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    I Grandi Viaggi, bilancio al 31 ottobre in perdita di 140 mila euro

    (Teleborsa) – I Grandi Viaggi, società italiana attiva nel settore turistico e quotata su Euronext Milan, chiude il bilancio al 31 ottobre 2022 con ricavi a 49 milioni di euro (28,9 milioni nel 2021), un EBITDA a 3,07 milioni di euro (2,61 milioni nel 2021) e un risultato netto a -0,14 milioni di euro (-1,41 milioni nel 2021).La società evidenzia che l’incremento del fatturato è riconducibile alla riapertura dei confini internazionali, dopo la pandemia, che “ha di fatto consentito la ripresa delle vendite di pacchetti turistici verso le destinazioni estere, sia di proprietà che commercializzate”.La ripartizione del fatturato della capogruppo indica vendite delle destinazioni relative ai villaggi di proprietà, nazionali ed esteri, per l’80,84%, pari 32,63 milioni di euro, con un incremento rispetto al precedente esercizio pari al 148%.Il settore Tour Operator ha invece registrato vendite per 7,58 milioni di euro, con un incremento pari 7,26 milioni di euro rispetto al precedente esercizio (320 migliaia di euro). I villaggi commercializzati hanno registrato vendite per 160 migliaia di euro, con un incremento pari a circa 94 migliaia (+242%) rispetto al precedente esercizio.La posizione finanziaria netta consolidata è positiva per 8,03 milioni di euro, in diminuzione di 10,49 milioni di euro rispetto a quella del precedente esercizio, che risultava positiva per 18,53 milioni di euro, dopo aver rimborsato le quote in scadenza nell’anno dei mutui per 1,95 milioni di euro e aver effettuato investimenti in immobilizzazioni per 1,27 milioni di euro. Inoltre, la diminuzione è correlata alla sottoscrizione di una Polizza assicurativa di diritto lussemburghese, denominata Sogelife, sottoscritta dalla capogruppo per una miglior gestione della liquidità per un ammontare pari a nominali 12 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Turismo, ENIT: “Arrivi aeroportuali dalla Spagna superano il 2022: a gennaio +125,6%”

    (Teleborsa) – Nei primi 9 mesi del 2022, i viaggiatori spagnoli in Italia crescono del +175,2% rispetto lo stesso periodo del 2021 così come la spesa turistica sostenuta. Anche il numero dei pernottamenti vede un incremento consistente pari al +125,0% circa su gennaio-settembre 2021. Per tutto dicembre, gli arrivi aeroportuali spagnoli in Italia crescono del +44,0% sul 2021. Per gennaio 2023 le prenotazioni dalla Spagna sono circa 17.300 al momento e superano del +125,6% lo stesso mese 2022. Questi i dati diffusi da Enit in una nota. “Tra i viaggiatori spagnoli, quelli più interessati a visitare l’Italia – commenta Sandro Pappalardo consigliere cda Enit – sono i madrileni: dalla capitale oltre 14mila prenotazioni, l’83,2% dei volumi previsti in gennaio dalla Spagna e il 5,8% del complessivo internazionale”.”È vivace il turismo spagnolo verso l’Italia. Il quadro che restituiscono le festività è promettente, con prenotazioni oltre il 40 per cento in più durante le festività rispetto allo stesso periodo del 2021/2022. Sintomo che stiamo lavorando bene in termini di promozione e di relazioni con i principali stakeholders” dichiara Ivana Jelinic ceo Enit.In generale, la visita delle città d’arte è la principale motivazione che spinge i turisti spagnoli a fare una vacanza in Italia. Tra gli altri prodotti, cresce l’interesse per il balneare, spesso abbinato alla vacanza culturale, la montagna da vivere soprattutto in estate, i laghi e praticare sport. Di tendenza per il mercato anche il turismo enogastronomico e il turismo rurale/natura.”A sugellare il successo dell’offerta turistica italiana promossa da Enit – si legge nella nota – anche i reali spagnoli, Filippo VI con la consorte Letizia Ortiz, in visita allo stand Italia in occasione della principale fiera del settore in Spagna, la Fitur dal 18 al 22 gennaio 2023 presso il centro fieristico Ifema di Madrid. Una cinque giorni che consente all’Italia turistica di farsi apprezzare a livello internazionale in un appuntamento che riunisce i maggiori professionisti del settore turistico e accorpa le ultime tendenze, e che nel 2022 ha superato con 600 espositori e rappresentanti ufficiali di 70 Paesi per oltre 111.193 presenze. Enit è presente con uno stand di 400 mq con 4 Regioni quali Calabria, Campania, Emilia Romagna, Veneto e la Repubblica di San Marino insieme a Visit Brescia e privati nonché la compagnia di bandiera Ita Airways. Quest’anno Enit per manifestare la vicinanza ad Ischia ha dedicato uno spazio particolare alla campagna This is Ischia messa in piedi in tempi record in meno di 2 mesi dalla tragedia che ha colpito l’isola. L’ intento è coinvolgere sempre di più artisti e influencer internazionali per mantenere viva l’attenzione su una delle perle del golfo di Napoli. LEGGI TUTTO

