3 Novembre 2022

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    Innovatec, Intesa Sanpaolo lima target price e conferma Buy

    (Teleborsa) – Intesa Sanpaolo ha abbassato a 3,1 euro per azione (da 3,4 euro) il target price su Innovatec, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale, confermando il giudizio sul titolo a “Buy”.”Innovatec ha realizzato una forte crescita dell’EBITDA anno su anno in entrambi i segmenti: Efficienza energetica +135% e Economia circolare e ambiente +39% – hanno scritto gli analisti – Grazie agli accordi strategici degli ultimi mesi, insieme alla capacità dell’azienda di cogliere le opportunità derivanti dagli investimenti nella transizione verde, abbiamo rivisto i ricavi 2022-24 di una media del 6,3%”. LEGGI TUTTO

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    Enel, De Paoli: nessun rischio su dividendo 2022, nuova strategia sarà semplice e darà stabilità

    (Teleborsa) – I primi nove mesi del 2022 di Enel hanno dimostrato “un’operatività sottostante estremamente forte e un’evoluzione in linea con i target futuri” e “l’ultimo trimestre dell’anno sarà concentrato sulla produzione di flussi di cassa e sul rafforzamento del bilancio”. Lo ha affermato Alberto De Paoli, CFO di Enel, nella call con la comunità finanziaria che ha seguito la pubblicazione dei risultati dei primi 9 mesi 2022, aggiungendo che “continueranno i progressi nella semplificazione e razionalizzazione aziendale a supporto del Gruppo e per sbloccare ulteriori risorse”.LA SITUAZIONE ITALIANAPer quanto riguarda l’Italia, il CFO ha sottolineato “trend sui nove mesi positivi per il futuro ma segnati da eventi contingenti nel breve termine”. Nel paese Enel ha ottenuto 1,5 milioni di nuovi clienti, volumi venduti in aumento del 41% e churn rate in calo di 6 punti percentuali.La crescita dei clienti avrebbe restituito +1,7 miliardi di euro sull’EBITDA e +1,2 miliardi di euro sull’utile netto nei 9 mesi, ma “valori esternamente bassi di energia idroelettrica e l’aumento nei pool prices hanno messo in ombra i fondamentali del commercio al dettaglio”.Restando in Italia, ma considerando solo il terzo trimestre, De Paoli ha affermato che “una combinazione di temperature più elevate e tasso di abbandono più basso ha spinto al rialzo i consumi e ha creato una posizione aperta inaspettata di 2 TWh, che ha spinto al ribasso il nostro margine”. Il terzo trimestre era atteso generare un EBITDA di 400 milioni di euro, mentre le dinamiche di cui sopra hanno generato una perdita di 700 milioni di euro, con il risultato di generare una riduzione dell’EBITDA di 300 milioni di euro.I DIVIDENDIIl CFO, rispondendo a una domanda sul tema, ha sottolineato che “non c’è nessun rischio su dividendo per il 2022, e la nuova strategia sarà spiegata all’imminente Capital Markets Day, ma posso anticipare che sarà semplice, visibile e darà stabilità”. Intanto, il CdA ha deliberato la distribuzione di un acconto sul dividendo in misura pari a 0,20 euro per azione.LE SCELTE DEL GOVERNOCon riguardo alle possibili scelte del nuovo governo Meloni e al ruolo di Enel, ha evidenziato che per ora c’è poca visibilità sulle intenzioni e che la società è pronta ad offrire la propria visione sui possibili interventi. “Il primo intervento del governo cercherà di limitare l’aumento dei prezzi previsto per gli ultimi mesi dell’anno – ha detto – Dopo di questo, penso che il governo rimarrà sulla definizione del price cap sul gas (quindi discussione su decoupling tra rinnovabili e gas) e sulla stesura di nuova proposta su extraprofitti. Queste cose sono in line con le indicazioni dell’Europa”.De Paoli ha spiegato che le norme sugli extraprofitti hanno avuto un limitato impatto sui numeri di Enel, perché il gruppo ha lasciato prezzi pressoché invariati, e quindi “un framework più comprensivo non è visto in cattiva luce”.I CLIENTI INADEMPIENTIIl manager ha svelato che Enel “non sta sperimentando un aumento dei clienti che non pagano, per la strana situazione che i nostri clienti stanno vivendo. Molti stanno pagando meno degli anni passati, per una combinazione di prezzi fissi e interventi regolatori. Addirittura stiamo sperimentando un calo dei clienti che non pagano”. La situazione dovrà comunque essere monitorata con i prossimi interventi e con gli aggiornamenti dei contratti. LEGGI TUTTO

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    OPA Atlantia, adesioni oltre il 21,8%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) volontaria totalitaria promossa da Schema Alfa (società veicolo che fa riferimento alla famiglia Benetton) sulle azioni Atlantia, holding quotata su Euronext Milan focalizzata sulle infrastrutture e sui servizi per la mobilità, risulta che oggi, 3 novembre 2022, sono state presentate 908.345 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 120.502.523, pari al 21,813% dell’offerta.L’offerta è iniziata il 10 ottobre 2022 e terminerà l’11 novembre 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie Atlantia acquistate sul mercato nei giorni 10 e 11 novembre 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    doValue cede portafoglio da 450 milioni di euro di GBV su mercato secondario

