19 Gennaio 2023

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    Nomine MEF, Barbieri al Tesoro al posto di Rivera

    (Teleborsa) – Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato alla Presidenza del Consiglio, in vista dle CdM di questa sera, la proposta di candidatura dei direttori generali dei vari Dipartimenti in cui si organizza il dicastero di Via XX Settembre. Al Tesoro è stato fatto il nome di Riccardo Barbieri Hermitte, al posto di Alessandro Rivera, mentre per la Ragioneria è stata proposta la conferma di Biagio Mazzotta e per l’Amministrazione Generale del personale e dei servizi è stata indicata Ilaria Antonini. Lo ha annuncia il Ministero in una nota, rigraziando gli uscenti per il lavoro svolto “con dedizione e competenza” e preannunciando una riorganizzazione del MEF finalizzata al “raggiungimento degli importanti obiettivi assegnati in primo luogo a livello europeo e internazionali tramite una diversa articolazione della struttura dipartimentale”. Barbieri, romano, classe 1958, è responsabile della Direzione Analisi Economico Finanziaria del Dipartimento del Tesoro dal 2015. L’esperienza precedente è stata maturata in divwerse banche d’affari come J.P. Morgan, Morgan Stanley e Bank of America- Merrill Lynch dopo aver conseguito una laurea con lode in Discipline Economiche e Sociali alla Bocconi ed un Ph.D. in Economics presso la New York University. Fra le altre cariche ha lavorato anche pressonla filiale lindinese della banca d’investimento giapponese Mizuho Securities. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, al Ministero del Lavoro al via il confronto per la riforma: i sindacati chiedono tempi certi

    (Teleborsa) – “La razionalizzazione dei sistemi di accesso a pensione che ci proponiamo di realizzare risponde alla volontà di dare certezze a quanti, dopo una vita di lavoro, si interrogano rispetto alle effettive prospettive pensionistiche”. Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, al termine del primo incontro con le parti sociali sul nodo pensioni. “Serve un quadro chiaro e stabile di norme – ha aggiunto il Ministro – affinché i singoli possano scegliere come eventualmente provvedere a integrare gli assegni, con congruo anticipo e in maniera sostenibile”.Nel primo incontro del tavolo tecnico per la riforma delle pensioni, oltre a Calderone, erano presenti, con le associazioni datoriali e sindacali, i sottosegretari Claudio Durigon (Lavoro) e Federico Freni (Economia e Finanze), i vertici dell’Inps e l’ufficio legislativo del ministero della Pubblica Amministrazione. All’attenzione del confronto è stato portato l’attuale quadro della spesa pensionistica: Calderone ha anticipato la volontà di ripristinare permanentemente il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale per meglio monitorare i fattori che influenzano l’andamento del settore, consentendo così una revisione sostenibile del complesso sistema pensionistico vigente. Per quel che riguarda la riforma – si legge in una nota del Ministero – “si lavorerà per trovare meccanismi di ulteriore miglioramento dell’attuale normativa vigente per quanto riguarda, in particolare, la flessibilità in uscita specialmente in riferimento alle categorie più interessate da lavori usuranti; uno degli obiettivi principali sarà quello di assicurare la possibilità di lasciare prima il lavoro revisionando le pensioni sperimentali come la cd. Opzione Donna, puntando al contempo sul potenziamento della previdenza complementare con un’azione di vera e propria educazione previdenziale mirata a rendere più adeguati gli assegni pensionistici. Attenzione anche ai meccanismi di staffetta generazionale al fine di favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro senza disperdere il patrimonio di competenze dei più anziani con una cooperazione virtuosa fra Stato e Imprese per favorire il ricambio generazionale.Il confronto sulle pensioni tra Governo e parti sociali è “utile” e “la volontà politica c’è” per superare la legge Fornero, ha assicurato il sottosegretario del Lavoro, Claudio Durigon, concludendo il tavolo. Il prossimo incontro – fa sapere il Ministero nella stessa nota – è “previsto per l’8 febbraio 2023, con un tavolo verticale dedicato alle misure per giovani e donne. Si proseguirà poi con tavoli settimanali per arrivare velocemente alla definizione della riforma”.Per il leader della Cgil, Maurizio Landini l’incontro “non è andato bene”. “Non abbiamo avuto nessuna risposta – ha aggiunto uscendo dal Ministero – se non una disponibilità generica ad avviare tavoli di confronto”. Landini ha lamentato che da parte del governo, in particolare, non ci sono state risposte “sui tempi su cui fare il confronto, che va fatto rapidamente prima del Def, perché serve per capire se ci sono le risorse e la volontà politica di fare la riforma. Abbiamo ribadito che il confronto va fatto sulla piattaforma che Cgil, Cisl e Uil hanno illustrato, presentato sia a Palazzo Chigi che oggi qui”. Landini ha sottolineato che “le richieste sono molto precise: la pensione di garanzia per i giovani e le donne, la possibilità di uscire in modo flessibile a partire da 62 anni, i 41 anni di contributi per uscire senza bisogno dell’età anagrafica, il riconoscimento e la regolazione dei lavori gravosi e di cura, le differenze di genere. E allo stesso tempo l’incentivazione anche sul piano legislativo del ricorso alla pensione integrativa”. Duro il commento anche del leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri. “Il ministro ha detto che aprirà una serie di confronti. Continuiamo ad insistere per avere risposte immediate su alcuni punti noti al Governo. Il ministro dice che la piattaforma l’ha ricevuta stamattina. Mi chiedo se fosse distratta nel confronto che abbiamo fatto con il presidente Meloni e che ha portato anche alla mobilitazione sui temi della previdenza”.La Cisl ha invece “apprezzato” la disponibilità del Governo a lavorare per un “confronto politico” con le parti sociali finalizzato a cambiare la legge Fornero. “Quello di oggi è stato un incontro significativo, che deve tracciare il percorso di una nuova previdenza fondata su equità, flessibilità, inclusività e stabilità delle regole – ha dichiarato il segretario generale, Luigi Sbarra –. È importante che l’8 febbraio si apra il primo tavolo di confronto su pensione di garanzia contributiva per giovani e donne e riprenda il lavoro della commissione per la separazione tra previdenza e assistenza”. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: “De Nora strategica. Si guarda con interesse a Edison”