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    Destination Italia investe in Endu per entrare nel turismo sportivo

    (Teleborsa) – Destination Italia, società Travel Tech italiana specializzata nel turismo incoming di qualità verso l’Italia e quotata su Euronext Growth Milan, ha sottoscritto strumenti finanziari partecipativi (SFP) in Engagigo S.r.l., PMI innovativa proprietaria del portale www.endu.net, con l’obiettivo di sviluppare servizi turistici dedicati al segmento di mercato del turismo sportivo. Non sono stati resi noti i dettagli finanziari dell’operazione.La prima fase della partnership vedrà lo sviluppo di pacchetti turistici dedicati ai partecipanti alle migliaia di competizioni sportive di endurance organizzate in Italia – maratone, trail running, gare ciclistiche su strada e off-road, nuoto in piscina e mare aperto, sci di fondo, triathlon e gare miste. Oggi Endu conta su 750 mila utenti registrati, 2.200 squadre sportive e oltre 300 mila iscrizioni online a eventi sportivi.Nel medio-lungo periodo, la partnership prevede lo sviluppo di nuovi prodotti turistici esperienziali dedicati agli appassionati di sport outdoors ed endurance, focalizzati su alcuni territori italiani ad alta vocazione e attrattività.Destination Italia spiega che gli investimenti in società e progetti innovativi come Endu servono per accelerare la penetrazione di nuovi segmenti di mercato ad alto potenziale e a sviluppare “prodotti” turistici verticali di proprietà del gruppo, a carattere esperienziale e ad alto valore economico.”Nella strategia di sviluppo del gruppo, l’offerta di prodotti turistici verticali proprietari, sviluppati e gestiti da noi, è fondamentale per portare in Italia viaggiatori alto-spendenti che ritornano più volte nel tempo, per ragioni diverse e in momenti diversi dell’anno”, afferma Dina Ravera, azionista di riferimento di Destination Italia. LEGGI TUTTO

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    Vacanze, Agriturist (Confagricoltura): “Bilancio di fine anno altalenante per turismo in campagna”

    (Teleborsa) – “Sono tornati gli stranieri, e luglio e agosto sono stati sold out. Il dato più importante è la scoperta delle vacanze in campagna da parte degli italiani, unica eredità positiva della pandemia. La crisi morde forte: le bollette sono quadruplicate e i costi di gestione sono saliti notevolmente, tant’è che numerosi agriturismi hanno preferito rimanere chiusi, ma chi è rimasto aperto ha lavorato bene”. Questo il quadro tracciato da Augusto Congionti, presidente di Agriturist. La conferma arriva dai dati Ismea che mostrano non solo il ritorno massiccio degli stranieri, ma calcolano ben il 47% in più di italiani. L’agriturismo si colloca tra i comparti del settore turistico con la maggiore crescita: dal 2,9% al 4% per numero di ospiti e dal 3,2% al 4,4% per pernottamenti. A parere di Agriturist è aumentata la voglia di essere coinvolti nelle esperienze agricole, così come il desiderio di staccare la spina per rilassarsi in campagna a contatto con la natura. Tira l’offerta enogastronomica, caratterizzata da una straordinaria varietà di ricette locali. Significativa, in estate, la crescita della presenza di coppie e famiglie che hanno scelto l’agriturismo anche in base alla posizione della struttura e all’offerta delle esperienze: passeggiate, trekking, equitazione, bike, etc. “È urgente lavorare per frenare i costi. Gli ospiti fanno attenzione al portafoglio, concentrando le presenze nel week end. Noi facciamo quel che si può per contenere i prezzi, ma le misure in atto non sono riuscite a fermare l’escalation delle materie prime e dell’energia. La carenza di manodopera potrebbe pregiudicare i servizi di ristorazione e valorizzazione delle tipicità del territorio, mettendo a rischio la tenuta del sistema. Dietro ogni agriturismo c’è un’impresa e l’agricoltura – spiega Congionti – ha già pagato un prezzo molto salato per gli effetti dell’andamento climatico, del conflitto russo – ucraino, dei rincari. Molte strutture riapriranno a primavera. Buoni i risultati per chi ha lavorato – prosegue il presidente Agriturist – ma non bastano due settimane a far quadrare i conti”. Dalla Campania al Veneto, dalla Liguria alla Puglia, molti agriturismi sono chiusi; buone le presenze in quelli aperti, ma per soggiorni brevi. Bene la Lombardia e l’Emilia-Romagna, che lavorano a margini ridotti. Andamento soddisfacente in Sicilia in prossimità delle città, ma il 30% delle strutture sono chiuse e riapriranno in primavera. In Toscana, nonostante la forte richiesta, ben il 70% degli agriturismi è rimasto chiuso. Ora occorre sostenere il comparto con provvedimenti mirati al contenimento dei costi – conclude Congionti- ma anche investire per valorizzare le potenzialità dell’agriturismo, all’interno di un piano di rilancio complessivo del turismo italiano”. LEGGI TUTTO

