20 Gennaio 2022

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    Medica, Intesa Sanpaolo avvia copertura con “Hold” e TP a 39,4 euro

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha iniziato la copertura sul titolo di Medica, azienda italiana attiva nel settore biomedicale e del MedTech. La società si è quotata il 3 novembre 2021 su Euronext Growth Milan con un prezzo di collocamento di 27 euro per azione, mentre oggi scambia a 37 euro per azione. Il prezzo obiettivo è stato fissato a 39,4 euro per azione, mentre il giudizio sul titolo è “Hold”. Gli analisti ripongono fiducia nella crescita della società grazie al suo reparto di ricerca e sviluppo interno, alla pipeline di prodotti significativa, al modello di business integrato verticalmente e all’ulteriore potenziale offerto da alcuni progetti innovativi attualmente in fase di sviluppo. Viene sottolineato che i proventi dell’IPO dovrebbero essere interamente destinati alla crescita esterna.Nella valutazione del titolo, Intesa Sanpaolo osserva che la liquidità delle azioni è piuttosto bassa (flottante al 20,1%) e che l’azienda ha una dimensione ridotta rispetto ai competitor e ha appena iniziato a costruire il suo track record di M&A. “Sebbene questi fattori potrebbero rivelarsi temporanei, riteniamo che al momento potrebbero giustificare uno sconto di valutazione rispetto ai concorrenti – si legge nella ricerca – Al contrario, vorremmo anche notare che l’azienda sta attualmente sviluppando due prodotti potenzialmente innovativi: HomHemo e i filtri per il trattamento dell’acqua con grafene, nessuno dei quali è preso in considerazione nelle nostre attuali previsioni”. Il gap con i competitor potrebbe ridursi grazie al loro sviluppo.Intesa Sanpaolo si aspetta che la società chiuda il 2021 con ricavi per 43,8 milioni di euro, un EBITDA di 9,3 milioni di euro e un utile netto di 4,2 milioni di euro. Questi valori dovrebbero passare nel 2022, rispettivamente, a 52,7 milioni di euro, 12,2 milioni di euro e 5,6 milioni di euro. Le previsioni sono poi per un ulteriore incremento nel 2023 a ricavi per 59,7 milioni di euro, un EBITDA di 14 milioni di euro e un utile netto di 6,7 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Traporti, Giovannini: “Nuovi aiuti saranno selettivi. Con arancione capienza resta all'80%”

    (Teleborsa) – Il settore dei trasporti è fra i più colpiti dalla pandemia, ma ha potuto anche contare su aiuti ingenti erogati dai governi che si sono succeduti fra il 2020 ed il 2021, pari ad oltre 10 miliardi di euro. Sostegni che sono arrivati a tutti i comparti dei traporti e contribuito anche alla CIG, alle moratorie e ad altre misure.Lo ha spiegato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini in audizione alla Commissione Trasporti della Camera, sottolineando che la quasi totalità di risorse è stata erogata tramite decreti ministeriali (10 miliardi sui 10m2 miliardi complessivi).Giovannini ha anticipato che si stanno valutando, compatibilmente con quanto richiesto dalla Commissione europea, nuovi sostegni “mirati”, alla luce del quadro pandemico e delle attese sulla possibile contrazione della domanda in alcuni settori specifici. Il titolare del MIMS ha parlato anche del TPL, segnalando che gli Enti locali nel 2021 hanno utilizzato la metà delle risorse per servizi aggiuntivi messe a disposizione (470 milioni sugli 840 milioni complessivi). “Regioni e province autonome hanno ritenuto sufficiente utilizzare solo il 55% circa delle risorse programmate”, ha spiegato il titolare del MIMS.Parlando della risalita dei contagi Giovannini assicurato che “le assenze del personale di guida in alcuni casi hanno raggiunto picchi del 15% per positività, quarantene e mancanza di green pass base”, ma l’assenza è stata fronteggiata con misure organizzative che hanno consentito di limitare la riduzione delle corse attorno al 5-10%”. Il Ministro ha anche assicurato che un eventuale passaggio in zona arancione non farà scendere le capienze dall’attuale 80% al 50% previsto in precedenza. Non è mancato un cenno alla recente questione “Isole”, ma il titolare dei Trasporti ha assicurato che lo Stato “è orientato a non impugnare l’ordinanza” che consente il transito senza Green Pass sui traghetti da e per le Isole maggiori. “C’è un dialogo con le autorità regionali – ha spiegato – per far sì che nonostante il diverso regime vengano assicurate al massimo le misure di sicurezza sanitaria”. LEGGI TUTTO