    (Teleborsa) – Snam guarda a possibili operazioni di M&A di asset strategici ed anche all’eventuale dismissione di asset non strategici. Fra questi ultimi – ha sottolineato l’Amministratore delegato Stefano Venier in conferenza stampa – non è certamente compresa la partecipaizone del 25% in De Nora, che rientra nel cluster degli asset definiti strategici dal Gruppo. “In De Nora – ha spiegato l’Ad – abbiamo un ruolo come partner strategico, è stata una delle più grandi quotazioni fatte lo scorod anno ed il titolo ha rifesso con un buon andamento il valore della società. E’ chiaro che come azinisti noi guarderemo ad opzioni che aiutano a valorizzare ancora meglio il titolo” e se cio volesse dire “mettere più liquidità sul mercato”, risponderemo a questa esigenza quando il titolo “eprimerà una valutazione che riteniamo congrua e ciò riguarderà una quota marginnale della nostra partecipazione”.Doscorso diverso per Italgas, che Venier definisce “un asset importante che sìno ad oggi ha contribuito in modo significativo ai rosultati del Gruppo”. “E’ logico che, in una prospettiva in cui ci troviamo a finanziare un importante piano di investimenti – afferma – guardiamo anche a questa partecipazione come ad uno strumento per possibili opzioni di finanziamento, che non vuol dire necessariamente dismettere la partecipazione”. Quanto agli asset cui Snam potrebbe essere interessata, il numero uno del Gruppo ha confermato l’interesse per Edison stoccaggi. “Nel caso in cui gli azionisti di Edison dovessero fare delle valutazioni in merito a questo asset – ha sottolineato – non possiamo non essere interessati a guardarlo, perchè dall’unione di queste attività si potrebbero trarre importanti sinergie ed ottimizzazioni”.Il manager ha parlato anche del processo di revisione del PNRR e della possibilità di finanziare l’investimento nella linea adriatica, che vale 2,5 miliardi, con le risorse che giungono dalla UE. “Se ci fosse una revisione – spiegal’Ad di Snam – noi opteremmo per avere questi fondi per supportare questo investimento”. Venier ha parlato lungamente anche del problema di riempimento degli stoccaggi ed ha affermato che “è ancora superiore all’80% e questo è un numero importante perchè significa che, rispetto allo scorso anno, abbiamo almeno 2,5 miliardi di metri cubi in più” e questo “è uno strumento di garanzia sia per afforntare l’effetto di queste settimane, sia in vista della campagna di riempimento della prosisma estate”. “Se chiudessimo la stagione con 3-4 miliardi” – ha aggunto il manager – la corsa al riempipmento vista la scorsa estate sarebbe meno pressante e la speculazione dei prezzi minore. In questo discorso rientrano anche i due rigassificatori che il governo vuole mettere in finzione. A proposito delle dichiarazioni del Ministro algerino, relative alla possibile costruzione di una nuova pipeline, l’Ad di Snam ha affermato “non abbiamo in progetto una nuova infrasrruttura”. LEGGI TUTTO