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    Assoturismo-CST: a Capodanno attese 10,2 milioni di presenze (+9,2% SU 2021)

    (Teleborsa) – La notte di San Silvestro fa accelerare ancora il turismo. Tra il weekend di Capodanno e l’Epifania sono attese 10,2 milioni di presenze nelle strutture ricettive ufficiali, con uno scatto del +9,2% sullo stesso periodo dello scorso anno, anche grazie al ritorno in forze del turismo straniero. A stimarlo per Assoturismo Confesercenti è il Centro Studi Turistici di Firenze, sulla base di un’indagine condotta su un campione di 1.334 imprenditori della ricettività. Una buona notizia per il comparto. “La settimana di Capodanno – sottolinea Assoturismo – è senza ombra di dubbio la più importante per il turismo nella stagione invernale, e si spera di recuperare quanto perso in un autunno difficile, condizionato dall’aumento dei costi energetici e dal rallentamento fisiologico dei flussi turistici. Che, invece, mostrano una grande vitalità in queste ultime battute dell’anno”. Complessivamente, per il periodo delle feste Assoturismo stima 13,8 milioni di presenze nelle strutture ufficiali, il +8,1% rispetto al 2021, di cui il 74% concentrato proprio nel periodo di Capodanno. Una crescita trainata dall’incremento delle presenze estere (+19,5%). Ad aumentare sono soprattutto le presenze di tedeschi e francesi, ma arrivano in forze anche svizzeri, britannici, olandesi e belgi. Tra i mercati extraeuropei, invece, le segnalazioni di aumento più significative sono per il mercato statunitense, con un gran ritorno dei turisti USA soprattutto nelle città d’arte. Arriva qualche segnale di ripresa anche dai turisti di Canada, Brasile e Cina, anche se per ora si tratta di una timida ripresa. Tra le mete spiccano in particolare, le città e i centri d’arte che dovrebbero registrare un incremento del +11%, mentre per le località di montagna la stima di aumento è del +8,4%. Buone aspettative anche per le località di collina/campagna e dei laghi, con un incremento rispettivamente del +7,2% e del +6,2%. Aumenti più contenuti, ma comunque rilevanti, per località termali (+5,3%), marine (+5%) e le località ad Altro Interesse (+3,1%). In generale, la tendenza risulterebbe leggermente migliore per le strutture extralberghiere (+9,1%) che per le alberghiere (+7,7%). Dall’indagine emerge un andamento abbastanza uniforme tra le diverse aree del Paese: le previsioni migliori sono delle imprese del Centro (+9,1%) e del Nord Ovest (+8,2%), ma un trend positivo è atteso anche nel Nord Est (+7,9%) e nelle regioni del Sud e delle Isole (+6,7%). Una certa differenziazione si rileva, invece, in merito alla presenza degli stranieri: nelle aree del Nord Est e del Nord Ovest la quota della domanda estera è stata segnalata rispettivamente al 42% e al 40%. Nelle regioni del Centro dovrebbe attestarsi al 33%, mentre al Sud e Isole scenderebbe al 19%. LEGGI TUTTO

