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    Intesa Sanpaolo, per Morgan Stanley è “Overweight”

    (Teleborsa) – Morgan Stanley ha messo sotto la lente alcune tra le più importanti banche italiane e rivede il loro rating. In particolare, gli analisti hanno migliorato la loro raccomandazione su Intesa Sanpaolo, portandola a “Overweight” da “Equal Weight” e hanno alzato il target price a 4,10 euro per azione dai precedenti 3,60 euro.”Il nostro approfondimento intersettoriale sul core mix dei ricavi delle banche italiane – esaminando le tendenze degli AuM, i tassi di risparmio e la domanda assicurativa – suggerisce che il consenso sta sottostimando la ripresa delle commissioni”. La nostra analisi – spiegano gli esperti – approfondita del mix di ricavi principali rileva il “massimo rialzo rispetto alla crescita delle commissioni di consenso e del reddito assicurativo presso Intesa Sanpaolo. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, Barclays alza target price e conferma Overweight

    (Teleborsa) – Barclays ha incrementato a 28,50 euro per azione (dai precedenti 22,00 euro, +30%) il target price su Stellantis, uno dei principali costruttori automobilistici al mondo, confermando la raccomandazione sul titolo a “Overweight”. Gli analisti hanno aggiornato il giudizio dopo i risultati dell’esercizio 2023 e in occasione del roadshow negli Stati Uniti. Il broker evidenzia che Stellantis ha mantenuto ancora una volta vaga la sua guidance ufficiale per il 2024, a differenza delle speranze di un margine EBIT e di una guidance FCF più precisa. In occasione della call sugli utili, la direttrice finanziaria Natalie Knight ha poi affermato di aspettarsi “più venti contrari che favorevoli” nel 2024.Gli analisti mettono comunque Stellantis “tra i migliori OEM UE/USA in termini di margine EBIT, FCF, TSR ed efficienza del capitale”. Si aspettano una normalizzazione del margine da circa il 13% a circa l’11,5%, in funzione della normalizzazione dei prezzi a livello di settore e della diluizione del BEV specifica per Stellantis e dell’espansione delle D&A, pur rimanendo ben al di sotto degli obiettivi di volume e quota di mercato a medio termine di Stellantis, ma si posizionano ancora dell’8%/12% al di sopra del consenso per il 2025/26. Secondo Barclays, la normalizzazione dei prezzi e dei volumi a livello di settore darà a Stellantis l’opportunità di dimostrarsi “un campione di costi ed efficienza veramente globale, diversificato e difensivo, che alla fine dovrebbe anche giustificare un’ulteriore rivalutazione” dei multipli. LEGGI TUTTO

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    TIM, Barclays alza target price e conferma Equal Weight

    (Teleborsa) – Barclays ha incrementato a 0,38 euro per azione (dai precedenti 0,35 euro, +8%) il target price su TIM, confermando la raccomandazione sul titolo a “Equal Weight”.Gli analisti hanno aggiornato le stime dopo i risultati del 4Q23 e in vista del Capital Markets Day che avrà luogo il 7 marzo. La società fornirà una guidance pro forma basata sul nuovo perimetro, ovvero dopo la vendita di Netco. Il management continua a prevedere che l’accordo venga concluso entro l’estate del 2024. L’accordo è attualmente sottoposto alle ultime revisioni normative. Chiaramente, però, il mercato sembra preoccupato di poter ancora incontrare un ostacolo. L’accordo è stato firmato (6 novembre 2023) con termini vincolanti e Vivendi ha indicato che non avrebbe richiesto un “processo ingiuntivo urgente” che avrebbe potuto fermare l’accordo (15 dicembre 2023), considerato un grave rischio per la conclusione dell’accordo. Infine, il governo italiano ha approvato l’operazione il 17 gennaio 2024. Anche la recente offerta di Swisscom per gli asset di Vodafone Italia è un read-across positivo in termini di multipli di valutazione offerti. Il Capital Markets Day potrebbe rivelarsi un evento positivo, sebbene la società abbia già divulgato una serie di dettagli sulle attività nazionali, esclusa NetCo.Per le attività domestiche, Barclays riduce i ricavi di meno dell’1% e aumenta l’EBITDA aL organico di circa il +2% dopo il forte 4Q23 per il 2024-26. In Brasile, la società ha riportato buoni risultati, ma ciò è stato vanificato da un tasso di cambio BRL/EUR meno favorevole rispetto all’aggiornamento degli analisti. Quindi, nel complesso, aumentano solo le stime sui ricavi/EBITDA aL organico di circa il +0,5%. LEGGI TUTTO