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    Procter & Gamble paga dazio con la trimestrale

    (Teleborsa) – Giornata fiacca per Procter & Gamble, che tratta in ribasso dello 0,71%, dopo aver annunciato ricavi e utili in calo nell’ultimo trimestre.”Abbiamo ottenuto solidi risultati nel secondo trimestre dell’anno fiscale 2023 in quello che continua ad essere un ambiente operativo e di costi molto difficile – ha affermato il CEO Jon Moeller – I progressi rispetto al nostro piano dall’anno fiscale fino ad oggi ci consentono di aumentare le nostre prospettive di crescita delle vendite per l’anno fiscale 2023 e di mantenere il nostro intervallo di riferimento per la crescita dell’EPS nonostante i significativi venti contrari”.Lo scenario tecnico visto ad una settimana del titolo rispetto all’indice Dow Jones, evidenzia un rallentamento del trend del colosso dei beni di largo consumo rispetto all’indice americano, e ciò rende il titolo potenziale obiettivo di vendita da parte degli investitori.Lo scenario di breve periodo di Procter & Gamble evidenzia un declino dei corsi verso area 143,1 USD con prima area di resistenza vista a 145,4. Le attese sono per un ampliamento della fase negativa verso il supporto visto a 141,8. LEGGI TUTTO

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    Edilizia USA, in calo permessi edilizi e avvio nuovi cantieri

    (Teleborsa) – Segnali ancora deboli giungono dal mercato edilizio USA a dicembre. Secondo il Dipartimento del Commercio statunitense i nuovi cantieri avviati hanno registrato un calo dell’1,4%, attestandosi a 1,382 milioni di unità, dopo la diminuzione dell’1,8% registrata a novembre (dato rivisto da -0,5%). Le attese degli analisti avevano previsto un numero di cantieri in calo a 1,359 milioni. I permessi edilizi rilasciati dalle autorità competenti hanno registrato nello stesso periodo un decremento dell’1,6% a 1,330 milioni di unità, dopo il -10,6% registrato il mese precedente. Le attese degli analisti erano per una salita dei permessi a 1,370 milioni. LEGGI TUTTO

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    UE, record di banchieri che guadagnano più di 1 milione dopo Brexit

