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    BFF perde il 34% in due giorni in attesa di maggior chiarezza su rilievi Bankitalia

    (Teleborsa) – A fine giornata il titolo BFF Bank, società attiva nella finanza specializzata e quotata su Euronext Milan, segna -26,28% a quota 8,08 euro per azione, recuperando dal minimo di 6,98 euro toccato nella prima parte di seduta. Nelle scorse ore dalla banca guidata da Massimiliano Belingheri sono arrivati ulteriori chiarimenti sul provvedimento con cui Banca d’Italia ha disposto la sospensione temporanea della distribuzione di utili.In particolare, il CdA ha confermato la piena fiducia al CEO e ha avviato un “franco e costruttivo” dialogo con la Vigilanza, al fine di arrivare a una pronta risoluzione dei rilievi. L’attuale politica di BFF in materia di dividendi sarà ripresa dopo la revoca da parte della Banca d’Italia della sospensione temporanea del pagamento dei dividendi.Rispetto ai 12,22 euro dell’8 maggio, prima che la banca diffondesse la trimestrale e rendesse noto al mercato il procedimento aperto da Bankitalia, il titolo mostra un calo del 33,9% in due giorni.Oggi sono arrivati una sfilza di downgrade da parte degli analisti, con alcune case d’affari che hanno messo i rating “under review” per aspettare di saperne di più sulla vicenda.”Sebbene non venga messa in discussione la qualità del credito, i rilievi di Bankitalia probabilmente comporteranno un incremento dei RWA su parte del portafoglio crediti e quindi un maggiore assorbimento di capitale – scrive Equita – Questo a nostro avviso pone un potenziale rischio non solo sulla capacità di breve termine di distribuire dividendi, ma anche di perseguire la stessa traiettoria di crescita con i medesimi ritorni”.”Sebbene apprezziamo la reiterazione degli utili, dei dividendi e degli obiettivi CET1 e riconosciamo che il pagamento della cedola AT1 è consentito e che alla società è stato consentito di distribuire il suo ultimo dividendo 2023 ad aprile, riteniamo che tale questione meriterebbe maggiore chiarezza e una migliore quantificazione, per rassicurare il mercato sulla sostenibilità del modello di business come lo conosciamo (alta redditività, alto dividendo)”, ha fatto notare Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO

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    Banche italiane, solido 1° trimestre indica che rischi al ribasso sono sotto controllo

    (Teleborsa) – Le grandi banche italiane (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco BPM, BPER Banca e MPS) hanno registrato un utile netto aggregato di 6 miliardi di euro nel primo trimestre del 2024, in aumento del 25% su base annua (YOY) ma in calo del 4% trimestre su trimestre (QOQ). L’utile netto è aumentato del 22% su base annua se si esclude la plusvalenza derivante dal completamento di una partnership strategica tra BPER e Gardant nel primo trimestre del 2024 e del 3% su base trimestrale escludendo la plusvalenza nel primo trimestre del 2024 e un rilascio netto di disposizioni legali e impatto fiscale positivo per MPS e costi di ristrutturazione per BPER nel quarto trimestre 2023.I risultati del primo trimestre riflettono ricavi più elevati, un buon controllo dei costi e accantonamenti per perdite su crediti (LLP) inferiori, la cui combinazione ha portato a un Return on Equity (ROE) annualizzato di circa il 14%, in aumento rispetto al 12% nel primo trimestre del 2023.”La solida performance nel primo trimestre del 2024 suggerisce che i rischi al ribasso appaiono sotto controllo, tuttavia permane l’incertezza data la prevista crescita modesta del PIL nel paese e il livello dei tassi di interesse che rimarranno elevati per qualche tempo, anche tenendo conto dei successivi tagli dei tassi attesi nel corso dell’anno – ha affermato Andrea Costanzo, Vice President del team European Financial Institution Ratings di Morningstar DBRS – Ci aspettiamo che le banche con un mix di ricavi più diversificato continuino a ottenere buoni risultati in un contesto di tassi di interesse probabilmente più bassi in futuro”.Nel primo trimestre, il NII aggregato è aumentato del 15% su base annua ma è sceso dell’1% su base trimestrale, dopo una crescita trimestrale per sette trimestri consecutivi. La rivalutazione delle attività è stata sostanzialmente completata in un contesto di volumi di prestiti fiaccati, mentre i costi di finanziamento e gli oneri di copertura sono aumentati in un contesto di tassi più bassi previsti. Ciononostante, l’NII dovrebbe rimanere robusto nel 2024 poiché gli spread commerciali medi rimarranno probabilmente più elevati rispetto al 2023 anche tenendo conto dei tagli dei tassi attesi.Nel primo trimestre, le commissioni nette sono aumentate del 5% su base annua e del 10% su base trimestrale, poiché le commissioni derivanti dalla gestione patrimoniale, dagli investimenti e dalla bancassicurazione hanno registrato una ripresa, mentre le commissioni dei servizi bancari tradizionali sono state principalmente limitate da un’attività di prestito modesta e da una riduzione delle commissioni addebitate sui conti correnti di alcune banche.Il costo del rischio (CoR) medio annualizzato è stato di 32 pb nel primo trimestre del 2024, in calo rispetto a 41 pb nel 2023 e inferiore ai livelli riportati nel 2019-2022. Le banche si sono orientate verso un CoR medio di circa 40-50 pb nel 2024, tuttavia a tale riguardo potrebbero verificarsi alcuni aspetti positivi, compreso il rilascio di alcune coperture, qualora non emergessero rischi sostanziali sulla qualità degli attivi.Il tasso di default medio annualizzato è rimasto contenuto intorno all’1% nel primo trimestre del 2024, e lo stock aggregato di NPE lordi è aumentato del 2% a fine marzo 2024 rispetto a fine 2023, poiché alcune banche hanno registrato nuove afflussi NPE, anche se ancora limitati, in alcuni casi dovuti al default di singoli nomi che beneficiano di garanzie statali. Ciononostante, la riduzione cumulata dello stock aggregato di NPE lordi dalla fine del 2019 è stata del 63%, con un rapporto medio di NPE lordi sceso al 3,1% a fine marzo 2024 dal 9% di fine 2019, e rimasto invariato rispetto a fine 2023. LEGGI TUTTO