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    Equita incrementa il target price su Sogefi e CIR

    (Teleborsa) – Equita ha incrementato a 3,20 euro per azione (+53%) il target price su Sogefi, società quotata su Euronext STAR Milan e operante nel settore della componentistica per auto (fa parte del gruppo CIR), confermando il giudizio sul titolo a “Buy”. La revisione della raccomandazione è arrivata dopo che la società ha sottoscritto col private equity US Pacific Avenue Capital Partners una put option (con impegni unilaterali, incondizionati e irrevocabili), che prevede la cessione della divisione Filtri.Gli analisti parlano di “deal molto positivo”, in quanto: l’equity value dei Filtri è pari a 1.4x dell’intera market cap; rimuove qualunque preoccupazione sulla struttura finanziaria, comunque già molto migliorata negli ultimi 3 anni: pagando metà dell’incasso in dividendi il FY23 debt to EBITDA nel nuovo perimetro sarebbe 0.4-0.5x; esce dal business più esposto al rischio della transizione verso l’elettrico (90% per ICE); risveglia ipotesi speculative relative alla cessione delle restanti 2 divisioni anche se nel breve dovrebbero prevalere considerazioni di rilancio e sviluppo industriale.Gli aspetti negativi sono che i filtri avevano il FCF più elevato, nel nuovo perimetro l’AM è quasi azzerato e il peso di Stellantis sul fatturato dovrebbe aumentare a oltre il 20%.Il broker ha anche aumentato a 0,70 euro per azione (+13%) il target price su CIR (che controlla Sogefi col 55,6% del capitale), confermando il “Buy”, in quanto: beneficia della rivalutazione di Sogefi (ai prezzi di venerdì valeva il 16% del NAV, quindi ogni +10% di Sogefi, il NAV aumenta dell’1,6%), rafforza ulteriormente la struttura finanziaria considerando che circa metà dell’incasso verrà distribuita come dividendo (ipotesi di 1,5 euro per azione, di cui 0,2 ordinario e 1,3 legato alla cessione).Gli analisti ritengono anche che il deal di Sogefi faccia tornare d’attualità lo scenario preso spesso in considerazione nel passato per CIR: reshuffle del portafoglio tramite: il ridimensionamento di Sogefi (vendita o distribuzione di azioni); il riacquisto delle minorities di KOS (40,2%) dal fondo di private equity F2i per trasformare CIR da holding a puro player nelle residenze per anziani, beneficiando dell’azzeramento dello sconto holding. LEGGI TUTTO

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    IWB, Banca Akros: finestra ideale per possibile M&A nel secondo semestre

    (Teleborsa) – La finestra temporale “ideale” per una possibile operazione di M&A da parte di Italian Wine Brands (IWB), gruppo vinicolo quotato su Euronext Growth Milan, potrebbe essere “nella seconda metà del 2024″. Lo scrivono gli analisti di Banca Akros dopo l’intervista dell’AD Alessandro Mutinelli a Teleborsa, in cui l’imprenditore ha detto che l’azienda potrebbe cercare nuove opportunità di M&A nel 2024.Attualmente, tuttavia, l’obiettivo principale di IWB è aumentare il prezzo medio di vendita e ridurre i volumi. L’azienda vuole offrire marchi più posizionati piuttosto che prodotti entry level per preservare il valore dell’offerta. L’obiettivo dell’M&A dovrebbe pertanto rientrare in questo approccio.Nel 2023 la società ha registrato ricavi per 429,1 milioni di euro con un EBITDA atteso nella fascia più alta della guidance (tra 40-44 milioni di euro) con una PFN probabilmente inferiore a 110 milioni di euro, ricorda Banca Akros, che ha una raccomandazione Buy e un target price di 28 euro per azione.”IWB è uno dei titoli sotto la nostra copertura con la più alta generazione di FCF: nel 2024-25 si prevede che fornirà un FCF yield di circa 16% – si legge nella nota – Inoltre, si prevede che il rapporto debito netto/EBITDA sarà pari a 1,8x – 1,1x rispettivamente nel 2024-2025”. LEGGI TUTTO

