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    Istat, associazioni consumatori: “Su dato vendite al dettaglio prevale incertezza”

    (Teleborsa) – Il dato di giugno conferma il buono stato di salute del sistema. Tuttavia, i segnali di vivacità, inseriti in un contesto di scarsa fiducia e di preoccupazioni legate anche alla situazione internazionale, stentano a tradursi in un percorso di crescita apprezzabile. In linea con questa situazione, infatti, da alcuni mesi le vendite mostrano andamenti altalenanti, elemento che impone di guardare con prudenza al favorevole dato di giugno”. È quanto afferma l’Ufficio Studi Confcommercio commentando i dati Istat di oggi sulle vendite al dettaglio che vedono a giugno le vendite in valore al dettaglio salire dello 0,6% su base mensile e dell’1% su base annua.”Nei primi sei mesi dell’anno il volume delle vendite al dettaglio, al netto dell’inflazione, cala per complessivi 8,5 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2024″ afferma Assoutenti. “Nel primo semestre le vendite registrano in volume una contrazione del -1% su anno, a fronte di una crescita in valore del +0,5% – spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso –. Al netto dell’aumento dei prezzi al dettaglio, è come se le famiglie italiane avessero tagliato gli acquisti per ben 8,5 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crisi delle materie prime continua a pesare sulle tasche dei consumatori, e sta aggravando i sensibili rialzi dei prezzi per prodotti alimentari di largo consumo, beni che registrano in alcuni casi una inflazione a due cifre che costringe i consumatori a cambiare abitudini e ridurre gli acquisti: basti pensare che a giugno 2025, a fronte di un calo annuo dei volumi del -0,3%, il valore delle vendite alimentari si è impennato del +2,8%”.”Non va trascurato il fatto – prosegue Confcommercio – che in termini di volumi il primo semestre si è chiuso con una riduzione, sullo stesso periodo del 2024, dell’1%. Infine, dagli episodici recuperi dei consumi restano escluse le imprese di minori dimensioni e alcuni importanti segmenti di spesa quali i mobili e l’abbigliamento, da tempo in difficoltà, ulteriore testimonianza di un quadro complesso di cui è difficile decifrare l’evoluzione prospettica”.”Si conferma un quadro economico sostanzialmente in stallo e la ripresa rimane un auspicio – rileva Confesercenti –. Dal commercio al dettaglio giungono segnali contrastanti: nonostante un lieve recupero congiunturale rispetto a maggio, il mese di giugno – come evidenziano i dati diffusi oggi da Istat – mostra alcune ombre. Se confrontiamo infatti il dato rispetto allo stesso mese dello scorso anno registriamo una variazione tendenziale media negativa, in volume, dello 0,7%, che diventa addirittura poco meno del -3,5%, secondo nostre valutazioni, per le imprese operanti su piccole superfici. Ma la stima più preoccupante è quella relativa all’intero primo semestre: è -1% il dato medio in volume, -2,5% per le piccole imprese. Le vendite del mese scontano inoltre ‘l’effetto attesa’ per i saldi estivi. Uno scenario al ribasso, dunque, che si inserisce in un contesto geopolitico di forte incertezza dovuto alla questione dazi. E per le imprese operanti su piccole superfici la situazione è sempre più difficile: nel comparto alimentare, secondo nostre stime, le vendite crollano di quasi il 4,5% in volume. Nella sfida tra le diverse tipologie di canali distributivi, preoccupa la forte contrazione del commercio al dettaglio tradizionale che continua a perdere quote di mercato – un fenomeno ormai strutturale – rispetto ai segnali di vivacità di grande distribuzione e discount. In questo contesto, il mercato interno e la ripresa dei consumi assumono perciò una valenza fondamentale per la tenuta economica e vanno sostenuti con una riforma fiscale che allenti il carico sulle famiglie, insieme a sostegni mirati per le attività di vicinato, per evitare che questa delicata fase si trasformi in stagnazione nei prossimi mesi”.”Dati altalenanti! È da novembre 2024 che si alternano rialzi e ribassi su base congiunturale. Ora a giugno, dopo il calo di maggio, si è tornati in territorio positivo, ma certo non si tratta di dati esaltanti. Ci sono, infatti, luci e ombre. Se rispetto a maggio 2025 tutti i valori sono in crescita, rispetto allo scorso anno quelli in volume sono tutti negativi, sia quelli alimentari che quelli non alimentari, mentre il +2,8% degli alimentari in valore, unico dato con il segno più, è solo un effetto ottico dovuto ai rincari dei Prodotti alimentari e delle bevande analcoliche a giugno erano decollati su base tendenziale del 3,5% – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori –. Insomma, gli italiani continuano la loro dieta forzata, una cura dimagrante dovuta ai prezzi lunari e alla difficoltà di arrivare alla fine del mese. Si mangia meno ma si spende di più. Se si traduce in euro il dato dei volumi consumati su giugno 2024, le spese alimentari per una famiglia media scendono su base annua di 19 euro a prezzi del 2024. Una coppia con 2 figli acquista 27 euro in meno di cibo”.”Prosegue il trend negativo delle vendite al dettaglio che anche a giugno continuano a calare su base tendenziale, confermando l’andamento preoccupante che prosegue oramai da mesi – afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dall’Istat –. Il volume delle vendite diminuisce a giugno sia per i beni alimentari (-0,3%), sia per quelli non alimentari (-0,9%), portando la media dei primi sei mesi dell’anno a quota -1% rispetto allo stesso periodo del 2024. Dati che dimostrano in modo inequivocabile come i rincari dei prezzi nel comparto alimentare che si stanno registrando nell’ultimo periodo impattino sulle famiglie e sulle loro abitudini, portandoli a tagliare la spesa ma al tempo stesso a spendere di più per un carrello sempre più vuoto: non caso nel primo semestre del 2025 a fronte di una crescita in valore degli alimentari del +1,9%, il volume delle vendite cala del -0,8%”.(Foto: Alexander Kovacs on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    ASTM, ricavi ed EBITDA in leggera crescita nel primo semestre