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    Piazza Affari maglia rosa d’Europa, brillano DiaSorin ed Enel

    (Teleborsa) – Le Borse europee hanno chiuso la seduta in rialzo, segnando un rialzo anche su base settimanale, in un’ottava contraddistinto da un grande numero di trimestrali. A spingere i listini, da un lato gli utili societari, che nel complesso sono risultati migliori delle attese di consenso, dall’altro le rinnovate speranze di potenziali tagli dei tassi da parte della Fed (dopo che le richieste di sussidio di disoccupazione in USA sono cresciute più delle attese) e che la BoE ha aperto a una prima riduzione a giugno.Sul fronte macroeconomico, in Italia a marzo la produzione industriale ha sorpreso al ribasso con un calo di -0,5% m/m (le attese erano per un incremento di +0,3%).Per quanto riguarda la politica monetaria, sono emersi toni accomodanti dai verbali della BCE della riunione di aprile, secondo cui alcuni membri ritenevano che il quadro fosse tale da giustificare un taglio dei tassi sui depositi già in quella riunione.L’Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,077. L’Oro, in aumento (+0,84%), raggiunge 2.365,9 dollari l’oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) continua la seduta poco sotto la parità con una variazione negativa dello 0,20%.Lieve miglioramento dello spread, che scende fino a +130 punti base, con un calo di 2 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 3,80%.Tra i listini europei bilancio positivo per Francoforte, che vanta un progresso dello 0,47%, sostanzialmente tonico Londra, che registra una plusvalenza dello 0,63%, e guadagno moderato per Parigi, che avanza dello 0,38%.Giornata di guadagni per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB, che mostra una plusvalenza dello 0,93%; sulla stessa linea, performance positiva per il FTSE Italia All-Share, che termina la giornata in aumento dello 0,80% rispetto alla chiusura di ieri. Leggermente negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,47%); poco sopra la parità il FTSE Italia Star (+0,65%).Il controvalore degli scambi nella seduta del 10/05/2024 a Piazza Affari è stato pari a 3,52 miliardi di euro, con un incremento di ben 796,5 milioni di euro, pari al 29,22%, rispetto ai precedenti 2,73 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,65 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,63 miliardi.Tra i best performers di Milano, in evidenza DiaSorin (+5,59%), Enel (+3,80%), Leonardo (+2,99%) e Pirelli (+2,74%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Brunello Cucinelli, che ha archiviato la seduta a -0,94%. Discesa modesta per Campari, che cede un piccolo -0,89%. Pensosa Ferrari, con un calo frazionale dello 0,85%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Carel Industries (+4,96%), Buzzi Unicem (+4,34%), Banca Generali (+2,94%) e De’ Longhi (+2,01%).I più forti ribassi, invece, si sono verificati su BFF Bank, che ha archiviato la seduta a -26,28%. Pesante Brembo, che segna una discesa di ben -5,34 punti percentuali. Si concentrano le vendite su Acea, che soffre un calo del 2,05%. Vendite su Digital Value, che registra un ribasso del 2,01%. LEGGI TUTTO

