21 Settembre 2021

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    Onu, Biden raddoppia il contributo Usa alla lotta al cambiamento climatico

    (Teleborsa) – Combattere la pandemia, lotta al cambiamento climatico e difesa dei diritti umani. Sono i cardini dell’appello lanciato dal presidente Usa Joe Biden all’assemblea generale dell’Onu nel suo primo intervento – durato 34 minuti –, cosa di cui si è detto “onorato”. Nel suo discorso spazio però anche al Medio Oriente e alla lotta al terrorismo con la volontà di guiderà il mondo verso un futuro più pacifico.Capitolo Clima. Biden ha annunciato l’intenzione di raddoppiare il contributo per la lotta al cambiamento climatico. “Questo renderà gli Usa leader nel finanziamento”, ha affermato, assicurando che lavorerà con il Congresso per questo obiettivo. Il precedente impegno degli Stati Uniti per il finanziamento ai Paesi vulnerabili sul clima era di 5,7 miliardi di dollari. Il presidente americano ha inoltre assicurato che i Paesi ricchi “saranno in grado di raggiungere l’obiettivo di mobilitare 100 miliardi di dollari” all’anno come azione contro il surriscaldamento climatico. Biden ha annunciato anche un impegno di 10 miliardi di dollari contro la fame nel mondo e per investire nel sistema alimentare negli Usa e all’estero. “Scegliamo di costruire un futuro migliore, noi e voi, non possiamo permetterci di perdere altro tempo”, ha detto.”Continueremo a difenderci dal terrorismo e ad usare la forza se necessario ma come ultima risorsa, e lo dobbiamo fare con il consenso degli americani e in concertazione con i nostri alleati e i nostri partner”, ha dichiarato sottolineando inoltre che gli Usa non cercano una nuova guerra fredda con la Cina e sono pronti a lavorare con qualsiasi nazione che persegua decisioni pacifiche. Joe Biden ha anche ribadito il saldo sostegno degli Usa a Israele ma ha detto che continua a credere nella soluzione dei due Stati, a suo avviso “la via migliore” per risolvere il conflitto israelo-palestinese. Quanto all’Iran, Biden si è detto disposto a tornare all’accordo sul nucleare iraniano se il Paese farà lo stesso ribadendo però l’impegno ad impedire a Teheran di avere un’arma nucleare. Mano tesa infine anche agli alleati europei dopo le tensioni legate alla crisi dei sottomarini. “L’Ue è un nostro partner fondamentale nelle sfide su clima e sicurezza”, ha sottolineato Joe Biden. LEGGI TUTTO

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    Evergrande, default e rischio contagio: cosa dicono gli analisti

    (Teleborsa) – Il momento della verità per Evergrande – colosso cinese che ha come maggior business lo sviluppo immobiliare – è previsto per giovedì, quando dovrebbe mancare il pagamento degli interessi su due obbligazioni. Già lunedì, a quanto riporta Bloomberg, ha mancato il pagamento degli interessi dovuti ad almeno due dei suoi maggiori creditori bancari, rendendo sempre più concreta la prospettiva di una delle più grandi ristrutturazioni del debito della nazione. Le banche si aspettavano che Evergrande non rispettasse la scadenza, dopo che il ministero dell’edilizia abitativa aveva detto loro che la società non sarebbe stata in grado di pagare in tempo. Se un qualche tipo di intervento statale – sotto forma di ristrutturazione del debito e protezione dei piccoli proprietari immobiliari – sembra probabile, la domanda è se il fallimento di Evergrande possa essere un “momento Lehman”, ovvero uno shock per i mercati globali simile a quello della crisi finanziaria del 2007-2008. La maggior parte degli analisti sembrano concordi nell’escludere questo scenario.Il governo cinese non fornirà “alcun supporto diretto al gruppo Evergrande”, secondo S&P Global Ratings. “Riteniamo che Pechino sarebbe costretta a intervenire solo se ci fosse un contagio di vasta portata che causasse il fallimento di importanti sviluppatori e ponesse rischi sistemici per l’economia – scrivono gli analisti della società di rating – Se Evergrande fallisse da solo, sarebbe improbabile arrivare a uno scenario del genere”.Secondo Barclays, un possibile default di Evergrande non sarebbe comunque un “momento Lehman” per la Cina, anche se potrebbe essere un freno per il settore immobiliare. “Non crediamo che il modello di business delle società immobiliari cinesi sia nel complesso compromesso – hanno scritto Ajay Rajadhyaksha, head of macro research, e Jian Chang, chief China economist – Evergrande è in condizioni peggiori rispetto alla maggior parte degli operatori, sia in termini di leva finanziaria che di modello di business”.Se quindi Pechino agirà per evitare che la crisi di Evergrande diventi un “momento Lehman” per la nazione, alcune banche potrebbero comunque essere pesantemente impattate dalla vicenda, hanno scritto gli analisti di Citigroup. “Probabilmente i responsabili politici sosterranno la linea di fondo della prevenzione del rischio sistematico per guadagnare tempo per risolvere il rischio del debito e portare avanti un allentamento marginale per l’ambiente creditizio generale”, si legge in una nota.”Mentre pensiamo che il governo non voglia essere visto come colui che attua un bail out, ci aspettiamo che intervenga per condurre una ristrutturazione gestita del debito dell’azienda per prevenire sforzi disordinati di recupero del debito, ridurre il rischio sistemico e contenere le perturbazioni economiche”, si legge in una nota di Oxford Economics, firmata dal Lead Economist Tommy Wu e dall’Head of Asia economics Louis Kuijs.”Dubitiamo fortemente che Evergrande inneschi una crisi in Cina – ha invece scritto Richard Bernstein della RBA (iM Global Partner) – L’economia cinese è stata molto influenzata per lungo tempo e i funzionari del governo ne sono ben consapevoli. La mia ipotesi è che ci sarà una sorta di salvataggio per i detentori di obbligazioni e prestiti interni, ma che il governo probabilmente punirà la società per la sua gestione scadente”.”A brevissimo termine, le misure concrete più facili da adottare sono più iniezioni di liquidità della Banca Popolare Cinese – ha sostenuto Robert Carnell, Regional Head of Research, Asia-Pacific, per ING – Queste, e il forte controllo del governo sul sistema bancario, suggeriscono fortemente che un’improvvisa perdita di liquidità come quella a cui abbiamo assistito durante la crisi finanziaria globale dovrebbe essere evitata”. LEGGI TUTTO