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    Covid, Giappone impone obbligo tampone per chi arriva dalla Cina

    (Teleborsa) – A partire dal 30 dicembre il Giappone richiederà un test negativo per il Covid-19 ai passeggeri in arrivo dalla Cina. È quanto ha annunciato oggi il primo ministro giapponese Fumio Kishida dopo che Pechino ha reso noto che porrà termine all’obbligo di quarantena per i passeggeri in arrivo nel Paese a partire dall’8 gennaio.I viaggiatori provenienti dalla Cina risultati positivi all’arrivo in Giappone dovranno sottoporsi ad una quarantena di 7 giorni, in previsione di una accelerazione del flusso di turisti verso Tokyo, e l’ambiguità di Pechino sul numero di contagi. Le autorità giapponesi stanno, inoltre, valutando di porre un limite al numero dei voli provenienti dalla Cina. “Ci sono timori sulla situazione reale in Cina, a causa delle discrepanze tra il numero dei contagi rilasciati dal governo e i dati forniti dal settore privato”, ha detto Kishida. Si tratta della prima volta dallo scorso ottobre che il Giappone impone delle restrizioni agli ingressi delle proprie frontiere, e in questo caso l’obiettivo è quello di mettere un freno ai flussi presumibilmente ingenti dei turisti da Pechino in previsione del Capodanno cinese, il cui inizio è previsto il 22 gennaio. Secondo il ministero della Salute nipponico, per chi risulta positivo al test anti Covid la quarantena sarà di sette giorni da scontare in strutture designate dal governo, ma per chi non sviluppa sintomi i giorni saranno ridotti a 5 dopo la conferma di un tampone negativo. I voli dalla Cina, Hong Kong e Macau subiranno delle limitazioni e verranno diretti essenzialmente su quattro aeroporti: Haneda e Narita a Tokyo, il Kansai International di Osaka e Chubu. Il premier giapponese Kishida ha detto che la decisione dell’attuale contenimento è temporanea e non intende porre dei limiti ai viaggi transfrontalieri. Per un lungo periodo durante l’emergenza sanitaria, ai turisti stranieri non è stato permesso di recarsi in Giappone, ma sin dalla riapertura dei confini il numero dei visitatori cinesi è stato limitato a causa delle restrizioni Covid-19 imposte da Pechino.Secondo l’Organizzazione nazionale del turismo giapponese (Jnto) lo scorso novembre appena 21mila visitatori dalla Cina hanno visitato il Giappone, circa il 2% di tutti i turisti stranieri nel Paese. Nell’intero 2019 il numero si è assestato a 9,6 milioni. (Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Turismo, Enit: “Italia prima meta europea per congressi associativi”

