13 Settembre 2022

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    Relatech perfeziona acquisizione di ulteriore 9,7% Venticento

    (Teleborsa) – Relatech, quotata su Euronext Growth Milan e operante nel settore della digital transformation delle imprese, ha perfezionato l’acquisizione del 9,71% di Venticento, società specializzata nell’offerta di soluzioni di Cybersecurity e Cloud per il mercato enterprise. L’operazione era stata annunciata lo scorso 31 maggio e segna l’inizio al percorso di internazionalizzazione del gruppo. Nel 2021 ha realizzato ricavi delle vendite pari a circa 10 milioni di euro, un utile netto pari a circa 290 mila euro e una Posizione Finanziaria Netta di cassa pari a circa 85 mila euro.Il prezzo per l’acquisto della partecipazione è stato pari a 350.000 euro, corrisposto in parte in denaro e in parte mediante il trasferimento di azioni Relatech. Grazie a tale operazione Relatech consolida la propria partecipazione in Venticento, passando dal 41,29% a una partecipazione complessiva del 51% del capitale sociale della società.”Siamo molto soddisfatti di aver portato a compimento la settima operazione di M&A a partire dall’IPO del giugno 2019 e dal varo della strategia 3M (Merge, Management e Margin) – ha commentato l’AD Pasquale Lambardi – Le competenze, le risorse professionali e manageriali apportate da Venticento, che in questo momento storico rappresentano la vera risorsa scarsa del nostro settore, ci permetteranno di consolidare ulteriormente il nostro posizionamento nel mercato dei servizi e delle soluzioni digitali in ambito Cloud e Cybersecurity”. “Attualmente, la domanda per la protezione dei dati e delle infrastrutture IT, così come la richiesta di flessibilità e digitalizzazione dei processi in Cloud, è cresciuta esponenzialmente e l’acquisizione di Venticento aumenterà la nostra capacità di soddisfarla – ha aggiunto l’AD – Tale acquisizione, inoltre, doterà il gruppo Relatech delle prime due sedi estere, New York e Hong Kong, dando così avvio al percorso di internazionalizzazione e di espansione della base clienti estera”.(Foto: Photo by Towfiqu barbhuiya on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Corporate bond, emissioni crollate da inizio anno. Utilities superano banche

    (Teleborsa) – Nel primo semestre del 2022 gli emittenti italiani hanno concluso 38 collocamenti di bond per un ammontare di 23,8 miliardi denominati in euro, 4 miliardi denominati in dollari e 0,4 miliardi denominati in sterline. C’è stata una riduzione sostanziale delle emissioni sul mercato di circa il 43% anno su anno (nel primo semestre del 2021 l’ammontare era stato di 41,5 miliardi di euro), anche se il semestre era partito con un ottimo volume di nuove emissioni (18 emissioni a gennaio, circa il 47% del semestre). A inizio 2022 i tassi non erano però ancora stati impattati dai timori legati all’inflazione, le banche centrali non avevano dato segnali hawkish e il quadro macroeconomico non presentava segnali di deterioramento.I dati emergono da una ricerca di Equita, investment bank indipendente quotata su Euronext STAR Milan, presentata in occasione della quinta edizione della Bond Conference. Il secondo trimestre ha visto un calo significativo delle emissioni sul mercato, con solo 7 operazioni concluse, causato principalmente da: conflitto tra Russia e Ucraina, costante crescita dell’inflazione e rialzo dei tassi di interesse.A differenza degli anni scorsi, in cui prevalevano gli emittenti Financials, il settore delle Utilities è stato il più attivo con un ammontare emesso di 11,1 miliardi di euro, circa il 46,6% del totale emesso dalle società italiane. Con riferimento alle Financial Institutions, Equita sottolinea che c’è stata una riduzione dell’ammontare emesso, da 16,8 miliardi di euro del primo semestre del 2021 a 10,1 miliardi di euro del primo semestre del 2022.La ricerca evidenzia che lo spread medio delle nuove emissioni dei player bancari è stato superiore di circa il 30% al primo semestre del 2021 attestandosi a circa 203bps, nonostante abbiano realizzato soprattutto secured funding (con le emissioni di Covered Bond che hanno segnato un incremento di 1 miliardo di euro) e Senior Preferred con scadenze brevi (massimo 5 anni). “Questo segnala la maggiore rischiosità e incertezza percepita dagli investitori sul mercato, che hanno quindi richiesto dei premi consistenti”, scrivono gli analisti.Le previsioni per la restante parte dell’anno non sono positive. Il trend delle nuove emissioni dovrebbe proseguire sulla falsariga del primo semestre, con eventuali finestre di mercato per nuove emissioni in concomitanza di eventi che potrebbero incidere sulle variabili macroeconomiche principali, come ad esempio le riunioni della BCE. “Tuttavia, non è da escludere anche un rallentamento nel caso in cui ci sia un peggioramento delle condizioni economiche, con la recessione accertata, in quanto le principali società italiane (sia Corporate che Financials) non presentano un bisogno di refinancing di breve periodo, soprattutto entro la fine del 2022”, aggiunge Equita. LEGGI TUTTO