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    Prevalgono gli acquisti per Vail Resorts dopo upgrade

    (Teleborsa) – Avanza Vail Resorts, che sta mettendo a segno un profit a +0,82%, attestandosi a 312,4. Il titolo della società statunitense di resort di montagna beneficia dell’upgrade di KeyBanc a “overweight” da “sector weight”. L’investment bank ha affermato che Vail Resorts dovrebbe beneficiare della forte domanda per le vacanze invernali.Le implicazioni tecniche assunte avvalorano l’ipotesi di una prosecuzione della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 316,2 e successiva a 322,3. Supporto a 310. LEGGI TUTTO

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    Enphase Energy si muove all'insegna degli acquisti dopo un upgrade

    (Teleborsa) – Seduta positiva per Enphase Energy, che avanza bene dell’1,73%. Il titolo della società che produce soluzioni tecnologiche per il mercato dell’energia beneficia dell’inizio della copertura da parte di KeyBanc, con un rating overweight. L’investment bank ha affermato che il settore dell’energia solare ha una solida base di business e opportunità in crescita.Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 156,9 e successiva a 161,9. Supporto a 151,8. LEGGI TUTTO

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    Covid, Costa: entro fine mese valutazione del Governo su discoteche e aumento capienze di cinema e teatri

    (Teleborsa) – Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ha dichiarato che il Governo entro il 30 settembre valuterà la possibilità di ampliare le capienze per teatri e cinema fino al 75-80%, “per poi guardare nelle prossime settimane all’obiettivo del 100%”. “Nella valutazione a fine mese – ha dichiarato Costa ai microfoni del programma radiofonico “Un giorno da pecora” – potranno essere incluse anche le discoteche cui daremo una risposta: importante è creare condizioni per riaprile e si può anche iniziare con una capienza del 75% col Green Pass”. Quanto all’utilizzo delle mascherine nei locali, il sottosegretario ha specificato che l’indicazione arriverà dal Cts, “la scienza”.In generale, ha aggiunto, “il vaccino non esclude la possibilità del contagio, quindi ad oggi credo che il tema di togliere le mascherine al chiuso sia un tema da rimandare”. Riferendosi quindi al Green Pass, “è uno strumento che ci permette di riprendere le attività e con oltre 70 milioni di certificati verdi che sono stati scaricati, i cittadini hanno preso coscienza di questo strumento”. Il sottosegretario ha sottolineato che con l’introduzione del Green Pass c’è stato un incremento delle vaccinazioni e “ci auguriamo che si continui così per arrivare all’obiettivo del 90%, che credo sia raggiungibile”. Quanto alla terza dose di vaccino anti-Covid a tutta la popolazione, “la politica deve attendere le indicazioni della scienza”, ha rilevato, sottolineando di essere inoltre favorevole alla vaccinazione per i bambini una volta che le agenzie regolatorie e l’Aifa si saranno pronunciate in merito.”Credo che sia opportuno l’utilizzo del Green Pass anche in Parlamento, nel momento in cui lo prevediamo per altri luoghi – ha infine dichiarato –. Ma c’è una valutazione da fare: l’Aula è il luogo dove i parlamentari esprimono il proprio voto e ci può essere un parlamentare no-vax. Questo diventa un problema. Se introduciamo il Green Pass e c’è un parlamentare contrario al Green Pass, rischiamo infatti di negare il diritto al voto e quindi il diritto alla rappresentanza”. “È una valutazione non secondaria. C’è un tema di rappresentatività democratica”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Klarna, CEO: attualmente troppa volatilità sul mercato per un'IPO