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    Abusivismo finanziario, CONSOB oscura 4 siti: totale sale a 1.079

    (Teleborsa) – CONSOB ha ordinato l’oscuramento di 4 nuovi siti web che offrono abusivamente servizi finanziari.Di seguito i siti per i quali la Consob ha disposto l’oscuramento: “Toroassets” (sito internet www.toroassets.com); “Interactive” (sito internet https://int-active.io e relative pagine https://clientportalpag.inractve.com e https://int-ctive.solutions); “CFD Active” (sito internet https://i-activecfd24.com e relativa pagina https://client.i-activecfd24.com); “XTXMK” (sito internet https://xtxmk.com e relativa pagina https://client.xtxmk.com).Sale, così, a 1.079 il numero dei siti complessivamente oscurati dalla Consob a partire da luglio 2019, da quando l’Autorità è stata dotata del potere di ordinare l’oscuramento dei siti web degli intermediari finanziari abusivi. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, Federcostruzioni: spalmacrediti in 10 anni danneggia filiera

    (Teleborsa) – “Danni pesantissimi per la filiera delle costruzioni, che conta 3 milioni di occupati, 40mila imprese e un valore della produzione che si aggira attorno ai 600 miliardi, se sarà confermato l’obbligo di spalmare i crediti Superbonus in 10 anni e non più su 4 per le spese sostenute nel 2024, come annunciato in questi giorni dal governo”.È il commento del presidente di Federcostruzioni, Paola Marone, sulle nuove che il governo si accinge a introdurre in materia di Superbonus. “Si tratta – continua Marone – di un intervento che va a intaccare contratti già sottoscritti e in corso di esecuzione che inevitabilmente saranno oggetto di aggravi di costi e probabili contenziosi. Un duro colpo con effetti che ricadranno a cascata su tutte le imprese della filiera impegnate nei cantieri Superbonus”. E a ancora: “Comprendiamo la necessità del governo di tutela dei conti, ma ancora una volta ci troviamo di fronte a un cambiamento delle regole in corsa, senza confronto con il sistema produttivo, destinato a gettare scompiglio e panico tra cittadini e imprese che si sono affidati a una legge dello Stato e oggi rischiano di pagarne le conseguenze”, conclude la presidente di Federcostruzioni. LEGGI TUTTO

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    SACE al fianco delle imprese italiane per nuovi progetti di sviluppo in Iraq

    (Teleborsa) – SACE, il Gruppo assicurativo-finanziario specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale direttamente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha finalizzato un Framework Agreement a favore di Trade Bank of Iraq con il supporto del Ministero delle Finanze della Repubblica d’Iraq. L’accordo – firmato da Alessandra Ricci, amministratore delegato di SACE e Bilal Sabah Alhamdani, presidente della Trade Bank of Iraq conun pool di banche internazionali – ha l’obiettivo di incrementare l’export Made in Italy in Iraq e supportare gli investimenti nel settore privato fino a 1 miliardo di euro, in ottica di diversificazione dal settore dell’Oil&Gas.In occasione della cerimonia di firma, che ha visto anche la partecipazione del presidente Sovereign Guarantees Committee Republic of Iraq Mohammed Al Darraji, dell’ambasciatore d’Italia in Iraq Maurizio Greganti e dell’ambasciatore d’Iraq in Italia Saywan Sabir Mustafa Barzani, sono stati siglati cinque Memorandum of Understanding tra esportatori italiani e alcuni buyer iracheni – Muhaj Baghdad for General Trading Company; Al Masa Company; Keppt Investment; Al-Minhaj International Chemical Industries – che andranno a rafforzare la collaborazione commerciale tra Italia e Iraq.I Memorandum of Understanding totalizzano un valore complessivo di 775 milioni di euro. Tra i nuovi progetti in cantiere è prevista la costruzione di un complesso siderurgico con acciaieria e laminatoio da parte di Danieli & C. S.p.A.; la costruzione di un impianto di produzione di prodotti in vetro da parte di FalorniTech; la costruzione di un impianto per la produzione di farmaci da parte di Tecno Electric e CSVLife Science Group e un impianto di agricoltura integrata di B2FIRMS; la costruzione di un impianto per la produzione del vetro da parte di Bottero Spa.”Un altro passo in avanti verso una collaborazione sempre più intensa tra i due Paesi che porterà opportunità concrete e di sviluppo – ha dichiarato Ricci –. Confermiamo il nostro supporto alle imprese italiane per importanti progetti non solo in ambito infrastrutturale, ma anche in settori chiave dove le nostre imprese possono fare la differenza grazie alle loro tecnologie e know-how”.”L’Italia è tra i primi paesi a siglare con l’Iraq un accordo quadro per sostenere il credito all’esportazione. Il valore complessivo degli accordi odierni che ricadono all’interno del framework ammonta a circa 775 milioni di euro, a testimonianza del reciproco impegno e della sempre crescente domanda di Made in Italy – ha dichiarato Greganti –. Il coinvolgimento di SACE rappresenta una carta vincente e un elemento fondamentale per dare maggiore impulso alle relazioni economico-commerciali tra Italia e Iraq e ricostruire a livello locale un comparto industriale che favorisca la diversificazione dell’economia irachena e la creazione di posti di lavoro”.”Abbiamo collaborato intensamente con i nostri partner italiani nell’ultimo anno per finalizzare questo accordo che sosterrà il settore privato iracheno con i fondi necessari per sviluppare importanti impianti industriali – ha dichiarato Al Darraji – e la firma dell’intesa tra le imprese irachene e le aziende italiane è il primotraguardo di questo accordo”. LEGGI TUTTO