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    Sabaf acquista PGA per continuare diversificazione nell'elettronica

    (Teleborsa) – Sabaf, società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nella produzione di componenti per elettrodomestici, ha sottoscritto un contratto vincolante per l’acquisizione del 100% del capitale di P.G.A., società con sede a Fabriano (AN) e operante da oltre 25 anni nel campo della progettazione e dell’assemblaggio di schede elettroniche per il settore degli elettrodomestici: aspirazione, refrigerazione, controllo della qualità dell’aria ed erogazione dell’acqua. P.G.A. detiene il 100% di PGA2.0, business unit dedicata alla progettazione e prototipazione di soluzioni innovative basate sull’interconnessione e sull’Internet of Things (IoT).Assieme hanno realizzato, nel 2021, vendite consolidate per 11,5 milioni di euro e un EBITDA consolidato di 2,2 milioni di euro. Al 30 giugno 2022 l’indebitamento finanziario netto consolidato era pari a 1,3 milioni di euro.L’accordo prevede una valutazione preliminare di P.G.A. pari a 9,76 milioni di euro (Enterprise Value), determinato sulla base di un multiplo di 5 volte l’EBITDA consolidato medio annuo nel triennio 2020–2022. Il 75% sarà pagato in un’unica soluzione contestualmente al perfezionamento dell’operazione (interamente finanziato attraverso gli affidamenti bancari disponibili), mentre il residuo 25% del prezzo sarà corrisposto mediante la cessione di azioni Sabaf in portafoglio, per le quali è previsto un periodo di lock-up fino al 31 dicembre 2026.”L’acquisizione di P.G.A. riflette l’obiettivo di diversificazione e ampliamento dell’offerta definito dal nostro Piano Industriale – ha commentato l’AD Pietro Iotti – La Divisione Elettronica ha un ruolo determinante nell’evoluzione strategica di Sabaf verso un gruppo presente a tutto campo nelle tecnologie evolute nell’industria degli elettrodomestici”. Sabaf è già attivo nel settore dell’elettronica tramite la controllata turca Okida Elektronik, società acquisita nel 2018.”Intendiamo continuare il percorso sia con lo sviluppo di prodotti con tecnologia proprietaria, sia attraverso altre acquisizioni di produttori specializzati, per assicurare ad azionisti e stakeholder una costante generazione di valore economico e sociale nel lungo termine”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Giornata negativa per Milano e gli altri Eurolistini

    (Teleborsa) – Giornata negativa per i mercati del Vecchio Continente, che virano in deciso ribasso dopo il dato sull’inflazione USA di agosto, rallentata meno delle attese del mercato, e il tracollo di Wall Street. “Le pressioni inflazionistiche hanno probabilmente raggiunto il picco massimo, ma sarà una lunga battaglia riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2% fissato dalla FED. Questo terrà i mercati in tensione e la FED in prima linea nella lotta all’inflazione”, fa notare Ben Laidler, global markets strategist di eToro.Sempre sul fronte macroeconomico, questa mattina l’indice Zew ha indicato che il morale degli investitori tedeschi è calato più di quanto ci si attendesse a settembre, con lo spettro di una possibile crisi energetica a funestare le prospettive economiche della più grande economia europea.L’Euro / Dollaro USA è in calo (-1,14%) e si attesta su 1. Giornata negativa per l’oro, che continua la seduta a 1.703,7 dollari l’oncia, in calo dell’1,16%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) perde lo 0,91% e continua a trattare a 86,98 dollari per barile.Lieve calo dello spread, che scende a +226 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,98%.Nello scenario borsistico europeo in perdita Francoforte, che scende dell’1,59%, Londra scende dell’1,17%, e calo deciso per Parigi, che segna un -1,39%.Scambi in ribasso per la Borsa di Milano, che accusa una flessione dell’1,36% sul FTSE MIB, interrompendo la serie di cinque rialzi consecutivi, iniziata martedì scorso, mentre, al contrario, balzo del FTSE Italia All-Share, che archivia la giornata a 24.616 punti. In discesa il FTSE Italia Mid Cap (-1,38%); come pure, depresso il FTSE Italia Star (-2,41%).In Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 1,77 miliardi di euro, restando invariato rispetto alla seduta precedente; i volumi scambiati sono passati da 0,63 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 0,58 miliardi.In questa giornata negativa per Piazza Affari, solo Fineco, Mediobanca e Telecom Italia sono sopra la parità.Le peggiori performance si sono registrate su Prysmian, che ha chiuso a -3,35%.Pesante STMicroelectronics, che segna una discesa di ben -3,33 punti percentuali.Seduta negativa per Interpump, che scende del 2,99%.Sensibili perdite per Pirelli, in calo del 2,81%.In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, Maire Tecnimont (+2,45%), Datalogic (+2,18%), ERG (+1,99%) e Banca MPS (+1,98%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su El.En, che ha chiuso a -7,74%.In apnea Sanlorenzo, che arretra del 7,59%.Tonfo di Saras, che mostra una caduta del 6,02%.Lettera su Danieli, che registra un importante calo del 4,97%. LEGGI TUTTO