    (Teleborsa) – Gli opinion leader della meeting industry – istituzioni, operatori, e oltre 40 personalità del mondo accademico italiani – si sono incontrati nella seconda edizione di Italian Knowledge Leaders al Politecnico di Milano per disegnare il mondo Mice del futuro. Un progetto nato dalla collaborazione tra Enit e Convention Bureau Italia sotto il patrocinio del Ministero del Turismo. Un percorso – spiega Enit in una nota – avviato per mettere a sistema un supporto strutturato e collaudato a disposizione delle Istituzioni Italiane, delle destinazioni e delle aziende private operanti nella Meeting Industry a favore dei knowledge leader italiani. Se nel 2021 l’Italia si è posizionata al 5 posto per il numero di congressi ed eventi organizzati, la ricerca preliminare di quest’anno, discussa nel corso dell’evento ed effettuata da CBItalia ed ENIT ha invece sancito l’Italia destinazione numero 1 in Europa per congressi associativi internazionali organizzati; un numero importante per una Mice Industry (acronimo che sta per Meetings, Incentives, Conferences & Exhibitions) che potrebbe variare entro la fine dell’anno, ma che evidenzia un trend positivo del nostro paese e che fonda la sua azione su valori quali la collaborazione e la diffusione della conoscenza, finalizzati a creare una connessione virtuosa tra il progresso scientifico e le ricadute economiche e sociali che i convegni associativi sono in grado di generare ai fini di favorire una società basata sulla conoscenza.”Il Mice sta vivendo una forte caratterizzazione, uscendo anche dall’ingessatura del settore e entrando con location flessibili, fuori dalle mete tradizionali e con incursioni nella cultura dei luoghi. La meeting industry sta ripartendo dopo l’onda d’urto degli ultimi anni che però ha regalato paradossalmente un baldo in avanti sul futuro, una visione, una prospettiva comune e il desiderio di star saldi e uniti per far squadra. Il comparto ha manifestato fiducia e capacità di riadattarsi ai nuovi scenari, così che l’Italia è pronta a riposizionarsi con creatività e protagonismo. La collaborazione stretta tra professionisti e mondo accademico con un progetto pensato per capitalizzare l’eccellenza accademica italiana contribuisce ad accelerare ii processi di crescita dell’offerta turistica italiana a beneficio di tutto l’indotto” sostiene il Ceo Enit Ivana Jelinic.”Il successo di questa seconda edizione – commenta Carlotta Ferrari, Presidente CB Italia – riempie di soddisfazione soprattutto per l’impegno dei nostri Ambasciatori del capitale intellettuale. Con Italian knowledge leaders ci apprestiamo a sancire quel collegamento inedito e sinergico del mondo associativo con la meeting Industry e le istituzioni italiane, il perno di una collaborazione tanta agognata nel corso degli ultimi anni e che finalmente sta diventando realtà”.”La filiera della meeting industry – dichiara il consigliere Enit Sandro Pappalardo – è centrale per Enit nel rilancio dell’Italia turistica. Attraverso questa iniziativa puntiamo soprattutto sul segmento associativo, che rappresenta una quota percentuale sostanziale del comparto, ed è fonte di crescita economica e sociale ma anche un’opportunità di accrescimento culturale”. “La crescita a valore del turismo – commenta Maria Elena Rossi direttore marketing Enit – passa anche attraverso la capacità di attrarre conoscenze e competenze e di valorizzare le eccellenze italiane nell’ambito del sapere e della scienza a livello internazionale” LEGGI TUTTO

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    UE chiede condivisione dati a Airbnb e altri attivi negli affitti a breve termine

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha adottato una proposta di regolamento per aumentare la trasparenza nel settore della locazione di alloggi a breve termine, con l’obiettivo di aiutare le autorità pubbliche a garantire uno sviluppo equilibrato di tale attività nell’ambito della sostenibilità del settore turistico. L’esecutivo UE riconosce che il proliferare di società come Airbnb può portare alla mancanza di alloggi a prezzi accessibili in alcune comunità.Le nuove norme intendono migliorare la raccolta e la condivisione dei dati provenienti dai locatori e dalle piattaforme online. Ciò fornirà elementi per l’elaborazione di “politiche locali efficaci e proporzionate al fine di affrontare le sfide e le opportunità connesse al settore della locazione a breve termine”, si legge in un documento della Commissione.Il numero di prenotazioni di affitti a breve termine su piattaforme online è esploso negli ultimi anni. Secondo dati Eurostat, nel primo semestre del 2022 è aumentato del 138% rispetto allo stesso periodo del 2021. Inoltre, il numero di prenotazioni di alloggi a breve termine durante le estati del 2020 e del 2021 è stato superiore ai livelli del 2018. Il nuovo quadro proposto, una volta introdotto dalle autorità nazionali, armonizzerà i requisiti in materia di registrazione per i locatori e le loro unità immobiliari locative a breve termine (in particolare, i locatori dovrebbero ricevere un numero di registrazione unico). Inoltre, chiarirà le norme volte a garantire che i numeri di registrazione siano esposti e controllati.Sul fronte della condivisione dei dati tra le piattaforme online e le autorità pubbliche, la Commissione UE propone che le piattaforme online dovranno condividere con le autorità pubbliche i dati relativi al numero dei pernottamenti in locazione e dei locatari una volta al mese, in modo automatizzato.I dati generati in base alla proposta, in forma aggregata, saranno utilizzati per le statistiche sul turismo prodotte da Eurostat e confluiranno nel futuro spazio europeo di dati per il turismo.La proposta della Commissione sarà discussa in vista dell’adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Dopo l’adozione e l’entrata in vigore, gli Stati membri disporranno di un periodo di due anni per istituire i meccanismi necessari per lo scambio di dati.(Foto: Photo by Kelcie Papp on Unsplash) LEGGI TUTTO