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    Rai Way, utile primo trimestre sale a 23,8 milioni. Ricavi +1,5%

    (Teleborsa) – Rai Way, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e sviluppo di reti di trasmissione e diffusione radiotelevisiva per la Rai e altri broadcast, ha chiuso il primo trimestre del 2024 con ricavi per 68,9 milioni di euro, in crescita dell’1,5%, che eccede il contributo derivante dalle clausole di indicizzazione all’inflazione previste nella maggior parte dei contratti con i clienti. La positiva dinamica di tutte le voci di costo ha comportato un miglioramento dell’Adjusted EBITDA del 5,3% a 46,8 milioni di euro, anche beneficiando di un maggior livello di capitalizzazione dei costi del personale. L’utile netto, in crescita dell’1,4% a 23,8 milioni di euro, riflette inoltre maggiori ammortamenti e oneri finanziari, mentre il flusso di cassa del primo trimestre, pari a 32,6 milioni di euro, ha consentito una riduzione dell’indebitamento netto a 90,6 milioni di euro.”A un mese di distanza dall’approvazione del nuovo Piano Industriale 2024-27, registriamo una performance trimestrale positiva, che evidenzia la capacità di Rai Way di crescere oltre il tasso di inflazione continuando a investire nei progetti su cui stiamo costruendo il nostro sviluppo futuro”, ha commentato l’AD Roberto Cecatto.Alla luce dei risultati dei primi tre mesi, la società conferma gli obiettivi per l’esercizio 2024, forniti in sede di presentazione dei risultati 2023. In particolare, si prevede: una crescita dell’Adjusted EBITDA rispetto al 2023, seppur in presenza dei costi di avvio delle iniziative di diversificazione e del venir meno degli incentivi sulle tariffe energetiche; investimenti di mantenimento superiori all’anno precedente e investimenti di sviluppo sostanzialmente in linea con il 2023 LEGGI TUTTO

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    Masi Agricola, Roberto Diacetti (Enpaia) in CdA: sostenibilità tema cruciale per settore agricolo

    (Teleborsa) – “Sono onorato di entrare nel Board di Masi Agricola che rappresenta un’eccellenza del Made in Italy e guarda con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale che è diventata un tema cruciale in tutti i settori, compreso quello agricolo. Per la Fondazione Enpaia il supporto all’economia reale italiana e le tematiche Esg costituiscono una priorità strategica e ne guidano sempre più le politiche d’investimento”. Lo ha dichiarato Roberto Diacetti, Direttore Generale della Fondazione Enpaia, dopo che l’assemblea degli azionisti di Masi Agricola, società quotata su Euronext Growth Milan e tra i leader italiani nella produzione di vini premium, ha rinnovato il CdA.Il neoeletto CdA ha attribuito le deleghe operative per la gestione sociale, confermando Sandro Boscaini e Federico Girotto Amministratori Delegati alla gestione ordinaria e Bruno Boscaini Consigliere con delega alle attività industriali non enologiche e logistica. In considerazione della particolare vocazione alla sostenibilità della società, ribadita dalla recente acquisizione dello status di società benefit, il CdA ha istituito un Comitato Sostenibilità composto da Lamberto Lambertini (Presidente) e Roberto Diacetti. LEGGI TUTTO