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    IEG, TP ICAP Midcap conferma Buy dopo nuova acquisizione

    (Teleborsa) – TP ICAP Midcap ha confermato il target price (a 5,50 euro per azione) e la raccomandazione (Buy) sul titolo Italian Exhibition Group (IEG), società quotata su Euronext Milan e leader in Italia nell’organizzazione di eventi fieristici internazionali, dopo l’annuncio dell’accordo per l’acquisizione del 51% del capitale della società Palakiss.Gli analisti credono che questa acquisizione si inserisca perfettamente nel quadro del nuovo piano strategico del gruppo, che mira ad aumentare considerevolmente la propria capacità e il proprio portafoglio prodotti grazie ad un piano di investimenti di 172 milioni di euro che si estenderà fino al 2028. Più precisamente, questa acquisizione rafforzerà la presenza di IEG nel mondo della gioielleria e del lusso, consolidando la propria offerta nel territorio vicentino e nelle sue principali manifestazioni come Vicenzaoro, T-Gold e Oroarezzo.”Beneficiando dello slancio positivo e della maggiore visibilità, siamo fiduciosi nella capacità di IEG di raggiungere gli obiettivi del suo nuovo piano strategico – si legge nella ricerca – Il titolo è attualmente scambiato con uno sconto significativo rispetto ai concorrenti (EV/EBITDA 2024 a 3,6x, -65% rispetto al panel dei peer), il che rappresenta un punto di ingresso interessante per un’azienda con una preziosa asset bas a lungo termine e una presenza internazionale crescente”. LEGGI TUTTO

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    TIM, Equita: rapporto debito/EBITDA-AL atteso in ulteriore calo a 1,2 al 2026

    (Teleborsa) – Equita vede “un profilo di crescita interessante” per TIM, secondo quando si legge in una nota che contiene le aspettative sul Capital Market Day del 7 marzo e le stime di TIM post cessione di NetCo e deconsolidamento di Sparkle.Il broker stima vendite in aumento del +3% CAGR 2023-26 (domestico +1%, Brasile +6%), Adj. EBITDA-AL (After Lease) in crescita del 7% CAGR (domestico +4%, Brasile +10%) e Adj. EBITDA-AL – CAPEX in aumento del 16% CAGR (domestico +12%, Brasile +18%).Inoltre, prevede che sia la ServCo domestica che il Brasile genereranno liquidità prima dell’utilizzo degli acca tonamenti (prepensionamenti e fondi di rischio), con un Debito/EBITDA-AL che dovrebbe migliorare da 2,0x 2023 proforma a 1,2x entro la fine del 2026. “Non ipotizziamo distribuzione di dividendi da parte di TIM nell’arco di piano, in attesa di maggiore chiarezza sulla politica dei dividendi”, viene sottolineato nella nota, che conferma il giudizio “Buy” e il target price a 40 centesimi. LEGGI TUTTO

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    Bifire, Alantra: risultati sopra le attese su tutta la linea

    (Teleborsa) – “I risultati preliminari dell’anno fiscale 2023 sono stati migliori delle aspettative su tutta la linea a causa di un’accelerazione del business durante l’ultima parte dell’anno”. Lo scrivono gli analisti di Alantra dopo la pubblicazione dei risultati da parte di Bifire, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione di materiali per la protezione al fuoco e l’isolamento termico nei settori dell’edilizia e dell’industria.Viene sottolineato che “la notevole espansione dell’EBITDA è stata la principale sorpresa, oltre ad alimentare i continui miglioramenti dei processi produttivi da parte del management, a beneficio della struttura complessiva dei costi”.Le stime di Alantra per l’anno fiscale 2023 incorporavano l’impatto della graduale eliminazione dei regimi di incentivi fiscali, che ha influenzato negativamente l’intero settore. Nonostante questa sfida, Bifire è riuscita ad aumentare sia le entrate che la redditività. “Riteniamo che le nostre ipotesi relative al ritiro graduale rimangano rilevanti nel breve termine, spostando le incertezze del mercato di riferimento al 2024”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO