2 Marzo 2023

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    Fiera Milano, decisione su piattaforma agro-alimentare spetta a soci Fiere Parma

    (Teleborsa) – In relazione alle notizie di stampa in merito alla finalizzazione di un’operazione con Fiere di Parma per la creazione di una comune piattaforma fieristica europea nel comparto agro-alimentare, Fiera Milano ha precisato che “allo stato attuale ogni decisione in merito al perfezionamento dell’operazione è rimessa all’assemblea dei soci di Fiere di Parma”.Successivamente alle determinazioni assunte dall’assemblea dei soci di Fiere di Parma, il consiglio di amministrazione di Fiera Milano sarà chiamato a decidere in merito, si legge in una nota della società quotata su Euronext STAR Milan e attiva nel settore fieristico e congressuale. LEGGI TUTTO

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    OPA Sababa Security, CONSOB riavvia termini istruttori

    (Teleborsa) – CONSOB ha disposto il riavvio dei termini del procedimento amministrativo volto all’approvazione del Documento di Offerta dell’OPA volontaria totalitaria su Sababa Security, società italiana attiva nel settore della cybersecurity e quotata su Euronext Growth Milan. Il 22 febbraio 2023 era arrivata la sospensione dei termini dell’istruttoria.I termini istruttori, pertanto, scadranno in data 24 marzo 2023, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    A2A, colloqui non vincolanti per possibile acquisto Egea

    (Teleborsa) – A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha comunicato che nella scorsa settimana – su sollecitazione dei soci di riferimento di Egea – ha avviato colloqui di carattere preliminare ed interlocutorio per una possibile acquisizione di Egea.Oggi Il Sole 24 ore ha scritto di trattative serrate per realizzare una partnership industriale tra le due società, finalizzata al rilancio della multiutility piemontese che nel 2022 ha sofferto l’esplosione dei prezzi delle commodity.I colloqui “risultano assolutamente non vincolanti per A2A”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    Amplifon in pole nel FTSE MIB grazie ai risultati record

    (Teleborsa) – Effervescente Amplifon che scambia con una performance decisamente positiva del 4,76%, grazie ai ricavi record a 2,1 miliardi registrati nel 2022. “Nel 2022 abbiamo proseguito il nostro percorso di crescita, registrando un aumento di tutti i principali indicatori economici e raggiungendo livelli record in termini di ricavi, EBITDA e utile netto – ha commentato il CEO Enrico Vita – Per la prima volta in 72 anni abbiamo superato i 2 miliardi di euro di ricavi e i 500 milioni di euro di EBITDA, con un risultato netto in crescita a due cifre e un conseguente incremento della proposta di dividendo”.Comparando l’andamento del titolo con il FTSE MIB, su base settimanale, si nota che la società leader nelle soluzioni uditive mantiene forza relativa positiva in confronto con l’indice, dimostrando un maggior apprezzamento da parte degli investitori rispetto all’indice stesso (performance settimanale +3,35%, rispetto a +0,84% del principale indice della Borsa di Milano).Per il medio periodo, le implicazioni tecniche assunte da Amplifon restano ancora lette in chiave positiva. Gli indicatori di breve periodo evidenziano una frenata della fase di spinta in contrasto con l’andamento dei prezzi per cui, a questo punto, non dovrebbero stupire dei decisi rallentamenti della fase rivalutativa in avvicinamento a 28,93 Euro. Il supporto più immediato è stimato a 27,38. Le attese sono per una fase di assestamento tesa a smaltire gli eccessi di medio periodo e garantire un adeguato ricambio delle correnti operative con target a 26,36, da raggiungere in tempi ragionevolmente brevi. LEGGI TUTTO

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    Natali (AssoNext): bene che anche le piccole si quotino, Borsa è volano di opportunità

    (Teleborsa) – “Piccolo non è bello, è solo piccolo. Quindi ben vengano aggregazioni, crescita e investimenti. Ma il tessuto imprenditoriale italiano è composto dalle piccole e medie imprese (PMI), che spesso sono anche delle startup, e non possiamo quindi aspettare che si quotino in Borsa le Ferrero, Barilla o Armani perché tanto non lo faranno, in quanto non ne hanno bisogno”. Lo dice a Teleborsa Giovanni Natali, presidente di AssoNEXT (Associazione Italiana delle PMI Quotate) e amministratore delegato di 4AIM SICAF, sottolineando come un fatto positivo la quotazione a Piazza Affari anche di aziende dalle dimensioni contenute.Attualmente ci sono 194 società quotate su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita, e “non è che queste realtà sono andate in Borsa per pagare commissioni ad avvocati e advisor, ma perché la quotazione è un acceleratore di crescita e un volano di opportunità”, afferma Natali, offrendo una visione diversa rispetto a chi suggerisce di prediligere aziende dalla taglia maggiore.Secondo le elaborazioni AssoNext, riferite all’anno 2021, la società quotata su EGM ha in media: ricavi per 38,9 milioni di euro, EBITDA pari a 6,6 milioni di euro, EBITDA Margin del 17% e PFN (cassa) per 3,7 milioni di euro.”Pensando a PMI piccolissime alla data dell’IPO, ma che poi sono cresciute in modo esponenziale grazie alla quotazione – spiega l’esperto – mi vengono in mente Sciuker, Unidata, Relatech, Officina Stellare, Digital360, Digitouch e potrei continuare a lungo. Sono tutte società che quando sono andate in Borsa hanno raccolto magari pochi milioni, ma poi sono diventate grandi realtà”.Ad esempio, “Sciuker aveva raccolto 5 milioni e capitalizzava 15 milioni, oggi capitalizza 140 milioni e fa 100 milioni di fatturato, e negli anni ha fatto aumenti di capitale e conversione di warrant raccogliendo capitali per 30-40 milioni. Relatech ha perso il conto di quante acquisizioni ha fatto, ma quando è andata in Borsa era piccolissima. Officina Stellare ha ora nel capitale una società quotata al Nasdaq. Digital360 ha fatto decine di M&A”. Inoltre, il presidente di AssoNext sottolinea che non bisogna dimenticarsi che la campanella non è il punto di arrivo: “C’è una frase ripetuta spesso nel giorno della quotazione, ovvero che l’accesso al mercato dei capitali non è la fine di un percorso, ma l’inizio di un altro. Io sono molto d’accordo, anche perché dopo l’IPO puoi convertire il warrant, fare altri aumenti di capitale, emettere bond quotati, fare acquisizioni carta contro carta, insomma ti si aprono molte più possibilità”.Sul fatto che alcune piccole aziende, una volta quotate, siano dimenticate dal mercato e registrino pochissimi scambi, Natali dice che “fa parte del gioco e del mercato”, ricordando che “ci sono società sul segmento STAR che se non ci fosse lo Specialist non scambierebbero un titolo”. Da questo punto di vista, è valutata positivamente l’introduzione del Segmento Professionale del mercato EGM, riservato a investitori professionali, in modo da “non far rischiare inutilmente gli investitori retail, ma abbassare ancor di più l’asticella, portando in Borsa anche le startup”.Natali insiste comunque sul fatto che una PMI non debba aspettare per forza di avere una taglia maggiore per quotarsi e che il processo di aggregazione, con una società che può essere predatrice o preda, può avvenire quando è già sul listino. Cita il fatto che, sempre secondo dati AssoNext, nel periodo 2021-2022 sono state fatte 168 acquisizioni da parte di 84 società EGM, con investiti 1,15 miliardi di euro e 6,9 milioni di valore medio. Inoltre sono state fatte 25 OPA dal 2016 ad oggi, e “questo vuol dire che qualcuno osserva le PMI quotate e che queste possono entrare a far parte di gruppi più grossi, ottenendo valutazioni che se fossero rimaste aziende non-quotate di provincia non avrebbero mai ottenuto”.Per quanto riguarda i costi di quotazione, fa notare che “tanto più piccola è l’operazione, tanto l’incidenza dei costi fissi è maggiore”. “A parte i costi variabili che dipendono dalla raccolta e dalla capitalizzazione, la parte che incide molto è proprio quella dei costi fissi, ovvero i revisori, la parte fissa degli advisor, l’Euronext Growth Advisor (EGA), il Global Coordinator, la comunicazione. Questi sono però comprimibili fino a un certo punto e, stando davvero bassi, sono pari a 200-250 mila euro. Mentre la raccolta costa circa il 5%”. Anche perché “lo studio legale che scrive il documento di amissione può fare uno sconto a una PMI, ma al di sotto di certi livelli non può scendere. Fare il documento di ammissione a una società che fa 10 milioni di fatturato o una che ne fa 80 milioni, è pressoché uguale, in quanto il numero di giornate-uomo per redigerlo è lo stesso e magari i fattori di rischio di una piccola sono anche maggiori”. LEGGI TUTTO

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    STM sotto pressione, Tesla vuole ridurre uso carburo di silicio

    (Teleborsa) – In forte ribasso STMicroelectronics che mostra un -5,38%.A pesare sulle azioni della società, contribuisce l’annuncio arrivato in nottata da Tesla, durante l’Investor Day, che punta a ridurre l’uso di wafer di carburo di silicio, prodotti dall’azienda franco-italiana, per i suoi processori. Lo scenario su base settimanale dell’azienda italo-francese di semiconduttori rileva un allentamento della curva rispetto alla forza espressa dal FTSE MIB. Tale ripiegamento potrebbe rendere il titolo oggetto di vendite da parte degli operatori.La tendenza di breve di STMicroelectronics è in rafforzamento con area di resistenza vista a 43,67 Euro, mentre il supporto più immediato si intravede a 42,65. Attesa una continuazione della tendenza al rialzo verso quota 44,69. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, è (finalmente) l'ora del rilancio?

    (Teleborsa) – Semaforo verde della Camera alla conversione in legge del decreto sugli impianti di interesse strategico nazionale (il cosiddetto dl ex-Ilva) sul quale ieri il Governo ha incassato la fiducia. Il provvedimento, passato in prima lettura al Senato, è stato approvato dall’Aula di Montecitorio con 144 voti favorevoli, 103 voti contrari (16 gli astenuti) e, dunque, diventa legge.Tra le misure, un pacchetto di interventi che aggiornano le norme per potenziare gli interventi di rafforzamento patrimoniale della ex Ilva di Taranto da circa 700 milioni di euro. In particolare si stabilisce che questi possano essere adottate anche oltre il 2022 ed in costanza di provvedimenti di sequestro per consentire la continuità produttiva dell’impianto. Prevista la non punibilità della condotta dei soggetti che agiscono per dare esecuzione a provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività produttiva di uno stabilimento industriale dichiarato di interesse strategico nazionale. Istituita anche la possibilità dell’accesso diretto all’amministrazione straordinaria delle grandi imprese strategiche in crisi su istanza del socio pubblico con almeno il 30 per cento delle quote societarie. Via libera anche alla proroga al 31 dicembre 2023 dell’indennità, corrispondente al trattamento di mobilità in deroga, per i lavoratori delle aree di crisi industriale localizzate in Sicilia tra cui quella di Termini Imerese. Stabilito poi per i commissari dei comitati di sorveglianza il limite di durata dell’incarico di 3 anni, la possibilità di partecipazione ad un solo comitato, la decadenza dei membri già nominati senza fissazione di un termine.”Così lo Stato torna in campo! Con l’approvazione, ad ampia maggioranza, del decreto Ilva poste le condizioni per il rilancio industriale, ora tocca all’azienda: investimenti, produzione, occupazione. Non molliamo. Insieme si può”. Questo il commento su Twitter il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dopo l’ok definitivo al provvedimento. LEGGI TUTTO

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    Borse europee deboli. STM scivola su scia Tesla

    (Teleborsa) – Si muove con cautela la seduta finanziaria odierna delle borse europee, così come a Piazza Affari, dopo che in mattinata è stato diffuso il dato sui prezzi al consumo dell’eurozona, in calo a febbraio, ma meno delle stime degli analisti. L’inflazione e le banche centrali continuano dunque a farla da padrone. A tal proposito si attende nel pomeriggio la pubblicazione dei verbali della BCE, relativi alla riunione di febbraio, nel giorno in cui saranno diffusi i dati sui prezzi al consumo dell’Italia e soprattutto dell’Eurozona, dopo quelli in Germania che si sono dimostrati superiori alle previsioni. Ulteriori spunti arriveranno dagli interventi della presidente della BCE, Lagarde, e della consigliera SchnabelPrevale la cautela sull’Euro / Dollaro USA, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,40%. L’Oro continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,02%. Segno più per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), in aumento dello 0,75%.Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a +179 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,48%.Tra le principali Borse europee si muove sotto la parità Francoforte, evidenziando un decremento dello 0,41%, senza spunti Londra, che non evidenzia significative variazioni sui prezzi; ferma Parigi, che segna un quasi nulla di fatto. Piazza Affari continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,02% sul FTSE MIB; sulla stessa linea, incolore il FTSE Italia All-Share, che continua la seduta a 29.558 punti, sui livelli della vigilia.Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, su di giri Amplifon (+4,43%) all’indomani l’annuncio di ricavi record a 2,1 miliardi nel 2022. Bilancio decisamente positivo per Tenaris, che vanta un progresso del 2,39%.Buona performance per Terna, che cresce dell’1,92%.Sostenuta ERG, con un discreto guadagno dell’1,88%.Le più forti vendite, invece, si manifestano su STMicroelectronics, che prosegue le contrattazioni a -5,47%.Contrazione moderata per Banco BPM, che soffre un calo dell’1,45%.Sottotono Iveco che mostra una limatura dello 0,92%.Deludente Prysmian, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, IREN (+2,23%), Industrie De Nora (+1,72%), Saras (+1,40%) e Acea (+1,24%).Le peggiori performance, invece, si registrano su Brembo, che ottiene -4,51%.Preda dei venditori Banca MPS, con un decremento dell’1,80%.Fiacca CIR, che mostra un piccolo decremento dell’1,38%.Discesa modesta per SOL, che cede un piccolo -1,24%.Tra i dati macroeconomici rilevanti:Giovedì 02/03/202310:00 Italia: Tasso disoccupazione (atteso 7,8%; preced. 7,8%)11:00 Unione Europea: Tasso disoccupazione (atteso 6,6%; preced. 6,7%)11:00 Unione Europea: Prezzi consumo, annuale (atteso 8,2%; preced. 8,6%)11:00 Unione Europea: Prezzi consumo, mensile (preced. -0,2%)11:00 Italia: Prezzi consumo, mensile (preced. 0,1%). LEGGI TUTTO