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    Deforestazione, Parlamento UE approva a larga maggioranza nuovo regolamento

    (Teleborsa) – Una serie di obblighi agli operatori economici per evitare di immettere sul mercato dei prodotti legati alla deforestazione. È quanto prevede la versione rafforzata e più ambientalista della proposta di regolamento Ue per la protezione delle foreste, che la Commissione aveva presentato nel novembre 2021, approvata oggi a Strasburgo a larghissima maggioranza dalla plenaria del Parlamento europeo.Il testo del Parlamento europeo, con gli emendamenti introdotti dalla sua commissione Ambiente, ha ottenuto 453 voti a favore, 57 contrari e 123 astensioni. Il regolamento proposto dalla Commissione europea mira a ridurre la deforestazione e il degrado forestale causati dall’espansione dei terreni agricoli per produrre determinate materie prime come cacao, caffè, olio di palma, soia e legno o per consentire l’allevamento di bovini. Il Parlamento europeo chiede di responsabilizzare le imprese imponendo obblighi “due diligence” agli operatori che immettono sul mercato dell’Ue, e esportano fuori dall’Ue, queste materie prime o altri prodotti legati alla deforestazione.Gli Stati membri, responsabili dell’attuazione del regolamento, dovrebbero imporre sanzioni in caso di sue violazioni. La plenaria di Strasburgo ha chiesto inoltre di estendere l’ambito di applicazione delle nuove norme anche agli allevamenti di suini, ovini e caprini, pollame, e alle coltivazioni di granturco e gomma, prodotti a base di olio di palma, nonché al carbone di legna e alla carta. Gli emendamenti che avrebbero voluto escludere dall’ambito di applicazione i prodotti di cuoio e pellame sono stati bocciati. Sono stati respinti anche degli emendamenti che avrebbero annacquato la definizione di “degrado delle foreste”, che fa scattare gli obblighi del regolamento, aggiungendo la condizione che il degrado sia “irreversibile” o addirittura che riguardi solo le foreste “primarie” ormai pressoché inesistenti in Europa. Infine, l’Europarlamento ha chiesto di includere nel campo di applicazione del regolamento anche banche e istituzioni finanziarie, che dovranno ora controllare che non vi siano prodotti o attività legati alla deforestazione in tutti i titoli in cui investono o nelle attività che finanziano. Con il voto di oggi, la plenaria di Strasburgo ha dato mandato alla sua commissione Ambiente per iniziare il negoziato a tre (“trilogo”) con il Consiglio Ue e la Commissione europea sul testo finale del regolamento. L’obiettivo è giungere all’approvazione definitiva in tempo per i vertici delle Nazioni Unite sul clima e la biodiversità alla fine del 2022.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Decreto carburanti, taglio accise 30 centesimi prorogato a 17 ottobre

    (Teleborsa) – Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, e il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il Decreto Interministeriale che proroga fino al 17 ottobre le misure attualmente in vigore per ridurre il prezzo finale dei carburanti. “Si estende così fino a tale data il taglio di 30 centesimi al litro per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione”, si legge nella nota congiunta dei ministeri.L’annuncio è stato accolto con dure critiche dalle associazioni di tutale dei consumatori, che considerano insufficiente prorogare la misura per un periodo così limitato. “Troppa grazia! L’estensione dal 5 ottobre al 17 ottobre del taglio delle accise, appena 12 giorni, meno di due settimane, non accoglie nemmeno la nostra richiesta fatta il 31 agosto di prorogare il provvedimento almeno fino a fine ottobre, visto che prima di allora non avremo certo un nuovo Esecutivo”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Ma il problema vero è che, dopo la decisione irresponsabile dei Paesi OPEC+ del 5 settembre di tagliare ad ottobre la produzione di petrolio di 100.000 barili al giorno, la riduzione delle accise di 25 centesimi è decisamente inadeguata”, aggiunge Dona.Secondo Assoutenti, il Governo deve studiare soluzioni strutturali e sul lungo periodo. “Ci sembra francamente poco – commenta il presidente Furio Truzzi – Il taglio delle accise è una misura oramai superata e non più adatta ad affrontare l’emergenza prezzi in Italia, soprattutto alla luce della nuova risalita di benzina e gasolio alla pompa. La questione carburanti va affrontata in modo serio, attraverso interventi strutturali sulla definizione dei prezzi e una lotta serrata alle speculazioni, in modo da consentire riduzioni dei listini sul lungo periodo”.”Ci auguriamo che il prossimo Governo sappia trattare il tema carburanti in modo più incisivo, e ricordiamo che la crescita dei listini di benzina e gasolio ha effetti diretti sull’inflazione e sull’economia, determinando il rialzo dei prezzi di tutti i prodotti trasportati”, conclude Truzzi. LEGGI TUTTO

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    Aptiv acquista 85% unità EV dell'italiana Intercable

    (Teleborsa) – Aptiv, società globale di tecnologie per componenti automobilistici e per la mobilità, ha raggiunto un accordo definitivo per acquisire una partecipazione dell’85% in Intercable Automotive Solutions, una unità della società italiana Intercable, per 595 milioni di euro.Con sede a Brunico e stabilimenti in Europa e Asia, Intercable Automotive Solutions è leader del settore e pioniere nella distribuzione di energia ad alta tensione e nelle tecnologie di connessione ad alta precisione. Con oltre 250 milioni di euro di vendite stimate nel 2022, l’azienda progetta e produce soluzioni innovative che affrontano le sfide più complesse nell’elettrificazione dei veicoli.Di recente il gruppo italiano, a seguito della forte crescita del settore automobilistico e soprattutto dell’area della mobilità elettrica, ha deciso di dividere la sezione Intercable Automotive in due società indipendenti: Intercable Automotive Solutions per l’area tecnologica e di prodotto della mobilità elettrica e della tecnologia di connessione; Intercable C-Parts per l’area storica del settore automobilistico dei sistemi di protezione dei cavi, morsetti per batterie e dei capicorda.”La combinazione rafforza la nostra posizione di fornitore di sistemi completi per i produttori di veicoli elettrici. Inoltre, la progettazione tecnologica differenziata e le capacità di produzione di Intercable consentono ai nostri clienti un’operazione di assemblaggio dei veicoli più efficiente ed economicamente vantaggiosa”, ha commentato Kevin Clark, Chairman and CEO of Aptiv, che è anche fornitore di Tesla. LEGGI TUTTO

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    UE, raccolti 12 miliardi in emissione bond per finanziare Recovery

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha emesso oggi 12 miliardi di euro in una transazione dual tranche nell’ambito del suo programma NextGenerationEU. Si tratta della dodicesima transazione sindacata nell’ambito di NextGenerationEU e la settima nel 2022. Nella giornata odierna sono stati emessi un nuovo prestito obbligazionario a 5 anni da 7 miliardi di euro con scadenza il 4 ottobre 2027 e un nuovo prestito obbligazionario a 30 anni da 5 miliardi di euro con scadenza il 4 ottobre 2052.La domanda degli investitori “è rimasta forte nonostante il difficile contesto di mercato”, sottolinea la Commissione UE, con offerte combinate superiori a 114 miliardi di euro (pari a una sottoscrizione in eccesso di oltre 9 volte).”Il programma NextGenerationEU della Commissione continua a produrre risultati a vantaggio degli Stati membri dell’UE e dei beneficiari – ha commentato Johannes Hahn, Commissario europeo per la programmazione finanziaria ed il bilancio – I fondi raccolti oggi continueranno a sostenere la ripresa dell’Europa dalla pandemia e le tanto necessarie trasformazioni green e digitali”.Con l’emissione odierna, la Commissione ha emesso un totale di 73,75 miliardi di euro di finanziamenti a lungo termine nell’ambito di NextGenerationEU nel 2022 e 144,75 miliardi di euro dall’inizio del programma nel giugno 2021. Del totale, 23,75 miliardi di euro sono stati emessi da luglio 2022 in linea con l’esecuzione del piano di finanziamento della Commissione per il periodo tra luglio e dicembre 2022 presentato a fine giugno 2022. LEGGI TUTTO