    (Teleborsa) – doValue, società quotata su Euronext Milan e attiva nella gestione e nel recupero di crediti deteriorati, ha perfezionato il “Progetto Virgo”, ovvero la cessione ad un fondo partecipato dal Gruppo EOS di un portafoglio da 450 milioni di euro di GBV sul mercato secondario. Il portafoglio deriva dalla cartolarizzazione HAPS Frontier I, gestita da doValue a partire dall’inizio del mese di febbraio 2022.”La cessione, completata in un mercato caratterizzato da alta volatilità, permette a doValue di accelerare la propria attività di recupero crediti in Grecia mantenendo al contempo il mandato di servicing di lungo periodo per il portafoglio da 450 milioni di euro acquisito dal fondo partecipato dal Gruppo EOS”, si legge in una nota.”L’operazione consente inoltre di diversificare ulteriormente il portafoglio di investitori istituzionali clienti di doValue”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Leonardo alza guidance ordini 2022. Elicotteri trainano ricavi 9 mesi

    (Teleborsa) – Leonardo, big italiano della difesa, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi pari a 9.917 milioni di euro, in aumento del 4% rispetto ai primi nove mesi del 2021 grazie principalmente alla performance degli Elicotteri, sia in ambito militare che in ambito civile. L’EBITA è stato pari a 619 milioni di euro, registra una crescita del 9% rispetto al dato restated dei primi nove mesi del 2021. Il risultato netto ordinario è pari a 387 milioni di euro (229 milioni nel periodo a confronto). Il risultato netto è pari a 662 milioni di euro (pari al Risultato Netto Ordinario nel periodo a confronto) e riflette la plusvalenza realizzata con riferimento alle cessioni dei business Global Enterprise Solutions e Advanced Acoustic Concepts di Leonardo DRS.”I risultati nel terzo trimestre – commenta l’AD Alessandro Profumo – confermano la solidità del business attuale e prospettica, con ordini in crescita del 26,8% e con un portafoglio pari a 2,5 anni di produzione equivalente. Il business difesa/governativo si conferma solido, con crescenti opportunità nazionali e internazionali. Per le Aerostrutture intravediamo una graduale ripresa. Al contempo l’azienda sta gestendo gli effetti derivanti dalle pressioni dell’inflazione, della catena di fornitura e delle altre sfide dell’attuale scenario esterno”.La guidance 2022 è stata rivista al rialzo sugli Ordini (da 15 miliardi a superiore a 16 miliardi di euro) e in lieve miglioramento sul FOCF (pari a 500 milioni, nonostante la variazione di perimetro pari a 30 milioni). Indebitamento Netto di Gruppo in lieve diminuzione a 3,0 miliardi (da 3,1 miliardi) grazie al contributo del FOCF e includendo le operazioni straordinarie. Confermata la guidance 2022 su ricavi ed EBITA, nonostante la variazione di perimetro. LEGGI TUTTO

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    Amplifon, aggiornamento sullo share buy-back

    (Teleborsa) – Amplifon, con riferimento al programma di acquisto di azioni proprie deliberato dall’Assemblea degli Azionisti del 22 aprile 2022 ha comunicato di aver acquistato, dal 28 ottobre al 2 novembre 2022, complessivamente 160.000 azioni ordinarie, pari allo 0,071% del capitale sociale, al prezzo medio unitario di 24,927 euro per azione, per un controvalore pari a 3.988.245,20 euro.In riferimento alla stessa delibera la Società ha utilizzato le azioni proprie in portafoglio a servizio del Piano di Performance Stock Grant 2011-2020 e Piano di Performance Stock Grant 2014-2021 per un totale di 14.640.845 azioni.Al 2 novembre, Amplifon detiene 1.827.155 azioni proprie, pari allo 0,807% dell’attuale capitale sociale e allo 0,566% del capitale sociale in diritti di voto.A Milano, oggi, seduta negativa per la società leader nelle soluzioni uditive, che chiude le contrattazioni con una perdita del 2,27%. LEGGI TUTTO

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    Pirelli migliora outlook ricavi 2022 dopo 9 mesi in forte crescita