    (Teleborsa) – ASTM, colosso italiano del settore delle infrastrutture controllato dalla famiglia Gavio, ha chiuso il primo semestre 2025 con un volume d’affari di 2.197,8 milioni di euro, in crescita del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2024 (2.132 milioni di euro). A tale risultato contribuiscono i ricavi del settore autostradale in Italia e Brasile per 1.226,0 milioni di euro, i ricavi del settore EPC per 759,1 milioni di euro e i ricavi del settore tecnologico per 64,6 milioni di euro.L’EBITDA si attesta su 945,9 milioni di euro ed evidenzia una crescita dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2024 (935,3 milioni di euro). L’utile del periodo di pertinenza del Gruppo risulta pari a 98,8 milioni di euro; l risultato del primo semestre 2024 (121,4 milioni di euro) includeva il contributo operativo delle tratte A5 Torino-Aosta e A21 Torino-Piacenza.L’indebitamento finanziario netto è di 9.006,8 milioni di euro (8.241,3 milioni di euro al 31 dicembre 2024), influenzato dal pagamento dell’upfront fee relativa alla nuova concessione brasiliana di Ecovias Raposo Castello pari a 360,5 milioni di euro. L’ulteriore variazione è collegata all’attività operativa del Gruppo e, in particolare, agli investimenti sul corpo autostradale in Italia e in Brasile. LEGGI TUTTO

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    Ue: dazi Usa al 15% su importazioni decorrono dall’8 agosto

    (Teleborsa) – L’ordine esecutivo emanato ieri dall’amministrazione Trump negli Usa, che riconduce al 15% i dazi sulla maggior parte delle importazioni dall’Unione europea, lascia ancora fuori – almeno per ora – il settore delle auto e delle componenti per l’auto, sottoposto attualmente a dazi del 27,5%, nonostante fosse inteso fare parte dell’accordo politico sui dazi al 15% raggiunto domenica scorsa. È quanto chiarisce Bruxelles.Come ha affermato stamattina dal commissario europeo al commercio, Maros Sefcovic, l’ordine Usa è “un primo passo” della attuazione degli accordi raggiunti. Nel frattempo la Commissione Ue assieme agli Usa continua a lavorare per finalizzare una dichiarazione congiunta, come era stato concordato domenica scorsa. Inoltre – fa sapere Bruxelles – essendo il nuovo ordine esecutivo sui dazi commerciali dell’amministrazione Trump datato il 31 luglio, e dato che prevede una entrata in vigore dopo 7 giorni dalla data dell’ordine stesso, i dazi livellati al 15% decorreranno a partire dall’8 agosto. LEGGI TUTTO

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    BAPS, operazione di cartolarizzazione 200 milioni di euro in partnership con JPMorgan

    (Teleborsa) – Banca Agricola Popolare di Sicilia (BAPS) ha perfezionato un’operazione, in partnership con JPMorgan, per la cartolarizzazione di un portafoglio di crediti alle piccole e medie imprese dal valore di 200 milioni di euro. La struttura dell’iniziativa consentirà alla banca di mantenere l’esposizione al rischio, senza quindi alcun effetto di derecognition contabile.L’operazione è accompagnata da un’ulteriore Advised Credit Line che permetterà a BAPS di realizzare eventuali nuove operazioni con JPMorgan, portando l’ammontare complessivo dell’operazione fino a un massimo di 400 milioni di euro. “Con grande soddisfazione annunciamo la conclusione di un’importante operazione di cartolarizzazione insieme a JPMorgan, tra i principali player finanziari a livello globale – ha commentato Saverio Continella, AD di BAPS – Si tratta di un risultato volto a rafforzare la solidità della banca, diversificarne le fonti di finanziamento e ampliarne le leve per sostenere il tessuto produttivo dei nostri territori. Questo traguardo rappresenta un’ulteriore tappa del percorso strategico avviato con il Piano di Impresa “FUTURA”, volto a rendere BAPS una banca sempre più agile, moderna e integrata con i migliori player del mercato”. LEGGI TUTTO