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    ENEL, Gridspertise: “Conclusi nuovi contratti per la fornitura di oltre 650mila smart meter”

    (Teleborsa) – Gridspertise, società del Gruppo Enel dedicata alla trasformazione digitale delle reti elettriche, ha recentemente stipulato contratti per la fornitura di oltre 650mila smart meter, dispositivi per operazioni sul campo e accessori, nonché servizi connessi alla digitalizzazione dei clienti. La vendita di questa tecnologia riguarda l’Italia, Malta e San Marino. Fondata nel settembre 2021, Gridspertise – spiega Enel in una nota – rappresenta la nuova realtà industriale e commerciale di Global Infrastructure and Networks dedicata all’offerta di soluzioni e servizi innovativi, flessibili, sostenibili e integrati ai gestori di distribuzione di elettricità, che si propone sul mercato come un partner affidabile per dare slancio alla trasformazione digitale delle reti di distribuzione, nel quadro della transizione energetica.I beneficiari dei servizi e degli strumenti di Gridspertise saranno, per il momento, Enemalta plc, il fornitore di servizi energetici di Malta; il Gruppo HERA (una delle principali multiutility italiane); quattro società di pubblica utilità dell’Italia centrale che servono i comuni di Terni (TDE), Tolentino (ASSM), S. Severino Marche (A.S.SE.M.) e Offida (Energie Offida); San Marino (Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici); cinque società di pubblica utilità in Italia settentrionale che servono i comuni di Brunico (Azienda Pubbliservizi Brunico), Paluzza (SECAB), Forni di Sopra (SCI Forni), Chiavenna (SIEC) e Morbegno (SEM). “I dodici operatori di sistemi di distribuzione (DSO) in questione – evidenzia la nota – saranno così in grado di accelerare l’elettrificazione del processo di consumo e di rendere la propria infrastruttura più efficiente”. I contratti di fornitura avranno validità fino al 2029 e non includeranno solo l’ultima generazione di smart meter: il servizio – fa sapere Enel – comprenderà anche accessori specifici, come concentratori, dispositivi per operazioni sul campo, antenne e altre attrezzature che supportano la digitalizzazione completa dei dati di fornitura e del consumo di elettricità. “A solo pochi mesi dal lancio di Gridspertise, – commenta Robert Denda, ceo di Gridspertise – siamo orgogliosi di annunciare la conclusione di dodici nuovi contratti per un totale di oltre 650mila smart meter e più di 150mila dispositivi per operazioni sul campo e accessori, in Italia, a San Marino e a Malta. Questi clienti hanno creduto in noi come partner strategico per accelerare la trasformazione delle loro reti con soluzioni di metering e digitalizzazione grid edge che integrano le tecnologie più avanzate disponibili oggi e consentono la partecipazione attiva di diversi stakeholder nel mercato dell’elettricità. Ci siamo impegnati appieno a realizzare la loro missione, con le prime consegne già programmate per quest’anno. Siamo grati ai nostri clienti e orgogliosi di questi primi risultati, con i quali iniziamo il 2022 a tutta velocità!”.Mentre consolida la propria presenza nei paesi europei, Gridspertise – annuncia Enel – sta già lavorando per estendere il proprio servizio alle utilities in nuovi mercati target, incluso il Nord America, dove l’azienda prevede di offrire le proprie soluzioni grid edge e digitali e servizi per la resilienza della rete a partire dal secondo trimestre del 2022 per soddisfare la crescente necessità di investimenti infrastrutturali nella regione. LEGGI TUTTO

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    ILLA, assemblea approva prestito obbligazionario. Richiesta prima tranche

    (Teleborsa) – L’assemblea di ILLA, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nella produzione e commercializzazione di pentolame in alluminio con rivestimento antiaderente, ha approvato l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile cum warrant e il relativo aumento di capitale da riservarsi in sottoscrizione all’investitore istituzionale Negma Group. La delibera odierna segue l’accordo sottoscritto il 29 dicembre 2021.L’importo complessivo è pari a 3,25 milioni di euro, da emettere in una o più tranche. I soci hanno anche approvato l’emissione di Warrant da assegnare gratuitamente ai sottoscrittori del prestito obbligazionario convertibile per un importo massimo pari a 975.000 euro. La società ha comunicato che in data odierna ha inviato a Negma Group la richiesta di erogazione della 1° tranche per l’importo complessivo di 650.000 euro. LEGGI TUTTO

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    Innovatec, aumento di capitale tramite ABB riservato a investitori qualificati