    (Teleborsa) – Pirelli, produttore di pneumatici che fa parte del FTSE MIB, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi in crescita del 26,5% a 5.033,3 milioni di euro rispetto al 30 settembre 2021 (+20% la variazione organica escludendo l’effetto cambi pari a +6,5%). L’EBIT adjusted ha segnato un +25,8% a 753,5 milioni di euro (598,8 milioni al 30 settembre 2021). Il miglioramento del price/mix e le efficienze più che compensano l’impatto dello scenario esterno (materie prime e inflazione). Il margine EBIT adjusted è pari al 15% (invariato rispetto al 30 settembre 2021). L’utile sale del 52,1% a 359,3 milioni di euro grazie al miglioramento della performance operativa.Il flusso di cassa netto ante dividendi è pari a -323,2 milioni di euro (-376,7 milioni di euro al 30 settembre 2021). Il flusso di cassa della gestione operativa è positivo per 87,4 milioni di euro, in miglioramento di 171,9 milioni di euro rispetto a -84,5 milioni del 30 settembre 2021. La Posizione Finanziaria Netta si assesta a -3.390,5 milioni di euro (-3.714,9 milioni al 30 settembre 2021 e -2.907,1 milioni di euro al 31 dicembre 2021).Sulla base della solida performance operativa dei primi nove mesi, Pirelli ha migliorato i target 2022: ricavi attesi a circa 6,5 miliardi di euro (tra 6,2 e 6,3 miliardi di euro il precedente target); EBIT Margin Adjusted atteso pari a circa 15% (in linea con la precedente indicazione); generazione di cassa netta ante dividendi attesa a circa 480 milioni di euro (tra 450 e 470 milioni di euro la precedente indicazione); posizione finanziaria netta confermata pari a -2,6 miliardi di euro con un rapporto fra Pfn/ Ebitda Adjusted atteso a circa 1,9 volte (= 2 volte la precedente indicazione). LEGGI TUTTO

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    Mercati europei in ribasso dopo nuove strette monetarie

    (Teleborsa) – Seduta negativa per le Borse europee, Piazza Affari compresa. Gli investitori si sono trovati a digerire le decisioni delle banche centrali (sia la Federal Reserve che la Bank of England hanno alzato i tassi di 75 punti base) e le trimestrali di grandi multinazionali, che hanno confermato le preoccupazioni sull’andamento dell’economia nel Vecchio Continente.”Ovviamente la situazione macroeconomica in Europa è più impegnativa, il che mi fa riflettere, personalmente – ha detto Richard Palmer, CFO di Stellantis – Se devo dire cosa mi preoccupa è l’Europa più che altrove, in base alla macro macroeconomica”. Preoccupazioni simili sono state segnalate anche da Nicolas Peter, CFO di BMW: l’inflazione elevata e l’aumento dei tassi di interesse stanno causando “il deterioramento delle condizioni dei consumatori, che influenzerà il loro comportamento nei prossimi mesi. Continuiamo quindi ad aspettarci che i nostri ordini superiori alla media si normalizzino, soprattutto in Europa”.Tra le maggiori aziende italiane che hanno diffuso oggi i conti, Technogym ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con una crescita del fatturato del 17,4% a 498,7 milioni di euro e segnalato “una raccolta ordini in crescita”. Iren ha effettuato investimenti pari a 1.073 milioni di euro nei 9 mesi 2022, in crescita di 1,8 volte rispetto al 30 settembre 2021, anche se l’utile netto ha sofferto dei provvedimenti governativi sulla tassazione degli extra profitti delle società energetiche. Ariston ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con ricavi superiori a 1,7 miliardi di euro, ma ha segnalato problemi negli stabilimenti alluvionati delle Marche.Sessione negativa per l’Euro / Dollaro USA, che lascia, per ora, sul parterre lo 0,71%. Perde terreno l’oro, che scambia a 1.644,3 dollari l’oncia, ritracciando dell’1,08%. Vendite diffuse sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 88,59 dollari per barile.Consolida i livelli della vigilia lo spread, attestandosi a +216 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 4,41%.Tra i mercati del Vecchio Continente crolla Francoforte, con una flessione dello 0,94%, si muove in modesto rialzo Londra, evidenziando un incremento dello 0,62%, e deludente Parigi, che si adagia sotto i livelli della vigilia (-0,52%).Sessione debole per il listino milanese, che termina con un calo dello 0,43% sul FTSE MIB, mentre scende dello 0,46% il FTSE Italia All-Share. Leggermente negativo il FTSE Italia Mid Cap (-0,61%); come pure, negativo il FTSE Italia Star (-0,75%).Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, tonica Telecom Italia che evidenzia un bel vantaggio del 3,22%.Bilancio positivo per Tenaris, che vanta un progresso dell’1,41%.Sostanzialmente tonico ENI, che registra una plusvalenza dell’1,40%.Guadagno moderato per Saipem, che avanza dell’1,28%.Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Stellantis, che ha terminato le contrattazioni a -3,26%.Soffre Moncler, che evidenzia una perdita del 2,78%.Preda dei venditori Pirelli, con un decremento del 2,77%.Si concentrano le vendite su Italgas, che soffre un calo del 2,46%.Tra i protagonisti del FTSE MidCap, Ascopiave (+6,14%), Cementir Holding (+3,15%), CIR (+3,07%) e Saras (+3,00%).Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Ariston Holding, che ha chiuso a -8,13%.Vendite a piene mani su Italmobiliare, che soffre un decremento del 5,60%.Vendite su Mfe B, che registra un ribasso del 3,60%.Seduta negativa per GVS, che mostra una perdita del 3,15%. LEGGI TUTTO