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    Amundi SGR, NRC Capital e Azimut acquisiscono Alimac (packaging sostenibile)

    (Teleborsa) – Un consorzio di investitori istituzionali, tra i quali Amundi SGR e NRC Capital Partners, con il supporto di preferred equity da parte del gruppo Azimut (YHOX II, di cui Electa è advisor strategico), ha acquisito una quota di maggioranza del Gruppo Alimac, azienda italiana attiva nelle soluzioni di packaging sostenibile. Contestualmente, Metrika ha reinvestito nell’operazione in qualità di azionista di minoranza, a sostegno della continuità strategica e operativa dell’azienda.Fondata nel 1990 a Gerenzano (VA), Alimac è leader nella produzione e commercializzazione di nastro maniglie adesive per imballaggi e si distingue per il proprio approccio integrato al packaging sostenibile. Presente in oltre 90 Paesi e attivo nei settori Food & Beverage, Tissues & Hygene e Detergents, il Gruppo serve le più prestigiose multinazionali tramite i due stabilimenti produttivi in Italia e in Germania e le sedi commerciali presenti in Spagna, Olanda e Dubai.”In nemmeno tre anni Metrika ha trasformato Alimac da azienda artigianale di nicchia a player industriale di primo piano, con performance economico-finanziarie e industriali di assoluto rilievo e una linea di management altamente professionale – ha commentato Marco Fantoni, AD del Gruppo Alimac – Questa operazione segna ora un passo deciso verso la costruzione di una piattaforma industriale integrata a livello mondiale. Con il supporto dei nuovi investitori, Alimac potrà accelerare sul fronte dell’M&A e dell’internazionalizzazione”.L’operazione è stata finanziata da Banco BPM, da illimity SGR attraverso il fondo illimity Selective Credit e da Amundi SGR per conto del fondo Amundi Eltif AgrItaly PIR III. LEGGI TUTTO

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    USA, spese costruzioni ancora in discesa a giugno

    (Teleborsa) – Scende, contro attese per un dato invariato, la spesa per costruzioni in USA a giugno 2025. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 2.136,2 miliardi di dollari, registrando una discesa dello 0,4% su base mensile, rispetto al +0% delle stime degli analisti e dopo il -0,4% (rivisto) di maggio. Su base annua si è visto invece un decremento del 2,9%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono scese dello 0,5% a 1.621,9 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono diminuite dello 0,7% a 883,1 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un incremento dello 0,1% a 514,3 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, fiducia consumatori Università del Michigan luglio rivista a 61,7 punti

    (Teleborsa) – Rivisto leggermente al ribasso l’indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan, che ha pubblicato la stima definitiva. Nel mese di luglio 2025, l’indice sul consumer sentiment si è attestato a 61,7 punti dai 61,8 della lettura preliminare e dai 60,7 del mese precedente. Rivista al ribasso anche la componente relativa alle aspettative, che si posiziona a 57,7 punti da 58,1 di giugno e dai 58,6 della lettura preliminare, mentre quella sulla condizione attuale è stata ritoccata a 68 punti dal preliminare di 66,8 punti e dai 64,8 del mese precedente.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    USA, ISM manifatturiero luglio scende a 48 punti

    (Teleborsa) – Peggiora l’attività manifatturiera negli Stati Uniti a luglio 2025, mantenendosi in fase di contrazione. Lo segnala l’ISM – Insitute for Supply Management sulla base del consueto sondaggio mensile.L’indice dei direttori di acquisto del settore manifatturiero si è attestato a 48 punti, rispetto ai 49 punti del mese precedente, risultando inferiore alle attese degli analisti che stimavano una salita fino a 49,5 punti. L’indicatore, che viene usato per valutare lo stato di salute del settore manifatturiero statunitense, si mantiene dunque sotto la soglia chiave di 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’attività.Fra le varie componenti dell’indice, quella sui nuovi ordini sale a 47,1 punti da 46,4, mentre quella sull’occupazione cala a 43,4 da 45 e la componente relativa ai prezzi scende a 64,8 da 69,7 punti (contro attese per 69). LEGGI TUTTO