    (Teleborsa) – Il Cda di Innovatec ha deliberato un aumento di capitale riservato ad investitori qualificati/istituzionali per massime 2.368 mila azioni da attuarsi mediante procedura di accelerated bookbuilding (ABB), per un importo non inferiore a 4.096.640 euro (comprensivo di sovrapprezzo). Le azioni di nuova emissione verranno offerte in sottoscrizione nell’ambito di un collocamento privato, che avrà luogo soltanto al ricorrere di favorevoli condizioni di mercato, ad un prezzo non inferiore a 1,73 euro per azione, spiega una nota della società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore Clean Tech.La procedura di accelerated bookbuilding sarà avviata immediatamente e potrà chiudersi anticipatamente rispetto al termine finale di sottoscrizione fissato al 28 gennaio 2022. In caso di integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale, il capitale sociale risulterà pari a 10.280.487,45 euro con 95.445.858 azioni in circolazione.L’aumento di capitale serve a reperire rapidamente e in maniera efficiente il capitale di rischio, a rafforzare il patrimonio e a qualificare l’azionariato grazie all’ingresso di investitori istituzionali di primario standing. “Con l’ampliamento della base azionaria a un primo gruppo di investitori istituzionali di elevato profilo, Innovatec si propone di stimolare nel tempo l’ingresso nel capitale da parte di ulteriori istituzioni, rafforzando così la liquidità del titolo e la visibilità della propria equity story”, si legge nella nota. LEGGI TUTTO

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    Bollette, associazioni presentano al Governo manifesto su crisi energetica

    (Teleborsa) – Una serie di proposte per arginare il caro-bollette, ridurre le tariffe in capo a famiglie e imprese anche riformando i meccanismi di prezzo e di fiscalità dell’energia e, soprattutto, premiare l’efficienza energetica, la ricerca e realizzazione di nuove fonti e gas rinnovabili come l’idrogeno. Questo, in sintesi, il contenuto del documento sulla crisi energetica presentato oggi al Governo dalle associazioni dei consumatori (Assoutenti, Adusbef, Codacons, Confconsumatori, Casa del consumatore, Ctcu, Lega Consumatori, Movimento difesa del Cittadino, Associazione utenti servizi radiotelevisivi), unitamente a Legambiente e all’Associazione di Reseller e Trader dell’Energia (A.R.T.E.).Un vero e proprio “manifesto” della crisi con cui le associazioni si fanno portavoce delle istanze di milioni di famiglie e attività produttive che rischiano di essere stremate dal caro-bollette e di pagare un conto salatissimo che potrebbe raggiungere, entro il 2022, quota 70 miliardi di euro.LE PROPOSTE PER CONTRASTARE IL CARO ENERGIA – “Considerata l’attuale situazione di diffusa crisi internazionale energetica e i rischi per la ripresa economica e la sostenibilità dei costi energetici per famiglie e attività produttive, – si legge nel documento presentato dalle 9 associazioni dei consumatori, dagli ambientalisti e dall’organizzazione dei trader al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri dello sviluppo economico, dell’Economia e della Transizione Ecologica – si impone l’assunzione immediata di iniziative di carattere straordinario ed urgente, per fronteggiare adeguatamente possibili situazioni di pregiudizio per la collettività presente sul territorio nazionale mentre in parallelo si acceleri la spinta per le rinnovabili e le efficienza per ridurre la dipendenza dall’estero e dalle fonti fossili. Vista la stima di Terna del 21 ottobre 2021, con cui la Società ha dichiarato un maggior costo presunto per il paese nei 12 mesi del 2022 di 40 mld di euro considerando un PUN di 150€/MWh; viste le stime effettuate da molte autorevoli organizzazioni correggono questo valore verso l’alto, fino a 60/70 mld di euro a seconda dei valori effettivi delle componenti, considerando anche il maggior costo del Gas; ritenuto, quindi, che ricorrano, nella fattispecie, i presupposti emergenziali per la dichiarazione dello stato di emergenza; su proposta delle Scriventi associazioni di imprese e consumatori si propone di: dichiarare per un periodo non inferiore a 12 mesi, lo stato di crisi energetica nazionale, in conseguenza del rischio per il paese dovuto all’aumento delle materie prime energetiche, e di istituire con urgenza, un comitato di esperti indipendenti di alto livello e di rappresentanti delle associazioni per supportare il Governo con dati scientifici nelle scelte più appropriate per riorganizzare mercato, infrastruttura e tariffe”. Nel manifesto anche la richiesta di elaborare interventi urgenti mirati sulle seguenti direttrici: riforma del meccanismo di prezzo basato sui costi di produzione; riduzione generale e definitiva della componente parafiscale; revisione dei meccanismi di sostegno per i casi difficoltà economica; introduzione di un meccanismo di prelievo sugli extra-profitti dovuti dal prezzo marginale attualmente applicato indifferentemente a chi vende energia fossile e/o rinnovabile che consentirebbe di recuperare altri 12 miliardi di euro; sospensione del “Capacity Market” fino al superamento dello Stato di crisi energetica” con recupero di altri 2 miliardi di euro; avvio urgente di un piano nazionale di efficienza energetica che coinvolga le imprese, le abitazione, gli edifici e la mobilità pubblica; avvio di un piano di efficientamento del patrimonio edilizio pubblico e privato, con particolare riguardo alle periferie, massimizzando e rivedendo il sistema di incentivi del settore e valorizzando il superbonus fino al 2030.”Al più presto – concludono le associazioni– va inoltre promosso il nuovo sistema energetico allo scopo di salvaguardare le tasche di famiglie attività delle imprese e per indirizzare la domanda e l’offerta di energia secondo nuovi principi e modelli, opposti a quelli fallimentari che hanno determinato l’attuale crisi”. (Foto: © pejo / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Cerved, sell-out allo 0,78%