    (Teleborsa) – Nel 2021 c’è stata un aumento significativo del numero di dipendenti di banche e società d’investimento dell’UE che hanno ricevuto una remunerazione superiore a 1 milione di euro. Questa crescita è legata al buon andamento complessivo degli istituti, in particolare nel settore dell’investment banking, del trading e delle vendite, ma anche ai continui trasferimenti di personale dal Regno Unito all’UE e all’aumento generale delle retribuzioni.Nel 2021, secondo i dati dell’Autorità bancaria europea (EBA), il numero di persone ad alto reddito che hanno ricevuto una remunerazione superiore a 1 milione di euro è aumentato del 41,5%, passando da 1.383 nel 2020 a 1.957 nel 2021. Si tratta del valore più alto per l’UE27/SEE da quando l’EBA ha avviato la raccolta dei dati nel 2010.Il rapporto medio tra remunerazione variabile e fissa per tutti i redditi più alti è aumentato dall’86,4% nel 2020 al 100,6% nel 2021. Poiché la remunerazione variabile è legata alla performance dell’ente, della linea di business e del personale, “la buona performance finanziaria degli enti ha spinto l’aumento di alcuni bonus”, sottolinea l’EBA. Altri fattori rilevanti a sostegno di questa tendenza possono essere individuati nell’eliminazione delle restrizioni Covid-19 e nella prosecuzione del trasferimento del personale verso le attività dell’UE nel contesto della Brexit.La Germania conta 589 banchieri che hanno guadagnato più di un milione di euro all’anno (30% del totale di tutti i paesi), seguita dalla Francia (371, 19% del totale) e dall’Italia (351, 18% del totale). Il banchiere meglio pagato dell’UE era in Spagna, con un guadagno compreso tra 14 e 15 milioni di euro, secondo l’EBA. “Un importo significativo della remunerazione variabile corrisponde a un’indennità di licenziamento”, ha affermato, senza identificare l’individuo.Dei tedeschi, 481 sono nella fascia da 1 a 2 milioni, 64 da 2 a 3 milioni e 14 da 3 a 4 milioni, con 30 banchieri sopra questa cifra. Dei francesi, 256 sono nella fascia da 1 a 2 milioni, 72 da 2 a 3 milioni e 29 da 3 a 4 milioni, con 14 banchieri sopra questa cifra. Degli italiani, 277 sono nella fascia da 1 a 2 milioni, 43 da 2 a 3 milioni e 17 da 3 a 4 milioni, con 14 banchieri sopra questa cifra.Complessivamente il 70% dell’aumento in termini di numero di banchieri deriva da Italia, Francia e Spagna, il che è correlato all’aumento del RoE in questi Stati membri. In Italia, la crescita dei redditi elevati da 187 nel 2020 a 351 nel 2021 (+88%) rappresenta il 29% dell’aumento totale in tutti gli Stati membri.Dei 1.957 banchieri che hanno guadagnato più di un milione di euro, 12 avevano mansioni riguardanti la vigilanza, 599 erano nel management, 749 erano nell’Investment banking, 187 nel Retail banking, 122 nell’Asset management, 152 in mansioni corporate, 42 in mansioni di controllo indipendenti e 94 in altre aree.(Foto: Foto di Hunters Race su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, calano richieste sussidi disoccupazione

    (Teleborsa) – Scendono a sorpresa le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 13 gennaio 2023, i “claims” sono risultati pari a 190 mila unità, in diminuzione di 15.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 205.000. Il dato si confronta con i 214 muila del consensus. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 206.000 unità, in calo di 6.500 unità rispetto al dato della settimana precedente di 212.500. La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 7 gennaio, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.647.000, in aumento di 17.000 mila unità rispetto alle 1.630.000 unità della settimana precedente e al di sotto del 1.660.000 attesi. LEGGI TUTTO

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    USA, Fed: migliora settore manifatturiero area Philadelphia

    (Teleborsa) – Migliora l’attività del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia (Stati Uniti). A gennaio, l’indice relativo all’attività manifatturiera del distretto Fed di Philadelphia (Philly Fed) si è portato a -8,9 punti dai -13,7 di dicembre. Il dato è migliore anche delle attese degli analisti, che indicavano un calo fino a -11 punti. Va detto che un indice superiore allo zero indica che all’interno del distretto di Philadelphia ci sono nel settore manifatturiero più imprese ottimiste che pessimiste.Fra le componenti dell’indice, quello dei nuovi ordini si è attestato a -10,9 punti da -22,3 punti, quello sulle condizioni di business è salito a +4,9 da -0,9 e quello sulla spesa per investimenti (capex) è sceso a 10,5 da 16,2, mentre l’indice sull’occupazione si attesta a 10,9 da -0,9 punti e quello sui prezzi a 24,5 da 36,3 punti. LEGGI TUTTO