base della stima dei potenziali soggetti interessati, di una distribuzione comunque prudenziale delle adesioni e degli accessi al pensionamento, di un importo medio annuo di pensione pari a circa 26mila euro che tengono conto anche degli oneri per anticipo del Tfr per i lavoratori dipendenti del settore privato per le aziende sopra i 50 dipendenti per i quali la prestazione è a carico della finanza pubblica”, si legge nella relazione tecnica.La proroga dell’Ape social fino al 2022 con l’estensione delle categorie di lavori usuranti e con l’eliminazione della condizione che siano passati 3 mesi dalla fine del godimento dell’intera prestazione Naspi, dovrebbe vedere l’accesso alla misura per il 2022 “per circa 21.200 soggetti”. Quanto allo stop del cashback nel 2022 permette di risparmiare quasi 1,5 miliardi di euro. Di questa somma, 3 milioni vengono accantonati, “in via conservativa” per le spese di copertura di PagoPa e Consap. Le risorse risparmiate andranno a coprire parte della riforma degli ammortizzatori sociali.Le misure della manovra che prevedono di derogare al limite massimo di alunni consentiti nelle classi delle scuole svantaggiate del Paese non prevedono specifici investimenti in edilizia scolastica nè incremento dell’organico a legislazione vigente. Secondo la relazione tecnica infatti, le risorse che saranno disponibili a regime per tale intervento sono quelle “liberate dall’andamento decrescente della popolazione in età scolare”, derivante “dal calo delle nascite non più compensato dal fenomeno migratorio”. Ciò “consentirà ad invarianza di organico complessivo docente, amministrativo, tecnico e ausiliario”, di costituire classi più piccole. E nella relazione si puntualizza che non ci sarà neanche impatto sull’edilizia scolastica perchè la riduzione della dimensione massima avverrà “solo nelle scuole che dispongono già delle aule necessarie”. LEGGI TUTTO