    (Teleborsa) – Nell’ambito della procedura di obbligo di acquisto delle azioni residue dell’OPA promossa da Castor Bidco sulle azioni di Cerved Group, risulta che oggi, 20 gennaio 2022, sono state presentate n. 600 richieste di adesioni alla procedura di sell-out. Pertanto dall’inizio dell’offerta sono state presentate complessivamente 97.825 adesioni, pari allo 0,778% dell’offerta. L’offerta, iniziata il 10 gennaio, terminerà il 4 febbraio 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie di Cerved Group acquistate sul mercato nei giorni 3 e 4 febbraio 2022 non potranno essere oggetto delle richieste di vendita. LEGGI TUTTO

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    Acsm Agam, nuovo piano: EBITDA sale a 104,7 milioni di euro nel 2026

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Acsm-Agam, una delle principali multiutility del nord Italia, ha approvato il Piano Industriale 2022-2026 del gruppo. Per quanto riguarda gli obiettivi finanziari, è previsto un EBITDA 2026 a quota 104,7 milioni di euro (CAGR 21-26 +3,7%), EBIT a 39,9 milioni di euro nel 2026 (CAGR 21-26 +5,0%). La PFN è vista in crescita a 269 milioni di euro nel 2026, in relazione al piano investimenti, concentrato su concessioni di lungo termine in contesto di gara e soggetto a regolazione, e al pay out. Previsto un rapporto PFN/EBITDA al 2026 a 2,6 e Leverage a 0,5. Il pay out medio in arco piano è stimato intorno all’80% del risultato netto.”La sostenibilità è il valore chiave del Piano Industriale 2022-2026, che conferma ancora una volta l’impegno del nostro gruppo nella transizione energetica, nell’economia circolare e nella digitalizzazione – hanno commentato Marco Canzi e Paolo Soldani, rispettivamente presidente e AD – Ben il 67% degli investimenti in arco piano è destinato ad attività correlate ad obiettivi per lo sviluppo sostenibile, perché servono progetti concreti per contribuire al taglio delle emissioni entro il 2030 e al raggiungimento della neutralità climatica che tutti i Paesi dell’Unione europea hanno come obiettivo entro il 2050″.Il Piano prevede complessivamente investimenti per 457 milioni di euro. Il valore dei progetti correlati a specifici obiettivi per lo sviluppo sostenibile è pari a 397 milioni di euro, di cui 307 milioni di euro milioni di investimenti riferiti al gruppo e 90 milioni di euro riferiti a interventi di efficientamento e riqualificazione energetica presso terzi.In particolare, la business unit Ambiente prevede sia nuovi impianti di trattamento sia il potenziamento di impianti di trattamento esistenti; la business unit Energia e Tecnologie smart si focalizzerà sullo sviluppo del teleriscaldamento, sul proseguimento degli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico, di illuminazione pubblica, di mobilità elettrica e lo sviluppo con nuovi impianti distribuzione Multi Fuel (GNL, Biogas, ricarica elettrica). La business unit Reti prevede interventi di efficientamento reti e impianti idrici (con obiettivo di ulteriore riduzione delle perdite), elettrici e gas, con rinnovo parco misuratori anche in ottica smart meter. LEGGI TUTTO