    (Teleborsa) – Klarna – startup fintech svedese e quella europea con la maggiore valutazione – probabilmente aspetterà che la volatilità nel mercato azionario si stabilizzi prima di procedere con i propri piani per un’offerta pubblica iniziale (IPO). La società aveva in precedenza dichiarato che una IPO non era imminente, anche se potrebbe arrivare già nel 2022. “La volatilità del mercato in questo momento mi rende nervoso per l’IPO ad essere onesto – ha detto il CEO Sebastian Siemiatkowski in un’intervista a CNBC – Penso che sarebbe bello fare un’offerta pubblica iniziale in un ambiente più sicuro. E in questo momento non sembra davvero che sicuro là fuori.”Incalzato per avere maggiori indicazioni sull’orizzonte temporale in cui Klarna potrebbe quotarsi, Siemiatkowski ha detto: “È più probabile che accada presto rispetto a qualche anno fa, ma non abbiamo piani immediati”. Incertezza anche su quale piazza sia la migliore per far diventare Klarna una public company.Il CEO ha detto che gli piace il mercato di Londra per “la quantità di esperienza e la qualità dei regolatori” e “il fatto che il Regno Unito è un posto neutrale nel mondo”. Allo stesso tempo ha sollevato dubbi sulla comprensione degli investitori britannici delle imprese innovative, citando il caso Deliveroo: l’azienda di food delivery è crollata nel primo giorno di negoziazione. “Non penso che quello che è successo a Deliveroo sia del tutto giusto – ha evidenziato – Penso che ci siano stati alcuni aspetti che siano stati fraintesi, e penso che forse sarebbe andata meglio negli Stati Uniti”. LEGGI TUTTO

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    Tamburi prosegue lo share buy-back

    (Teleborsa) – Tamburi Investment Partners nell’ambito dell’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie deliberata dall’Assemblea del 29 aprile 2021, ha comunicato di aver acquistato, dal 13 al 17 settembre 2021, complessivamente 82.158 azioni ordinarie (pari allo 0,045% del capitale sociale) al prezzo medio ponderato di 9,0622 euro, per un controvalore pari a 744.532,89 euro.Al 17 settembre, la investment e merchant bank indipendente e diversificata detiene 15.304.963 azioni proprie, pari all’8,301% del capitale sociale.Intanto, a Milano, Tamburi amplia il margine di guadagno rispetto ai valori della vigilia, e si attesta a 9,19 euro. LEGGI TUTTO

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    Supply chain, Goldman Sachs: ritardi causati da forte domanda più che da offerta debole

    (Teleborsa) – I tempi di consegna dei fornitori sono a livelli storicamente alti in molte economie mondiali. Se ciò viene sommato al fatto che la produzione manifatturiera rimane generalmente su tassi molto elevati, si può dedurre che i ritardi sono causati principalmente da una forte domanda piuttosto che da un’offerta debole, in quanto una richieste elevata fa aumentare la produzione e allunga i tempi di consegna, mentre un’offerta debole fa diminuire la produzione e allungare anche i tempi di consegna. Lo scrive Goldman Sachs in una nuova ricerca sul tema.”Stimiamo che la forte domanda di beni attualmente rappresenti circa i due terzi dei ritardi nella produzione globale”, scrivono gli analisto della banca statunitense, sottolineando che mentre la debole offerta ha portato a ritardi e una produzione depressa la scorsa primavera, l’indice di produzione PMI manifatturiero globale rimane ora stabile ora, “indicando un ruolo schiacciante per il lato della domanda”. In tutto ciò, l’eccezione è l’Asia, dove la debolezza dell’offerta gioca un ruolo maggiore a causa delle nuove restrizioni per il coronavirus.Una moderazione della domanda di beni nel prossimo anno dovrebbe ridurre drasticamente i ritardi di produzione, con effetti positivi provenienti anche dalla rimozione delle restrizioni legate al virus in Asia. “Prevediamo che la domanda di beni diminuirà man mano che l’impulso fiscale globale diventa negativo e la spesa torna gradualmente dai beni ai servizi, supponendo che la situazione del virus migliori”, si legge nella ricerca. L’outlook è però ancora negativo per il comparto dei semiconduttori, in quanto la domanda tecnologica rimarrà forte, mentre la capacità di produzione di chip aumenterà lentamente. “Sebbene parte dell’aumento della domanda tecnologica riflette probabilmente fattori pandemici (ad esempio aziende e famiglie che aggiornano l’accesso a Internet e i laptop per lavorare da casa), prevediamo che la domanda tecnologica rimarrà stabile – evidenzia Goldman Sachs – Inoltre, dal lato dell’offerta, la velocità con cui è possibile aumentare la capacità di produzione di semiconduttori è piuttosto lenta visti gli investimenti pluriennali”. LEGGI TUTTO